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Home Forum | La Fantascienza e gli altri generi... | La Fantascienza in Generale | Discussione: I Capolavori di Maxpullo «prec succ»
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  Autore  Discussione: I Capolavori di Maxpullo  (letto 165908 volte)
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Re:I Capolavori di Maxpullo
« Rispondi #465 data: 11 Febbraio 2012, 19:05:32 »
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098 - Infinito - Clifford D. SIMAK (1967)

Sapete cosa vuol dire essere rapiti? Io questa estate l'ho sperimentato di persona leggendo questo stupendo libro di Simak: iniziato la mattina sul terrazzo di casa in una assolata giornata di Agosto, l'ho finito (è meglio forse dire che mi ha "rilasciato") verso sera e, appena l'ho chiuso, ho subito compreso che la lista dei miei preferiti di sempre aveva avuto una new entry.
Inizialmente avevo pensato di farlo uscire come numero 100 della collana, ma lo aveva già fatto "Galassia" per cui ho deciso che sarebbe stato uno dei romanzi di "avvicinamento", una sorta di viatico verso quel fatidico traguardo che la mia collana ideale si appresta finalmente a raggiungere.
Con la stupenda cover Leo e Diane Dillon dell'edizione Ace Books e la trama che sintetizza la mia recensione estiva al romanzo, ecco a voi un altro capolavoro di quel bravissimo decano della SF che è Simak.

  

    L'aspirazione alla vita eterna è da sempre una costante nella storia umana; che questa prosecuzione della propria vita sia realizzata attraverso la memoria delle proprie opere, attraverso la propria discendenza, oppure attraverso la fede in una esistenza futura dopo la morte non ha importanza: quello che conta davvero è che l'uomo, diversamente dalle altre creature, ha da sempre immaginato la vita come un punto di passaggio, nutrendo le speranze più diverse su quello che avrebbe trovato dopo la morte.
Generalizzando potremmo dire che è proprio questa speranza a rendere l'uomo così diverso dalle altre creature e che è proprio questa speranza a consentirgli di andare avanti nella vita terrena pur senza trovare risposte ai quesiti fondamentali che si è sempre posto: chi siamo? da dove veniamo? dove stiamo andando?
In questo romanzo Simak è riuscito a cogliere tutte le possibili sfumature di questa speranza, a rielaborarle in maniera intelligente e non banale, nascondendole nelle pieghe di una storia semplice e meravigliosa.

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096 - D.F. JONES - Sarà un futuro d'inferno
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098 - Clifford D. SIMAK - Infinito

E mentre questo romanzo di Simak ci fa riflettere sul senso della vita, il prossimo ci farà riflettere sulla sua caducità, invitandoci a guardare il cielo un po' più spesso, a riflettere sulla vasta minacciosità del cosmo che ci circonda e, in definitiva, ad inquadrare la nostra esistenza nella giusta prospettiva.
« Ultima modifica: 11 Febbraio 2012, 22:06:04 di maxpullo » Loggato
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Re:I Capolavori di Maxpullo
« Rispondi #466 data: 11 Febbraio 2012, 19:29:13 »
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Recluta Imriel di nuovo a rapporto Ero curioso, in base a quali fattori decidi che un libro sia "degno" di essere il 50 ecc. Solo se è un capolavoro, o ci sono altri impulsi che ti spingono?   Penso si può escludere motivi economici visto che è virtuale...(  )
« Ultima modifica: 11 Febbraio 2012, 19:30:46 di Imriel » Loggato
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Re:I Capolavori di Maxpullo
« Rispondi #467 data: 11 Febbraio 2012, 20:20:16 »
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Citazione da: Imriel il 11 Febbraio 2012, 19:29:13

Recluta Imriel di nuovo a rapporto Ero curioso, in base a quali fattori decidi che un libro sia "degno" di essere il 50 ecc. Solo se è un capolavoro, o ci sono altri impulsi che ti spingono?   Penso si può escludere motivi economici visto che è virtuale...(  )



Qualche fattore numerologico in effetti c'è.
Ad esempio: il numero 035 doveva essere "L'alba delle tenebre" di Leiber per sanare l'ingiustizia patita dal povero romanzo durante l'era Monicelli ed il numero 042 doveva essere la "Guida galattica degli autostoppisti" per ovvi motivi.
Il numero 004 è stato "Ubik" visto che sia il titolo che l'autore (Dick) erano di 4 lettere...
Il numero 020 è stato "Pària dei cieli" come il corrispondente Urania... ed amenità simili.
Per altri numeri la scelta è stata dettata solo da considerazioni sulla fama dell'autore o del titolo stesso: il numero 1 doveva essere una romanzo Asimov e così è stato, il 50 doveva essere di Brown e così è stato.
Per il 100 ho fatto una scelta un po' diversa che spero non deluderà.
Per tutto il resto mi affido a metodi decisionali avanzati...

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Re:I Capolavori di Maxpullo
« Rispondi #468 data: 11 Febbraio 2012, 20:30:41 »
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In qualità di impiegato Co.co.co ti faccio notare un errorino in IV


Citazione:
vita terrenza



Ma esistono solo le versioni Galassia e Libra o è uscito da altre parti con altri titoli?
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Re:I Capolavori di Maxpullo
« Rispondi #469 data: 11 Febbraio 2012, 22:21:21 »
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Citazione da: Andy Dufresne il 11 Febbraio 2012, 20:30:41


In qualità di impiegato Co.co.co ti faccio notare un errorino in IV


Citazione:
vita terrenza


  

Corretto grazie!

Citazione da: Andy Dufresne il 11 Febbraio 2012, 20:30:41

Ma esistono solo le versioni Galassia e Libra o è uscito da altre parti con altri titoli?




Che io sappia ci sono solo quelle.
Ovviamente il titolo "Infinito" fa schifotto come traduzione di "Why call them back from heaven?": so per certo che nell'NNPIP il titolo è stato tradotto con "Eternità", ma la realtà è che nessun titolo può essere efficace come quello originale solo che "Perchè richiamarli dal Paradiso?" è altrettanto schifotto che "Infinito" ed "Eternità".
Potevo mettere qualcosa come "Eternità perduta" o "Paradiso perduto", ma alla fine ho scelto il male minore: sono convinto che Ugo Malaguti ci abbia sbattuto la testa sopra per un po' e se lui alla fine ha scelto "Infinito" chi sono io per cambiarlo? (Who am I to change this?)

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Re:I Capolavori di Maxpullo
« Rispondi #470 data: 11 Febbraio 2012, 23:03:21 »
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Citazione da: maxpullo il 11 Febbraio 2012, 22:21:21


Citazione da: Andy Dufresne il 11 Febbraio 2012, 20:30:41


In qualità di impiegato Co.co.co ti faccio notare un errorino in IV


Citazione:
vita terrenza


  

Corretto grazie!

Citazione da: Andy Dufresne il 11 Febbraio 2012, 20:30:41

Ma esistono solo le versioni Galassia e Libra o è uscito da altre parti con altri titoli?




Che io sappia ci sono solo quelle.
Ovviamente il titolo "Infinito" fa schifotto come traduzione di "Why call them back from heaven?": so per certo che nell'NNPIP il titolo è stato tradotto con "Eternità", ma la realtà è che nessun titolo può essere efficace come quello originale solo che "Perchè richiamarli dal Paradiso?" è altrettanto schifotto che "Infinito" ed "Eternità".
Potevo mettere qualcosa come "Eternità perduta" o "Paradiso perduto", ma alla fine ho scelto il male minore: sono convinto che Ugo Malaguti ci abbia sbattuto la testa sopra per un po' e se lui alla fine ha scelto "Infinito" chi sono io per cambiarlo? (Who am I to change this?)



grrr! Come osi criticare il titolo Eternità?
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Re:I Capolavori di Maxpullo
« Rispondi #471 data: 12 Febbraio 2012, 00:49:05 »
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Citazione da: maxpullo il 11 Febbraio 2012, 19:05:19


Citazione da: Notman il 10 Febbraio 2012, 20:02:30


Prendo in mano Astronave senza tempo di Harness, invogliato da questa uscita nella collana... ovviamente l'ho di una collana rivale



Ottima scelta.
E' un libro praticamente perfetto.



Ho letto il primo capitolo (in un ritaglino di tempo) e già mi ha incuriosito oltremodo!
Iniziamo bene!
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Re:I Capolavori di Maxpullo
« Rispondi #472 data: 12 Febbraio 2012, 11:32:36 »
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099 - L'occhio gigante - Max EHRLICH (1949)

Se gli uomini alzassero più spesso gli occhi a scrutare l'immensità del cielo, forse questo sarebbe un mondo migliore. La maestosità del cosmo riuscirebbe probabilmente a rimettere le faccende umane nella loro giusta prospettiva e l'incombenza di minacce astronomiche potrebbe farci considerare meno strani e pericolosi i nostri vicini dalla pelle di colore diverso.
La scelta di riproporre questo ingenuo e datato romanzo della fine degli anni '40 che l'editoria ha dimenticato ormai da tempo può sembrare pura follia, eppure è personale opinione del curatore che mai come in questi strani anni che stiamo vivendo, anni di crisi, di ansia per il futuro e di oscure profezie che starebbero per avverarsi, l'uomo senta più che mai il bisogno di raccogliersi accanto ai propri simili a raccontare proprio una storia come questa.
Con la cover di Giresti dell'edizione Doubleday e la quarta di copertina che ho cercato di rendere più "attuale" partendo da quella dell'Urania 39, ecco a voi una storia che non mancherà di colpirvi.

  

          L'Occhio Gigante è il più grande telescopio del mondo, il famoso telescopio del monte Palomar. E, insieme coi personaggi del romanzo, che vi abitano: l'astronomo professor Dawson - il vecchio della Montagna - il suo assistente David Hughes, le loro famiglie, il lettore seguirà, dall'osservatorio posto sul monte che ormai ha quasi sapore di leggenda, le vicende dell'umanità. Siamo nel 1960, la guerra atomica sta per scoppiare. Paurosi fenomeni sconvolgono il mondo. La gente li crede prodotti da armi segrete che si servono di forze cosmiche e incomincia a evacuare le grandi città, a cercare un'illusoria salvezza nelle zone montuose. L'odio dilaga, l'egoismo impera, gli uomini, disperati, diventano belve che si sbranano a vicenda. Ma il Vecchio della Montagna annuncia che fra due anni, e precisamente il giorno di Natale del 1962 la Terra sarà distrutta dalla collisione con un nuovo pianeta che si è introdotto nel nostro sistema solare: il pianeta Y. Dopo qualche mese, infatti, il Pianeta Y diventa visibile a occhio nudo: è simile ad una maligna pupilla che sembra spiare la sua preda: l'umanità. Rimangono due anni di vita soltanto... e la gente vive la sua agonia, sotto l'occhio maligno del nuovo pianeta, che chiama, come un tempo chiamava il grande telescopio, l'Occhio Gigante.
E' una storia di fantasia probabilmente ricca di tutte le ingenuità della prima fantascienza, ma se al 1962 sostituiamo il 2012 ci accorgiamo immediatamente che, anacronismi a parte, nulla è cambiato. E che anche noi, in fondo, abbiamo un appuntamento inquietante e misterioso previsto poco prima del prossimo Natale.

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Ma non sempre il cielo è messaggero di oscure minacce: a volte esso potrebbe presentarci anche delle fantastiche opportunità se solo riuscissimo a coglierle. E il prossimo romanzo della collana, il fatidico ed atteso numero 100, ce ne darà un bellissimo esempio.
« Ultima modifica: 12 Febbraio 2012, 11:33:05 di maxpullo » Loggato
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Re:I Capolavori di Maxpullo
« Rispondi #473 data: 12 Febbraio 2012, 15:07:55 »
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Se la metti cosi mi viene voglia di comprarlo
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« Rispondi #474 data: 12 Febbraio 2012, 16:32:46 »
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Citazione da: Imriel il 12 Febbraio 2012, 15:07:55

Se la metti cosi mi viene voglia di comprarlo



Questo è proprio (o almeno dovrebbe essere) il mestiere del curatore o della redazione di una collana, grazie.
L'Urania 39 è un libro che ho preso quasi per caso ad inizio collezione quando degli amici di famiglia ci portarono una paccata di numeri "vecchi" che avevano preso in blocco e che per loro erano troppi.
Ci dissero di sceglierne un po' e li avremmo pagati solo 1000£ l'uno.
Scelsi subito questo e "A 30 milioni di Km dalla Terra" di Slesar.
Non me ne sono mai pentito.
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Re:I Capolavori di Maxpullo
« Rispondi #475 data: 12 Febbraio 2012, 19:03:58 »
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Il mio portafoglio comincia  a sgonfiarsi
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Re:I Capolavori di Maxpullo
« Rispondi #476 data: 14 Febbraio 2012, 13:52:17 »
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Vista la mia pigrezza contrastata dalla mia abnorme curiosità mi chiedo perchè mai hai pubblicato quasi niente di Pohl(non ho spulciato per bene,quindi potrei sbagliarmi)lo tieni in panchina per il secondo tempo?    ovviamente la domanda è finalizzata a scopi puramente altruistici...
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« Ultima modifica: 14 Febbraio 2012, 14:16:56 di Imriel »
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Re:I Capolavori di Maxpullo
« Rispondi #477 data: 14 Febbraio 2012, 15:00:24 »
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Citazione da: Imriel il 14 Febbraio 2012, 13:52:17

Vista la mia pigrezza contrastata dalla mia abnorme curiosità mi chiedo perchè mai hai pubblicato quasi niente di Pohl(non ho spulciato per bene,quindi potrei sbagliarmi)lo tieni in panchina per il secondo tempo?    ovviamente la domanda è finalizzata a scopi puramente altruistici...



In realtà di Pohl sono usciti "Gladiatore in legge" ed "I mercanti dello spazio", entrambi scritti in collaborazione con Kornbluth, ma sono previste anche altre uscite.

Il virus Maxpullo della redazione

PS
Se guardi bene manca ancora altro che Pohl... la panchina è lunga...
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Re:I Capolavori di Maxpullo
« Rispondi #478 data: 14 Febbraio 2012, 15:38:02 »
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Citazione da: maxpullo il 14 Febbraio 2012, 15:00:24


Citazione da: Imriel il 14 Febbraio 2012, 13:52:17

Vista la mia pigrezza contrastata dalla mia abnorme curiosità mi chiedo perchè mai hai pubblicato quasi niente di Pohl(non ho spulciato per bene,quindi potrei sbagliarmi)lo tieni in panchina per il secondo tempo?    ovviamente la domanda è finalizzata a scopi puramente altruistici...



In realtà di Pohl sono usciti "Gladiatore in legge" ed "I mercanti dello spazio", entrambi scritti in collaborazione con Kornbluth, ma sono previste anche altre uscite.

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PS
Se guardi bene manca ancora altro che Pohl... la panchina è lunga...



....eppure mai lunga abbastanza....

P.s per conto di un mio amico: Ha In Progetto altre collane/extra/appendici oltre o contemporaneamente a questa che già annovera fra le sue fila migliaia di fan tra cui divi e redattori rivali.(tra cui il Sommo S* )

Cordialità Adulatorie dal suo più umile servitore,
Giornalista Anonimo,
ora "ospite" nella Tana del Trifide
« Ultima modifica: 14 Febbraio 2012, 15:48:26 di Imriel » Loggato
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Re:I Capolavori di Maxpullo
« Rispondi #479 data: 14 Febbraio 2012, 16:41:18 »
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Sarò OT ma cavolo, grazie per avermi invogliato a leggere Astronave Senza Tempo di Harness
L'ho divorato  e mi ha fatto mandare un messaggio con scritto semplicemetne "Ti amo" alla mia compagna per terminare una llitigata che andava avanti

Che potere che ha sto libro, romanticissimo, altro che San Valentino!
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