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Discussione: Urania 1540 - Il dono di Svet. (letto 8473 volte) |
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Re:Urania 1540 - Il dono di Svet. « Rispondi #15 data: 09 Novembre 2008, 17:05:48 » |
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In effetti qualcosa di nuovo nella FS c'è stato, ed è stato il cyberpunk. E infatti ho scordato almeno William Gibson e Bruce Sterling tra figure degne di paragone con un Asimov o un Ballard. Però il cyberpunk è morto quasi subito, e da vent'anni; e da vent'anni è scopiazzato (lo ripeto, parlo di tematiche, non di validità e piacevolezza di lettura dei vari autori). Quanto a Sawyer, a me piace molto, ma non mi comunica carisma... E per Evangelisti, lo ammiro, lo amo mentre leggo, lo odio appena finito di farlo, ma anche lui non mi sembra olimpico... Magari è solo una questione di percezione. Anche Greg Bear o Orson Scott Card non erano male: secondo me, hanno avuto il difetto di giungere dopo. Un po' come i Manieristi dopo Michelangelo, o i Caravaggisti dopo Caravaggio.
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Re:Urania 1540 - Il dono di Svet. « Rispondi #16 data: 10 Novembre 2008, 12:15:08 » |
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Citazione da: attiliosfunel il 09 Novembre 2008, 13:18:51 2) mania del fantasy a tutti i costi. Non riesco a capire come la gente compri tanti libri così ripetitivi. Non si annoiano? Howard, De Camp, Anderson e Leiber avevano già scritto il 110% del diluvio di immondizia fantasy che esce oggi; oltretutto, molto meglio dal punto di vista qualitativo (a parte qualche raro caso come Neil Gaiman). Ma forse, pensandoci bene, non potremmo dire lo stesso della robaccia spaziale di FS che invadeva gli scaffali negli anni '70? Allora c'era "Star Wars", oggi ci sono "Il signore degli anelli" e l'immondo "Harry Potter": gli scribacchini, che devono pure mangiare, e prima di loro le case editrici, si adeguano (e un po' impongono), approfittando anche del basso livello culturale del lettore medio.
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Veramente Harry Potter è un capolavoro, commerciale quanto ti pare, ma ho raramente letto qualcosa di così appassionante [io => 30 enne, laurea in ingegneria, leggo di tutto da quando avevo 5 anni]. Il Signore degli Anelli non è nemmeno fantasy perchè non è stato pensato come tale. Concordo che esce troppa fantasy per essere tutta qualitativamente buona, ma il genere in sè non è intrinsecamente malvagio. Il problema è che la fantascienza è [tornata(?)] un genere da nerd, forse.
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Re:Urania 1540 - Il dono di Svet. « Rispondi #17 data: 13 Novembre 2008, 09:50:06 » |
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Citazione da: attiliosfunel il 09 Novembre 2008, 13:18:51 Vorrei fare un distinguo in questa interessante discussione: il fatto che a scuola non si insegni fantascienza, secondo me, non ha niente a che vedere col suo declino. Anche negli anni '70, quando Urania tirava 30000 copie la settimana, credete che i polverosi insegnanti di lettere ne conoscessero l'esistenza?
| ...Sì, sì, certo, concordo, la mia non era tanto una diagnosi, quanto una possibile terapia del problema: se un tempo la tiratura era di 30000 copie certo non c'era bisogno di una "spinta" diciamo così "pubblicitaria" della scuola, ma oggi con tiratura più basse, forse un aiuto...E poi, chiaro, negli anni 60 pensare che un insegnante conoscesse e amasse la FS era magari sperare un po' troppo, ma oggi dopo svariati decenni auspicare che la FS entri nella "Cultura" è forse legittimo e se non si mettono "certe voglie" in età adolescenziale/giovanile (quando invece oggi non si fa altro che uniformarsi ai modelli della tivù), allora ripeto, dopo sarà dura avere nuovi lettori...
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Re:Urania 1540 - Il dono di Svet. « Rispondi #19 data: 18 Novembre 2008, 17:17:35 » |
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Sono passato a leggere i commenti dati al "Il dono di Svet". Vi ho letto un commento e di conseguenza un voto che nella sua motivazione proprio non mi è andato giù, tale commento è l'esempio calzante del perchè sino all'inizio di quest'anno, nonostante sia uno dei più vecchi iscritti a UM, non avessi mai letto e scritto commenti ai libri in DB. Il commento, non me nè voglia l'amico Attiliosfunel (preso a esempio per questo inutile post ), è il suo.Attliosfunel scrive: " Do questo voto basso per controbilanciare i peana degli altri." Ecco secondo me, ciò è sbagliato, uno dovrebbe dare il voto in base a quanto a lui sia piaciuto il testo e senza prima aver letto i commenti altrui. Se così non fosse, che senzo avrebbe mettere i commenti sul DB? Tutti i volumi avrebbero all'incirca la media del 6, basterebbe un "baston contrario" con la calcolatrice per pareggiare i conti.
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Anagramma di BIBLIOTECARIO: beato coi libri
Appena letto: In lettura: Prossima lettura: |
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Re:Urania 1540 - Il dono di Svet. « Rispondi #20 data: 18 Novembre 2008, 17:46:55 » |
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avevo risposto senza aver capito il senso del commento, ora rispondo con le idee più chiare... in effetti dare un 2 ad un libro che non si è letto, perchè ritenuto poco credibile nelle prime pagine, e perchè si aveva altro di meglio da leggere, mi pare un po' eccessivo, attilio. Capisco l'arrabbiatura per un libro che apri con grandi aspettative e ti delude nelle primissime pagine perchè non era quello che credevi, però... se un libro dalle prime pagine non mi piace, perchè lo ritengo noioso, non mi acchiappa, oppure ha qualche preambolo che non mi va giù, posso passare ad altre letture e lascio perdere eventuali commenti e voti, anche perchè che cosa posso votare? Il fatto che mi interessa o meno leggerlo? Che mi "acchiappa" o "non mi acchiappa" ? Che non è ciò che mi aspettavo? e se poi lo leggevi tutto e non ti piaceva anche il resto cosa gli potevi dare di voto? -4 ?
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E quando ci domanderanno cosa stiamo facendo, tu potrai rispondere loro: "Noi ricordiamo". (Ray Bradbury, gli Uomini-Libro in Fahrenheit 451) |
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Re:Urania 1540 - Il dono di Svet. « Rispondi #21 data: 18 Novembre 2008, 17:51:33 » |
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Citazione da: bibliotecario il 18 Novembre 2008, 17:17:35 Sono passato a leggere i commenti dati al "Il dono di Svet". Vi ho letto un commento e di conseguenza un voto che nella sua motivazione proprio non mi è andato giù, tale commento è l'esempio calzante del perchè sino all'inizio di quest'anno, nonostante sia uno dei più vecchi iscritti a UM, non avessi mai letto e scritto commenti ai libri in DB.
Il commento, non me nè voglia l'amico Attiliosfunel (preso a esempio per questo inutile post ), è il suo. Attliosfunel scrive: "Do questo voto basso per controbilanciare i peana degli altri." Ecco secondo me, ciò è sbagliato, uno dovrebbe dare il voto in base a quanto a lui sia piaciuto il testo e senza prima aver letto i commenti altrui. Se così non fosse, che senzo avrebbe mettere i commenti sul DB? Tutti i volumi avrebbero all'incirca la media del 6, basterebbe un "baston contrario" con la calcolatrice per pareggiare i conti.
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Bibblione non ti arrabbiare, la prossima volta giuro che ti porto a mangiare nella saletta "non fumatori" vedremo di correggere la valutazione generale visibile nella Scheda Libro inserendo il conteggio della media Voti esclusi il più alto e il più basso. così anche se passa un "Bastian Contrario", o un Fan accanito dell'Autore, il voto generale non ne risente troppo.
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E quando ci domanderanno cosa stiamo facendo, tu potrai rispondere loro: "Noi ricordiamo". (Ray Bradbury, gli Uomini-Libro in Fahrenheit 451) |
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Re:Urania 1540 - Il dono di Svet. « Rispondi #23 data: 19 Novembre 2008, 12:01:00 » |
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Permettemi di intervenire nella discussione che riguarda Svet. Prima di tutto un grazie di cuore a chi l'ha apprezzato, i complimenti servono sempre, come anche le critiche purché motivate. Faccio quindi subito riferimento al commento di Attiliosfunel. Non sarei intervenuto nella discussione (passo per uno suscettibile, ma non lo sono) se non avesse usato il termine 'panzana' che fa un po' male, specie quando si sono perse le notti a costruire una storia tecnicamente e storicamente valida. E' mia abitudine documentarmi molto attentamente su quello che scrivo, dico sempre nelle mie conferenze che il documentarsi fa la vera differenza tra un professionista e un dilettante. Ora il nostro amico Attilio quando dice che si è data una 'risibilissima spiegazione' sul dominio comunista in N.A. mostra di essere o un grande esperto in storia (perché sa qualcosa che a molti manuali sfugge) o un totale incompetente. 'Assolutamente improbabile' è una affermazione che, al minimo andrebbe dimostrata. Con un libro di storia in mano. La linea Maginot era 'impenerabile' e 'impassabile', era l'orgoglio della difesa francese, costata una enormità di soldi. Mai i tedeschi sarebbero riusciti solo ad avvicinarsi alle sue terribili postazioni difensive. Fu presa in cinque giorni (ripeto 5 giorni), praticamente senza sparare un colpo. Impossibili erano le aspirazioni giapponesi sulla Cina. Impossibile qualsiasi tentativo di guerra con una tale potenza. Nel 1931 il Giappone invase e si impossessò della Cina con irrisoria facilità. Il problema, amico mio, è che dietro ogni arma, dietro ogni pulsante, dietro ogni decisione c'è un essere umano. Se fossimo tutti robot perfettamente programmati, certo eventi del genere non si potrebbero verificarsi mai, ma, grazie al Cielo, non lo siamo. Se si ha la capacità di immergersi nella situazione politica (americana e internazionale) nel 1962 ci si può rendere conto di quanto labile fosse l'equilibrio tanto interno che estero negli USA e di quanto possibile fosse una nuova catastrofe. Ma le catastrofi umane sono imprevedibili a volte ... assolutamente improbabili. Ma accadono. donato altomare
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Re:Urania 1540 - Il dono di Svet. « Rispondi #24 data: 19 Novembre 2008, 12:49:54 » |
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Ah! Ciao Donato! Ho visto solo ora la tua risposta, e mi dispiace che te la sia presa così tanto... scusami, ma quando ho scritto il giudizio ero veramente deluso viste le aspettiative, avendo apprezzato molto il tuo precedente Premio Urania ed essendomi invece trovato nella totale incapacità di continuare la lettura del tuo romanzo dopo poche pagine. In ogni caso, incasso l'"incompetente" senza fiatare, visto che sono stato il primo ad alzare i toni. Allora, per entrare nel merito, ho trovato assolutamente improbabile il fatto che gli USA possano essere stati invasi dall'URSS (non parliamo nemmeno della Cina, visto lo stato in cui versava negli anni '60). In particolare, assolutamente inspiegabile è come l'URSS fosse riuscita a trasbordare le truppe sufficienti a invadere uno stato così grande con una flotta così debole come essa dispiegava all'epoca. Infatti, uno dei temi strategici più interessanti della storia sovietica fu il grande impulso dato alla costruzione di grandi navi da guerra di superficie (quanto a sottomarini erano messimo un po' meglio), proprio in risposta alla fiacchezza strategica dimostrata dalla loro flotta in occasione della crisi missilistica di Cuba. Questo portò, tanto per fare un esempio, alla costruzione dei grandi incrociatori classe "Moskva", delle portaerei-VTOL tipo "Kiev", del "Kirov" (la più grande nave militare non portaerei del dopoguerra) e, negli anni '80, a vere e proprie portaerei tipo "Kuznetsov". Ma a inizio anni '60 la flotta sovietica era ben lungi da tali livelli, sia qualitativamente sia numericamente, quindi non riesco a capire come le truppe sovietiche siano potute arrivare indisturbate sulle coste americane, per non parlare poi di sbarcare e conquistare l'intero paese in assenza di adeguata copertura aerea; laddove invece gli USA (non a caso, direi) mantengono una poderosa forza aeronautica della Guardia Nazionale sul loro territorio composta in genere da aerei della generazione precedente. Per farsi un'idea, si tratta di una forza che da sola è circa 10 volte più grande dell'intera aeronautica italiana. Hitler non si azzardò nemmeno a varcare la Manica, pur disponendo di un'aeronautica quantomeno comparabile a quella inglese dopo la pur persa Battaglia di Inghilterra. Figuriamoci far varcare interi oceani a milioni di soldati e migliaia di carri armati. Quindi, strategicamente, l'ipotesi che proponi nel tuo romanzo a me è risultata davvero indigesta. Anche perché, da quello che storicamente mi è parso, gli Americani si sarebbero inc...ti come bestie dopo aver ricevuto una bomba atomica su New York, invece di squagliarsi psicologicamente come sostenuto nel romanzo (vedi il sostegno indiscriminato che, forse non a caso, Bush guadagnò dopo l'undici Settembre anche da molti cittadini per bene, solo per perderlo - e per fortuna, aggiungo - una volta manifestatasi per davvero la sua oscena politica negli anni seguenti). Al di là del merito, in ogni caso, avevo comunque cercato di chiarire che l'abbandono del tuo romanzo dipendeva: 1) da quella che probabilmente era una mia fisima (come avrai notato, sono un po' appassionato di aerei, navi militari, strategia etc, pur essendo un pacifista); se non fossi un fissato di questi argomenti, magari non ci avrei nemmeno fatto caso. 2) se non avessi avuto un romanzo di Jorge Amado e uno di Mankell sul comodino, magari avrei continuato a leggere il tuo romanzo, dato che: 3) dal punto di vista scrittorio non era male. Spero di avere chiarito il punto e ti saluto Attilio
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« Ultima modifica: 19 Novembre 2008, 13:15:14 di attiliosfunel » |
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Re:Urania 1540 - Il dono di Svet. « Rispondi #27 data: 19 Novembre 2008, 15:33:48 » |
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in effetti ancora lo devo leggere pure io, quindi mi raccomando non svelate troppo del libro, altrimenti scattano le sanzioni Trifidiche e si apriranno le porte della Zona Reclusi con processo per direttissima dal sommo giudice GT. detto questo mi intrometto in una discussione di cui so ben poco, non avendo ancora iniziato a leggerlo, però faccio fatica a capire una cosa: parlando di un libro che racconta una storia di fantasia, come un po' tutti i nostri amati romanzi di Fantascienza, è davvero così necessario che certi avvenimenti raccontati nel romanzo debbano per forza essere storicamente plausibili se non addirittura documentabili con quella che era la realtà del periodo? però come dice Attilio, "sono mie fisime", e posso comprenderlo... è che quando uno conosce o è appassionato di un certo argomento a volte ci si ritrova a leggere delle spiegazioni degli autori che fanno veramente a cazzotti con quella che è la realtà più plausibile. Tuttavia posso concludere dicendo che essendo un romanzo che sta al di fuori di quella che è la realtà, bisogna lasciar correre e leggere con un altro spirito. Anche a me spesso viene da sorridere quando leggo di certi chiarimenti o idee su computers e hardware che non si reggerebbero in piedi se confrontate con le attuali conoscenze informatiche, però lascio correre perchè le ritengo una sorta di "licenza poetica" di chi scrive Fantascienza, vado avanti a leggere il libro e mi lascio trasportare dal resto del romanzo. Per me l'unica cosa che conta nelle letture dei miei amati libri è che non siano noiosi e pedanti, e da quanto mi è stato riportato questo libro non lo è quindi penso proprio che sia da includersi nelle mie prossime letture.
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E quando ci domanderanno cosa stiamo facendo, tu potrai rispondere loro: "Noi ricordiamo". (Ray Bradbury, gli Uomini-Libro in Fahrenheit 451) |
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Re:Urania 1540 - Il dono di Svet. « Rispondi #29 data: 19 Novembre 2008, 15:47:02 » |
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E quando ci domanderanno cosa stiamo facendo, tu potrai rispondere loro: "Noi ricordiamo". (Ray Bradbury, gli Uomini-Libro in Fahrenheit 451) |
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