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Home Forum | La Fantascienza e gli altri generi... | Urania Mondadori | Discussione: Urania 1540 - Il dono di Svet. «prec succ»
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  Autore  Discussione: Urania 1540 - Il dono di Svet.  (letto 8479 volte)
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Re:Urania 1540 - Il dono di Svet.
« Rispondi #45 data: 20 Novembre 2008, 19:05:56 »
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Una piccola anticipazione.
Quest'anno il sesto concorso di fantascienza per immagini di Fondazione è dedicato proprio al romanzo di Altomare.
Quindi... seguite le vicende, a breve comunicato ufficiale su Uraniasat.

Mi raccomando... affilate le matite

Ciao a tutti da Doc
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Re:Urania 1540 - Il dono di Svet.
« Rispondi #46 data: 20 Novembre 2008, 20:16:47 »
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Perdonami Don se te lo chiedo....ma la parte ambientata in Francia a cosa serve?
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Re:Urania 1540 - Il dono di Svet.
« Rispondi #47 data: 20 Novembre 2008, 20:24:57 »
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Ciao Donato...
Sono Eremita, noto rompiscatole, ma per una volta spero di non esserlo...
A me sinceramente il libro è piaciuto...
Così com'è...
Sarà che non mi intendo di storia e la situazione della crisi cubana del 1962 non la conosco approfonditamente...
Sarà che mi piace l'azione mescolata con un po' di "poesia"...
Sarà che per me la fantascienza è "lasciare andare l'immaginazione"...
A me il libro è piaciuto!
Posso solo dirti bravo e incoraggiarti a scrivere il seguito...
Sarà un intervento poco critico e che non ti serve, ma almeno ho potuto complimentarmi con te...
E speriamo, almeno per me, che anche il prossimo sia un'uscita su Urania.

Andrea / Eremita
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Re:Urania 1540 - Il dono di Svet.
« Rispondi #48 data: 21 Novembre 2008, 09:34:59 »
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Velocemente.
Gretana, bisogna andare alla nascita del personaggio per il fumetto. C'era bisogno di un episodio che lo portasse in zone 'più note' al lettore (del fumetto, appunto) visto che l'architettura della NY post invasione, essendo stata stravolta, non dava riferimenti conosciuti. E' un problema tecnico. Avevo intenzione di portare Svet in Italia, ma poi si è deciso con l'editore (del fumetto) di spostare una sua avventura in Francia. In ogni caso il concetto di 'servire o meno' nell'economia di una storia è spesso legato a situazioni umorali che possono anche non avere (ma non è il caso di Svet come ti ho spiegato) una ragione vera e propria. Io seguo quasi sempre quello che mi frulla nella testa. Che vuoi farci, per me è sempre dominante il piacere di scrivere.
Etremita. Il tuo intervento è da incorniciare. E' quello che voglio. Ci sono tanti validissimi scrittori anche italiani i cui lavori sono pregni di profondi significati (lo dico assolutamente senza ironia), le cui mosse narrative sono studiate a tavolino e che sono maestri di trama e di logica. Io sono differente, io sono istintivo e prima di tutto i miei romanzi o racconti dovevano piacere prima di tutto a mio padre che ha iniziato a leggere SF a vent'anni e quando ha chiuso gli occhi per l'ultima volta aveva sul comodino Vladimir Mei. Lui si divertiva. E questo era per me il punto di partenza.
Grazie per l'attenzione che mi state dedicando.
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Re:Urania 1540 - Il dono di Svet.
« Rispondi #49 data: 21 Novembre 2008, 12:45:48 »
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Ti ringrazio, non riuscivo a capire come mai dopo la " cupezza" di NY, che tra parentesi mi è piaciuta proprio, ci fosse questa parte del libro più "leggera?" non mi viene il termine giusto.
Immaginandolo come fumetto le cose cambiano.
Grazie ancora.
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Den Heb


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Re:Urania 1540 - Il dono di Svet.
« Rispondi #50 data: 22 Novembre 2008, 11:33:56 »
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      Per leggere è necessario avere qualcosa che a me manca: il tempo necessario per farlo. Da giovane iniziavo a leggere un libro quasi sempre di sera. Se l’Urania cerchio rosso mi piaceva, alle prime luci dell’alba l’avevo finito; in caso contrario impiegavo due o tre giorni. Altri tempi. Mi costringerò a fare un’eccezione per “il dono di Svet” Anch’io voglio dire la mia. Intanto saluto don. Un’altra freccia importante nell’arco di UM.
      Cordialità,

              Den Heb
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      Albert Einstein
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Re:Urania 1540 - Il dono di Svet.
« Rispondi #51 data: 25 Novembre 2008, 17:44:57 »
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       Ho finito di leggerlo ieri. Dopo qualche iniziale incertezza e non per colpa del libro, ma mia, sono sempre un po’ prevenuto per ciò che in fantascienza può sembrare un giallo d’azione, la lettura comincia a scivolare bene, sostenuta da una prosa efficace. Ben costruita la trama. Qualche piccola, perdonabile ridondanza appesantisce la descrizione. E qui vorrei parlare del tempo: si dice che non esista, che presente, passato e futuro siano unica cosa e che sfugga ad una precisa definizione. In un passato recente Einstein l’ha pure stiracchiato e strapazzato abbastanza. In fantascienza gli “osservatori” che risalgono la corrente temporale sono molti, ma la regola è che nessuno osi toccare niente, o schiacciare uno scarafaggio o influenzare con la propria presenza alcunché, pena il cambiamento di realtà e la probabile sparizione dello stesso osservatore.
      Nel libro il tempo trascorso viene cancellato più volte, sempre in relazione a singoli episodi e senza mai modificare tutti gli avvenimenti accaduti negli intervalli. La protagonista potrebbe essere un soggetto passivo e a cambiare universo potrebbe essere stata un’altra entità sconosciuta. Questo potrebbe significare che chi ha modificato il tempo ha anche operato infinite variazioni, tutte causate dagli eventi rimossi e tutte in numero esponenziale nei confronti degli infiniti mondi possibili. Non sono un tecnico della materia; quel poco che so lo prendo da letture sull’argomento e dalla fantascienza. Ma veniamo al libro. Quando ho iniziato a leggerlo pensavo di avere sotto gli occhi un giallo, poi un noir. In ogni caso il tutto viene servito su di una matrice ucronica portante una sottile vena di fantascienza. Purtroppo l’Ucronia non mi piace, ma, con riferimento al libro, mi piace come scrive l’autore. Il mio giudizio dunque, tutto sommato, è positivo.
      Cordialità,

              Den Heb
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Re:Urania 1540 - Il dono di Svet.
« Rispondi #52 data: 26 Novembre 2008, 10:22:13 »
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Prima di tutto grazie a Den Heb per il suo giudizio positivo.
Ma veniamo alla problematica che ha sollevato, molto interessante: il problema 'tempo'. Per la verità anche un altro amico l'ha sottolineata, quindi mi sento in dovere di dare una risposta.
Prima di tutto sono un sostenitore (scientificamente parlando, non letterariamente) dell'inesistenza del passato e del futuro, ma viviamo semplicemente un continuo divenire che si chiama per convenzione presente. Se, sempre per convenzione, chiamiamo 'passato' il presente già accaduto e 'fututo' il presente che accadrà, possiamo continuare a parlare di passato e futuro, ma sulla loro 'esistenze' dissento.
C'è poi l'assioma indimostrato e indimostrabile che, cambiando una minima cosa nel passato, tutto il fututo muterebbe. E' indimostrabile in quanto se così fosse il nostro presente potrebbe già essere il futuro modificato di un passato a sua volta alterato. Ma non ne avremmo la percezione, quindi è come non avvenuto. Esistono delle falde sotterranee che corrono nel sottosuolo ma quando giungono presso le coste spesso corrono sopra l'acqua di mare per una questione di densità non si mischiano. Se però si tenta di emungere l'acqua dalla falda dolce si rischia di rompere la superficie di separazione tra quella dolce e quella salata rendendo inutilizzabile la falda. Ciò però non è per sempre. Col tempo le due 'acque' tornando a separarsi. Anche se dopo molti anni. Questo è il tempo. Qualcosa di troppo grande e possente perché una qualsiasi modifica possa alterarne stabilmente il flusso.
Svet non lo modifica, questo Den Hab l'ha intuito, ma attraversa gli infiniti universi paralleli fermandosi in quello dove l'evento drammatico non è avvenuto. Non modifica nulla, ma, anche se fosse, potrebbe sortire affetti modesti al momento, essendo il tempo, sempre teoricamente, infinito, quindi in grado nel suo fluire di acquietare ogni turbativa.
ciao
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Re:Urania 1540 - Il dono di Svet.
« Rispondi #53 data: 26 Novembre 2008, 23:00:30 »
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A questo punto è chiaro che questo romanzo genera nei lettori sentimenti quanto mai contrastanti, di certo non passa inosservato tra gli utenti di UM.
O lo si ama o lo si detesta senza sfumature.

Leggendo i commenti sino ad ora pervenuti abbiamo su otto recensioni ben quattro voti uguali o superiori a 8 e due voti uguali o inferiori a 2
Non è cosa che sia successa a molti libri del nostro DB, questo è certo!

Io non sono persona adatta a spigare l'evento visto che sono tra il partito dell'otto in pagella
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Re:Urania 1540 - Il dono di Svet.
« Rispondi #54 data: 05 Dicembre 2008, 09:39:06 »
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Benedetto demone!
Alcune critiche (una alquanto pesante, ma fa parte del gioco) riguardano il demone. Ultima quella cariolii.
Mi ha fatto piacere leggere che giudica il romanzo, avulso dal demone, da nove, ma il demone c'è e, come diceva un mio professore universitario, quel ch'é scritto è scritto (lo odiavo perché si poteva fare una prova scritta perfetta, ma bastava un solo errore per farla giudicare insufficiente. Eppure ho verificato che è stata una lezione di vita vera).
Ma torniamo al demone. Mi spiace, ragazzi, ma io non posso fare a meno di introdurre elementi fantastici (lasciamo per un attimo da parte la loro vera o presunta validità) nella mia narrativa di SF, come non posso fare a meno di introdurre elementi fantascientifici in quella fantastica (si legga Surgeforas dove, su una base horror soft-nero, introduco heroic fantasy e fantascienza).
A volte stringo i denti e cerco di mantenermi anch'io 'puro', ma il mio alter ego, quando sono stanco o distratto, ne approfitta e introduce questi elementi trasversali. Dopo non posso certo modificare l'operato della parte migliore di me, cioè quella inconscia.
Può essere sbagliato, e mi aspettavo una alzata di scudi da parte del popolo dei puristi della SF (cosa che certamente non posso biasimare, l'amore è sempre amore), ma mi piace.
E io antepongo a tutto il piacere di scrivere.
ciao
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Re:Urania 1540 - Il dono di Svet.
« Rispondi #55 data: 05 Dicembre 2008, 11:00:46 »
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Citazione da: don il 05 Dicembre 2008, 09:39:06

(...)
Benedetto demone!
(...)


      Ho letto l’ultimo post di don, ma non ci ho capito granché. Ho riletto anche una risposta di don a cui non avevo dato seguito… appunto, per mancanza di tempo. Questo benedettissimo tempo che tra l’altro non c’è mai quando lo vorremmo disponibile… Adesso ne ho un po’ e scrivo qualcosa. La pensi come Einstein, don, che diceva: “La distinzione fra passato, presente e futuro è solo un’illusione, anche se ostinata”. La mente dell’uomo è sempre un mistero più che mai impenetrabile. Ho letto da qualche parte che la fisica quantistica moderna sostiene che il semplice osservare dei fenomeni, modifica ciò che si sta osservando e crea un universo che ha in sé tutti i risultati statisticamente possibili. Di per certo sappiamo che la realtà è enormemente più sorprendente della più sfrenata delle fantasie.
      Per Platone il tempo era un’illusione; ancora oggi siamo bravissimi a nominarlo ed a misurarlo nelle maniere più strane e sofisticate, ma niente di più. Con Einstein è diventato un fiume che comprende la coesistenza di presente, passato e futuro. Dunque il futuro dovrebbe essere attuale quanto il passato e allora potrebbe anche essere avvenuto. Ne consegue che non dovrei più aver paura di niente e di nessuno, morte compresa… Ma com’è che non è così? E non soltanto. Se i tre tempi sono un tutt’uno… allora, don, io la risposta al tuo post l’ho già data… o no? E’ possibile che il déjà vu… No, forse è meglio che io la pianti qui…
      Cordialità di sempre,

             Den Heb
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Re:Urania 1540 - Il dono di Svet.
« Rispondi #56 data: 05 Dicembre 2008, 17:39:05 »
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Interessante, Den (mi permetti di chiamarti familiarmente 'Den'?).
Prima di tutto scusami per il post alquanto complicato. Il guaio è che una delle mie molteplici personalità, quella dell'ingegnere, ogni tanto emerge e pretende attenzione. L'affogherò prima o poi.
Einstein fa il verso nientemeno che a Parmeniche che sosteneva la coesistenza tra passato, persente e fututo.
Credo che però sia importante un'altra sua convinzione, quella che non si possa parlare si 'tempo' soltanto, ma di 'spaziotempo'.
Su questo concordo in pieno facendo un passo più avanti e allineandomi al pensiero del Multiuniverso. E' in questo contesto che Svet si muove (credevo di averlo fatto intendere quando all'inizio della seconda parte lei passa da morte cerebrale alla ripresa completa), quindi viaggia nello spaziotempo.
Se volessimo davvero parlare di 'viaggio nel tempo' dovremo capovolgere il concetto di tempo 'dinamico' e parlare di un tempo 'statico', cioè immobile nel quale noi ci muoviamo.
Come quando siamo in treno e non ne percepiamo il movimento. Dal finestrino vediamo il paesaggio (tempo) che si muove, mentre in realtà siamo noi a farlo. In quest'ottica possiamo cambiare scompartimento in avanti o indietro e, quindi, viaggiare nel tempo.
Ma ora basta o quelli che mi hanno dato un voto positivo lo cambiano.
don
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Re:Urania 1540 - Il dono di Svet.
« Rispondi #57 data: 06 Dicembre 2008, 13:38:28 »
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Citazione da: don il 05 Dicembre 2008, 17:39:05

(...)
Su questo concordo in pieno facendo un passo più avanti e allineandomi al pensiero del Multiuniverso.
(...)


      Den va bene. Einstein ha celebrato il funerale del vecchio etere. Il suo spaziotempo viene curvato e dunque rallentato in presenza di forti campi gravitazionali ed è stato anche dimostrato. Ovverosia quando la scienza supera la fantascienza… Già qualche scienziato comincia a vedere teorico-pratiche applicazioni a questa nuova concezione. E gli scrittori dipingono nuovi scenari, vedi Svet. Einstein più il principio di indeterminazione di Heisenberg. A quali risultati tangibili porterà tutto questo… diciamo, nei prossimi duecento anni? Probabilmente a pochi o a nessuno perché duecento anni non sono tanti; ma chi può dirlo?
      Cordialità futuribili,
           Den Heb
« Ultima modifica: 06 Dicembre 2008, 14:56:08 di Den Heb » Loggato
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Re:Urania 1540 - Il dono di Svet.
« Rispondi #58 data: 08 Dicembre 2008, 19:20:29 »
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Ok, mi intrometto visto che finito di leggere il libro ieri.
Innanzitutto dico che da sei mesi a questa parte, e soprattutto dopo Dracula cha cha cha, Il dono di Svet è l'unico Urania che mi ha tenuta incollata fino alla fine e che non vedevo l'ora di andare avanti a leggere le avventure di Svetlana.
Per sfortuna, non so se mia o di Donato Altomare, prima di leggere Il dono di Svet avevo appena terminato la lettura de L'opera al nero di Marguerite Yourcenar. Notoriamente questa autrice, di cui è famosissimo il libro Memorie di Adriano, ha la capacità di trasferire la personalità dei suoi personaggi uomini come se il libro fosse scritto da un uomo. Cosa c'entra questo discorso con Il dono di Svet? Il fatto è che nel libro di Urania l'eroina è una donna e, come a volte accade, l'autore caratterizza il proprio personaggio con ciò che l'uomo pensa della donna (o viceversa) più che con ciò che la donna è. Per cui ci si ritrova con una Svetlana sexy (e questo negli eroi ci sta), facile a essere ingannata e che piange spesso e... che viene troppo spesso salvata dagli uomini. Insomma, mi è sembrata un'eroina come un uomo vorrebbe che fosse, più che come in realtà sarebbe una vera eroina.
Se penso alle lady di ferro della classe dirigente politica italiana, non so cosa possano avere di eroico, ma non ce la vedo una Iervolino, una Francescato, una Bindi o una Mussolini a piangere come succede a Svet (forse perchè le nostre donne della politica non hanno cuore? ).
Ecco, ho fatto il paragone con la Yourcenar perchè lo Zenone de L'opera al nero, o l'imperatore Adriano nella sue Memorie non erano personaggi costruiti da una donna che guarda dall'esterno un uomo, ma erano uomini che vivevano da uomini.
Mi permetto di fare questo appunto... e come tale spero che venga preso, anche se il discorso è lungo, ma l'ho fatto apposta perchè so che Donato legge e volevo essere il più chiara possibile... dicevo, mi permetto di fare questo appunto perchè Svet, proprio perchè è un'eroina dovrebbe imparare a liberarsi da certi comportamenti da femminuccia. Lo stesso "core 'e mammà" può diventare un rapporto più equilibrato tra una madre che lavora molto e un figlio adolescente che vuole essere lasciato in pace.
Ovviamente ho solo voluto evidenziare le mie impressioni.
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"Ci vuole molto più della consapevolezza di Dio per creare la pace. Bisogna decidere in che modo utilizzare questa informazione." (Il mondo di Spock - di Diane Douane)
caioiii

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Re:Urania 1540 - Il dono di Svet.
« Rispondi #59 data: 08 Dicembre 2008, 21:37:12 »
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Benedetto demone!

....ma il demone c'è e, come diceva un mio professore universitario, quel ch'é scritto è scritto ....

...mi aspettavo una alzata di scudi da parte del popolo dei puristi della SF....

non è questione di "purismo" del genere, perchè il ciclo dei Dragonieridi Pern è FANTASCIENZA e nessuno può dire di no, Anne McCaffrey è stata insignita del Grand Master proprio per quel ciclo, eppure con quelle lucertole volanti che sputano fuoco e quelle atmosfere medievaleggianti.... Ed io adoro quel ciclo.
La mia critica, e conseguentemente il voto, è perchè non ho trovato nessun appiglio nell'economia del romanzo che giustificasse la presenza del demone e dei fatti che lo coinvolgono. Insomma mi ha dato l'idea che non ci incastrasse niente se non forse "il sognare" una realtà in cui l'ingiustizia non è avvenuta e quindi chiarire "il dono di Svet".

A Donato: ha ragione la vita insegna che per "un pel Martin perse la cappa", basta poco per rovinare "UNA" cosa buona ma la qualità rimane e lo dimostra Mater Maxima a cui ho dato un otto, mi stupisco che l'abbiamo letto in due, (invito a leggerlo), e quello era "puro", ricordiamoci della lezione di Dick.

Resta il fatto che è il più bel Vincitore del Premio Urania degli ultimi anni.

Aspetto il suo prossimo romanzo con trepidazione; considero Donato una garanzia della fantascienza italica.
Confermo il mio nove senza il demone.
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