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Home Forum | La Fantascienza e gli altri generi... | Urania Mondadori | Discussione: I Libri di Maxpullo 2010 «prec succ»
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  Autore  Discussione: I Libri di Maxpullo 2010  (letto 150798 volte)
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Re:I Libri di Maxpullo 2010
« Rispondi #180 data: 14 Luglio 2010, 22:30:31 »
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Sulle tracce del "poeta delle stelle" - quarta parte

Negli anni '80, Robert Young compare per le ultime cinque volte nella collana con altrettanti racconti, tutti relegati in appendice nonostante la loro squisita originalità e nonostante alcuni di essi siano tra le cose migliori della sua produzione.

  E' questo ad esempio il caso del racconto "Stella caduta", pubblicato su Urania 936, "Le cinque porte", una storia che è poesia allo stato puro e che ci narra la straordinaria vita di un uomo, di un misterioso "figlio delle stelle", dai sogni della fanciullezza sino alla loro sorprendente realizzazione. Un capolavoro unico per come è scritto e per il toccante finale.
Nell'Urania 971, "Dai Bassifondi di Klittman City", con il racconto "Il terrestre perduto", Young ci riporta ancora una volta, l'ultima, su Marte, il pianeta che più di tutti ha ispirato la sua produzione.
Si tratta dell'originale e affascinante storia di una missione spaziale fallimentare che pone inquietanti interrogativi sulla creazione e sull'infallibilità divina. Molto interessanti le precise e dettagliate informazioni dell'autore sulla topografia di Marte. Bellissimo il finale con la misteriosa ed ambigua "Michelle" che provvede a modo suo a cancellare l'errore.
In appendice all'Urania 1029, "Programma: uomo", il racconto "Il secondo esperimento di Philadelphia" è la dimostrazione che Young non è solo un bravo scrittore di favole, ma che se ci si mette viene fuori una storia di fantascienza con la F maiuscola. "Il secondo esperimento di Philadelphia" è una storia praticamente perfetta, non priva di una certa dose di humor nonchè di un velato disprezzo per la moderna disco-music, che ci racconta di un secondo esperimento condotto da benjamin Franklin sull'elettricità e tenuto segreto dallo stesso scienziato.
Il contrasto tra immaginazione e realtà ritorna come argomento di una storia di Young con il racconto "Visioni", apparso in appendice all'Urania 1061, "I seminatori di abissi". E' difficile stabilire se la strana disavventura che capita al protagonista durante una azione di guerra spaziale sia solo una "visione" indotta da un allucinogeno oppure uno squarcio del velo che di quello che siamo abituati a considerare la realtà. Ma Young ha le idee chiare e ce lo dice proprio nell'ultima riga.

L'ultima apparizione di Young sulle pagine della rivista avviene con il racconto "Vento divino", pubblicato in appendice all'Urania 1074, "Egira". E' la drammatica storia di un uomo di valore, di un soldato che, destinato a compiere la sua ultima missione suicida, incontra una ragazza che condivide il suo stesso destino. Dal breve colloquio con la ragazza egli comprende finalmente l'assurdità della guerra che si sta combattendo e si ribella al suo fato di kamikaze, scegliendo di morire in un modo tanto sorprendente quanto spettacolare. Un modo di morire così immenso che porrà fine alle ostilità. Un storia amara e crudele che fa riflettere sulla stupidità della guerra e sull'immenso valore delle piccole cose quotidiane.

A mio avviso è un peccato che nessun curatore nella storia della collana si sia mai accorto del grande valore di questo fantastico "poeta delle stelle": leggendo i suoi racconti tutti in fila ci si accorge che Young è stato probabilmente tra gli autori di fantascienza di tutti i tempi, quello che maggiormente ha saputo dare una interpretazione nuova ed originale del genere. Tutti i suoi racconti, anche quelli più duri o inquietanti, hanno la consistenza ed il sapore delle favole e sono permeati di un "sense of wonder" che difficilmente altri autori sono riusciti a rendere in modo così perfetto.
Non so se qualcuno vorrà mai provare a ripetere l'esperimento che ho voluto condurre con questo singolare autore e seguirne le numerose tracce disseminate qua e là in una collana che non ha saputo riconoscerne i meriti e dedicargli un numero, ma posso dire che per me questa è stata una esperienza nuova ed anche divertente e se sarà servita a farvi anche conoscere meglio Robert Franklyn Young e la sua narrativa, allora ne sarà davvero valsa la pena.
« Ultima modifica: 20 Luglio 2010, 11:58:49 di maxpullo » Loggato
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Re:I Libri di Maxpullo 2010
« Rispondi #181 data: 16 Luglio 2010, 16:13:30 »
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Aperto per ferie!

Amici, se potete leggere queste mie parole vuol dire che la Vodafone Internet Key (pubblicità NON occulta, anzi tanto tanto manifesta) sta funzionando a dovere, portando il collegamento Internet ed una bella dose di radiazioni aggiuntive laddove un tempo c'erano solo sabbia, mare e piante grasse (per tacer di gabbiani e telline).
E' un vero peccato che la tecnologia umana abbia raggiunto vette così alte proprio prima della fine del mondo, che, come già sappiamo bene, avrà termine nella notte del 20/12/2012... ma almeno così, i miei più affezionati lettori, potranno consolarsi con la notizia che, almeno per quest'anno, non dovranno fare a meno della Rubrica "I libri di Maxpullo" per il periodo delle mie vacanze... anzi...
Ebbene si, quest'anno, grazie alla rete UMTS (Urania Mania Transport Service?) le mie schede vi seguiranno ovunque e l'unico limite sarà dato dai tempi di lettura dei nuovi libri, dalle ore di pennica mattutino/pomeridiane e dalla necessità di assistere la primipara in questi ultimi mesi che ci separano dal lieto evento.
Niente lunghi viaggi, niente treni superaffollati e supercondizionati alla temperatura dell'azoto liquido, nienti scioperi, lutti e calamità naturali (per tutto questo ci sarà tempo), ma solo mare, sole, riposo e libri da leggere...
E dopo lo "speciale" su Robert Young la cui ultima puntata è apparsa proprio nei giorni scorsi, eccovi una sbirciatina delle prossime uscite e della coda di lettura.

In onore del nostro simpaticissimo amico "sumero" Gilgamesh che proprio ieri ha compiuto gli anni...

Per concludere (per quest'anno) il filone delle catastrofi...

   Per proseguire il filone delle creature aliene e delle invasioni...

Ed ecco invece alcuni dei titoli che mi accompagneranno in questa torrida estate 2010, con alcuni graditissimi ritorni (Adams e Sawyer)...

      

Inoltre, tra una lettura e l'altra, spero proprio di riuscire a trovare il tempo per la scheda speciale su Ballard che, vi ricordo, non sarà pubblicata qui nel forum, ma che, per motivi di spazio, la potrete trovare solo nel consueto e-book di fine anno.
Insomma: buone vacanze a chi parte e buone letture a chi resta!
Maxpullo su rete UMTS!
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Re:I Libri di Maxpullo 2010
« Rispondi #182 data: 19 Luglio 2010, 14:17:50 »
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Fantapreistoria

Gli appassionati di "Ufo e misteri" sapranno sicuramente già tutto, mentre quelli che seguono "Voyager" e trasmissioni simili, probabilmente, sapranno un po' meno, ma al di là di passioni e inclinazioni, quasi tutti, almeno una volta nella vita, avranno avuto modo di leggere articoli o assistere a trasmissioni sulle visite di extraterrestri sulla Terra in epoca preistorica.
Dai cranii di fossile perforati da pallottole al disegno dell'uomo di Palenque, dalle teste dell'isola di Pasqua ai disegni della piana di Nazca, dal mito di Atlantide al mistero della costruzione delle piramidi egizie, una serie di enigmi sembrerebbero trovare una loro risposta definitiva solo assumendo che nel remoto passato siano esistite una o più civiltà teconogicamente avanzate la cui memoria si è andata poi perdendo nel corso dei secoli, civiltà magari il cui sviluppo venne facilitato dal contatto con entità aliene.
Tra i tanti misteri dell'antichità c'è poi il ricorrere di alcuni temi o miti come ad esempio quello del "diluvio universale" che sembrerebbero suggerire da un lato un substrato di memoria comune a civiltà molto lontane tra loro come quella Sumera e quella ebraica e dall'altro sembrerebbero inoltre creare una base mitologica dotata di una certa continuità e che probabilmente cela un nucleo di verità storiche che l'uomo ha dimenticato.

   Uno dei miti antichi più affascinanti e ricchi di mistero è senza dubbio rappresentanto da "L'epopea di Gilgamesh", un poema epico babilonese risalente circa al 2500 a.C. e che narra le gesta di un re sumero, Gilgamesh appunto, un eroe che, dopo aver affrontato avventure di ogni genere parte alla ricerca del segreto dell'immortalità; al di là dell'immenso valore storico del poema, quello che stupisce maggiormente è l'affinità di alcune vicende con i brani della Bibbia, come ad esempio quella di Utnapishtim che somiglia tantissimo a quella di Noè.
Alla storia di Gilgamesh si è ispirato Wilson Tucker per costruire la trama del suo celebre romanzo "Signori del tempo", Urania numero 45.
Il romanzo, che si presenta come un curioso fanta-giallo, è in realtà solo il pretesto per presentare una delle più affascinanti e fantasiose rielaborazioni del mito sumerico di Gilgamesh: leggendolo si rimane stupiti non solo dalla facilità con cui Tucker riesce a far combaciare il tema dei "naufragi" o delle visite di alieni sul nostro pianeta con i miti delle antiche civiltà, ma anche dall'apparente verosimiglianza che la storia viene ad assumere per effetto di questa rielaborazione.
I numerosi flashback ed i lunghi dialoghi vanno purtroppo a scapito dell'azione, al punto che tutto l'intreccio si sviluppa in una/due giornate quasi completamente statiche dal punto di vista degli avvenimenti e delle emozioni, ma, nonostante questo, la storia che emerge dall'indagine del misterioso Gilbert Nash sull'altrettanto misteriosa donna in grado di "rubare i pensieri" dei propri mariti rimane ricca di fascino e foriera di sviluppi e rivelazioni inaspettate.

L'unico difetto del libro che ho riscontrato è forse quello di finire troppo presto, perchè con premesse così interessanti e ricche di spunti, sarebbe stata auspicabile qualche pagina in più.
Al proposito bisogna, tuttavia, osservare che il personaggio di Gilbert Nash ritornerà successivamente anche in un altro romanzo di Tucker, "L'uomo che veniva dal futuro", ma il collegamento tra i due libri è molto labile e questa seconda apparizione, più che contribuire alla trama del romanzo in se, serve più che altro a Tucker per stabilire una certa continuity narrativa ed a raccontarci qualcosa della vita di Nash dopo le vicende narrate in "Signori del tempo".
Naturalmente questa è una lettura non solo consigliata, ma obbligatoria per tutti gli appassionati di misteri dell'antichità e di "fantapreistoria".
« Ultima modifica: 19 Luglio 2010, 14:19:08 di maxpullo » Loggato
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Re:I Libri di Maxpullo 2010
« Rispondi #183 data: 19 Luglio 2010, 16:37:46 »
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Citazione da: maxpullo il 19 Luglio 2010, 14:17:50

Al proposito bisogna, tuttavia, osservare che il personaggio di Gilbert Nash ritornerà successivamente anche in un altro romanzo di Tucker, "L'uomo che veniva dal futuro", .......


...... ed in Highlander


Lucky
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Re:I Libri di Maxpullo 2010
« Rispondi #184 data: 19 Luglio 2010, 19:10:03 »
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Citazione da: maxpullo il 19 Luglio 2010, 14:17:50

Fantapreistoria


Un caso gustosissimo è la lunga poesia Il poeta degli iloti di Giovanni Pascoli, nei Poemi conviviali, che rielabora la Cosmogonia di Esiodo. In questo remake, l'antico poeta greco, raccontando le origini della vita sulla Terra, inserisce gli impatti con gli asteroidi, le eruzioni vulcaniche, i dinosauri, fino all'uomo-scimmia...

(...) e il mare immenso che ondeggiava al buio,
e in terra e in aria rettili deformi,
nottole enormi; e qualche viso irsuto
di scimmia intento ad esplorar da un antro
.

Notare come Esiodo/Pascoli concentri tutte insieme le diverse Ere geologiche... come nei B-movies ambientati nella preistoria. I rettili goffi e mostruosi in lotta tra loro rimandano alle più antiche raffigurazioni paleontologiche, tipo:





- post n. 1000 !!! -
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Re:I Libri di Maxpullo 2010
« Rispondi #185 data: 19 Luglio 2010, 19:50:14 »
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Nel romanzo Anonymous Rex di Eric Garcia



si immagina che i dinosauri siano sopravvissuti, adattandosi al mondo dell'uomo grazie a un rimpicciolimento che permette loro di travestirsi da esseri umani (come gli alieni di MIB). Uno di loro indaga su un omicidio...

L'idea di dinosauri che si "mimetizzano" tra noi si trova anche nelle Cosmicomiche di Italo Calvino.
« Ultima modifica: 19 Luglio 2010, 19:51:55 di dhr » Loggato
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Re:I Libri di Maxpullo 2010
« Rispondi #186 data: 19 Luglio 2010, 20:06:25 »
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Sulla connessione alieni/dinosauri viene in mente L'orrore di Dunwich di Lovecraft, dove Wilbur Whateley (il "figlio minore" di Yog-Sothoth) ha piedi "simili a quelli dei rettili preistorici".

Nel suo viaggio nel tempo, anche il protagonista de L'ombra fuori dal tempo ha modo di osservare i rettili preistorici. Grazie alla tecnologia aliena.

Ispirato da Dunwich, avevo scritto molti anni fa un romanzo in cui tutti i dinosauri erano potenti creature extraterrestri tipo Yog-Sothoth... e la loro scomparsa era dovuta a... dopodiché si assisteva alla distruzione dell'umanità, a causa di... alla fine però i dinosauri-alieni ricomparivano perché... e da qualche parte c'erano di mezzo anche gli elfi... Ma l'avevo cestinato. Impossibile riprendere quell'idea: troppi elementi, anche importantissimi, non li ricordo più... incluso il motivo dell'apparente estinzione dei dinosauri
« Ultima modifica: 19 Luglio 2010, 20:10:27 di dhr » Loggato
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Re:I Libri di Maxpullo 2010
« Rispondi #187 data: 19 Luglio 2010, 20:46:34 »
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Putroppo Anonymous Rex, che mi stuzzicava tantissimo dato che sono un appassionato di dinosauri, si è rivelato una cocente delusione! Non lo consiglio a nessuno. Leggete invece Le città invisibili di Calvino o Finzioni di Borges (lo so che non c'entrano niente con la discussione in corso, ma voglio fare un po' di pubblicità non occulta a capolavori della letteratura fantastica di cui qui non si parla mai).

Ciaoooooooooooooo!
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Re:I Libri di Maxpullo 2010
« Rispondi #188 data: 19 Luglio 2010, 20:49:09 »
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Tra gli animali che "forse esistono" sul nostro pianeta e "se esistono, forse sono rettili preistorici", il record di presenze spetta ai plesiosauri, con i seguenti candidati:
_____NESSIE, e si sa
_____MOSTRO DEL LAGO CELESTE, il Nessie cinese
_____BOBO, nel Pacifico settentrionale
_____OGOPOGO, lago canadese di Okanagan; forse però è una balena primordiale (Basilosaurus).

Inoltre:
_____MANIPOGO del Canada, forse altro progenitore delle balene
_____MOKELE MBEMBE del Congo. Gli indigeni lo hanno identificato a colpo sicuro vedendo un'illustrazione di brontosauro
_____BURU delle valli dell'Himalaya, rettile corazzato tipo stegosauro
_____UCCELLO TUONO (da cui la "Thunderbird" che compare sulla copertina di Cronomacchina accidentale) degli Usa, pterodattilo
_____KONGAMOTO dello Zambia, altro pterodattilo; anche lui identificato al volo dalle popolazioni locali, vedendo un disegno di rettile volante preistorico.

Infine, per una serie di motivi, tendo a immaginare come un Velociraptor il CHUPACABRA, anche se di solito è raffigurato in modo diverso.
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Re:I Libri di Maxpullo 2010
« Rispondi #189 data: 19 Luglio 2010, 20:52:48 »
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Citazione da: attiliosfunel il 19 Luglio 2010, 20:46:34

Putroppo Anonymous Rex, che mi stuzzicava tantissimo dato che sono un appassionato di dinosauri, si è rivelato una cocente delusione!


mi era piaciuta un sacco l'idea iniziale. poi però ricordo anch'io che "perdeva mordente" nel prosieguo.

cercandolo su internet per il post, mi pare che ne abbiano tratto anche un filmo.
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Re:I Libri di Maxpullo 2010
« Rispondi #190 data: 19 Luglio 2010, 21:29:22 »
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Alla fine credo che abbia avuto l'idea, ma non sapesse cos altro scrivere!
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Re:I Libri di Maxpullo 2010
« Rispondi #191 data: 20 Luglio 2010, 12:14:29 »
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A me l'idea di un Dinosauro che si "faceva di prezzemolo o rosmarino" mi è comunque piaciuta. Il film esiste ed è titolato : Il ritorno dei dinosauri. Discreto nulla di più. Dovrebbe esistere un sequel del libro ma non l'ho mai trovato.
vin
P.s. Noto con piacere l'aumento degli amanti dei dinosauri
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Re:I Libri di Maxpullo 2010
« Rispondi #192 data: 20 Luglio 2010, 13:05:25 »
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A tutti gli amanti dei dinosauri suggerisco vivamente l'acquisto e la lettura dell'ultimo numero di Rat-Man Collection... c'è uno sketch assolutamente esilarante (io ho rischiato l'infarto leggendolo) in cui viene spiegato perchè i brontosauri si chiamavano "Lucertole tuono"... piccola indicazione per chi non ha voglia di acquistare l'albo:

la motivazione sta nella loro dieta fatta prevalentemente di erba marcia di palude...


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Re:I Libri di Maxpullo 2010
« Rispondi #193 data: 20 Luglio 2010, 13:57:46 »
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Augurissimi, e tante ma tante tante buone letture!
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Re:I Libri di Maxpullo 2010
« Rispondi #194 data: 20 Luglio 2010, 14:22:14 »
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Desideri e coincidenze di un giorno memorabile

I lettori più affezionati di questa mia rubrica, quelli che mi seguono sin dall'inizio, non si stupiranno più di tanto nel leggere la scheda di oggi, gli altri, invece, abituati alle ultime schede un po' più "professionali" e un po' meno "personali" rimarranno forse un po' spiazzati nel leggerla, ma è giusto, ogni tanto, ritornare anche alle origini e ricordare un po' a tutti che le pagine che scrivo le sto scrivendo soprattutto per me stesso, per ricordare le emozioni ed i sentimenti che hanno accompagnato la lettura di ciascun libro.
Molto spesso, infatti, la lettura di un romanzo avviene in circostanze che non meritano una menzione particolare: la vita di tutti i giorni offre quasi sempre spunti poco interessanti e ricordare che un libro è stato letto nella metropolitana, o prima di addormentarsi non è rilevante ed è quindi giusto che il commento sia maggiormente legate a quello che è il "contenuto" del libro stesso. Esistono, però, delle occasioni particolari, momenti importanti e memorabili che cambiano la vita di una persona ed è in questi casi che il commento al libro non può esimersi dal ricordarle, spesso dandogli anche maggiore enfasi rispetto a quelle che sono state le impressioni di lettura.
E' proprio in uno di questi momenti che si colloca la storia della lettura dell'Urania 831, "La leva di Archimende", di Leslie Purnell Davis, ed è una storia bella che voglio condividere con tutti voi che leggete ed apprezzate (o semplicemente tollerate) queste mie pagine.

   Il libro in questione è stato scelto immediatamente dopo la lettura di "Chocky" e "Supernormale", semplicemente perchè la copertina di Thole sembrava promettere una storia inquietante ed in grado di distogliere la mente dalla ridda di pensieri che accompagnavano una serie di giornate grige e angosciose in cui solo la forza di volontà e la necessità dei doveri quotidiani riuscivano a vincere la paura di una nuova delusione e la terrificante ansia di fallire nuovamente un obbiettivo solo in apparenza così semplice e naturale come quello di avere un figlio.
Solo chi desidera qualcosa con tutto se stesso può condividere il senso di sconforto nel vedere costantemente delusi i propri sforzi e comprendere come quell'alternarsi di speranze, ansie, delusioni e amarezze possa alla fine rivelarsi logorante anche per la persona più ottimista e positiva, cosa che io, tra l'altro, non ero affatto.
E' buffo per me oggi ripensare a quella lettura e ricordare tanto la sorpresa nel leggere che si trattava di una storia di "gemelli" (anche se molto particolari), quanto soprattutto ricordare la recondita inconfessata speranza che quello che stavo leggendo fosse un segno, un messaggio imperscrutabile di quella segreta e misteriosa interconnessione tra tutte le cose del creato così ben descritta da Valerio Evangelisti nel suo "La luce di Orione".
Già molte volte, in precedenza, mi ero chiesto quale sarebbe stato il libro (se ce ne fosse mai stato uno) che avrebbe accompagnato la notizia più bella che una persona possa ricevere durante la sua vita e già molti libri anche più belli di questo avevano fallito questa singolare missione, per cui, come tante altre volte prima, leggendo la storia del "Black boy" e dei suoi gemelli, mi sono limitato a desiderare, pregare e sperare che questa singolare lettura non fosse solo frutto di una casualità.

La telefonata del laboratorio di analisi con la lieta notizia è giunta quando la lettura del romanzo era poco oltre la metà ed il valore insolitamente alto di bHCG sembrava proprio suggerire che stavolta le mie preghiere avevano finalmente varcato i confini del cielo, portandomi un regalo che solo nei miei sogni più arditi avevo osato concepire e lasciandomi istupidito per la sconcertante coincidenza che stavo vivendo.
Non mi vergogno di ammettere che, in preda ad una sorta di fantozziana scaramanzia, ho protratto la lettura del libro per i primi tre mesi della gravidanza, ripromettendomi che mai e poi mai avrei osato dargli una valutazione negativa.
Il commento al libro è quindi pura accademia e lo riporto qui solo per completezza.

Alti e bassi per un romanzo che promette molto bene ma che poi si perde in un finale solo vagamente comprensibile.
Alla fine della lettura, infatti, non sono pochi i dubbi o le perplessità su quale sia il reale significato della "Leva di Archimede" e su quale sia il vero mistero che si cela dietro l'inquietante catena degli avvenimenti narrati.
I riferimenti allo scienziato nazista, alle sue scoperte ed alle conseguenze suo esperimento rimangono vaghi e confusi e le "epifanie" del protagonista non sono concesse al lettore: se anche lui ha delle intuizioni felici e dichiara di comprendere il senso di quanto accaduto non lo comunica adeguatamente e gran parte del fascino del romanzo va irrimediabilmente perduto in quanto non si capisce davvero se la minaccia rappresentata da questa "leva" sia reale oppure soggettiva.
Rimangono però l'atmosfera di suspense che accompagna l'intera indagine e l'immagine indimenticabile dei gemelli "schierati" al fianco del tenebroso "Black boy", personaggio che, probabilmente, avrebbe meritato più enfasi e attenzione perchè è forse la cosa migliore del libro.
Molto bella e poetica poi la descrizione della singolare relazione mentale tra i gemelli e l'efficacissimo paragone con le dita della mano che evoca una entità multidimensionale da far rabbrividire.
Questi particolari, rimanendo impressi nella memoria, attenuano la delusione per le carenze della trama e valgono al romanzo la piena sufficienza.

Ora siete liberi di credere o no alla storia che vi ho raccontato: l'importante per me è non svegliarmi dal sogno che sto vivendo e continuare a credere che i miracoli a volte possono accadere davvero ed essere annunciati nei modi più impensabili.

Maxpullo, 20/07/2010
« Ultima modifica: 20 Luglio 2010, 14:58:26 di maxpullo » Loggato
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