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Home Forum | La Fantascienza e gli altri generi... | Urania Mondadori | Discussione: I libri di Maxpullo «prec succ»
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  Autore  Discussione: I libri di Maxpullo  (letto 37151 volte)
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Re:I libri di Maxpullo
« Rispondi #120 data: 10 Dicembre 2013, 09:29:05 »
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Citazione da: maxpullo il 09 Dicembre 2013, 23:13:15

Il mistero della coscienza

"Penso, dunque sono". Cartesio individuò in questa massima l'unica certezza assoluta in possesso dell'uomo: si può dubitare di tutto, ma non della propria coscienza di se in quanto essere pensante.
Molti autori di fantascienza si sono soffermati ad analizzare il mistero dell'autocoscienza e della consapevolezza di se, primo su tutti Dick, ma il mistero è rimasto tale e l'unica certezza rimane sempre e solo quella del motto cartesiano "Cogito, ergo sum".
Jerry Sohl nel suo romanzo "Resurrezione", terminato di recente, non si perde in cogitazioni filosofiche e non specula sul mistero dell'autocoscienza: a lui basta ipotizzare che l'essenza stessa dell'uomo, la sua identità, la sua memoria, il suo "io", possano essere in qualche maniera "registrati" per sopravvivere alla morte del corpo e garantire l'immortalità ad alcuni individui; ma come per tutte le scoperte scientifiche e le loro applicazioni pratiche, anche l'idea di Sohl ha un rovescio della medaglia e su questo viene costruita tutta l'azione del romanzo.



L'incubo di perdere la propria identità e di ritrovarsi "imprigionati" nel corpo di un estraneo diventa allora una realtà tangibile in questo bel fantagiallo, basato su una ipotesi tanto affascinante quanto pericolosa e foriera di una nuova concezione di crimine: Jerry Sohl, dopo l'emozionante recente lettura de "L'anomalia", si è confermato ai miei occhi come uno scrittore davvero valido e soprattutto capace di scrivere storie ad alto grado di intrattenimento.
L'idea di base del romanzo è davvero eccellente, ben concepita anche se sviluppata in maniera sbrigativa; il ritmo è incalzante e non consente di annoiarsi; forse il finale è un po' troppo scontato e frettoloso, ma non guasta il valore del libro.
Un romanzo buono, davvero ben scritto e congegnato, da leggere tutto d'un fiato.


Forse Sohl poteva dilungarsi un po' di più sul processo di "registrazione", forse poteva dare qualche spiegazione fantascientifica del concetto di coscienza, ma ha preferito dare più enfasi all'azione ed ai risvolti etici della "resurrezione": visto il risultato direi che ha fatto bene così.

E come nuova lettura ho scelto "Cosa nostra che sei nei cieli" di Edward Wellen, altro titolo che avevo sempre "schifato" nel corso degli anni.


Sono contento che ti sia piaciuto, una rondine che se ne va non fa inverno
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Traduttore di: 'Fratello della Nave' di Aliette De Bodard; 'Veritas' di Robert Reed; 'La Stanza delle Anime Perdute' della Rusch. Co-traduttore di 'Santiago' di Resnick; di 'Oggi sono Paul' di Shoemaker pubblicato su Quasar, e di 'Base di Settore: Venice' della Rusch. Nel 2020 di M.D.Rivera 'Nel Buio tra le stelle' e 'Il velo delle stelle'.
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Re:I libri di Maxpullo
« Rispondi #121 data: 27 Dicembre 2013, 23:18:37 »
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Il bilancio del 2013

E come ogni anno, eccomi al consueto bilancio delle letture fatte nell'anno solare; sembra una frase fatta, ma in effetti è l'unica che renda bene l'idea dell'anno che sta per finire e per questo la userò lo stesso: "il 2013 è stato un anno molto particolare".
La prima parte è trascorsa letteralmente in corse disperate al pronto soccorso, antibiotici e aerosol per le malattie delle bambine, mentre la seconda mi ha portato la consapevolezza del fatto che la salute è il bene più prezioso che abbiamo e che l'età (non necessariamente una età avanzata) può talvolta portarcela via.
Una serie di problemi di salute - fortunatamente non gravi ma purtroppo non risolvibili - ha fatto si che le mie letture di quest'anno siano irrimediabilmente legate a momenti poco felici e che ogni libro letto a partire dalla scorsa estate sia associato a dolori, crampi e momenti di sconforto. E' innegabile che questa sofferenza traspaia anche dai miei commenti, soprattutto nella volontà di trovare letture di "pura evasione", storie brevi, non troppo cervellotiche e la cui unica funzione fosse quella di tenere la mente sgombra dai pensieri.
La "vittima" più illustre è stata senza dubbio il ciclo del mondo del fiume, sulla cui valutazione sono riuscito comunque a rimanere obiettivo ma che non mi ha per nulla esaltato e la mia insofferenza di finirlo traspare in ogni riga dei miei commenti a ciascuno dei romanzi che lo compongono.
Ma da un male può anche nascere un bene e, senza questa volontà di evadere e di ritrovare libri "leggeri", avrei finito per perdermi una serie di vere e proprie "perle" che invece ho scoperto con grande sorpresa e che mi hanno regalato emozioni e sorrisi in un momento difficile.
E vediamole dunque queste letture del 2013!
Le sentinelle del cielo (Russell) - 7,5
I seminatori di abissi (Brussolo) - 8
La città e le stelle (Clarke) - 7
Hyperion (Simmons) - 9
La caduta di Hyperion (Simmons) - 9
Le città vive (Bear) - 7
Endymion (Simmons) - 9
Il risveglio di Endymion (Simmons) - 10
Ragazza del 2051 (Paul) - 6,5
La città labirinto (Silverberg) - 7,5
La galassia brucia! (Kapp) - 7,5
Il quinto giorno (Schatzing) - 9,5
Il fiume della vita (Farmer) - 7,5
Alle sorgenti del fiume (Farmer) - 7,5
Il grande disegno (Farmer) - 7
Direttiva primaria (Moore) - 6,5
Horroriana (AA.VV.) - 6,5
Il labirinto magico (Farmer) - 7,5
Locus-Alfa, locus-Zeta (Shaw) - 8
I venti del tempo (Holdstock) - 7
La sabbia che viveva (Lupoff) - 6
Brucia strega brucia (Merritt) - 8,5
L'attacco delle tarantole (Hurwood) - 5
I soldati di catrame (Brussolo) - 9
La casa maledetta (Herbert) - 6,5
Delitto al fantacongresso (De Weese & Coulson) - 6
L'occhio di Bel (Coyne) - 7
Ladri di tempo (Koontz) - 7
In una piccola città (Long) - 6
La pietra sincronica (Fast) - 6,5
L'opera dello spazio (Vance) - 8
Le case di Iszm (Vance) - 7
L'uomo che correva (Holly) - 7
Starbright contro l'orda nera - 8
L'occhio del Purgatorio (Spitz) - 7,5
Legami di sangue (Butler) - 8
Le pietre di Nomuru (De Camp) - 6,5
Una questione di razza (Farmer) - 5,5
Scacco al tempo (Leiber) - 6,5
Pavana (Roberts) - 9,5
Creatura del fuoco (Watson) - 4
La notte che bruciammo Chrome (Gibson) - 4,5
I danzatori di Noyo (St Clair) - 6,5
L'anomalia (Sohl) - 9
Alieni e no (Simak) - 7,5
La piaga Efesto (Page) - 6,5
La lunga morte del colonnello Porter (Paton) - 8,5
Il grande contagio (Maine) - 6
Gli dei del fiume (Farmer) - 7,5
Livello 7 (Roshwald) - 8
Resurrezione (Sohl) - 7
Cosa nostra che sei nei cieli (Wellen) - 6,5
La pietra della luna (Herbert) - 7
Il segno dei due mondi (Laumer) - 8


Sono in tutto 54 libri (forse anche qualcosina in più visto che i libri di Dan Simmons e quello di Schatzing sono dei veri e propri volumi "monstre" ) per una media di valutazione di oltre 7, segno che, anche abbandonando il sentiero dei "classici" e degli autori cosiddetti massimi, le scelte sono state comunque assai felici.
Le valutazioni parlano da sole: il primato sul podio è appannaggio solitario di Dan Simmons con il suo ciclo dei canti di Hyperion che rivaleggia con le cose migliori lette da quanto ho imparato a leggere, mentre la palma di peggiore se l'è guadagnata Ian Watson con il suo pessimo "Creatura del fuoco", romanzo che tra l'altro ha segnato il mio ritorno al cartaceo dopo una lunga serie di libri elettronici.
Tra questi due estremi si collocano una serie di romanzi alcuni dei quali sono stati autentiche rivelazioni come ad esempio "Starbright contro l'orda nera", divertente ed appassionante space opera, "La lunga morte del colonnello Porter", amarissima storia di violenza e follia ed "Il segno dei due mondi", una storia avventurosa e ricca di fascino che davvero non mi aspettavo.
Adesso le bimbe dormono serene nel lettino senza tosse e raffreddore, è appena trascorso un bellissimo Natale, le gambe mi danno finalmente un po' di tregua e l'e-reader ha la batteria carica e mi aspetta con il bellissimo (per ora) romanzo di Saberhagen "Le ali nere del tempo"... sinceramente: che potrei desiderare di più?
Buone letture e felice anno nuovo
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Re:I libri di Maxpullo
« Rispondi #122 data: 30 Dicembre 2013, 10:02:18 »
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Citazione da: maxpullo il 27 Dicembre 2013, 23:18:37


Adesso le bimbe dormono serene nel lettino senza tosse e raffreddore, è appena trascorso un bellissimo Natale, le gambe mi danno finalmente un po' di tregua e l'e-reader ha la batteria carica e mi aspetta con il bellissimo (per ora) romanzo di Saberhagen "Le ali nere del tempo"... sinceramente: che potrei desiderare di più?
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...giusto Max...che chiedere di più ???
Ne approfitto per augurarti un nuovo anno pieno di belle letture, di buon umore e di sonni sereni e dolci sogni per te e tutte le tue donne.



  
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Re:I libri di Maxpullo
« Rispondi #123 data: 30 Dicembre 2013, 11:03:26 »
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Grazie di cuore dei resoconti delle tue letture, sempre utili e stimolanti.

Ottimo anche il riassuntone finale.

Buone feste e buon anno anche a te da parte mia, Claudio!
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Re:I libri di Maxpullo
« Rispondi #124 data: 30 Dicembre 2013, 11:59:12 »
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Seguo sempre con interesse le tue recensioni e mi affascina il modo e la capacità con cui "usi" e trovi le parole adatte. Naturalmente i gusti personali possono essere diversi, ma questo fa parte del bello della "diversità". Mando un augurio forte di "Buona salute" a tutti voi e agli amici di UM per il 2014 (e oltre!).
Buone cose
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Re:I libri di Maxpullo
« Rispondi #125 data: 01 Gennaio 2014, 21:34:04 »
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Vampiri: all'ombra del Grand Canyon

Vi ricordate la scheda multipla sui vampiri? E' roba di qualche anno fa (2009) ma se frugate bene bene nel forum sono certo che la ritrovate... non vi va di farlo? E va bene, sfaticati, eccovela qui.
Comunque la cosa che conta è che la presente scheda su "Le ali nere del tempo", Urania 1283, che inaugura la rassegna delle letture del 2014, ne è la prosecuzione...
Buon anno a tutti.



Davvero suggestivo questo romanzo di Saberhagen, ennesima rivisitazione del tema del vampiro che, tuttavia, nonostante alcuni ottimi spunti, finisce per aggiungere ben poco al mito del nosferatu.
Iniziamo col dire che l'atmosfera che si vive durante tutta la lettura è qualcosa di veramente ben costruito ed appassionante: il Grand Canyon giganteggia per tutta la narrazione e le disavventure vissute dai protagonisti nell'attraversare suoi misteriosi e sfuggenti anfratti hanno un qualcosa di "onirico" e di talmente perfetto da rimanere impresso.
Il libro si mantiene su livelli altissimi almeno fino verso i 3/4: a quel punto, se fosse stata una rappresentazione teatrale, giuro che avrei applaudito. Il fascino del Canyon, le disavventure di dislocazione spazio/temporale, il mistero del vampiro scultore, le storie dei protagonisti intrecciate sui diversi piani temporali e convergenti verso il finale, contribuiscono a creare un meccanismo pressochè perfetto cui manca davvero solo una inezia per diventare un vero capolavoro.
Purtroppo Saberhagen non ce la fa, o almeno non ce la fa del tutto: l'attesa spasmodica della spiegazione finale viene, infatti, parzialmente delusa e gran parte dei misteri del Canyon rimangono irrisolti, come pure rimane appena abbozzata l'idea del flusso vitale che si dipana sotto la superficie del Canyon, una intuizione felice ma assolutamente mal sviluppata.
L'autore conclude la vicenda con una serie di espiedienti degni di Dinasty, spiegando in maniera confusa le relazioni tra i vari protagonisti, ma omettendo di produrre teorie di qualsivoglia tipo per le anomalie del Canyon, per le capacità dei vampiri di saperle sfruttare a loro vantaggio e, come già detto, per la misteriosa entità e le sue ancora più misteriose relazioni con la teoria di Darwin.
Insomma, un congegno apparentemente perfetto, ricco di fascino e di idee originali, che finisce per implodere nel nulla e che mi ha lasciato un senso di insoddisfazione per un romanzo che poteva essere superlativo e che invece è soltanto buono.


E adesso mi sparo "Ragnatela" di John Wyndham: la peggior quarta di copertina della storia di Urania direi, fa venir voglia di scoprire se è davvero così brutto come dicono F&L...
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Re:I libri di Maxpullo
« Rispondi #126 data: 04 Gennaio 2014, 10:29:44 »
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Anch'io ti ringrazio per i bellissimi commenti ai libri, e auguro a Te e a tutta la comunità di Uraniamania un felice anno nuovo!
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Re:I libri di Maxpullo
« Rispondi #127 data: 07 Gennaio 2014, 22:33:33 »
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Il bugiardino... bugiardo

Vi è mai capitato di leggere attentamente il bugiardino di un medicinale? Intendo dire proprio attentamente e non solo la posologia... Certe volte le controindicazioni sono talmente tremende da sembrare addirittura peggiori della patologia che esso dovrebbe curare... e magari leggendolo si è quasi tentati di non prenderlo.
Personalmente, leggere la quarta di copertina di "Ragnatela" di John Wyndham mi ha dato un po' la stessa impressione della lettura del bugiardino di un medicinale particolarmente pericoloso: se quella era la migliore pubblicità che l'oste potesse fare al suo vino, allora forse era meglio leggere qualcos'altro... ma io sono bastian contrario ed, inoltre, dopo tante "sòle" di Fruttero & Lucentini, dopo tanti libri cioè descritti come chissà che cosa e rivelatisi poi pessimi, mi è venuto da domandarmi se per una volta potesse valere anche il contrario...
Ci ho visto giusto.



A dispetto di una quarta di copertina insolitamente fiacca e poco invogliante, questo romanzo risulta davvero appassionante, ricco di suspense e ben scritto.
Quello che mi ha sorpreso di più è stata la "trovata" concepita da Wyndham per giustificare l'avvio del romanzo e le disavventure dei suoi protagonisti, una interessante digressione sulla costruzione di una società utopistica che ricorda molto da vicino l'idea di Pohl  per "Alpha Aleph" e che rappresenta quasi una sorta di romanzo nel romanzo.
Per il resto ci sono tante pagine ricche di pathos e di descrizioni molto "visive" che permettono di immedesimarsi completamente nella vicenda e che mi hanno ricordato molto da vicino storie di Urania che amo da sempre come "L'orrore di Gow Island", "Dove sparivano le navi" e "La fabbrica di Frankenstein" e, inoltre, ci sono tante altre pagine ricche di interessanti riflessioni su una delle più misteriose creature che condividono il pianeta con l'uomo.
Insomma, tanti spunti, idee e riflessioni che forse avrebbero meritato una maggior cura e revisione da parte dell'autore, ma che costituiscono i principali punti di forza di un romanzo solido, verosimile e certamente migliore di tante altre storie presentate da Urania nel corso degli anni.
Molto buono


E adesso sotto con "Ombre sulla Luna" del maestro Clarke.
« Ultima modifica: 07 Gennaio 2014, 22:34:24 di maxpullo » Loggato
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Re:I libri di Maxpullo
« Rispondi #128 data: 03 Febbraio 2014, 23:23:44 »
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Scendendo...

E così ho lasciato di nuovo che la polvere si accumulasse su questo thread... e tra le altre cose sono anche allergico alla polvere e tutto questo non giova affatto alla mia salute.
Che poi la colpa non è nemmeno della polvere, ma di questo animaletto qui che pare tanto un alieno, ma che in realtà è un semplicissimo acaro chiamato "Dermatophagoides" che ci vive dentro e che quando viene a contatto con il mio organismo (in modi che preferisco ignorare) mi viene da starnutire e mi si chiudono pure i bronchi...



Spazziamo quindi via la polvere di quasi un mese e ripartiamo con i commenti delle ultime letture che, manco a farlo apposta, vanno dal migliore al peggiore, denunciando un preoccupante trend negativo...

Si apre con "Ombre sulla Luna" di Arthur C. Clarke, avvincente romanzo ricco di colpi di scena e di idee che l'autore svilupperà in libri successivi.



In questo romanzo ho ritrovato trama "alla Clarke" che avevo già vissuto leggendo "Le sabbie di Marte", "2001 odissea nello spazio", "Polvere di Luna" e "Spedizione di soccorso": sense of wonder a piene mani, paesagi pregni di romanticismo ed una storia ricca di spunti e di avvenimenti anche se non sempre ben focalizzata.
L'esplosione della Nova ad esempio sta al resto della vicenda come i cavoli stanno alla merenda: questo avvenimento che viene descritto nei minimi dettagli contribuisce certo a creare una atmosfera di meraviglia di fronte allo spettacolo del cosmo ed i suoi misteri, ma in effetti serve a Clarke quasi esclusivamente per criticare l'uomo, troppo meschinamente preso nelle sue piccole beghe per badare a spettacoli tanto maestosi.
La vicenda si centra sul conflitto tra la Terra e la Federazione dei pianeti colonizzati, conflitto che verrà ricomposto solo dopo un drammatico scontro che esige il suo tributo di vite, ma non mancano altre interessanti "digressioni" che in qualche caso potremo considerare veri e propri "camei" incastonati nella vicenda principale: l'episodio della pozza di sabbia, ad esempio, richiama in modo clamoroso la vicenda di "Polvere di Luna" e ne rappresenta probabilmente la genesi, mentre l'episodio del salvataggio della nave della Federazione è un gustoso passatempo per imparare trucchi utili alla sopravvivenza in un ambiente privo di ossigeno.
La sottotrama spionistica, infine, costituisce il naturale raccordo di tutte le vicende e consente all'autore di scrivere un finale toccante e poetico al contempo.
Insomma, un pout-pourri di elementi, vicende e trovate che la bravura di Clarke riesce a tenere assieme in modo egregio, consegnandoci un romanzo che, pur non essendo un capolavoro, merita il suo novero tra i classici della fantascienza e si ricorda con piacere.


Voliamo quindi un poco più in basso con "Appuntamento su un mondo perduto" di Chandler.



Romanzo leggero ma al contempo di difficile classificazione.
Iniziamo dicendo che è una storia d'avventura alla Leinster (o, meglio, alla Chandler), ricca di spunti interessanti non tutti a mio avviso ben finalizzati: l'autore, infatti, mi ha dato l'impressione di saltare di palo in frasca, proponendoci avventure interessanti che da sole avrebbero potuto forse essere estese a singoli romanzi e che invece si esauriscono in una ventina di pagine, tanti assaggini tenuti assieme dall'evanescente "sogno" del protagonista.
E' proprio da questo sogno, che l'incipit e dalla conclusione del libro fanno apparire di grande potenza, che mi è venuta la delusione più grande: dopo due frasi lapidarie così perfette, infatti, era lecito aspettarsi una storia di maggior spessore.
Il protagonista stesso è caratterizzato in maniera pessima e mi ha lasciato il dubbio sulla sua reale natura: eroe visionario e sfortunato alla Ulisse o di antieroe da disprezzare per le sue scelte non sempre "etiche"?
Rimangono gli altri personaggi, delineati con una forbice spuntata e resi interessanti esclusivamente dalle situazioni che si trovano a vivere.
Sono proprio queste situazioni che, a mio parere, salvano la storia: la vicenda del pianeta "perduto", il mistero dell'autocoscienza e le considerazioni sull'umanità delle macchine (o sulla meccanicità dell'uomo) donano vigore ad un libro rendendolo in qualche modo meritevole di lettura e facendolo apparire sotto una luce diversa, più poetica e profonda.
Ma è solo con l'episodio finale, con quella visione dei mitici "fantasmi della Frontiera" con cui Chandler ci fa assaggiare la vera essenza degli universi alternativi e della potenza del principio della creazione, che il libro ci regala una delle immagini più belle in assoluto della fantascienza, assumendo improvvisamente un significato nuovo ed inatteso; a mio avviso quelle poche righe valgono da sole più di tutto il resto e danno un senso diverso ad una storia al contempo amara e leggera, contribuendo in extremis a renderla meritevole di un buon giudizio.
Strano ma buono


Scendiamo ancora un altro po' con "La signorina Trevor, suppongo?" di Tubb.



L'inizio di questo romanzo è davvero coinvolgente: il protagonista ispira subito simpatia e la storia decolla quasi subito sulle ali di una ironia sottile e di una trama che promette emozioni.
Poi, purtroppo questa atmosfera idillica viene quasi completamente dissipata dalla banalità del prosieguo quasi del tutto incentrato sulla "vicenda tipo" dell'eroe sfortunato ed imbranato contrapposto alla ragazza bella, astuta e spietata ma che alla fine...
Tra l'altro bisogna segnalare che F&L (o chi per loro nella redazione dell'epoca) si sono adoperati benissimo per tagliuzzare il libro di Tubb in una maniera che non esiterei a definire "criminale"; chi ha il libro vada a vedere - ad esempio - alla pagina 112: c'è la scena del protagonista che ha trovato il modo di "incastrare" la sua preda, sfonda la porta della sua camera, la sorprende nuda sotto la doccia e poi... dopo uno spazio "significativamente" vuoto, la storia riprende con il protagonista che è riuscito a convincere la ragazza a seguirlo, senza alcuna spiegazione del cosa egli abbia potuto fare per arrivare all'obiettivo... non solo è inammissibile, ma viene anche da pensare se non siano stati tagliati anche altri episodi che magari avrebbero reso meno banale la storia.
Tutto sommato è una lettura leggera e gradevole, ma che, con qualche accorgimento in più - anche da parte del traduttore e della redazione - poteva essere molto migliore.
Discretro


E concludiamo la discesa con "Chi passeggiava con gli astronauti" di Wenzell Brown, romanzo che, nonostante lo scheletrone di Thole in copertina, mi ha davvero deluso.



L'inizio è molto lovecraftiano: esso infatti parla di qualcosa che forse è stato visto, forse no o che forse qualcuno ha creduto di vedere ma non ha in effetti visto o forse ancora parla di qualcosa che qualcuno ha veramente visto ma non ha capito di aver visto... e tutto questo senza che l'autore spenda una sola parola per dirci cosa sia questo qualcosa...
Tuttavia, mentre il grande scrittore di Providence sapeva usare benissimo l'arte della reticenza, Brown non lo è altrettanto ed il suo incipit risulta irritante e confuso.
A questo inizio infelice fa seguito una serie di capitoli che appaiono piuttosto scuciti tra loro e che hanno come unico filo conduttore la violenza e la follia oltre a dei personaggi che l'autore si affretta a sciorinare all'occorrenza senza che qualcuno di loro riesca ad assurgere al ruolo di protagonista.
Il finale poi ha la rara proprietà di essere contemporaneamente scontato e ridicolo.
L'unica cosa che mi sento di salvare di questo libro è la descrizione degli "invasori" perchè la loro particolare natura mi ha ricordato le lovecraftiane creature di "The Shadow out of Time"; le riflessioni sui fenomeni ESP e sulla stregoneria, inoltre, contribuiscono a far risalire un po' la valutazione che altrimenti sarebbe stata di completa insufficienza.
Da leggere per passare il tempo


E, come sempre faccio dopo una delusione, mi gioco ora la carta del nome "gradito". Conservo, cioè, da una parte alcuni romanzi di Shaw, Brussolo, Sawyer, Vance e pochi altri, che mi "centellino" nel corso degli anni, riservandomi di leggerli per ritirarmi un po' su dopo aver letto una schifezza (o una mezza schifezza).
Stavolta ho preso in mano Vance con "L'odissea di Glystra" e il buon Jack, pur sinora non al suo meglio, sta facendo pienamente il suo dovere...
Augurate quindi a Vance buona fortuna nell'impresa di risollevare questo trend negativo con cui è iniziato il 2014 e soprattutto augurate a me buona lettura!
Grazie
« Ultima modifica: 03 Febbraio 2014, 23:28:55 di maxpullo » Loggato
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Re:I libri di Maxpullo
« Rispondi #129 data: 04 Febbraio 2014, 11:19:55 »
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Max, per fortuna ci sei tu a tenere vivo 'sto forum con qualche contenuto.
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Re:I libri di Maxpullo
« Rispondi #130 data: 07 Febbraio 2014, 22:36:23 »
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Un colpo a salve...

Nulla da fare: il trend negativo del 2014 continua. Una vasta area depressionaria insiste sul mio e-Reader, continuando a causare una precipitazione generale nel gradimento delle mie letture.
Come detto, confidavo in Jack Vance, maestro della SF d'avventura e di azione, ma leggere il suo Claude Glystra è stato emozionante come stendere i panni dopo il bucato e, vi giuro, ho visto puntate dei Barbapapà assai più coinvolgenti...



Per usare un eufemismo dirò che questo libro non è la cosa migliore di Vance che mi sia capitato di leggere.
Questa "odissea", infatti, (che in realtà è un viaggetto striminzito e mal raccontato) è una impresa che per avventurosità e pericolosità non si avvicina neppure lontanamente all'attraversamento del pianeta Tschai o alla mortale sfida ai principi demoni; allo stesso modo il protagonista Claude Glystra non può competere in nessuna maniera con gli eroi per eccellenza Adam Reith e Kirth Gersen, assai più solidi e molto meglio caratterizzati.
Di contro questo romanzo risulta alla fine assai scorrevole, mai noioso, e soprattutto meno pretenzioso del ciclo di "Durdane" che, ad oggi, rappresenta ai miei occhi lo scritto più deludente uscito dalla fantasia di Vance.
Il viaggio di Glystra manca completamente di mordente e lo stesso "Grande pianeta" appare fiacco, privo di attrattive e descritto in maniera parziale ed approssimativa; la trama si regge con gli spilli ed il finale mi è sembrato frettoloso e degno di un fumetto per ragazzi.
Il titolo italiano dell'opera poi è quanto di meno appropriato e fuorviante si possa pensare... odissea? Questa? Ma scherziamo? Mai fatto il Grande Raccordo Anulare di Roma la mattina verso le 8:30? Assai meglio sarebbe stato tradurlo semplicemente "Il grande pianeta".
Sufficienza piena ma nulla di più.


E adesso, per spazzare via le nubi dopo questo colpo a salve, mi tocca rispolverare addirittura Robert J. Sawyer...
Uffa...
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Re:I libri di Maxpullo
« Rispondi #131 data: 09 Febbraio 2014, 17:15:44 »
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Il trasloco!

Non è il primo e probabilmente non sarà neanche l'ultimo, ma le esigenze di spazio si fanno pressanti ed impongono un nuovo trasloco di libri... di "libri di Maxpullo", per la precisione e per questo ve ne parlo qui.

La Mondadori continua imperterrita, mese dopo mese, ad affogarmi di ristampe e, nonostante la rinuncia ad UCZ, il carico di Urania, extra vari e MM si fa insostenibile; se a questo aggiungiamo la perfidia di Leo Ortolani il quale, dopo aver annunciato per anni che "Rat-Man collection" sarebbe terminato con il numero 100, si è alla fine rimangiato la parola decidendo di proseguire a produrre nuove storie, capirete che la situazione dello spazio in casa si fa drammatica.
E così un nuovo carico di libri di Maxpullo emigra verso altri lidi e, nei prossimi giorni, sarà ufficialmente sdoganato in casa dei miei genitori: si tratta di Urania Fantasy, qualche residuo di Urania Libreria e Biblioteca, Urania Blu, Urania Argento, Urania Resident Evil, Grandi Saghe e dei Galassia che andranno così a tener compagnia agli Epix, ai MM ed a ciò che rimane delle collezioni di Classici e di UCZ.

A casa con me rimarranno gli Urania fino al 1000, qualche Galassia da cui trovo difficile separarmi e la collezione di Rat-Man, oltre ovviamente ai miei amati... EBOOK!!!!!
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Re:I libri di Maxpullo
« Rispondi #132 data: 09 Febbraio 2014, 20:26:03 »
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Complimenti Max, per le scelte e le valutazioni (te lo dice uno che non va molto d'accordo con le valutazioni numeriche, trovandole fredde e limitanti). Cio che continuo a chiedermi è come facciate, nonostante lavoro, famiglia e vita a leggere così tanta roba. A volte ciò che mi frustra di più è acquistare e desiderare di leggere tantissima roba (non solo SF, mi piace tantissimo Magris, per esempio e lo Spy italiano di Segretissimo, tanto per dirvi che tipo di lettore eclettico io sia) ma non riuscire a leggerne che un decimo. E' allucinante
Se avete consigli di lettura veloce e recupero volumi, prego elargirli

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Re:I libri di Maxpullo
« Rispondi #133 data: 09 Febbraio 2014, 20:38:56 »
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Citazione da: Moondog il 09 Febbraio 2014, 20:26:03

Complimenti Max, per le scelte e le valutazioni (te lo dice uno che non va molto d'accordo con le valutazioni numeriche, trovandole fredde e limitanti). Cio che continuo a chiedermi è come facciate, nonostante lavoro, famiglia e vita a leggere così tanta roba. A volte ciò che mi frustra di più è acquistare e desiderare di leggere tantissima roba (non solo SF, mi piace tantissimo Magris, per esempio e lo Spy italiano di Segretissimo, tanto per dirvi che tipo di lettore eclettico io sia) ma non riuscire a leggerne che un decimo. E' allucinante
Se avete consigli di lettura veloce e recupero volumi, prego elargirli

Rick


Grazie dei complimenti, sono sempre graditi (e, a proposito, grazie anche ad Attilio che seguo con piacere su FB e su Photobucket nei suoi ormai continui contatti con gli universi alternativi).
Personalmente riesco a leggere moltissimo sfruttando i "tempi morti": l'attesa del proprio turno alla posta o in altri uffici pubblici, il viaggio sui mezzi pubblici, i 15/20 minuti di anticipo rispetto ad un appuntamento di lavoro e così via, anche se poi il tempo più lungo me lo riservo la sera a letto prima di addormentarmi. Certo, più un libro riesce a tenermi "desto" e migliore sarà la mia valutazione
E poi naturalmente c'è il tempo dedicato alla lettura durante le vacanze estive che, paradossalmente, negli ultimi anni si è drasticamente ridotto perchè le bambine impegnano molto più tempo in vacanza di quanto non facciano durante il resto dell'anno.
L'e-Reader mi ha aiutato tantissimo nella lettura soprattutto perchè ha eliminato i tempi "tecnici" di scelta del prossimo libro appena termina una lettura: non devo più andare a recuperare il volume X sullo scaffale Y della libreria Z, ma mi basta cercare nella libreria virtuale ed i tomi sono tutti lì a portata di mano. Il futuro è adesso!
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Re:I libri di Maxpullo
« Rispondi #134 data: 09 Febbraio 2014, 21:22:31 »
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Grazie a te Max.
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