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Discussione: Urania 1540 - Il dono di Svet. (letto 8481 volte) |
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Re:Urania 1540 - Il dono di Svet. « Rispondi #31 data: 19 Novembre 2008, 16:49:28 » |
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Bene, così mi piacete. Attilio, ho premesso che mi ha fatto male quel 'panzana'. Hai dimostrato che sei un esperto? Bene, allora fa' un gioco con me, dev'essere una sorta di sfida (chissà se poi non abbia un qualche prosieguo). Se dovessi essere stato tu a capo della Russia, con l'appoggio della Cina, e avessi deciso un attacco proditorio agli USA col lancio delle tre testate nucleari, come avresti operato con tutte le difficoltà del caso? Io un'idea me la sono costruita scrivendo la storia, tant'è che probabilmente sarà inserita nel prossimo Svet, e giuro che non copierei la tua, ammesso che secondo il tuo parere ci sia una qualche possibilità. Uno stratega è colui che vince le battaglie anche quando sono perse in partenza. Ti do qualche input relativo alla mia idea: 1) la mia vicenda si svolge oltre trent'anni dopo l'evento, e in trent'anni può succedere di tutto; 2) ma c'era davvero bisogno di una ingente forza militare terrestre all'inizio? 3) Cosa può essere successo dopo tra i falchi e le colombe del governo Kennedy? 4) quale poteva essere il compito della Cina? Ora mischiamo ogni cosa, scecheriamo il tutto e inventatevi una strategia adatta. Il resto alla prossima puntata. Al vincitore prometto un mio libro autografato. donato P.S. E' vero che il Giappone conquistò la Maciuria, ma la similitudine dell'Argentina che conquista le Maldive non regge. Quello che è accaduto all'Argentina poco dopo l'infelice tentativo, non è certo accaduto al Giappone che ha continuato la sua conquista negli anni seguenti. P.P.S Accetto anche l'idea che un buon lettore deve soprassedere su certe cose un po' tirate per i capelli, ma ritengo che alla base di ogni buon libro dev'esserci un fondamento di verità. Concordo quindi con Attilio, anche se mi spiace per quello che si è perso non leggendo il mio libro: la possibilità di criticarlo ancora più aspramente. Anche se peggio di un 2.... P.P.P.S. C'è nel libro, invece, un errore piuttosto grave. Tremo al pensiero che qualcuno se ne accorga. Di cosa si tratta? Una mia foto autografata a chi lo scopre.
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Re:Urania 1540 - Il dono di Svet. « Rispondi #32 data: 19 Novembre 2008, 16:49:32 » |
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Come era logico aspettarsi, un libro, ad alcuni può piacere e ad altri no. Come la penso su questo in particolare, lo avrete già capito ed quindi inutile ripeterlo. Quello che invece mi fà molto piacere sottolineare è che grazie a questa discussione, da oggi abbiamo un nuovo utente....un certo Don La schiera degli scrittori su UM cresce !! Don non è che prima o poi passi per Firenze per un autografo su un paio di Sacri Tomi, come li chiamiamo da questi parti ?
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Anagramma di BIBLIOTECARIO: beato coi libri
Appena letto: In lettura: Prossima lettura: |
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Re:Urania 1540 - Il dono di Svet. « Rispondi #34 data: 19 Novembre 2008, 18:19:23 » |
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Citazione da: don il 19 Novembre 2008, 16:49:28 Bene, così mi piacete. Attilio, ho premesso che mi ha fatto male quel 'panzana'. Hai dimostrato che sei un esperto? Bene, allora fa' un gioco con me, dev'essere una sorta di sfida (chissà se poi non abbia un qualche prosieguo). Se dovessi essere stato tu a capo della Russia, con l'appoggio della Cina, e avessi deciso un attacco proditorio agli USA col lancio delle tre testate nucleari, come avresti operato con tutte le difficoltà del caso? Io un'idea me la sono costruita scrivendo la storia, tant'è che probabilmente sarà inserita nel prossimo Svet, e giuro che non copierei la tua, ammesso che secondo il tuo parere ci sia una qualche possibilità. Uno stratega è colui che vince le battaglie anche quando sono perse in partenza. Ti do qualche input relativo alla mia idea: 1) la mia vicenda si svolge oltre trent'anni dopo l'evento, e in trent'anni può succedere di tutto; 2) ma c'era davvero bisogno di una ingente forza militare terrestre all'inizio? 3) Cosa può essere successo dopo tra i falchi e le colombe del governo Kennedy? 4) quale poteva essere il compito della Cina? Ora mischiamo ogni cosa, scecheriamo il tutto e inventatevi una strategia adatta. Il resto alla prossima puntata. Al vincitore prometto un mio libro autografato. donato
P.S. E' vero che il Giappone conquistò la Maciuria, ma la similitudine dell'Argentina che conquista le Maldive non regge. Quello che è accaduto all'Argentina poco dopo l'infelice tentativo, non è certo accaduto al Giappone che ha continuato la sua conquista negli anni seguenti.
P.P.S Accetto anche l'idea che un buon lettore deve soprassedere su certe cose un po' tirate per i capelli, ma ritengo che alla base di ogni buon libro dev'esserci un fondamento di verità. Concordo quindi con Attilio, anche se mi spiace per quello che si è perso non leggendo il mio libro: la possibilità di criticarlo ancora più aspramente. Anche se peggio di un 2....
P.P.P.S. C'è nel libro, invece, un errore piuttosto grave. Tremo al pensiero che qualcuno se ne accorga. Di cosa si tratta? Una mia foto autografata a chi lo scopre.
| Ciao Donato. Grazie per il cortese e interessante dibattito che hai aperto, e scusami ancora per il "panzana" ... Inizio con una precisazione circa l'invasione giapponese della Cina. I Giapponesi ci hanno pensato su bene prima di invadere. Hanno poi conquistato una bella fetta di Cina, ma si consideri che: 1) si sono implacabilmente impantati dopo pochi anni; 2) erano in netto vantaggio tecnologico e industriale rispetto agli invasi. Riguardo al P.P.S., molto probabilmente se non ci fosse stato quel punto che mi ha colpito nella mia (lo ripeto, tutta mia) fisima di fissato di strategia, molto probabilmente sarei andato avanti nella lettura; come ti dicevo, "Mater Maxima" non mi era affatto dispiaciuto. Quanto al tuo stimolante giochetto, ti premetto una cosa. Ho diversi ottimi simulatori di conflitto a vari livelli (strategico, operativo, tattico; l'ultimo si chiama WINSP - MBT, lo trovi gratis su internet) e con tutti non sono mai riuscito a far vincere la guerra ai sovietici, pur avendoci provato in tutti modi e dando loro tutti i vantaggi possibili. Quindi resto fermo nella mia convinzione di un'assoluta impossibilità di successo di un'invasione sovietica dell'URSS. Anche ottenenendo una qualche superiorità numerica e/o strategica, essa non potrebbe mai raggiungere il livello tale a garantire il successo in un'operazione così complicata come l'invasione dell'URSS. Quanto all'aiuto della Cina, negli anni '60 sarebbe stato trascurabile. Più divertente sarebbe forse immaginare un'invasione sovietica della Cina o, al limite, dell'Europa. Anche spostando lo scenario a trent'anni dopo, non vedo come un declino degli USA, per quanto accentuato, possa portare la superiortà russo-cinese a un livello necessario. Forse dobbiamo andare davvero sul fantascientifico... che ne so, un'epidemia, una guerra civile, un'invasione extraterrestre. L'idea che mi viene in mente è un contatto tra URSS e alieni, i quali garantiscono loro un balzo in avanti tecnologico davvero eccezionale. Ricordiamo però che la sola superiorità tecnica non fa vincere una guerra (l'ho letto in un libro di quel guerrafondaio fascista di Luttwak). L'URSS dovrebbe incrementare la propria produzione industriale di vari ordini di grandezza, oppure usare la manodopera e i soldati cinesi. Che ne dici? Vorrei notare che, dato che amo rimanere "realistico" anche quando si parla di sf, se gli alieni fornissero davvero una astronomica superiorità tecnologica ai sovietici, a quel punto non si capirebbe perché non dovrebbero invadere loro gli USA. E perché poi? Io se fossi in loro mi alleerei con chi mi grantirebbe una conquista più rapida del pianeta, e poi li infinocchierei. Ma queste sono solo idee che mi vengono in mente mentre scrivo, appena finito di lavorare. Un saluto e grazie da Attilio
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Sto leggendo:
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Re:Urania 1540 - Il dono di Svet. « Rispondi #35 data: 19 Novembre 2008, 18:53:50 » |
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Citazione da: attiliosfunel il 19 Novembre 2008, 18:19:23 Anche spostando lo scenario a trent'anni dopo, non vedo come un declino degli USA, per quanto accentuato, possa portare la superiortà russo-cinese a un livello necessario.
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Beh, questo mi sembra veramente insostenibile; entrando nella pura speculazione non vedo difficoltà ad immaginare un declino sufficentemente incisivo da spostare la bilancia. ciao
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bye -- Thx 1138 |
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Re:Urania 1540 - Il dono di Svet. « Rispondi #36 data: 19 Novembre 2008, 20:15:03 » |
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Raga, le "storie alternative" sono (appunto) alternative. Perciò, per definizione non possono essere credibili: i "what if" non stanno molto in piedi, perché noi sappiamo già come sono andate (invece) le cose , o no? Non credo, comunque, che abbia molto importanza il grado di "possibilità" di una storia alternativa per valutarne il valore. La svastica sul sole è un gioiello, ma ditemi: quanto era possibile una vittoria dell'Asse e una spartizione degli USA (con il Mediterraneo prosciugato!)? Certo che, in ogni caso, qualcuna è abbastanza farlocca... faccio un esempio? "Gli anni del riso e del sale" di Kim Stanley Robinson: una storia alternativa basata sul fatto che la grande peste nera del Trecento avesse sterminato quasi del tutto la popolazione europea. Farlocchissima, perché Robinson ignora un fatto: che la peste europea era una coda di un'epidemia che si era propagata per tutta l'Asia negli anni precedenti. Gli storici calcolano che la popolazione d'Europa sia passata da 100 a 70 milioni di abitanti (ma ci pensate se una cosa del genere ricapitasse? Altro che paura della SARS o della mucca pazza!). Gli storici cinesi calcolano che nel ventennio precedente all'arrivo della peste in Europa la Cina sia passata per via della peste da 130 a 100 milioni di abitanti
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Re:Urania 1540 - Il dono di Svet. « Rispondi #38 data: 20 Novembre 2008, 11:25:30 » |
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CE L'HO... CE L'HO... CE L'HO... EUREKA... E' ARRIVATO! Si lo so... non ve ne frega niente... ma quando c'è una discussione così importante come questa e uno ne è tagliato fuori perchè il libro non arriva - non solo - ne resterò tagliata fuori comunque perchè da qui a che l'ho letto la discussione sarà bella che morta... beh, bisogna pur dirlo a qualcuno che il primo scoglio è superato. Ora, al di là dei primissimi commenti a questo post non ho voluto leggere nulla delle critiche e delle risposte per non rovinarmi la lettura del libro e scoprire in anticipo la trama. Fa sicuramente piacere vedere che chi entra nell'olimpo degli scrittori di Urania, si dedica anche ai lettori e un sito importante come Uraniamania, che raccoglie non solo collezionisti, ma tutti i lettori i fantascienza che esistono in Italia, credo che sia davvero un punto di riferimento anche per gli scrittori stessi, affinchè possano capire come è stato accolto il loro lavoro e, come sta avvenendo in questo caso, poter raccontare la genesi del libro stesso. Grazie Don per esserci. Leggerò dopo aver letto Il dono di Svet quello che hai scritto qua sopra.
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"Ci vuole molto più della consapevolezza di Dio per creare la pace. Bisogna decidere in che modo utilizzare questa informazione." (Il mondo di Spock - di Diane Douane) |
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Re:Urania 1540 - Il dono di Svet. « Rispondi #39 data: 20 Novembre 2008, 12:09:50 » |
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Citazione da: attiliosfunel il 19 Novembre 2008, 12:49:54 Ah! Ciao Donato!
Ho visto solo ora la tua risposta, e mi dispiace che te la sia presa così tanto... scusami, ma quando ho scritto il giudizio ero veramente deluso viste le aspettiative, avendo apprezzato molto il tuo precedente Premio Urania ed essendomi invece trovato nella totale incapacità di continuare la lettura del tuo romanzo dopo poche pagine. In ogni caso, incasso l'"incompetente" senza fiatare, visto che sono stato il primo ad alzare i toni. Allora, per entrare nel merito, ho trovato assolutamente improbabile il fatto che gli USA possano essere stati invasi dall'URSS (non parliamo nemmeno della Cina, visto lo stato in cui versava negli anni '60). In particolare, assolutamente inspiegabile è come l'URSS fosse riuscita a trasbordare le truppe sufficienti a invadere uno stato così grande con una flotta così debole come essa dispiegava all'epoca. Infatti, uno dei temi strategici più interessanti della storia sovietica fu il grande impulso dato alla costruzione di grandi navi da guerra di superficie (quanto a sottomarini erano messimo un po' meglio), proprio in risposta alla fiacchezza strategica dimostrata dalla loro flotta in occasione della crisi missilistica di Cuba. Questo portò, tanto per fare un esempio, alla costruzione dei grandi incrociatori classe "Moskva", delle portaerei-VTOL tipo "Kiev", del "Kirov" (la più grande nave militare non portaerei del dopoguerra) e, negli anni '80, a vere e proprie portaerei tipo "Kuznetsov". Ma a inizio anni '60 la flotta sovietica era ben lungi da tali livelli, sia qualitativamente sia numericamente, quindi non riesco a capire come le truppe sovietiche siano potute arrivare indisturbate sulle coste americane, per non parlare poi di sbarcare e conquistare l'intero paese in assenza di adeguata copertura aerea; laddove invece gli USA (non a caso, direi) mantengono una poderosa forza aeronautica della Guardia Nazionale sul loro territorio composta in genere da aerei della generazione precedente. Per farsi un'idea, si tratta di una forza che da sola è circa 10 volte più grande dell'intera aeronautica italiana. Hitler non si azzardò nemmeno a varcare la Manica, pur disponendo di un'aeronautica quantomeno comparabile a quella inglese dopo la pur persa Battaglia di Inghilterra. Figuriamoci far varcare interi oceani a milioni di soldati e migliaia di carri armati. Quindi, strategicamente, l'ipotesi che proponi nel tuo romanzo a me è risultata davvero indigesta. Anche perché, da quello che storicamente mi è parso, gli Americani si sarebbero inc...ti come bestie dopo aver ricevuto una bomba atomica su New York, invece di squagliarsi psicologicamente come sostenuto nel romanzo (vedi il sostegno indiscriminato che, forse non a caso, Bush guadagnò dopo l'undici Settembre anche da molti cittadini per bene, solo per perderlo - e per fortuna, aggiungo - una volta manifestatasi per davvero la sua oscena politica negli anni seguenti).
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A supporto delle argomentazioni di attiliosfunel vorrei sottolineare il fatto che nel 1960 il rapporto tra il numero di testate nucleari possedute da USA e URSS era di 10 a 1. E' anche vero che la guerra nucleare non fu mai così vicina come nell’anno della crisi di Cuba (1962), quando l’URSS tentò di installare missili a testata nucleare a corto/medio raggio nell’isola, mettendo così sotto tiro diverse città statunitensi. E’ necessario però sottolineare che anche gli Stati Uniti precedentemente avevano portato missili a testata nucleare ai limiti del territorio sovietico. Il compromesso che salvò il mondo fu il ritiro dei missili sovietici da Cuba in cambio della rinuncia statunitense a invadere l’isola. Un saluto a tutti da ansible
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Vorrei che tutti leggessero, non per diventare letterati o poeti, ma perché nessuno sia più schiavo (G.Rodari) |
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Fucktotum
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Re:Urania 1540 - Il dono di Svet. « Rispondi #41 data: 20 Novembre 2008, 12:49:29 » |
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D'accordissimo con Lucky: credo tra l'altro che oltre al piacere di poter aver un dialogo (per carità, anche super critico, purchè civile) con un autore sia utilissimo e fondamentale anche per loro. In questo senso cito l'esempio di Dario (Cletus) e del "nuovo acquisto" Don, che possono incontrare/scontrare i fruitori finali del loro lavoro senza tante cerimonie nè filtri. Io nel frattempo ci provo: che schifo gli ultimi romanzi di Barker e King, roba di quart'ordine insulsa e melensa (vedessi mai che conoscano l'italiano ) F.
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Re:Urania 1540 - Il dono di Svet. « Rispondi #42 data: 20 Novembre 2008, 16:56:33 » |
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Citazione da: Fucktotum il 20 Novembre 2008, 12:49:29 D'accordissimo con Lucky: credo tra l'altro che oltre al piacere di poter aver un dialogo (per carità, anche super critico, purchè civile) con un autore sia utilissimo e fondamentale anche per loro. In questo senso cito l'esempio di Dario (Cletus) e del "nuovo acquisto" Don, che possono incontrare/scontrare i fruitori finali del loro lavoro senza tante cerimonie nè filtri.
Io nel frattempo ci provo: che schifo gli ultimi romanzi di Barker e King, roba di quart'ordine insulsa e melensa (vedessi mai che conoscano l'italiano )
F.
| Sono stra-d'accordo con Fucktotum. Mi permetto di dire che questa è una piazza molto "difficile", con personalità, gusti e passioni molto differenziate. Giustamente, aggiungo, perché chi arriva a Urania - da qualunque parte giunga, come lettore o come autore - gioca in serie A! Si confronta sempre con un pubblico da derby, per numero e cuore. Anch'io ho "patito" qualche reprimenda, con toni a volte tutt'altro che accondiscendenti. Ma la piazza è comunque impagabile, e sono contentissimo di giocarci. Ciao Cletus
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Re:Urania 1540 - Il dono di Svet. « Rispondi #43 data: 20 Novembre 2008, 17:10:59 » |
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Gente, mi state coinvolgendo molto, tant'è che mi distraete dal lavoro. Benedetti! E, visto che devo rendere conto soltanto a me stesso, lo passo volentieri un altro po' di tempo con voi. Prima di tutto è emerso un elemento importante dalla discussione: da un lato abbiamo un romanzo con un artificio narrativo, dall'altro l'artificio narrativo stesso. Entrambi vanno valutati a prescindere però l'uno dall'altro. Se mi dite ad esempio che nel mio romanzo c'è una caduta di tono in un certo punto, lo vado a rileggere e, se avete ragione, migliorerò. Se si esprime invece un dissenso sull'artificio narrativo, nel caso in esame la conquista degli USA da parte dell'asse URSS-Cina, s'innesca una discussione molto interessante che incide soltanto marginalmente sulla validità della narrazione. Del resto qualcuno di voi ha fatto notare come a volte, alla base di romanzi anche famosi, ci siano artifici narrativi poco credibili o addirittura errati. Ciò non toglie che è stato sempre mio parere sostenere la narrazione con argomenti che abbiano almeno un fondamento di verità o possibilità, anche se a volte ho scritto cose tanto sconclusionate che sono piaciute assai proprio per la loro impossibilità. Riguardo l'artificio narrativo vi prego di fare, come ho fatto io trovandolo credibile, un piccolo sforzo mentale. Vediamo lo scenario: Da Cuba vengono lanciati tre missili tattici nucleatri. Il primo colpisce la casa bianca e dintorni, il secondo il pentagono, il terzo la parte meridionale dell'isola di Mamhattan. Distruggendo il potere politico, milityare ed ecomonico degli USA. Attilio, partiamo da questo presupposto. Cosa succede? Intanto marsman60 mi ha dato un voto alto (che Dio l'abbia in gloria) ma mi pone una domanda 'difficile'. Anche un altro amico, privatamente me ne ha posto una simile. Marsman60 mi chiede: perché Svet non 'sogna' che non sia avvenuto l'attacco con le atomiche e tutto torna come prima? Le ragioni sono molteplici. La prima, e più importante, è che una possibilità del genere un autore se la riserva quando vuole chiudere definitivamente la storia. Quando avrò scritto la dodecalogia di Svet e mi braccheranno per strada per terminarmi (perché non termino Svet), mi vedrò costretto a chiudere la serie con un escamotage del genere. C'è anche un'altra spiegazione abbastanza coerente. Svet non 'sceglie' cosa sognare. Dev'essere colpita da una fortissima emozione che, inconsciamente, la spinge a passare da un universo all'altro sino a trovare quello nel quale, senza che il passato ne sia sconvolto, l'evento non si è verificato. L'amico a cui accennavo mi chiedeva perché non ha fatto tornare Vlad. La spiegazione vera è che era troppo presto per tirar fuori il mio 'asso nella manica', quella ufficiale è che nei pressi non c'erano fonti di energia nucleare sufficiente a compiere il passaggio. Be', credo di aver acceso sufficienti fuochi. Ora torno ai miei calcoli strutturali, relazioni, progetti et similia da cui traggo il mio sostentamento. Grazie a tutti donato
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Re:Urania 1540 - Il dono di Svet. « Rispondi #44 data: 20 Novembre 2008, 17:37:38 » |
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Vabbè che dobbiamo lavorare tutti, tra un post e l'altro, però... non abbandonarci!
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Sto leggendo "Salvation - La rovina dei mondi" di P. F. Hamilton - U. Jumbo n. 30
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