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Home Forum | La Fantascienza e gli altri generi... | Urania Mondadori | Discussione: cattivi pensieri «prec succ»
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  Autore  Discussione: cattivi pensieri  (letto 13071 volte)
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cattivi pensieri
« data: 29 Marzo 2010, 13:57:36 »
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La piega che ha presa dai post di questa discussione:

http://blog.librimondadori.it/blogs/urania/2010/03/01/epix-12-i-miti-di-lovecraft/

Soprattutto dall'intervento di tal GBB del 27 marzo ore 13:12:00 in poi, mi hanno lasciato scosso e vagamente incavolato.
Consiglio tutti di andare a leggere, se non lo avete ancora fatto e gradirei tantissimo un parere, soprattutto da DHR che dovrebbe essere a conoscenza dei fatti per ovvi motivi.

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Re:cattivi pensieri
« Rispondi #1 data: 29 Marzo 2010, 14:09:38 »
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troppo lunga per leggerla tutta: la pazienza dello slan è veramente minima...

ma non capisco una cosa: gbb di fondo ha ragione. qual'è il problema?

slan
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Re:cattivi pensieri
« Rispondi #2 data: 29 Marzo 2010, 14:19:24 »
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Citazione da: bibliotecario il 29 Marzo 2010, 13:57:36

gradirei tantissimo un parere, soprattutto da DHR che dovrebbe essere a conoscenza dei fatti per ovvi motivi.


Confermo: può arrivare l'ordine di sintetizzare del 10-15%. Ma solo in caso di testo originale che tende a sbrodolare. Una versione ritoccata fa un servizio al romanzo, anziché rovinarlo.
In ogni caso le decurtazioni e/o le sintesi vanno TUTTE indicate sull'originale e sottoposte all'approvazione dell'editore americano.
Ovviamente, testi di autori come Haldeman sono sacri e intoccabili.
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Re:cattivi pensieri
« Rispondi #3 data: 29 Marzo 2010, 14:33:03 »
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Contributo prezioso il tuo, dhr, almeno la prassi è approvata da tutta la "filiera".

Però il tuo ragionamento ha una falla: la tendenza a sbrodolare è un giudizio di valore,
mentre la necessità di tagliare deriva da considerazioni esclusivamente quantitative.
Mi spiego: non è possibile che tutti quelli che eccedono le 320 pagine di un Urania
"cicciotto" tendano a sbrodolare. Ci sarà chi sbrodola scrivendo 200 pagg e chi
non sbrodola e ne scrive 380. Invece la mannaia cade su tutti i testi lunghi,
a prescindere dal "padding". O no?

PS: per forza Haldeman non lo tagliate, già scrive poco... bella forza!
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Re:cattivi pensieri
« Rispondi #4 data: 29 Marzo 2010, 14:37:29 »
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Pur essendo incavolato nero (e non ne ho mai fatto mistero ad alcuno) con la redazione di Urania per la politica di "omettere" dei racconti da una antologia (come avvenuto nell'ultimo Epix) o di "omettere" alcuni capitoli di cicli di romanzi (quello di Dune è solo l'ultimo di una lunga lista), non posso che essere d'accordo con quello che scrive De Matteo a proposito delle traduzioni.
A mio avviso, chi traduce deve saper interpretare il testo e se i tagli non pregiudicano o stravolgono il senso dell'originale, benvengano: se un illustre autore in lingua viene pagato a cartelle o a battute ed "allunga il brodo" per aumentare il compenso, io non ci vedo nulla di male a ridurre eliminando il superfluo. E' chiaro che a questo punto entra in gioco la bravura del traduttore nel riuscire a "tagliare" solo quello che non serve, evitando operazioni più invasive che pregiudichino la lettura o la comprensione di un testo.
Al proposito mi vengono in mente due esempi "illuminanti" per distinguere dei tagli "buoni" da dei tagli "cattivi".
  • Il romanzo "Oltre l'invisibile" di Simak (Urania 414) è l'esempio di come i tagli possano rovinare un testo, rendendolo praticamente incomprensibile; la lettura è stata resa faticosa e a stento si riesce a seguire la trama del racconto
  • Il romanzo "Il figlio della notte" di Williamson (Urania 4) è invece l'esempio contrario. L'edizione "integrale" risulta prolissa e noiosa, assai diversa dal volumetto Urania, più sottile, affascinante e brioso.
Punti di vista: comprendo i lettori scandalizzati dall'apprendere che un romanzo è stato tagliato ma trovo molto più grave quando una antologia di 22 racconti viene ridotta a 13 oppure quando di un ciclo di 5 romanzi si pubblicano solo il primo e il quarto.
« Ultima modifica: 29 Marzo 2010, 14:51:17 di maxpullo » Loggato
Un tempo questo forum era tutta campagna...
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Re:cattivi pensieri
« Rispondi #5 data: 29 Marzo 2010, 14:49:26 »
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Maxpullo, è proprio vero che le sensibilità differiscono...
la mia scala di valori ad esempio è questa
- tradurre solo alcuni racconti di un'antologia: trascurabile;
- tradurre solo i primi volumi di un ciclo: veniale;
- tradurre i cicli partendo da voll a caso: grave;
- tagliare il testo di racconti o romanzi: male assoluto.

Poi comunque sul fatto che tradurre significhi adattare penso che tu non troverai
nessuno che non sia d'accordo, ma occhio alle parole: l'adattamento deve essere alla lingua,
non alle esigenze di foliazione. Sennò è taglio.
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Re:cattivi pensieri
« Rispondi #6 data: 29 Marzo 2010, 14:53:17 »
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non so cosa pensare... sarà che come metro prendo la traduzione di RABONI della Ricerca di Proust ???

slan
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Re:cattivi pensieri
« Rispondi #7 data: 29 Marzo 2010, 15:02:22 »
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Citazione da: maxpullo il 29 Marzo 2010, 14:37:29
  • Il romanzo "Il figlio della notte" di Williamson (Urania 4) è invece l'esempio contrario. L'edizione "integrale" risulta prolissa e noiosa, assai diversa dal volumetto Urania, più sottile, affascinante e brioso.


  • Però nella nuova edizione Urania i tagli sono stati reintegrati - dal sottoscritto, per la precisione - e non mi sembravano prolissità inutili.
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    Re:cattivi pensieri
    « Rispondi #8 data: 29 Marzo 2010, 15:08:18 »
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    Citazione da: loacker il 29 Marzo 2010, 14:33:03

    Però il tuo ragionamento ha una falla: la tendenza a sbrodolare è un giudizio di valore,


    Sì, ma anche una traduzione cosiddetta "letterale" (o addirittura "a calco") suppone un numero infinito di giudizi, interpretazioni... tanto più insidiosi in quanto li si "nega".
    Per le valutazioni a monte, esiste comunque un'esperienza professionale, a cominciare dalla Redazione: che non sarà "infallibile" perché non lo è nessuno, ma è comunque gente che conosce bene il proprio mestiere.
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    Re:cattivi pensieri
    « Rispondi #9 data: 29 Marzo 2010, 15:42:19 »
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    Citazione da: dhr il 29 Marzo 2010, 15:08:18

    Sì, ma anche una traduzione cosiddetta "letterale" (o addirittura "a calco") suppone un numero infinito di giudizi, interpretazioni... tanto più insidiosi in quanto li si "nega".
    Per le valutazioni a monte, esiste comunque un'esperienza professionale, a cominciare dalla Redazione: che non sarà "infallibile" perché non lo è nessuno, ma è comunque gente che conosce bene il proprio mestiere.


    Io ho il massimo rispetto dei traduttori e degli editor, Dario, e derido i calchi,
    però tra la traduzione letterale e quella zippata degli Urania ammetterai che esiste la via di mezzo della traduzione "normale", quella che anche se Stephen King descrive per 25 pagine la preparazione di un sandwich al burro di arachidi, te le ripropone tutte, spalmata dopo spalmata.
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    Re:cattivi pensieri
    « Rispondi #10 data: 29 Marzo 2010, 16:22:30 »
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    Citazione da: loacker il 29 Marzo 2010, 15:42:19

    Io ho il massimo rispetto dei traduttori e degli editor, Dario, e derido i calchi,
    però tra la traduzione letterale e quella zippata degli Urania ammetterai che esiste la via di mezzo della traduzione "normale", quella che anche se Stephen King descrive per 25 pagine la preparazione di un sandwich al burro di arachidi, te le ripropone tutte, spalmata dopo spalmata.


    La mia è una "libera professione", ma... inquadrata come la vita militare: gli ordini non si discutono, si eseguono. Dopodiché uno - proprio perché è un libero professionista - cerca di eseguirli meglio che può. In alcune occasioni tra Redazione e traduttore si fa un briefing telefonico sulle metodologie da applicare, però alla fine a decidere sono i boss.
    A un livello meno metafisico, posso dire che, in concreto, quelle poche volte che è stata richiesta una zippatura, ci stava. Ad esempio, Il labirinto di WB Spencer, che non mi pare abbia suscitato in molti lettori il desiderio di leggerlo in versione super-integrale. Con tutto che a me aveva divertito, a parte il finale che era tirato giù con l'accetta, anche in inglese.
    « Ultima modifica: 29 Marzo 2010, 16:23:18 di dhr » Loggato
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    Re:cattivi pensieri
    « Rispondi #11 data: 29 Marzo 2010, 16:32:54 »
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    Lungi da me invadere campi non di mia spettanza (e certo bisognerebbe conoscere il contesto).

    Ma nel brano riportato come esempio da De Matteo era proprio necessario tradurre reach con ascese e white con candido?
    Da una parte si vuole "asciugare" il testo, dall'altra mi sembra si voglia aggiungere dei tocchi "poetici" non necessari.

    Temo che i tempi del silicone e del nitrogeno non siano ancora superati.
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    Re:cattivi pensieri
    « Rispondi #12 data: 29 Marzo 2010, 17:21:01 »
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    Citazione da: Algernon il 29 Marzo 2010, 16:32:54

    nel brano riportato come esempio da De Matteo era proprio necessario tradurre reach con ascese e white con candido?


    Trattandosi di paesaggio, mi pare che stia bene.

    Anche se vanno evitati gli arcaismi (ma "candido" non lo è), personalmente detesto quei traduttori che ad esempio usano solo 3 verbi: essere, avere, fare. In inglese, inoltre, non esistono le desinenze "-ino, -one, -etto, - accio" ecc., quindi si è costretti a usare "big, small, nice" ecc., ma spesso l'italiano permette di esprimere le stesse sfumature con una terminologia più ricca e variegata.
    D'altro canto l'inglese permette dei flash narrativi stupendi, che bisogna stare attenti a non rovinare con delle sbrodolature, come verrebbe spontaneo.
    Una traduzione che "suona" spontanea è stata limata a lungo.
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    Algernon

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    Re:cattivi pensieri
    « Rispondi #13 data: 29 Marzo 2010, 18:58:18 »
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    D'accordo sui tre verbi, ma to ascend esiste in inglese, però l'autore dice "reach".
    Usare ascese in italiano purtroppo evoca religione etc.
    Raggiungere lo zenith è frase normale in cose che hanno a che fare con il cielo.

    Io leggo in italiano perché sono pigro e lento.
    Francamente preferirei traduzioni più aderenti allo spirito e alla lingua di origine che voli pindarici.

    Comunque tagliare è molto più grave.

    E' chiaro che l'autore non dirà mai di non essere d'accordo con i piccoli tagli.
    Perché rischiare di essere appunto tagliato fuori da un editore straniero, che pubblica il 50% o più della SF in Italia, perché considerato un rompiballe?
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    Re:cattivi pensieri
    « Rispondi #14 data: 31 Marzo 2010, 15:15:48 »
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    La discussione è quantomeno interessante per i suoi contenuti.

    Basta che tutti mantengano un livello accettabile di eduzazione però
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