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Home Forum | La Fantascienza e gli altri generi... | Urania Mondadori | Discussione: I libri di Maxpullo «prec succ»
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  Autore  Discussione: I libri di Maxpullo  (letto 37149 volte)
ansible

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Re:I libri di Maxpullo
« Rispondi #180 data: 21 Luglio 2014, 11:54:34 »
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Grazie Lucky,
ma non è così per ognuno di noi?
Un abbraccio,
Fabio
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Re:I libri di Maxpullo
« Rispondi #181 data: 21 Luglio 2014, 12:05:08 »
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Ciao AleK,
ecco il corretto ordine cronologico dei romanzi costituenti il ciclo dell'Ecumene Hainita:

  1. I reietti dell'altro pianeta
  2. Il mondo della foresta
  3. Il mondo di Rocannon
  4. Pianeta dell'esilio
  5. Città delle illusioni
  6. La mano sinistra delle tenebre
  7. La salvezza di Aka

Un saluto da ansible
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AleK


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Re:I libri di Maxpullo
« Rispondi #182 data: 21 Luglio 2014, 14:53:57 »
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Citazione:
Ciao AleK, in effetti "La mano sinistra delle tenebre" l'avevo già letto e l'avevo trovato assai peggiore di questo...


Ok, come non detto.
Io rimasi letteralmente folgorato quando lo lessi, tanto che ancora oggi lo reputo uno dei migliori libri letti in generale.


Citazione:
Ciao AleK,
ecco il corretto ordine cronologico dei romanzi costituenti il ciclo dell'Ecumene Hainita:

  1. I reietti dell'altro pianeta
  2. Il mondo della foresta
  3. Il mondo di Rocannon
  4. Pianeta dell'esilio
  5. Città delle illusioni
  6. La mano sinistra delle tenebre
  7. La salvezza di Aka


Grazie ansibile, perché non conoscevo l'ordine temporale dei romanzi, però con "corretto ordine cronologico" intendevo l'ordine della pubblicazione (dei volumi originali), che generalmente è quello che seguo quando leggo.
Più che gli eventi narrati (che comunque apprezzo) mi interessa quel che l'autore ha da dire attraverso i propri mondi o personaggi.

Di questo ciclo ho letto solo tre romanzi: La mano sinistra delle tenebre e The dispossessed parecchio tempo fa e La salvezza di Aka a distanza di anni.
L'unico che mi ha fatto amare l'autrice è stato appunto La mano sinistra delle tenebre. E può essere proprio per via dell'ordine di lettura scelto (in questo caso casuale, perché era il primo romanzo della LeGuin che leggevo e ignoravo chi fosse e cosa fosse il ciclo dell'ecumene): anche in quel romanzo c'è una contrapposizione tra due mondi, anzi, ce ne sono due, quella tra gli abitanti ermafroditi e il protagonista e quella tra gli appartenenti alle nazioni presenti sul pianeta (anche questa figlia della guerra fredda). Tra le due, quella che mi ha colpito di più è stata sicuramente la prima.
In The dispossessed mi è sembrato avesse ripreso in mano proprio il tema "Guerra fredda" e in maniera molto più simbolica: due società inconciliabili, tanto da spingere l'una ad andarsene su un altro pianeta.
Che vuoi che ti dica? Io il dualismo USA/URSS ce lo vedo eccome e non è la sua presenza il problema, ma è il fatto che sia ai miei occhi così palese.   
« Ultima modifica: 21 Luglio 2014, 14:56:06 di AleK » Loggato
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Re:I libri di Maxpullo
« Rispondi #183 data: 29 Luglio 2014, 09:28:38 »
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Libero!

Il mio è un grido di gioia e di liberazione: dopo quasi tre mesi di sofferenza attraverso la lettura ho "ripulito" il mio spirito, espiato le mie colpe letterarie e adesso il mio karma è tornato positivo.
Il libro della Le Guin è stato faticoso ma la sofferenza della sua lettura mi ha preparato al durissimo colpo che mi ha successivamento inferto "La doppia faccia degli UFO" di Ian Watson... senza quella lettura probabilmente non ce l'avrei mai fatta...



Per quasi 200 pagine Watson cerca di convincere il lettore che la teoria del rasoio di Occam è completamente sbagliata e che in effetti la spiegazione migliore per il fenomeno UFO non sia quella dei visitatori alieni provenienti da altri pianeti, ma che sia bensì da ricercarsi in non meglio identificati fenomeni di "materializzazione" prodotti dalla mente umana o da una ancor meno identificata "coscienza planetaria".
L'idea sarebbe già di per se abbastanza bizzarra e barcollante, ma il grottesco stile narrativo dell'autore, riesce a gonfiarla a dismisura rendendola talmente ridicola e surreale che ad un certo punto la fatica di leggere si è fatta disumana.
Quando poi, nelle pagine finali si sfocia nel simbolismo e nel misticismo, la voglia di chiudere il libro si è fatta fortissima e solo uno strenuo esercizio di training autogeno mi ha consentito di arrivare sino all'ultima parola, risultato di cui sono sinceramente fiero.
Visti i numerosi estimatori ho la certezza assoluta che Watson sia un autore validissimo, ma, dal mio punto di vista, egli risulta assolutamente inconciliabile non solo con l'idea che ho della fantascienza, ma della narrativa in genere: il suo stile di scrittura sgraziato, prolisso e quasi del tutto privo di dialoghi riesce a debilitarmi quasi peggio di quello della Le Guin e, dei suoi due romanzi (romanzi?) letti sinora conservo solo una vaga sensazione di "incubo" che mi indurrà a tenermi lontano da altri suoi scritti per l'immediato futuro...


Avevo intenzione di riprendere anche Zelazny, ma il mio spirito ora è troppo debole: dopo attenta meditazione ho preso in mano "Un milione di domani" di Shaw, così, tanto per riprendere un po' il gusto di leggere qualcosa di leggibile
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Re:I libri di Maxpullo
« Rispondi #184 data: 29 Luglio 2014, 15:38:53 »
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Citazione da: maxpullo il 29 Luglio 2014, 09:28:38

... ho preso in mano "Un milione di domani" di Shaw, così, tanto per riprendere un po' il gusto di leggere qualcosa di leggibile


Bravo! Non te ne pentirai. Anzi, se non l'hai ancora fatto, ti consiglio di provare "Uomo al piano zero" dello stesso autore. E' un romanzo toccante contenente i principali stilemi di Shaw.
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Re:I libri di Maxpullo
« Rispondi #185 data: 29 Luglio 2014, 16:08:59 »
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Io di Watson ho letto il Libro del fiume e quello delle Stelle recentemente pubblicati e ne sono rimasto profondamente deluso...
Tanto che non so neppure se leggerei il Libro delle Creature... in ogni caso il problema non si pone.
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Re:I libri di Maxpullo
« Rispondi #186 data: 07 Agosto 2014, 14:19:53 »
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Anch'io leggendo "I reietti..." mi sono trovato con le stesse difficoltà , anche se bilanciate dal notare una certa profondità di concetti... Adesso avrei da leggere "Il libro del fiume" ma date le premesse (e la precedente esperienza con "Gli dei invisibili..." che non sono riuscito a finire...) ho molti dubbi...

P.S. Approfitto per inviare un affettuoso saluto a tutti: le mie assenze dal sito sono un po' proporzionali alla quantità di libri di FS che leggo, ma vi seguo sempre con grande interesse, e, credeteci, con affetto, appunto :)
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Re:I libri di Maxpullo
« Rispondi #187 data: 07 Agosto 2014, 22:50:22 »
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Un milione di letture!

Se i romanzi fossero tutti come "Un milione di domani" di Shaw potrei leggere libri a ritmi vertiginosi e, anche senza avere il dono dell'immortalità, arrivare facilmente ad un milione di letture durante l'arco della mia vita: magari mi potrei perdere la profondità di alcune letture, ma certamente non perderei mai il gusto di leggere.



In effetti, più che di fantascienza, questo libro è un buon thriller d'azione con ambientazione fantascientifica, ma è lo stile di Shaw che riesce a farlo apparire molto migliore del suo reale valore.
Come negli altri scritti dell'autore, ci troviamo di fronte ad una storia in cui il fattore umano ed i sentimenti di coppia hanno il sopravvento rispetto all'idea di fondo che è comunque ottima: il compromesso tra immortalità e fertilità appare logico e perfettamente verosimile e consente una serie di speculazioni sul tipo di società che può scaturirne che Shaw, ovviamente, non si lascia sfuggire, creando un riuscitissimo sfondo per la sua vicenda umana.
Verso il finale, tuttavia, il romanzo inizia a manifestare i suoi punti più deboli, riducendosi quasi ad una smielata telenovela degna della peggior TV commerciale e, solo le eccellenti doti narrative di Shaw gli consentono di "tenere botta" e di evitare un clamoroso naufragio.
Discreto ma senza dubbio non il miglior Shaw in circolazione.


Il mio papà mi ha suggerito di leggere "La velocità del buio" di E. Moon, ma il suo suggerimento è arrivato tardivo: per puro spirito masochistico, infatti, ma senza alcuna aspettativa, avevo già iniziato a leggere "I super-alieni di Lemuria" di Goulart...
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Re:I libri di Maxpullo
« Rispondi #188 data: 21 Agosto 2014, 15:04:40 »
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Letture "leggere" e letture "impegnate" (meglio se "non pallose")

Esistono due tipi di letture: quelle di svago e quelle più impegnate. E ci tengo a precisare che le seconde non sempre devono essere necessariamente anche "pallose", ma che anzi, un romanzo impegnato e non palloso è quasi certamente il miglior compagno di letture che si possa trovare.
Un classico esempio di lettura leggera è rappresentato - imho - da "I super alieni di Lemuria" di Ron Goultart.



Leggero come una foglia, strampalato e folle quanto basta per strappare un sorriso e scorrevole al punto da sembrare molto migliore di quanto non sia, stavolta Goulart con questo libro mi ha sorpreso in positivo.
Keggere questo libro è stato, infatti, come bere una piccola sorsata di acqua fresca in una giornata estiva: ti calma la sete per un po' e ti regala emozioni positive, poi il sorso finisce e la sete ricomincia, ma rimane un buon ricordo.
L'idea è buona, ma è sviluppata in maniera scomposta, frettolosa al punto da apparire frenetica e soprattutto troppo tesa al ridicolo al punto da apparire grottesca, ma, differentemente dalle altre letture passate di Goulart, stavolta non avevo alcuna aspettativa ed ho finito per trovare questo libro sufficientemente divertente, anzi anche qualcosina in più.
La definirei una sorta di X-Men in versione comica.
Leggerò ancora Goulart in futuro quando avrò bisogno di sgombrare la mente da pensieri brutti.


Ben altro tipo di lettura è stato invece "La velocità del buio" di Elizabeth Moon, letto su consiglio del mio papà, che rientra decisamente nella seconda categoria (sottocategoria "non-pallosi").



Solo chi è nel mondo dell'autismo può comprendere ed apprezzare a fondo questo bel romanzo e solo chi ha una idea abbastanza ampia della fantascienza può comprendere quanto questo libro sia in effetti "fantascientifico".
La Moon ha l'unico torto di presentare l'autismo in maniera molto semplicistica, ma questo è scusabile sia per la necessità di scrivere un'opera di narrativa e non un trattato medico e sia per l'aver deciso di ambientare il romanzo in un'epoca "futura" in cui l'autismo è diventato finalmente "curabile".
Il protagonista vive la sua condizione di autismo in piena coscienza e non senza una certa dose di "orgoglio" per le sue capacità ed è lodevole il tentativo della Moon non solo nel descrivere i suoi pensieri ed il suo agire ma anche nell'avere, diversamente da molte persone, la giusta sensibilità ed intelligenza per spiegare che l'autismo, diversamente da altre patologie mentali, può avere i suoi lati positivi.
La prima parte del libro, quella in cui sono descritte le attitudini di Lou e del suo gruppo di colleghi è un vero capolavoro, con una vera e propria punta di eccellenza nella descrizione del "dialogo silenzioso" dei protagonisti quando sono a pranzo; poi, quando prende il sopravvento la parte più "narrativa", la patina da capolavoro inizia lentamente a scivolar via, sotto i colpi di una storia in definitiva abbastanza scontata e banale di denuncia degli atteggiamenti "razzisti" dell'uomo medio nei confronti dei portatori di handicap.
Il finale restituisce in parte al romanzo la giusta dose di eccellenza: il capitolo della riabilitazione dopo la "cura" è un pezzo di bravura da brividi.
Insomma, un romanzo bellissimo che vale la pena leggere e capire, soprattutto se ci si deve rapportare con il mondo dell'autismo ed avere un approccio, come dire, "soft" a questo tipo di handicap, terribile ed affascinante al tempo stesso.
Brava, infine, l'autrice a documentarsi prima di scrivere sull'argomento.


Ed è questo il giusto mix di letture: una leggera, una impegnata (non pallosa), una leggera, una impegnata (non pallosa), ... e così via...

E adesso do nuovamente spazio ad un vecchio "amico": Roger Zelazny che mi intratterrà con la sua antologia "La montagna dell'infinito", da cui mi aspetto solamente svago ed emozioni...
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Re:I libri di Maxpullo
« Rispondi #189 data: 30 Agosto 2014, 23:28:37 »
Cita

L'altro Zelazny

Sono ormai diversi anni che frequento questo sito e più di una volta mi è capitato di "scontrarmi" con altri appassionati a causa di giudizi personali forse un po' troppo stroncatori: una delle "pietre dello scandalo" più clamorosa è stata rappresentata da Roger Zelazny, autore di cui avevo letto sino ad oggi (con pochissime eccezioni) solo il peggio del peggio e di cui avevo una opinione affatto lusinghiera.
C'erano stati quelli che definirei "lampi" rappresentati da opere come "Il signore dei sogni", "Signore della luce" o "La pista dell'orrore", ma era stato troppo poco per compensare nefandezze della portata di "Terra di mutazioni", "Creature della luce e delle tenebre" o (peggio) "Strada senza fine": c'era sempre stato nei suoi scritti un che di sgraziato, di goffo, di grottesco fino alla farsa che mi avevano sempre impedito di apprezzarne i pur ottimi spunti.
Ad onor del vero però c'erano stati anche delle impressioni positive come ad esempio il fatto che NESSUNA delle sue opere, nel bene e nel male, mi era mai rimasta del tutto indifferente: a distanza di anni, infatti, avevo sempre vivide nella mia memoria TUTTE le sue storie e, pur sapendo che erano brutte o senza senso, ero sempre pronto a rileggerle per provare a nuovamente a decifrarle ed a vedere se mi davano le stesse impressioni...
Ma era troppo poco per riuscire a comprendere l'apprezzamento nei confronti di questo autore da parte di persone del cui giudizio ho molta stima come, ad esempio, ansible o tehom (solo per citare i primi due che mi vengono in mente): come poteva un appassionato di SF giudicare positivamente l'opera di un autore che aveva scritto "Strada senza fine"?
E finalmente, l'interrogativo è stato sciolto: la lettura dell'antologia "La montagna dell'Infinito" mi ha rivelato l'esistenza di un altro Zelazny, un autore grande, alla pari dei migliori.



Mi vergogno molto a dire che ho iniziato la lettura di questo libro con atteggiamento di superiorità e scherno, quasi ridacchiando sotto i baffi mentre leggevo una prefazione in cui erano dette meraviglie della narrativa di Roger Zelazny, autore che, per me, aveva avuto sino ad oggi un fascino a dir poco scarso.
Dopo la lettura di "Un pezzo da museo" il risolino di scherno si è tramutato in un atteggiamento assai più neutro, ma è stato solo con il racconto successivo, "Una rosa per l'Ecclesiaste" che ho iniziato a leggere con atteggiamento completamente diverso: entusiastico oserei dire.
E Zelazny non solo ha zittito la mia ironia nei confronti dei suoi molti estimatori, ma, racconto dopo racconto, mi ha rivelato una parte di se che mai avrei potuto immaginare: di colpo l'entusiasmo di altri UMini nei suoi confronti mi è parso assai meno assurdo di quanto non pensassi e soprattutto mi sono sembrati molto meno esagerati i paragoni con altri grandi come Ballard, Dick e Sheckley.
Leggere questi racconti è stato per me quasi una esperienza mistica, un po' come trovare una sequenza incredibile di tesori, uno più prezioso dell'altro pur nella loro diversità: avventura, sfida all'ignoto, mostruosità inconcepibili, senso del sublime e soprattutto una indiscutibile vena ironica di sottofondo sono tra i principali motivi di fascino di queste storie straordinarie, ma devo dire che anche lo stile leggero e l'ottimo taglio contribuiscono a renderli particolarmente "gustosi".
Su tutti ho apprezzato in maniera particolare "I grandi, lenti sovrani", "Le porte del suo volto, le braci della sua bocca", "Devil Car", "Quel momento nella tempesta", "Divina follia", "Le chiavi di dicembre" e "La montagna dell'infinito", ma tutti i racconti hanno un che di speciale che li rende indimenticabili.


Insomma, un fiume di emozioni che hanno sciolto il mio interrogativo sulla validità di Zelazny, ma che me ne hanno fatto sorgere un altro: come può la stessa persona, anche a distanza di anni, scrivere cose eccellenti come i racconti di questa raccolta e "Il signore dei sogni" e poi finire a raccontare barzellette mal riuscite come "Terra di mutazioni"? Anche altri autori hanno subito notevoli "involuzioni" nel corso della loro carriera (mi viene da pensare al Clarke di "3001: odissea finale" o all'Heinlein di "Non temerò alcun male"), ma nessuna - imho - di questa portata.
Ma non importa: da oggi Zelazny lo vedo sotto una luce del tutto diversa e certamente non avrò più alcun pregiudizio nei confronti dei suoi scritti.

E adesso mi appresto a sgombrare la mente con una lettura che più evasione non potrebbe essere: il volume Mammuth "Storie di lupi mannari" a cura di Gianni Pilo e Sebastiano Fusco.
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Re:I libri di Maxpullo
« Rispondi #190 data: 01 Settembre 2014, 10:04:14 »
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Citazione da: maxpullo il 30 Agosto 2014, 23:28:37

L'altro Zelazny









Un paio di mesi fa ho letto lo splendido "Una rosa per l'ecclesiaste", uscito nella edizione italiana di F&SF;... un racconto splendido !!
E guardacaso ho sul comodino proprio questa antologia .... inizierò a leggerla quanto prima
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Re:I libri di Maxpullo
« Rispondi #191 data: 05 Settembre 2014, 10:36:53 »
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Citazione da: Arne Saknussemm il 01 Settembre 2014, 10:04:14


Citazione da: maxpullo il 30 Agosto 2014, 23:28:37

L'altro Zelazny








Un paio di mesi fa ho letto lo splendido "Una rosa per l'ecclesiaste", uscito nella edizione italiana di F&SF;... un racconto splendido !!
E guardacaso ho sul comodino proprio questa antologia .... inizierò a leggerla quanto prima


Mi state tentando, quasi quasi.......
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Re:I libri di Maxpullo
« Rispondi #192 data: 05 Settembre 2014, 12:12:12 »
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"Una rosa per l'ecclesiaste" e stato il primo di Zelazny che ho letto da allora sono diventato un fan, se vi piace il fantasy allora posso anche consigliare il ciclo di Ambra
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Re:I libri di Maxpullo
« Rispondi #193 data: 05 Settembre 2014, 12:53:17 »
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Citazione da: ciccio il 05 Settembre 2014, 12:12:12

se vi piace il fantasy allora posso anche consigliare il ciclo di Ambra

Anche a me è piaciuto molto.
Parlo del primo ciclo, il secondo non l'ho mai letto.
E sto pure pensando di rileggermelo.

Poi però ho letto "Datemi la testa del principe azzurro" e non ho più voluto saper nulla di Zelazny (<-- scherzo, però quel libro è proprio brutto)
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Re:I libri di Maxpullo
« Rispondi #194 data: 06 Settembre 2014, 18:31:17 »
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Citazione da: maxpullo il 30 Agosto 2014, 23:28:37

....


Maledizione, un altro libro che voglio assolutamente...

"Grazie" eh Max...

  
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