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Discussione: I libri di Maxpullo 2009 (letto 76367 volte) |
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I libri di Maxpullo 2009 « data: 05 Gennaio 2009, 10:53:03 » |
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Chi ben comincia...Sono giorni che mi dico " inizio o non inizio"? E ancora: " Cavoli, siamo già al 5 Gennaio, domani è la Befana e, a parte un trailer e qualche commentino scritto qua e là giusto per non perdere l'abitudine, la rubrica ancora non è avviata... c'è il rischio che la gente si disaffezioni, c'è il rischio di creare troppe aspettative e poi di deluderle, c'è il rischio di"... " ma dai" - mi interrompo - " smettila! Tutti questi dubbi manco fosse una cosa seria!"... ed ho ragione: "i libri di Maxpullo" (quello senza l'anno perchè il 2008 non merita di essere citato) è nata con l'intento di non prendersi mai sul serio, ma di essere un diario di letture in bilico tra ricordi, emozioni e spunti di riflessione... una rubrica di recensioni che a volte lodano sperticatamente, altre volte bocciano in modo irrevocabile, ma che mai e poi mai vanno prese come oro colato perchè tutte sono frutto del gusto particolare del commentatore e perchè tutte scaturiscono da una lettura avvenuta in un determinato "contesto" e, vi posso assicurare, che la storia di ogni libro, dove l'ho trovato, come l'ho avuto, dove l'ho letto, in quanto tempo e che cosa accadeva mentre lo leggevo, contribuiscono al commento finale. E' per questo che, mentre io vado per la mia strada, promuovendo, bocciando e straparlando, anche per questo 2009, mi auguro che vi siano in questa rubrica anche altre voci; pronte a dire tanto " Max, sai, hai proprio ragione", quanto e soprattutto un bel romanissimo " macchè ce stai a dì?"... Presto, prestissimo, la prima scheda: di idee come avete potuto vedere dal " trailer" ce ne sono tante, ma credo che il modo migliore di iniziare sia quello di "ricucire il legame con il passato" e di andare indietro con la memoria, ai giorni in cui i miei urania si contavano sulla punta delle dita e le stupende copertine di Thole erano sempre in grado di catturare la mia attenzione di bambino. Si, credo proprio che la magia dei miei primi cerchiorosso sia un ottimo punto di partenza per quest'anno... A presto Maxpullo
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Re:I libri di Maxpullo 2009 « Rispondi #2 data: 05 Gennaio 2009, 11:57:25 » |
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Le tre antologieQuando ero piccolo e mi chiedevano di che squadra fossi rispondevo sempre: "della Roma perchè abito a Roma, della Juve perchè vince sempre e del Cagliari perchè mi piacciono i colori"... oggi sono distrattamente del Genoa, forse perchè l'albo d'oro degli scudetti inizia con "Genoa, Genoa, Genoa", forse perchè i colori sono gli stessi del Cagliari o forse perchè inspiegabilmente quando seguivo il calcio la domenica correvo sempre a sbirciare cosa avesse fatto quella squadra antichissima, la prima in Italia, dal nome simpatico e dalla lunghissima storia... con il tempo poi ho imparato ad apprezzarla ancora di più ed smettere di chiedermi il perchè della scelta... Allo stesso modo, quando ero piccolo, ero orgogliosissimo dei miei urania e a chi mi chiedeva quali mi piacevano rispondevo senza esitare "Dentelungo, i topi meccanici e le città che ci aspettano"... buffo e insolito, sia perchè mio papà non apprezzava troppo le antologie, sia perchè a parte la "mitica" quarta di copertina ed il primo racconto non le avevo nemmeno lette... ma il fascino ipnotico di quel cerchiorosso, il mistero evocato da quegli allucinanti schizzi di Thole, bastavano a farmeli preferire... di queste tre prime mitiche antologie, che mi fecero innamorare di Urania, lessi solo le prime due: "Le città che ci aspettano" rimane per me un mistero e prima o poi la leggerò, con il timore reverenziale che è dovuto alle "reliquie" del mio passato. Ma mentre il mio giudizio su Dentelungo è legato al fatto che esso fu il mio primo urania, oggi, da lettore, posso sinceramente affermare che " I topi meccanici", urania 704, bellissima antologia del grande Eric Frank Russell, meritava fuori di ogni dubbio quella mia incondizionata preferenza. | | A febbraio 2008, sulla scia dell'entusiasmo per la possibilità di inserire commenti scrissi un giudizio di puro amore che recitava:
E' stato il mio "secondo urania" (il primo è stato Dentelungo) e lo ricordo sempre con molto affetto anche perchè se oggi sono qui a scrivere commenti ed a fare acquisti on line, il merito (o la colpa) è anche di questo volumetto. Al di là di questo, i racconti sono davvero eccellenti e l'antologia merita di essere annoverata tra le migliori raccolte di racconti mai pubblicata da Urania.
E' senza dubbio una delle raccolte di racconti più brevi della storia della collana, solo 5 storie per meno di 100 pagine, ma ogni racconto, pur nella sua brevità ha il potere di rimanere impresso a lungo, per la capacità di sintesi descrittiva e per la sorpresa finale che davvero non manca mai. |
E' davvero difficile ritrovare trame così semplici eppure così splendidamente evocative e spesso commoventi: solo un grande scrittore, quasi al pari con Frederic Brown, poteva in così poche pagine infilare così tante piccole perle. Il racconto più bello è senza dubbio "L'ultima Thule", quello conclusivo, che introduce il concetto del "non spazio", il luogo che c'è al di là del Creato e fuori dall'espansione dell'universo. Un racconto intelligente e toccante che per bellezza considero secondo solo a "L'ultima domanda" del grande Asimov. Molto bello e interessante è anche "Niente di nuovo" che in pochissimi tratti affresca il dramma di una umanità che affronta incosapevolmente un dramma ciclico (quello del diluvio universale), destinato a spazzar via tutte le conquiste ed i progressi conseguiti. Gli altri racconti, tra inattesi colpi di scena e ammiccante umorismo, fanno da ottimo contorno ai due piatti forti per una raccolta davvero tutta da leggere e gustare, in attesa magari di leggere qualche romanzo dello stesso autore. Lo consiglio calorosamente anche al di là del (per me immenso) valore affettivo
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« Ultima modifica: 05 Gennaio 2009, 12:02:15 di maxpullo » |
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Re:I libri di Maxpullo 2009 « Rispondi #4 data: 06 Gennaio 2009, 10:32:22 » |
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Piante che uccidono: introduzione
Alzi la mano chi non ha almeno una piantina in casa. Silenziose e spesso invisibili compagne del nostro vivere quotidiano, decorative cornici attorno alla nostra realtà di tutti i giorni, da sempre le piante rappresentano una sorta di compagnia fidata e discreta, che ricambia con colori, profumi, infiorescenze ed a volte frutti, le nostre, magari non sempre solerti, attenzioni. Molto spesso una piantina è sufficiente a soddisfare il nostro bisogno di prenderci cura di altri esseri viventi, ma senza l'impegno che richiederebbe un animale domestico e quindi, mentre avere un cane o un gatto è prerogativa di circa la metà dei nuclei familiari, la quasi totalità delle persone ha almeno una pianta di appartamento o dei vasi su un davanzale. Eppure, se ci soffermiamo un poco a riflettere, dopo gli insetti le piante rappresentano gli organismi più "alieni" con cui siamo mai venuti in contatto: respirano anidride carbonica producendo ossigeno di giorno ed invertono il processo la notte, sono asessuate e si riproducono attraverso semi trasportati dal vento o dagli insetti, il loro sangue è verde, tagliandogli delle estremità queste ricrescono... se a questo aggiungiamo che alcune di loro sono in grado di vivere in condizioni di vita estreme, come ad esempio nei deserti, mentre altre hanno sviluppato un gusto per la carne e se ne cibano, ci appare molto meno strano ed insolito che talvolta la fantascienza abbia preso spunto da queste silenziose compagne per creare mostri letali in grado non solo di attaccare l'uomo, ma anche di soppiantarlo come specie dominante del pianeta. In "la strada dell'eternità" Clifford Donald Simak ipotizza che, dopo la smaterializzazione dell'umanità ad opera della razza degli Infiniti, la Terra venga ereditata dagli alberi; si tratta in questo caso di una conquista per rinuncia: l'uomo se ne va e gli alberi prendono il suo posto... ma chi ci può dire cosa potrebbe accadere se l'uomo non se ne andasse? La risposta è contenuta in una serie incredibile di romanzi che, a partire dal celeberrimo "Giorno dei Trifidi", immaginano la mutazione ed il successivo sviluppo di alcune varietà vegetali e la successiva, disperata, lotta per la sopravvivenza dell'una o dell'altra specie. In questa nuova scheda multipla intendo presentare e raccogliere assieme tutte queste storie perchè se Urania, a partire dal numero 3 della collana, ha sempre avuto un occhio di riguardo per queste minacciose e letali creature, forse lo ha fatto per metterci in guardia e quindi, più leggiamo delle loro malefatte e più saremo in grado di difenderci il giorno che decideranno davvero di attaccare...
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Re:I libri di Maxpullo 2009 « Rispondi #5 data: 06 Gennaio 2009, 10:39:49 » |
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Max nel mio caso sono io che uccido le piante!!! ops ora ricordo che mamma mi aveva detto di annaffiarle.....Purtroppo scopro la loro esistenza in casa dopo la loro morte
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Nel corso degli eventi non esistono coincidenze, ma solo eventi necessari a creare il futuro |
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Re:I libri di Maxpullo 2009 « Rispondi #6 data: 06 Gennaio 2009, 12:47:59 » |
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Citazione da: darkowl il 06 Gennaio 2009, 10:39:49 Max nel mio caso sono io che uccido le piante!!! ops ora ricordo che mamma mi aveva detto di annaffiarle.....Purtroppo scopro la loro esistenza in casa dopo la loro morte
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Io, dopo un anno di vani tentativi di far vivere il mio kroton (acqua, luce, sequestrene, enzimi, lusinghe, minacce, etc...) l'ho sostituito con un suo fac-simile in plastica e tela molto realistico che non necessita di alcuna cura... la Compacta invece sopravvive indenne ormai da quasi tre anni nonstante i frequenti attacchi della cocciniglia e l'eccessiva vicinanza con il termosifone Anche sul terrazzino è tutto a posto: mi sono dotato di piante che non necessitano di cure: i Tagetè che muoiono come le mosche ma si ripiantano da soli, un po' di piante grasse infestanti la cui unica cura è la rimozione delle foglie in eccesso, due ciclamini, due ibischi e una bouganvillea... ah, c'è pure il geranio ma ho scoperto che meno tempo gli dedico e meglio sta Buone piante a tutti!
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Re:I libri di Maxpullo 2009 « Rispondi #7 data: 06 Gennaio 2009, 15:09:39 » |
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"Riesco a resistere a tutto, fuorchè alle tentazioni..." (O. Wilde) |
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Re:I libri di Maxpullo 2009 « Rispondi #8 data: 06 Gennaio 2009, 17:14:10 » |
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Caro Maxpullo, come al solito ti si legge in un fiato, sei davvero un portento narrativo. Ma con i vegetali hai risvegliato in me un ricordo di un Urania che ho letto che mi aveva molto colpito...ora non mi ricordo più il titolo, ce l'ho sulla punta di un tentacolo ma non esce! SOB! AIUTATEMI VI PREGO! Più o meno la trama si svolge col protagonista che studia in una foresta una specie di tribù di selvaggi esseri che inizialmente paiono pietrificati ma non morti, credo forse solo lo stregone o i sacerdoti, non tutti. Nello svolgersi del romanzo si scopre che non sono in realtà del tutto inanimati ma solo "rallentati" in modo enorme da una droga o da una pianta che assumevano in speciali riti tribali, un battito di ciglia durava in loro anche giorni e giorni; lo scienziato assume la droga e finisce anche lui in un mondo fatto di secondi che paiono anni e quindi a quella velocità assiste alla battaglia terribile tra le piante delle diverse specie che guerreggiano nella foresta senza esclusione di colpi per raggiungere il sole in cima, mi ricordo di un paio di pagine veramente apocalittiche con alberi che soffocavano per l'attacco istantaneo di edere avviluppanti e altri che stritolavano loro simili ad enorme velocità, mettersi in sintonia con i ritmi delle piante può svelare molte più analogie con l'uomo di quello che crediamo, mi aiutate a trovare di nuovo quel titolo? TRIF!
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Ognuno vale uno, ma chi non partecipa vale zero. |
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Re:I libri di Maxpullo 2009 « Rispondi #11 data: 06 Gennaio 2009, 23:22:42 » |
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Citazione da: TRIFIDE-GT il 06 Gennaio 2009, 17:14:10 Caro Maxpullo, come al solito ti si legge in un fiato, sei davvero un portento narrativo. Ma con i vegetali hai risvegliato in me un ricordo di un Urania che ho letto che mi aveva molto colpito...ora non mi ricordo più il titolo, ce l'ho sulla punta di un tentacolo ma non esce! SOB! AIUTATEMI VI PREGO!
Più o meno la trama si svolge col protagonista che studia in una foresta una specie di tribù di selvaggi esseri che inizialmente paiono pietrificati ma non morti, credo forse solo lo stregone o i sacerdoti, non tutti. Nello svolgersi del romanzo si scopre che non sono in realtà del tutto inanimati ma solo "rallentati" in modo enorme da una droga o da una pianta che assumevano in speciali riti tribali, un battito di ciglia durava in loro anche giorni e giorni; lo scienziato assume la droga e finisce anche lui in un mondo fatto di secondi che paiono anni e quindi a quella velocità assiste alla battaglia terribile tra le piante delle diverse specie che guerreggiano nella foresta senza esclusione di colpi per raggiungere il sole in cima, mi ricordo di un paio di pagine veramente apocalittiche con alberi che soffocavano per l'attacco istantaneo di edere avviluppanti e altri che stritolavano loro simili ad enorme velocità, mettersi in sintonia con i ritmi delle piante può svelare molte più analogie con l'uomo di quello che crediamo, mi aiutate a trovare di nuovo quel titolo?
TRIF!
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Incredibile... i titoli non li ricordo mai. Ma si vede che questo racconto aveva colpito anche me e naviagava là sotto, nel subconscio... ed è spuntato fuori: è "Hunati", di Edmond Hamilton. Ciao ciao
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Re:I libri di Maxpullo 2009 « Rispondi #12 data: 07 Gennaio 2009, 09:49:50 » |
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******************************************** Traduttore di: 'Fratello della Nave' di Aliette De Bodard; 'Veritas' di Robert Reed; 'La Stanza delle Anime Perdute' della Rusch. Co-traduttore di 'Santiago' di Resnick; di 'Oggi sono Paul' di Shoemaker pubblicato su Quasar, e di 'Base di Settore: Venice' della Rusch. Nel 2020 di M.D.Rivera 'Nel Buio tra le stelle' e 'Il velo delle stelle'. |
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Re:I libri di Maxpullo 2009 « Rispondi #13 data: 07 Gennaio 2009, 10:01:19 » |
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Grazie Fratello Erberto e Fratello Wafer, era proprio lui, mi ricordavo che fosse un romanzo ed invece era un racconto, me lo sono riletto e certi brividi sono riaffiorati tali e quali a trenta anni fa, consiglio a tutti di leggersi "Hunati" da Urania n° 690, per precauzione ho messo del Valium in tutte le piante di casa al posto del concime, mi sento più tranquillo... TRIF Un link interessante sul racconto http://cinemorfosi.splinder.com/post/8760670/Cambiamenti+17.+Il+tempo+(part
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« Ultima modifica: 07 Gennaio 2009, 10:09:00 di TRIFIDE-GT » |
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Re:I libri di Maxpullo 2009 « Rispondi #14 data: 07 Gennaio 2009, 17:37:15 » |
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Piante che uccidono: la pianta vampiroCome primo romanzo di questa nuova scheda multipla, voglio presentare un libro letto di recente, che forse non ha nulla di speciale se non il fatto di presentare una varietà di pianta del tutto originale ed innovativa che si nutre del sangue ottenuto stritolando le sue vittime. Il romanzo in questione è " sanguivora" di Robert Charles, Urania 919 di cui riporto fedelmente il commento già inserito. | | Difficile credere che un libro senza capo nè coda possa essere appassionante, eppure a volte può capitare. Questo romanzo di piante assassine, a mio avviso, non ha nè un vero e proprio inizio, nè una conclusione definitiva: a parte poche congetture ed ipotesi, infatti, nulla si sa o viene spiegato circa la genesi dei mostruosi vegetali ed anche la conclusione, nonostante la notevole lunghezza della narrazione, arriva bruscamente e lascia all'intuito del lettore la comprensione di cosa accadrà in seguito, secondo il peggior costume di molti horror cinematografici. A rendere ancora peggiore il quadro, ad un certo punto non si ha più traccia dei membri della spedizione scientifica con cui la vicenda era iniziata e la storia, partita con due vicende parallele, ne porta avanti solo una, segno di trascuratezza e di poco rispetto per il lettore attento. |
Ma nonostante questi irritanti particolari non si riesce a bocciare del tutto questa storia, innanzitutto perchè l'autore è riuscito, in questo romanzo fiume, a far rivivere magistralmente l'incubo dei letali Trifidi e secondariamente perchè è riuscito ad infondere alla storia stessa un ritmo sorprendente, capace di tenere il lettore incollato alle pagine, con il fiato sospeso, fino alla conclusione. Le descrizioni dell'isola di Lairg e la capacità dell'autore di rendere tangibile la drammaticità di alcune sequenze come ad esempio quella della tragica conclusione della tappa migratoria degli uccelli e dell'assedio al cottage fanno infine guadagnare parecchi punti alla storia e quasi ribaltano il verdetto finale: a mio modesto avviso, con un minimo di sforzo in più nella cura di alcuni particolari, questo poteva davvero essere uno dei capolavori della collana; così invece rimane solo un romanzo appena discreto, da annoverare tra quelli che urania ha dedicato alle mostruosità vegetali. Rimane infine forse da chiedersi se non sarebbe stato più facile per le piante farsi crescere delle appendici appuntite per poter forare la pelle delle prede e succhiare il nutrimento, piuttosto che spremerlo fuori dai corpi, ma in fondo la decisione su cosa sia più facile per una pianta mutante non spetta certo a noi. Da leggere senza impegno
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« Ultima modifica: 07 Gennaio 2009, 17:40:21 di maxpullo » |
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