Penso che una regola valida per tutti sia quella di ricordarsi che nessuno ci obbliga a comprare alcunché. Credo che la professione del traduttore, nel suo genere, sia una tra le più difficili esistenti e che metta a dura prova la cultura, la sensibilità, la correttezza e chissà quali altri doti necessarie a chi tale professione esercita. In quanto alla storiella del capello e parrucca di Darkyo, quella originaria (forse primi anni 60) era diversa e di ben altro tenore… meglio lasciar perdere. Per ultimo, credo che quanto di cui si discute e come evidenziato da Algernon, non sia una cosa di oggi; e non so nemmeno se sia un fatto sporadico o periodicamente ricorrente. Mi ricordo in ogni caso di quando gli “Urania” finivano tutti tassativamente con la pagina 124. Quasi sempre, se non sempre, bellissimi da leggere, ma con il finale che spesso ti lasciava la bocca amara perché, a dir poco, frettoloso.
       Cordialità,
            Den Heb