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Home Forum | La Fantascienza e gli altri generi... | Urania Mondadori | Discussione: I libri di Maxpullo «prec succ»
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  Autore  Discussione: I libri di Maxpullo  (letto 37158 volte)
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Re:I libri di Maxpullo
« Rispondi #30 data: 03 Dicembre 2012, 22:42:45 »
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Ebbene si: l'anno solare volge al termine e se dobbiamo dar retta ai Maya i giorni utili per la lettura sono ormai davvero pochini.
Ma una cosa posso affermarla con certezza: se il mondo finisse davvero sono lieto di aver finalmente letto molti dei libri che mi sono stati consigliati durante l'ormai lontana avventura de "I capolavori di Maxpullo"...
Quest'annata  - non ancora conclusa - mi ha regalato infatti un filotto di romanzi davvero stupendi e soprattutto al di fuori dei "soliti" Vance, Simak, Ballard, Heinlein e Matheson che avevano rappresentanto sinora le uniche "certezze" delle mie letture.
Intanto ho scoperto (o riscoperto) tre "David" assolutamente fondamentali per il lettore di SF: partendo dai dimenticati (dall'editoria) David R. Bunch (del capolavoro "Moderan") e David G. Compton (dei bellissimi "E scese la morte" e "I missionari") per arrivare al grandissimo David Brin (della rutilante esalogia delle Cinque Galassie); ma soprattutto ho inanellato una serie di romanzi assolutamente straordinari ed imperdibili che hanno contribuito talvolta a spostare talmente in là l'ago della bilanca delle mie valutazioni al punto che pensavo di essermi definitivamente rammollito: solo riferendomi all'ultimo periodo, infatti, rimango stupefatto a pensare di aver sino ad oggi praticamente ignorato capolavori come "Fiori per Algernon" (Daniel Keyes) , "Il serpente dell'oblio" (Vonda N. McIntyre), "Solo il mimo canta al limitare del bosco" (Walter Tevis), "Marziani, andate a casa!" (Fredric Brown), "Le sirene di Titano" (Kurt Vonnegut) e "Ali della notte" (Robert Silverberg).
Una striscia di successi talmente bella che mi dispiacerebbe interromperla e che, per questo motivo, intendo proseguire andando sul sicuro con "Alla fine dell'arcobaleno" (Frederik Pohl) e "Gli immortali" (Poul Anderson), due romanzi su cui nutro grandi aspettative visti gli illustri sponsor che hanno alle spalle.
Insomma: quando parliamo di veri classici c'è poco da scherzare e, anche se le ciambelle non riescono sempre con il buco (ogni riferimento a "Guerra eterna", "L'uomo disintegrato" o il ciclo del prof Quatermass è puramente voluto) almeno non si corre il rischio di leggere cose illegibili o ripugnanti come mi era capitato in passato... quando prendevo i libri a casaccio e non avevo iniziato a trarre ispirazione dal sorseggio dell'ansarben...
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Re:I libri di Maxpullo
« Rispondi #31 data: 21 Dicembre 2012, 09:44:09 »
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La steppa siberiana

Libero!
Due settimane mi ci sono volute per un'impresa che a tratti mi era parsa impossibile: terminare le 670 pagine eBook de "Gli immortali" di Poul Anderson.
Poul ti voglio ancora bene! Mi hai dato "Operazione caos" e questo ti vale un merito pressochè infinito, ma, Poul, ti prego, non farmi più uno scherzo simile!!!!
Nel commento al libro ho paragonato la mia lettura del libro alle mitiche campagne di Russia dell'esercito napoleonico e di quello hitleriano e, sebbene questo paragone non meriti ulteriori approfondimenti, vi dirò che esso calza davvero a pennello e descrive appropriatamente la mia esperienza.
"Gli immortali" condivide con "Alla fine dell'arcobaleno" una prolissità esiziale che fiacca la resistenza del lettore, ma, mentre il romanzo di Pohl è sorretto da una storia intelligente e dalla bellissima sensazione di lettura del racconto "Alpha Aleph" di cui rappresenta l'estensione, quello di Anderson mostra da subito vistose crepe e rende la lettura poco più che uno sterile esercizio di volontà il cui unico merito è stato quello di avermi fatto ricordare dello splendido lavoro di Simak intitolato "Infinito" con cui condivide l'idea di esistenza come ciclo di vita-morte-rinascita che assume un senso solo se la catena non viene interrotta.

Insomma: dopo una annata praticamente strepitosa e dopo i grandi botti delle ultimissime letture, questo romanzo rappresenta uno stop davvero inatteso ed urge correre ai ripari.
Maya permettendo, da qui alla fine dell'anno mi tuffo sui vecchi cari Urania sottili sottili, di 150 pagine al massimo, che, complici quegli allegri furboni di Fruttero & Lucentini, venivano opportunamente "condensati" per contenere i costi e per salvaguardare l'integrità fisica del lettore, una pratica che i più sembrano avversare ma che io, in molti casi, condivido in pieno.
Già ho letto le prime dieci travolgenti pagine di "Sum VII" di Hard, ma nel mio lettore ho già pronti "Stalker" dei fratelli Strugatski e "Le sentinelle del cielo" di Russell: male che mi vada entro la fine dell'anno mi sarà passata la sensazione di angosciosa mancanza d'ossigeno che il monster-volume di Anderson mi ha suscitato...
« Ultima modifica: 21 Dicembre 2012, 09:45:51 di maxpullo » Loggato
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Re:I libri di Maxpullo
« Rispondi #32 data: 21 Dicembre 2012, 10:06:40 »
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Ciao Max, io non ho ebook e non so se l'avrò mai, sono ancora all'antica ma mai dire mai. Comunque io ho letto già 4 volte Gli Immortali di Paul Anderson e l'ultima volta 20 giorni fa. È uno di quei libri che preferisco, forse perché il tipo di storia mi ha sempre appassionato. Grazie per la tua recensione, mi trovo d'accordo con te.
Ciao Vic
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Re:I libri di Maxpullo
« Rispondi #33 data: 21 Dicembre 2012, 17:34:57 »
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Io "Gli immortali" ce l'ho in coda di lettura ....
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Re:I libri di Maxpullo
« Rispondi #34 data: 24 Dicembre 2012, 10:39:52 »
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In tre giorni mi sono gustato il fanta-archeo-thriller "Sum VII", trovandolo piacevole quanto basta per indurmi a proseguire la lettura di Urania piccoli e sottili in luogo di enormi mattoncioni...
E' un libro che può piacere o non piacere, ma che non ha pretese e si limita a raccontare una storia interessante, plausibile e pervasa da una sottile vena "romantica" che lo rende più bello di quanto non sia in realtà.
Ora ho attaccato "Stalker" dei fratelli Strugatski che ha delle ottime recensioni e da cui mi aspetto quindi un finale d'anno all'insegna del "rialzo"

Agli amici che hanno letto o vogliono leggere "Gli immortali" dico che io sono fatto in un certo modo e che se un libro supera le 250 pagine devo riuscire a scorgere una giustificazione per motivare questa sua lunghezza: questa giustificazione io l'ho trovata sinora esclusivamente in romanzi come "It" di Stephen King, "Il signore degli anelli" di Tolkien e nella "trilogia" di Brin che conclude il ciclo delle cinque Galassie. Sono storie di ampio respiro, ricche di azione e di personaggi ben caratterizzati e scritte in maniera talmente superba che non ti accorgi delle pagine che scorrono perchè sei talmente immerso nel mondo della lettura che ti astrai da tutto il resto e corri il rischio di perdertici... tutto questo non c'è assolutamente stato con il romanzo di Anderson che collocherei appena un gradino più su di "Non temerò alcun male" di Heinlein, con cui condivide una inusitata ed inspiegabile lunghezza.
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Re:I libri di Maxpullo
« Rispondi #35 data: 28 Dicembre 2012, 21:35:43 »
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L'annata di letture è finita alla grande: "Stalker" dei fratelli Strugatski era proprio il libro che ci voleva per chiudere con il botto questo straordinario 2012.
A dire il vero il libro era partito piuttosto maluccio e mi aveva lasciato la stessa sensazione di caos che mi hanno sempre dato i libri di Zelazny: azione frenetica e apparente mancanza di un filo logico di connessione tra i vari episodi mi avevano un po' stordito, ma poi il carattere "russo" dei due autori ha preso il sopravvento e sono bastate poche frasi per rovesciare completamente il senso della lettura e per consegnarmi un libro difficile da dimenticare e che merita a pieno titolo di avere la mia preferenza nel file degli "imperdibili" della SF.



Di seguito il commento

Potente e visionario come i migliori lavori di Zelazny, surreale ed insolito come i racconti di Lafferty, filosofico e disincantato come le opere di Lem, questo romanzo è di difficilissima classificazione.
I fratelli Strugatski, traendo ispirazione da un episodio della loro vita quotidiana, sviluppano il tema dell'invasione in un modo assolutamente nuovo ed originale ma anche, se vogliamo, banale, al punto che ci si domanda come mai nessuno prima di loro (a parte forse Stanislaw Lem attraverso il suo tema dell'impossibilità di comprendere le azioni di entità aliene) sia riuscito a concepire una idea simile.
Sinceramente ho trovato spiazzante e caotica l'azione delle prime pagine, ma, a lungo andare, mi sono abituato allo stile insolito dei due autori e sono rimasto conquistato dalle idee che, a poco a poco, venivano fuori dal loro romanzo, al punto da perdonare al libro la mancanza di un vero inizio e di una vera e propria fine.
Un romanzo molto buono che per le immagini che propone e la profondità delle riflessioni che induce merita di essere annoverato tra i classici della fantascienza.

Per il momento le letture sono sospese e si riapriranno nel 2013 con "Le sentinelle del cielo" di Russell; a breve, però, aspettatevi l'intenso e tracimante bilancio delle letture di questo 2012 appena concluso, che potremmo definire "L'anno dei classici"
« Ultima modifica: 28 Dicembre 2012, 21:45:54 di maxpullo » Loggato
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Re:I libri di Maxpullo
« Rispondi #36 data: 28 Dicembre 2012, 22:56:56 »
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L'anno dei classici: un bilancio

Il 2012, che volge ormai al termine, è stato un anno particolare e non mi riferisco solo alla presenza di Silvia e Arianna che afferrano i miei "libbi" per sfogliarli, no: il 2012 è stato soprattutto l'anno in cui mi sono un po' scostato da Urania e dalle sue scelte editoriali non sempre vincenti per volgermi dapprima verso collane "storiche" come i Galassia ed i Cosmo Oro, per tuffarmi infine nel variegato ed invitante mondo degli ebook.
Il 2012 è stato anche l'anno dell' "ansarben" e della lista degli "Imperdibili della SF", che definirei una pietra miliare nella mia crescita come lettore: basta prendere la lista, guardare la colonna sponsor, cercare la congiunzione dei nomi "ansible" e "marben" tra i votanti e potete esser certi che nel 90% dei casi il romanzo in questione è come minimo buono (sono lecite eccezioni dovute ai gusti personali).
Grazie alle sorsate di ansarben ho scoperto quei piccoli grandi capolavori che sono "Fiori per Algernon" di Keyes e "Solo il mimo canta al limitare del bosco" di Tevis ed ho potuto "recuperare" i grandi capolavori "dimenticati" da chi tiene in mano le redini dell'editoria nostrana ed evita accuratamente di (ri)proporre opere come "Moderan" di Bunch ed i romanzi di David Guy Compton e, sempre grazie a loro (al solo ansible più precisamente), ho "riscoperto" un autore che cordialmente detestavo e cioè Lafferty...
Ma il mio percorso "ondivago" tra i nomi ed i titoli dei grandi della SF mi ha portato anche a scoprire autonomamente letture straordinarie come il Ciclo delle Cinque Galassie di David Brin, le antologie di Bob Shaw, quel grandissimo visionario che è Serge Brussolo e dei libri deliziosi come "Tempo di streghe" di Gunn, nonchè quei piccoli grandi gioiellini che sono "Il veliero dei ghiacci" di Moorcock ed "Il piccolo popolo" di Piper.
Certo non sono mancate le delusioni, tra cui quella più clamorosa "Il figlio dell'uomo" di Silverberg (una zozzata micidiale senza se e senza ma), ma anche quelle inattese da parte di opere blasonate come "Guerra eterna" di Haldeman o da parte di romanzi di autori famosi come Heinlein, Simak e Anderson ("Non temerò alcun male", "Il pianeta del silenzio" e "Gli immortali" rispettivamente)...
Insomma: potrei scrivere per ore di questo 2012 che si avvia alla conclusione, ma penso che un riepilogo valga più di mille parole.
Ed allora ecco a voi la lista dei libri che ho letto in questo 2012 con evidenziati quelli che mi sono piaciuti di più.

Condominium (Ballard) - 8
Una vergogna per l'Italia (Shaw) - 8
Cantata spaziale (Lafferty) - 7
Titano (Varley) - 6,5 (di stima)
Ingegneri cosmici (Simak) - 6 (di stima)
Associazione genitori e insegnanti (Lafferty) - 7,5
Il veliero dei ghiacci (Moorcock) - 8,5
Il figlio dell'uomo (Silverberg) - 3,5
Onryo, avatar di morte (AA.VV.) - 5,5
Come si chiamava quella città? (Lafferty) - 7
Cronache d'un mondo perduto (Bruss) - 7
La spada di Rhiannon (Brackett) - 6,5
Fratelli mostri (Del Rey) - 7
La bambola del destino (Simak) - 7
Gli ammutinati dell'astronave (Resnick) - 8 (aspetto il seguito con trepidazione)
I giorni del silenzio (Simak) - 6 (stiracchiatissimo)
Il corridoio nero (Moorcock) - 7
Striscia, Ombra! (Merritt) - 8,5
Synthajoy (Compton) - 6,5
La sinfonia delle tenebre (Koontz) - 6 (delusione clamorosa)
Una magnum per Billy Gregg (Shaw) - 8
Tempo di streghe (Gunn) - 8,5 (delizioso)
La scacchiera (Brunner) - 7
I giocatori di Titano (Dick) - 6,5 (deludente)
Moderan (Bunch) - 7,5 (una sorpresa!)
Ritorno a Moderan (Bunch) - 7,5
Terra di uragani (Brussolo) - 7 (strettino)
Sonno di sangue (Brussolo) - 7,5
Tre cuori e tre leoni (Anderson) - 7 (di stima)
Joyleg (Moore) - 6 (stiracchiato)
Non temerò alcun male (Heinlein) - 6 (stiracchiatissimo)
L'inverno senza fine (Christopher) - 7 (un po' deludente)
Le scogliere della Terra (Lafferty) - 6,5
Il pianeta Shakespeare (Simak) - 7
L'ingoiatore di spade (Goulart) - 7
All'ombra di Tycho (Simak) - 6 (molto molto stiracchiato)
Il piccolo popolo (Piper) - 8,5 (delizioso)
Torna il piccolo popolo (Piper) - 7,5
Avventura in fondo al cosmo (Preuss) - 6,5 (che delusione!)
E scese la morte (Compton) - 9 (eccellente)
Le amazzoni di Avtinid (De Camp) - 6,5
I padroni dei draghi (Vance) - 7,5
Viaggio a un sole dimenticato (Pfeil) - 7
Molto dopo mezzanotte (Bradbury) - 7,5
Galassie come granelli di sabbia (Aldiss) - 6,5 (sonnolento)
L'esperimento Quatermass (Kneale) - 7
Le maree di Kithrup (Brin) - 9
Spedizione Sundiver (Brin) - 7,5
Progetto Quatermass (Kenale) - 6 (deludente)
I signori di Garth (Brin) - 9
La banda di Barnaby Sheen (Lafferty) - 6,5
Viaggio in fondo alle stelle (Roberts) - 5
I missionari (Compton) - 9 (eccellente)
Il pianeta proibito (Brin) - 10 (di più non si poteva dare)
Maestro del passato (Lafferty) - 6 (di stima)
Le rive dell'infinito (Brin) - 10
I figli di Medusa (Shaw) - 7,5
I confini del cielo (Brin) - 10
Il popolo dell'autunno (Bradbury) - 7
Fanteria dello spazio (Heinlein) - 7
Guerra eterna (Haldeman) - 6 (per rispetto verso quelli cui piace)
I topi (J. Herbert) - 6,5
Quatermass e il pozzo (Kneale) - 6 (deludente)
Il serpente dell'oblio (McIntyre) - 7,5
Fiori per Algernon (Keyes) - 9,5
L'uomo disintegrato (Bester) - 6,5 (deludente)
Marziani, andate a casa! (Brown) - 8,5
Solo il mimo canta al limitar del bosco (Tevis) - 9,5
Le sirene di Titano (Vonnegut) - 8
Ali della notte (Silverberg) - 8,5
Alla fine dell'arcobaleno (Pohl) - 7,5 (di stima)
Gli immortali (Anderson) - 6 (di stima)
Sum VII (Hard) - 6,5 (strettino)
Stalker (f.lli Strugatski) - 7,5


Sono ben 74 romanzi e la media delle valutazioni è 7+ (un po' perchè tendo ad essere "buono", un po' perchè la selezione di titoli ed autori è fatta a monte con criteri spesso "ansarbenici").
Per ora mi fermo qui: l'e-reader se ne va in vacanza qualche giorno e sarà ripreso in mano ad inizio anno quando mi leggerò "Le sentinelle del cielo" di Russell...
A tutti i fedelissimi di questa rubrica, che hanno accettato e tollerato i miei lunghi silenzi, auguro una buona fine di 2012 ed un buon inizio di 2013!

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« Rispondi #37 data: 31 Dicembre 2012, 19:09:04 »
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Auguri anche a te Max
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Re:I libri di Maxpullo
« Rispondi #38 data: 01 Gennaio 2013, 12:29:39 »
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Grazie Max!

Ho preso dalla lista 2-3 libri a cui hai dato da 8 in su per metterli in coda di lettura
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Re:I libri di Maxpullo
« Rispondi #39 data: 04 Gennaio 2013, 16:27:41 »
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L'anno dei cicli?

L'annata di letture non poteva iniziare meglio: l'ultimo mio approccio ad Eric Frank Russell era stato un tantino deludente ("Galassia che vai") e non sapevo decidermi a riprendere in mano un suo scritto, ma mi sono fatto coraggio e, spronato dalle buone recensioni, ho letto "Le sentinelle del cielo". Mai scelta fu più felice: il primo libro del 2013 è risultato un bel classico della fantascienza che, sebbene scritto nel lontano 1953 non ha nulla da invidiare ad opere assai più moderne.



Questo è un libro davvero curioso e molto godibile.
La storia cattura da subito l'attenzione del lettore con una trama affascinante e ricca di azione e, nonostante l'impressione che l'autore stia "giocando sporco", nascondendo elementi preziosi alla comprensione della vicenda, la voglia di proseguire è talmente forte che quasi non ci si fa caso.
Nonostante, infatti, la vicenda sia vissuta soprattutto attraverso gli occhi e la mente del protagonista, si fa fatica a comprendere le sue azioni e si stentano a conoscere le motivazioni che lo animano ed il segreto dei suoi misteriosi poteri: è un po' come se Russell volesse di proposito tenere il lettore a debita distanza, scegliendo accuratamente cosa e quanto rivelare in una sorta di stillicidio che pagina dopo pagina, aumenta la curiosità e la voglia di leggere ancora.
L'irritazione per questo modo di fare, tuttavia, viene perfettamente mitigata dall'appassionate guerra che vede coinvolti e contrapposti tra di loro mutanti dai poteri straordinari.
Ma alla fine Russell spiega tutto e, con un finale insolitamente bello poetico, ricompone i vari pezzi del mosaico e ci regala una immagine della vita e dell'evoluzione assolutamente sorprendente ed originale per l'epoca in cui il romanzo è stato scritto.
Un classico da leggere assolutamente.


Rimanga fra noi: se questo titolo apparisse su Urania Collezione la collana Mondadori avrebbe solo che da guadagnarci... ma è un mio pensiero.

Terminato Russell mi sono deciso a ritornare su un mio vecchio pallino, Serge Brussolo, deciso a capire se la mia "infatuazione" per la sua opera fosse frutto esclusivamente di due letture particolarmente felici oppure se questo autore fosse davvero bravo: la prima metà de "I seminatori di abissi" sembrerebbe indicare che sia vera la seconda ipotesi e che Brussolo sia forse degno di affiancare Shaw, Brin, Sawyer, Ballard, Lovecraft e Dick nella mia personale classifica degli autori preferiti. Aspetto di terminare il libro e poi vi saprò dire.
E mentre mi coccolo le pagine di Brussolo il dilemma si fa sempre più atroce: continuo a gingillarmi con romanzi brevi ed autoconclusivi oppure mi tuffo nel meraviglioso mondo dei cicli? "Dune" e "I canti di Hyperion" sono là in attesa, ma, vista la loro mole, mi sa che io mi godo un altro po' di libertà, almeno fino a fine mese e do la precedenza alle opere singole che attendono di venir fuori dalla coda di lettura.
Brussolo, aiutami tu a decidere!!!!
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Re:I libri di Maxpullo
« Rispondi #40 data: 08 Gennaio 2013, 08:09:26 »
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La conferma

Tre su tre non può essere un caso.
Dopo la lettura di "Seminatori di abissi" Serge Brussolo si conferma per me autore graditissimo: il suo stile particolare e la sua fervida immaginazione gli valgono al momento - ai miei occhi - il titolo di vice-Ballard, anche se dopo sole tre letture è difficile azzardare paragoni.
Quello che è certo è che i tatuaggi semoventi sono una trovata geniale pari solo ai cartoni materializzati di "Infect@" e che la lettura del suo libro è stata un piatto di inizio anno davvero gustoso.



Grottesco, allucinante e disturbato, ma anche geniale, potente e visionario oltre l'incredibile; Brussolo, come del resto i suoi romanzi, si possono amare oppure odiare, ma giammai potranno lasciare indifferenti.
E' pressochè impossibile comprendere il significato o la chiave di lettura di questo romanzo, nel senso che probabilmente ce ne sono molteplici: possiamo leggerci una condanna della xenofobia o una denuncia dell'irresponsabilità di chi sfrutta scoperte e ritrovati pericolosi per il proprio tornaconto senza preoccuparsi degli effetti a lungo termine; possiamo considerarlo una distopia ecologista sugli effetti nefasti del predominio dell'uomo sulla natura e sulle terrificanti conseguenze della ribellione di quest'ultima quando sfugge al controllo; possiamo infine leggerci una parabola desolante dell'impotenza dell'uomo di fronte a fenomeni che non può comprendere o di fronte a sue creazioni che non riesce a gestire in maniera sicura.
Gli arlecchini (o Patchworks) sono da un lato come i dinosauri di Jurassic Park, anacronismi ambulanti destinati a sfuggire al controllo ed a creare morte e distruzione lungo il loro passaggio, seminando abissi e tracciando un ideale percorso per commemorare i loro dei in modo maestoso e terribile, ma dall'altro sono un anche monito all'incapacità umana di concepire la diversità e di riuscire a riunificare in una unicità biologica quello che la natura ha separato nel corso del tempo attraverso la formazione di diverse etnie in risposta agli stimoli dell'ambiente esterno.
E la loro particolare secrezione, sfruttata a fini commerciali (o peggio di "selezione sociale") è il vaso di Pandora che l'uomo si permette stupidamente di aprire, esponendosi ad una reazione tremenda da parte della natura, una reazione destinata a conseguenze che non è possibile prevedere o calcolare.
Come tutti i libri di Brussolo, anche questo non ha un vero e proprio termine: la rotta è tracciata, la catastrofe si avvicina, il lettore ha tutti gli elementi per poter capire da solo cosa sta per succedere, ma Brussolo non scrive una sola riga più del necessario e non è dato sapere se le previsioni si avvereranno.
Questo modo di fare può disorientare o peggio far arrabbiare, ma se ci si riflette bene, la capacità di dosare parole e descrizioni tagliando il superfluo è un sintomo di perfezionismo non di trascuratezza: le immagini che questo romanzo evoca sono talmente potenti che non gli servono altre parole per ottenere l'effetto voluto.
Per me è un capolavoro

Ripeto: tre su tre non può essere un caso e da oggi in poi farò con Brussolo quello che già faccio con Robert J. Sawyer, terrò da parte i suoi romanzi per leggerli nei momenti di "sconforto letterario" o dopo la lettura di qualcosa di particolarmente deludente.
Il dilemma della coda di lettura si è risolto: per il 2013 mi ripropongo di leggere solo alcuni cicli, opportunamente infr<x>amezzati da opere singole, dando la precedenza a "I canti di Hyperion" di Simmons, i primi romanzi di "Dune" di Frank Herbert , "Il mondo del fiume" di Farmer e, se avanza tempo, anche "La terra morente" di Vance più qualche romanzo sparso della Le Guin e della Auel...
Per ora, nell'attesa di Hyperion, me ne torno tra le braccia di chi è un vero classico tra i classici e, incuriosito dal personaggio di Alvin del ciclo delle Cinque Galassie di David Brin, mi appresto a leggere la storia del suo ispiratore e cioè del protagonista de "La città e le stelle" di Clarke.
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« Rispondi #41 data: 24 Gennaio 2013, 17:57:58 »
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Passato, presente e futuro.

Sono due giorni che ho la febbre alta: se fossi un fessobuccaro lo andrei subito a scrivere su fessobuc, ma non lo sono e così dovete sopportarvi il mio delirio, quasi in diretta, qui su questo forum: un delirio temporale su passato presente e futuro delle mie letture...
Iniziamo con il dire che ho finito da poco di leggere "La città e le stelle" di Arthur Clarke: era tanto tempo che stava lì, che arrancavo faticosamente nella lettura, un po' per i continui impegni, un po' perchè il libro non riusciva a conquistarmi. C'è voluta l'influenza per farmelo finire e forse anche per farmelo piaciucchiare: non è proprio il genere di storia che mi appassiona, ma alla fine la mano di Clarke è venuta fuori ed è stato impossibile non dare una valutazione positiva.
Poichè ho letto l'ebook mi riservo il diritto di mettere qui le due cover più belle delle varie edizioni (a parte quella presentata ne "I capolavori di Maxpullo" che non poteva mancare)

     

Il vero e unico difetto di questo romanzo è un po' anche il grosso difetto di tutta la narrativa di Clarke: è troppo ricco di idee, trovate, soprese, colpi di scena da risultare alla fine teatrale e poco credibile.
Puro "sense of wonder", dunque, che, a differenza di altre occasioni a mio avviso più felici ("Polvere di Luna", "Le sabbie di Marte", "2001 odissea nello spazio"), sembra non essere sostenuto da una trama solida, al punto che durante la lettura ho avuto più volte l'impressione che l'autore andasse "a braccio" tirando fuori nuove trovate senza avere una idea precisa del disegno generale o di dove volesse andare a parare.
Personalmente ho trovato molto interessante la descrizione della città di Diaspar, interamente governata da intelligenze artificali ed in grado di conservare lo schema di qualunque oggetto indefinitamente per poterlo ricreare all'occorrenza, incluso lo schema mentale delle personalità umane per poterlo trasferire in nuovi corpi; splendide, infine, anche se un po' più tirate per i capelli, le descrizioni delle intelligenze disincarnate: sono idee a mio avviso molto all'avanguardia soprattutto per la SF anni '50.
Il finale è poetico ed ottimistico come si conviene ad un libro appartenente all'epoca "classica" della SF, ma riesce a spiegare tutto e contribuisce ad una buona valutazione.


E questo possiamo dire che è il presente perchè il libro l'ho appena letto.
Il passato invece è rappresentato da un libro letto ormai tante di quelle volte che quasi l'ho imparato a memoria, un libro che oggi mi è tornato improvvisamente in testa causandomi tanta nostalgia e voglia di rileggerlo, ma che ho scoperto con disappunto di non avere in edizione eBook...
Quale libro?
Ah, si: "Le fantastorie del Brigadiere" di Sterling E. Lanier, del quale, per puro spirito di "revival", vi rimando ad una passata recensione che trovate a questo link: http://www.uraniamania.com/forum.php?board=6&action=display&threadid=3587&start=60#msg30727.
La voglia di rileggerlo è tanta, ma la fatica di andare a ripescare l'Urania 546 dalla libreria è davvero troppa per cui credo che resisterò all'impulso.
Mi prendo una tachipirina e poi attacco a leggere "Hyperion" di Dan Simmons, un autore per cui non sono mai impazzito particolarmente, ma che pare abbia scritto dei testi imprescindibili per un appassionato di fantascienza: speriamo bene.
Alla prossima
« Ultima modifica: 24 Gennaio 2013, 18:06:54 di maxpullo » Loggato
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Re:I libri di Maxpullo
« Rispondi #42 data: 24 Gennaio 2013, 18:41:09 »
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A LETTO CON L'INFLUENZA: situazione ideale per affrontare la lettura di Hyperion.

Buona lettura e pronta guarigione !!!
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Re:I libri di Maxpullo
« Rispondi #43 data: 24 Gennaio 2013, 18:49:14 »
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Citazione da: Arne Saknussemm il 24 Gennaio 2013, 18:41:09

A LETTO CON L'INFLUENZA: situazione ideale per affrontare la lettura di Hyperion.

Buona lettura e pronta guarigione !!!



Si, se non ci fossero intorno le due aspiranti lettrici - entrambe influenzate a loro volta - che mirano al mio eReader
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Re:I libri di Maxpullo
« Rispondi #44 data: 24 Gennaio 2013, 19:20:04 »
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Citazione da: maxpullo il 24 Gennaio 2013, 18:49:14


Citazione da: Arne Saknussemm il 24 Gennaio 2013, 18:41:09

A LETTO CON L'INFLUENZA: situazione ideale per affrontare la lettura di Hyperion.

Buona lettura e pronta guarigione !!!



Si, se non ci fossero intorno le due aspiranti lettrici - entrambe influenzate a loro volta - che mirano al mio eReader




Ehehehe!!!!

Io Hyperion l'ho letto su cartaceo... ma certo non sarebbe adatto se sei a letto influenzato... bicipiti eccetera non reggerebbero a lungo....
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