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Home Forum | La Fantascienza e gli altri generi... | La Fantascienza in Generale | Discussione: L’angolo delle letture di UraniaMania «prec succ»
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  Autore  Discussione: L’angolo delle letture di UraniaMania  (letto 107976 volte)
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Re:L’angolo delle letture di UraniaMania
« Rispondi #540 data: 04 Giugno 2023, 18:45:56 »
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Citazione da: Free Will il 04 Giugno 2023, 18:33:01

Questo è invece il mio commento. Per fortuna scopro che un altro ha dato il mio stesso voto (2).
...
Sì vabbè, ma perché?  

Per farci leggere dell'ottima letteratura?
Per donarci un testo immaginifico che resta dentro e dona al lettore la speranza che un mondo migliore possa essere possibile nonostante tutto?
Perché l'amore trionfa sempre?
Comunque sia, io e te, siamo la dimostrazione lapalissiana della varietà dei gusti dei lettori.
Ed è bene così   
« Ultima modifica: 04 Giugno 2023, 22:28:10 di bibliotecario » Loggato
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Re:L’angolo delle letture di UraniaMania
« Rispondi #541 data: 10 Giugno 2023, 17:55:29 »
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Ebbene, si.
Eccomi qui a commentare il mio secondo e consecutivo fantasy!
Se mi avessero detto che un giorno mi sarebbe successo, mi sarei fatto due risate e mai ci avrei creduto. Io che mi leggo, uno dietro l'altro, due libri che parlano di Eroi, principesse, maghi, mostri e affini! Inconcepibile impossibile neanche fossi impazzito!
L'ordine naturale non può essere stravolto così.
Sarebbe come dire che una casa editrice dedita alla pubblicazione di Fantascienza alta e di nicchia come... che so, la benemerita Zona42 di punto in bianco si mettesse a pubblicare Fantasy!!!
Come? è proprio quanto successo?
La resa di tale Lorenzo Vargas...
Allora siamo arrivati alla fine del Mondo! ed io ho proprio letto il mio secondo libro fantasy nel giro di dieci giorni, proprio La resa di Vargas, mi è pure piaciuto tantissimo...
...il cielo sta per caderci in testa, io vi ho avvisato.


La resa, 05/2023
di Vargas (Lorenzo Vargas)
Collana I libri dell'Iguana n.38
Zona42

Avete presenti Neil Gaiman e Terry Pratchett?
se si e vi piacciono le loro storie sugli antichi Dei, sui miti che si perdono nel tempo di una umanità distratta, o se amate la loro graffiante ironia o il loro malinconici racconti del tempo che fu, La resa è il romanzo che fa per voi.
Quei simpaticoni quanto furbacchioni dei miei amici della Zona pubblicizzano questo romanzo come il loro primo Fantasy, ma come tutto con la Zona, guai a soffermarsi sulle facili catalogazioni, sulle semplicistiche apparenze, sui paletti dei generi. Molte sorprese, piacevoli sorprese, attendono sornione il lettore in questa racconto.
Lorenzo Vargas ci presenta una storia suddivisa in tre parti ben distinte, probabilmente scritte in tempi diversi, per raccontarci di una storia senza tempo, una storia di archetipi, del Bene e del Male, dell'Eroe e del Necromante, in lotta l'uno contro l'altro nel corso delle ere, l'uno con i suoi eserciti dalla fede incrollabile, l'altro con le sue schiere di non morti.
Tutto ciò a un origine ben definita, l'inizio dei tempi. Prende il via dal Vuoto, un entità, un dio primigenio, del tutto al di sopra e totalmente disinteressato della sua creazione. In una infinita reincarnazione dell'Eroe in contrapposizione con l'eterno Necromante la lotta tra il bene e il male si trascinerà nel corso del tempo.
Ma anche due Archetipi nel corso dei millenni possono arrivare a porsi delle domande, a chiedersi del perchè di questo ciclo infinito di contrapposizione. Possono anche arrivare a sentire il senso di inutilità nel ripetere sempre lo stesso schema di mutua distruzione. Possono arrivare ad intravedere che forse un altra strada sia percorribile a discapito di tutto.
Qui sta l'originalità di Vargas, che tra non morti, animali fantastici, super poteri da eroi Marvel ci presenta due entità immortali e onniscienti stanche e disilluse, profondamente umane nei sentimenti che anelano a vivere un esistenza normale in un mondo che è tutto fuor che normale sia in un piccolo paesino arroccato nel marchigiano, cosi come nelle più caotiche e cosmopolite metropoli statunitensi.
La scelta di Vargas delle reincarnazioni dell'Eroe nel presente del racconto così come la descrizione del Necromante, sono magistrali ed innescano nel lettore suggestioni provenienti dal capolavoro di Michail Bulgkov, Il Maestro e Margherita. Folgoranti alcuni accenni delle reincarnazioni del passato dei due Archetipi, in una delle quali danno addirittura il via con i migliori propositi dell'Eroe al Cristianesimo.
Sorprendente e coraggiosa la prima parte ambientata in Italia, più scontate e già lette le due parti finali ambientate negli Stati Uniti.
Note a margine, il personaggio più sottovalutato Marcello, l'unico che aveva capito tutto sin dall'inizio, ed il più incolpevole e patetico se pur cattivissimo, Bestemmia.
Romanzo divertentissimo da leggere e interessante e maturo nei contenuti. Se questo è il nuovo Fantasy italiano in arrivo in Zona42, allora non possiamo che dire ben arrivato!
VOTO: 8  
« Ultima modifica: 26 Giugno 2023, 12:04:57 di bibliotecario » Loggato
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Re:L’angolo delle letture di UraniaMania
« Rispondi #542 data: 17 Giugno 2023, 08:37:18 »
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Questa volta vorrei partire al contrario, consigliandovi di vedere la prima stagione di una serie televisiva che si chiama SILO ed è tratta da una trilogia.



Raramente accetto di vedere una serie tratta da romanzi perché ho paura che non sia fedele e venga adulterata o poco approfondita. Questa volta facendo zapping in streaming mi ha incuriosito il trailer e la copertina ed  ho visto la prima puntata senza sapere di cosa si trattava. Devo dire che sono rimasto decisamente soddisfatto e mi ha convinto ad iniziare parallelamente la lettura dei libri sperando di non aver fatto una scelta sbagliata. Per chi non conoscesse la trilogia per praticità di seguito vi lascio la trama che comunque trovate anche sul DB. Buona visione e buona lettura.

Il mondo esterno è un ambiente tossico e inabitabile, lo si può intravedere solo in parte e parlarne è proibito. Gli umani superstiti vivono sottoterra all’interno di un unico silo. Tra questi, alcuni individui sono ancora capaci di sperare, di sognare e diffondere il loro ottimismo tra la popolazione. Questo li rende soggetti pericolosi e la loro pena è di essere mandati all’esterno. Dopo l’uscita dal silo del precedente sceriffo, Juliette, un ingegnere di basso rango, viene inspiegabilmente promossa a capo delle forze di sicurezza. Investita di un nuovo potere e priva di riguardo nei confronti di quelle tradizioni che dovrebbe osservare e di cui dovrebbe farsi garante, Juliette individua diversi elementi che puntano all’esistenza di un complotto. Seguire questa nuova traccia significa andare incontro a una terribile verità… o alla morte di tutti gli esseri umani ancora in vita. Il primo libro della trilogia bestseller del New York Times e acclamata dalla critica racconta la storia di un’umanità disposta a tutto pur di sopravvivere.  
« Ultima modifica: 17 Giugno 2023, 08:38:29 di Sentinel » Loggato
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Re:L’angolo delle letture di UraniaMania
« Rispondi #543 data: 17 Giugno 2023, 11:03:16 »
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Snowcrash

Ho approfittato della recente pubblicazione della Mondadori, nella collana Urania 70 anni di futuro per leggere, per la prima volta, Snow Crash di Neal Stephenson. Meglio tardi che mai… Al primo impatto sono rimasta stupita e piacevolmente meravigliata della intuizione dell’autore, che ricordiamo oltre ad inventare il Metaverso e gli Avatar ne ha inventato anche i nomi. Stephenson scrive nel 1992, quando il Web era agli albori e i personal computer erano accessibili a pochi utenti privati. Ricordo giochini su piattaforme bidimensionali, computer enormi con minime capacità che ora farebbero ridere uno smartphone ad uso terza età.

Anticipò il Metaverso di almeno dieci anni, Second Life il mondo virtuale che ancora esiste in rete e credo fosse il primo, fu lanciato nel 2003. Il suo Mondo Alternativo, costruito dagli Hacker, quelli che adesso sarebbero gli sviluppatori e i programmatori, è una lunghissima strada di 65.536 chilometri (numero non casuale) ai lati della quale si trovano gli edifici, le case, i parchi e quant’altro forma una città, una città lineare (concetto poi ripreso da Paul Di Filippo nel suo bel romanzo breve Un anno nella città lineare) abitata da Avatar rigorosamente divisi in classi: i ricchi che utilizzando in Real Life computer potenti hanno corpi ben definiti ed espressivi e i poveri che loggandosi da internet point di basso livello hanno Avatar in bianco e nero.

Per contro l’ America reale è una miriade di piccole e piccolissime enclave in franchising governate da grandi compagnie come ad esempio la Mafia che qui è descritta ne più ne meno come una consolidata società di affari e il governo degli Stati Uniti è ridotto ad una misera porzione di territorio che sopravvive di burocrazia e inganni. Nonostante le condizioni disastrate della società americana le tecnologia è al massimo livello: I.A. e cyberanimali quasi senzienti, skateboard nucleari a bordo dei quali Korrieri in tuta dai mille gadget trasportano pizza e merci da un’enclave all’altra.

Tra il giallo e la fantascienza fila la trama di un romanzo stupefacente ancora “moderno” nonostante i trent’anni passati. Molto interessante poi la parte dove Stephenson parla di  linguistica con molte citazioni da Bibbia e testi Sumeri rendendo questo filone della storia parte indispensabile alla comprensione della trama.
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Re:L’angolo delle letture di UraniaMania
« Rispondi #544 data: 17 Giugno 2023, 11:15:15 »
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Citazione da: Phoenix il 17 Giugno 2023, 11:03:16

Snowcrash

Ho approfittato della recente pubblicazione della Mondadori, nella collana Urania 70 anni di futuro per leggere, per la prima volta, Snow Crash di Neal Stephenson. Meglio tardi che mai… Al primo impatto sono rimasta stupita e piacevolmente meravigliata della intuizione dell’autore, che ricordiamo oltre ad inventare il Metaverso e gli Avatar ne ha inventato anche i nomi. Stephenson scrive nel 1992, quando il Web era agli albori e i personal computer erano accessibili a pochi utenti privati. Ricordo giochini su piattaforme bidimensionali, computer enormi con minime capacità che ora farebbero ridere uno smartphone ad uso terza età.

Anticipò il Metaverso di almeno dieci anni, Second Life il mondo virtuale che ancora esiste in rete e credo fosse il primo, fu lanciato nel 2003. Il suo Mondo Alternativo, costruito dagli Hacker, quelli che adesso sarebbero gli sviluppatori e i programmatori, è una lunghissima strada di 65.536 chilometri (numero non casuale) ai lati della quale si trovano gli edifici, le case, i parchi e quant’altro forma una città, una città lineare (concetto poi ripreso da Paul Di Filippo nel suo bel romanzo breve Un anno nella città lineare) abitata da Avatar rigorosamente divisi in classi: i ricchi che utilizzando in Real Life computer potenti hanno corpi ben definiti ed espressivi e i poveri che loggandosi da internet point di basso livello hanno Avatar in bianco e nero.

Per contro l’ America reale è una miriade di piccole e piccolissime enclave in franchising governate da grandi compagnie come ad esempio la Mafia che qui è descritta ne più ne meno come una consolidata società di affari e il governo degli Stati Uniti è ridotto ad una misera porzione di territorio che sopravvive di burocrazia e inganni. Nonostante le condizioni disastrate della società americana le tecnologia è al massimo livello: I.A. e cyberanimali quasi senzienti, skateboard nucleari a bordo dei quali Korrieri in tuta dai mille gadget trasportano pizza e merci da un’enclave all’altra.

Tra il giallo e la fantascienza fila la trama di un romanzo stupefacente ancora “moderno” nonostante i trent’anni passati. Molto interessante poi la parte dove Stephenson parla di  linguistica con molte citazioni da Bibbia e testi Sumeri rendendo questo filone della storia parte indispensabile alla comprensione della trama.

Ciao Stefania
perché non metti questo commento anche nella scheda del romanzo a cui si riferisce?
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« Ultima modifica: 17 Giugno 2023, 12:09:31 di bibliotecario » Loggato
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Re:L’angolo delle letture di UraniaMania
« Rispondi #545 data: 17 Giugno 2023, 13:34:06 »
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Citazione da: Lucky il 17 Giugno 2023, 11:15:15


Citazione da: Phoenix il 17 Giugno 2023, 11:03:16

Snowcrash

Ho approfittato della recente pubblicazione della Mondadori, nella collana Urania 70 anni di futuro per leggere, per la prima volta, Snow Crash di Neal Stephenson. Meglio tardi che mai… Al primo impatto sono rimasta stupita e piacevolmente meravigliata della intuizione dell’autore, che ricordiamo oltre ad inventare il Metaverso e gli Avatar ne ha inventato anche i nomi. Stephenson scrive nel 1992, quando il Web era agli albori e i personal computer erano accessibili a pochi utenti privati. Ricordo giochini su piattaforme bidimensionali, computer enormi con minime capacità che ora farebbero ridere uno smartphone ad uso terza età.

Anticipò il Metaverso di almeno dieci anni, Second Life il mondo virtuale che ancora esiste in rete e credo fosse il primo, fu lanciato nel 2003. Il suo Mondo Alternativo, costruito dagli Hacker, quelli che adesso sarebbero gli sviluppatori e i programmatori, è una lunghissima strada di 65.536 chilometri (numero non casuale) ai lati della quale si trovano gli edifici, le case, i parchi e quant’altro forma una città, una città lineare (concetto poi ripreso da Paul Di Filippo nel suo bel romanzo breve Un anno nella città lineare) abitata da Avatar rigorosamente divisi in classi: i ricchi che utilizzando in Real Life computer potenti hanno corpi ben definiti ed espressivi e i poveri che loggandosi da internet point di basso livello hanno Avatar in bianco e nero.

Per contro l’ America reale è una miriade di piccole e piccolissime enclave in franchising governate da grandi compagnie come ad esempio la Mafia che qui è descritta ne più ne meno come una consolidata società di affari e il governo degli Stati Uniti è ridotto ad una misera porzione di territorio che sopravvive di burocrazia e inganni. Nonostante le condizioni disastrate della società americana le tecnologia è al massimo livello: I.A. e cyberanimali quasi senzienti, skateboard nucleari a bordo dei quali Korrieri in tuta dai mille gadget trasportano pizza e merci da un’enclave all’altra.

Tra il giallo e la fantascienza fila la trama di un romanzo stupefacente ancora “moderno” nonostante i trent’anni passati. Molto interessante poi la parte dove Stephenson parla di  linguistica con molte citazioni da Bibbia e testi Sumeri rendendo questo filone della storia parte indispensabile alla comprensione della trama.

Ciao Stefania
perché non metti questo commento anche nella scheda del romanzo a cui si riferisce?
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Questo non è vero.
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Re:L’angolo delle letture di UraniaMania
« Rispondi #546 data: 17 Giugno 2023, 15:01:48 »
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Citazione da: Free Will il 17 Giugno 2023, 13:34:06


Citazione da: Lucky il 17 Giugno 2023, 11:15:15


Citazione da: Phoenix il 17 Giugno 2023, 11:03:16

Snowcrash

Ho approfittato della recente pubblicazione della Mondadori, nella collana Urania 70 anni di futuro per leggere, per la prima volta, Snow Crash di Neal Stephenson. Meglio tardi che mai… Al primo impatto sono rimasta stupita e piacevolmente meravigliata della intuizione dell’autore, che ricordiamo oltre ad inventare il Metaverso e gli Avatar ne ha inventato anche i nomi. Stephenson scrive nel 1992, quando il Web era agli albori e i personal computer erano accessibili a pochi utenti privati. Ricordo giochini su piattaforme bidimensionali, computer enormi con minime capacità che ora farebbero ridere uno smartphone ad uso terza età.

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Ciao Stefania
perché non metti questo commento anche nella scheda del romanzo a cui si riferisce?
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Questo non è vero.

Non se lo ricordava neanche la stessa Stefania stamattina, ma il commento a Snow Crash, sulla scheda libro edizione Urania:70 Anni di Futuro era già stato lasciato a gennaio 2023.
Prima o poi leggero anch'io, visti i commenti qui e in rete, questo romanzo, pietra miliare di un intero genere e movimento.
Invece di perdere tempo, come ho appena fatto, in letture spazzatura, spacciate per capolavori, di cui presto vi parlerò.
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« Rispondi #547 data: 17 Giugno 2023, 15:06:11 »
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Citazione da: Free Will il 17 Giugno 2023, 13:34:06


Citazione da: Lucky il 17 Giugno 2023, 11:15:15


Citazione da: Phoenix il 17 Giugno 2023, 11:03:16

Snowcrash

Ho approfittato della recente pubblicazione della Mondadori, nella collana Urania 70 anni di futuro per leggere, per la prima volta, Snow Crash di Neal Stephenson. Meglio tardi che mai… Al primo impatto sono rimasta stupita e piacevolmente meravigliata della intuizione dell’autore, che ricordiamo oltre ad inventare il Metaverso e gli Avatar ne ha inventato anche i nomi. Stephenson scrive nel 1992, quando il Web era agli albori e i personal computer erano accessibili a pochi utenti privati. Ricordo giochini su piattaforme bidimensionali, computer enormi con minime capacità che ora farebbero ridere uno smartphone ad uso terza età.

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Ciao Stefania
perché non metti questo commento anche nella scheda del romanzo a cui si riferisce?
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Questo non è vero.

Che cosa non è vero?
Che vengono attribuiti punti ai commenti?
Che c'è un commento di Stefy sulla scheda?
Perché in effetti il commento è stato messo, ma ancora in gennaio scorso, quando il sistema ₵rUM non era ancora stato inventato e, ovviamente, non può essere retroattivo
Perché non sei più chiaro nei tuoi commenti?
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« Rispondi #548 data: 17 Giugno 2023, 16:16:35 »
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Poco sopra dicevo quanto sono rimasto deluso della mia ultima lettura.
Ebbene si, la mia innata curiosità mi porta ad esplorare ogni tipo di fantascienza che riesco a reperire. Non mi faccio alcun problema a cimentarmi con autori di ogni parte del mondo, trovo sterili e insignificanti le polemiche sui sottogeneri o su gli autori di varie nazionalità. Trovo assurde le affermazioni del tipo: gli autori Italiani non sanno scrivere Fantascienza. Giusto per farvi un esempio. Un libro è un modo a se, o piace o non piace, punto.
Quanto sopra per farvi capire quanto poco ami generalizzare, capirete quindi quanto mi sia difficile ammettere che ho un problema con la Fantascienza cinese, cosa che contraddice tutto quanto ho detto sopra ma è la realtà.


Oceano rosso. Il nostro presente/il nostro passato, 06/2023
di Han Song
Collana Asia
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Scrive l'osannato, anche qui da noi, Liu Cixin a proposito di Oceano rosso "La fantascienza dei miei libri è a due dimensioni, quella di Han Song è tridimensionale. Se pensiamo alla letteratura sci-fi cinese come a una piramide, la mia rappresenta la base, quella di han Song, il suo apice."
Ecco, se quanto ho appena letto e mi sto apprestando a commentare, è l'apice di un intero movimento nazionale come quello della fantascienza cinese, mai è poi mai perderò il mio limitato tempo a leggere Liu Cixin. La vita è troppo breve.
In Oceano rosso ci viene raccontato, filtrato dal punto di vista del protagonista, il giovane Stellamarina, la lotta per la sopravvivenza di quella che è e di quel che resta dell'umanità in un lontano futuro.
Futuro nel quale quel che resta degli uomini, ben poco, vive in un profondo, inospitale e fantomatico oceano. Non ci è dato sapere se questo oceano è sul nostro pianeta o su un altro. Cosi come non ci è dato sapere come l'umanità si sia geneticamente modificata per adattarsi a vivere in mare invece che sulla terra. Tanto meno ci viene spiegato come si sia arrivati ad un stadio cosi irreversibile di regressione umana. Questo popolo marino non ha più nessuna concezione scientifica, non ha il ricordo da dove provenga, non ha il concetto di Dio, non ha alcun desiderio di emancipazione.
Tutto si riduce, anzi si trascina per ben quattrocento pagine, tra atti di stupro e incesto tra madri e figli, atti di cannibalismo e visioni oniriche senza alcun costrutto almeno per il lettore occidentale. Vaghissimi gli accenni sul fatto che la parte terrestre del pianta sia divenuta del tutto inabitabile a causa di una qualche catastrofe, così come piano piano sta diventando anche l'oceano, divenuto di colore rosso a causa dell'inquinamento dovuto dai metalli pesanti.
Trama di nessuna consistenza o attrattiva, lettura pesante, con scarsi dialoghi e descrizione fastidiose di continui squartamenti e pasti a base di carni umane. Gli esseri femminili di questo popolo acquatico, del tutto subordinati agli esseri maschili, vengono continuamente messe in cinta allo scopo di potersi nutrire della propria discendenza in un ambiente di scarse risorse.
Le incongruenze si contano a decine.
Se alla prima parte (il nostro presente) si può riconoscere almeno una traccia di linearità e alla lettura si può concedere un minimo di interesse, alla seconda parte (il nostro passato) parte in cui nutrivo la speranza di una qualche spiegazione per quanto letto sino a quel momento, non si può concedere alcuna attenuante. Un misto di racconti suddivisi per capitoli del tutto ermetici alla comprensione del lettore non avvezzo alla cultura, storie e filosofia cinese. Tanto incomprensibili i rimandi e i collegamenti che lo stesso editore ha sentito la necessità di concludere il libro con una nota esplicativa sui richiami filosofici-letterari dell'autore e con un elenco di testi di riferimento.
Alla fine mi resta la convinzione di aver buttato via una settimana di lettura. Passerà molto tempo prima che mi riaccosti ad un autore cinese.
Voto: 3  
« Ultima modifica: 17 Giugno 2023, 16:31:28 di bibliotecario » Loggato
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Re:L’angolo delle letture di UraniaMania
« Rispondi #549 data: 17 Giugno 2023, 18:46:56 »
Cita

Carissimo Biblio, gli occhi a mandorla non fanno per te
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« Rispondi #550 data: 17 Giugno 2023, 19:21:19 »
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Citazione da: Sentinel il 17 Giugno 2023, 18:46:56

Carissimo Biblio, gli occhi a mandorla non fanno per te

Carissimo Sentinel, ci sono occhi a mandorla e occhi a mandorla, bisogna imparare a coglierne le differenti sfumature.
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Re:L’angolo delle letture di UraniaMania
« Rispondi #551 data: 17 Giugno 2023, 19:49:15 »
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Citazione da: bibliotecario il 17 Giugno 2023, 19:21:19


Citazione da: Sentinel il 17 Giugno 2023, 18:46:56

Carissimo Biblio, gli occhi a mandorla non fanno per te

Carissimo Sentinel, ci sono occhi a mandorla e occhi a mandorla, bisogna imparare a coglierne le differenti sfumature.


manga ?

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Re:L’angolo delle letture di UraniaMania
« Rispondi #552 data: 22 Giugno 2023, 16:08:48 »
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Dopo essermi andato a cercare un autore all'altro capo del mondo, con risultati alquanto insoddisfacenti, come dicevamo poco sopra, ho ben creduto di tornare momentaneamente a giocare in casa, con autori conosciuti, giusto per andare sul sicuro e leccarmi le ferite dell'animo.
La mia prima scelta è stata Il pozzo delle tenebre, secondo romanzo del ciclo Arachnia, dell'amico Claudio Vastano di cui l'anno scorso avevo letto e qui commentato il primo romanzo, Ragni.


Il pozzo delle tenebre, 01/2023 (1° ed. 2016)
di Claudio Vastano
Collana Odissea Digital Fantascienza, n.129
Delos Digital

Leggere Vastano non riserva spiacevoli sorprese, un nome, una garanzia di una lettura dalla prosa semplice e fluente, dalla trama lineare e sempre supportata da un bagaglio di competenze tecnico scientifiche da parte dell'autore ben amalgamate nel corpo dei romanzi. Romanzi che riservano sempre una buona dose di azione e di colpi di scena ben congeniati anche se a volte un poco telefonati.
Il pozzo delle tenebre non fa eccezione a quanto sopra specificato.
Il romanzo riprende a raccontare le avventurose traversie del cacciatore di Ragni, Charles McDermohott, in linea temporale qualche anno dopo quanto raccontato precedentemente in Ragni.
Il cambio di ambientazione, l'apparente scomparsa del secondo in ordine di importanza dei personaggi principali, e forse l'anno passato dalla lettura del precedente capitolo del ciclo, mi hanno inizialmente un poco stranito. Poi ho capito che tutto ciò era necessario a Vastano per non cadere nella facile tentazione di riscrivere la stessa storia, errore piuttosto facile in cui incappare in queste tipo di racconti post apocalittici in cui i personaggi principali devono cercare di sopravvivere tra orde di mostri o zombi che siano.
Superato questo primo scoglio è stato facile farsi coinvolgere da una trama che devia con rapidità dalla semplice avventura survivalista verso oscuri e misteriosi sviluppi, in alternanza fra passato e presente, sulla questione delle origini dei Ragni Giganti. Creazione umana andata fuori controllo o ben altro?
In questo Il pozzo delle tenebre, l'autore non si concentra solo sulla lotta, la caccia e i modi per sopravvivere in un mondo devastato sull'orlo della catastrofe planetaria, come in Ragni che potremmo a questo punto definire introduttivo e propedeutico a quanto più ampiamente raccontato qui ma da anche una spiegazione certo fantasiosa ma plausibile su il flagello abbattutosi sull'umanità intera.
I personaggi come per il precedente romanzo sono ottimamente caratterizzati, mentre la cura dei dettagli delle ambientazioni è ancora più marcata e riesce nell’intento di scattare delle istantanee che immergono il lettore nei nuovi ambienti visitati rendendoli reali, quindi concretamente esaustivi e vividi. Scene claustrofobiche, spaventose e esplosioni di puro caos e violenza non sono state lesinate ma sparse generosamente tra le pagine.
Come sempre, nel caso di secondi capitoli di un ciclo, manca del tutto una conclusione soddisfacente anche se non sono mancante alcune importanti risposte.
Il vero ed esaustivo finale è rimandato al prossimo romanzo.
Prossimo romanzo di cui si inizia a sentire la mancanza, visto che la prima edizione di Ragni e di Il pozzo delle tenebre sono datate in ordine, 2013 e 2016.
Quanto dovremo ancora aspettare per leggere come andrà a finire il complesso e travagliato rapporto tra il vecchio Charles e la giovane Lucie?
VOTO: 6,5  
« Ultima modifica: 22 Giugno 2023, 16:28:47 di bibliotecario » Loggato
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Re:L’angolo delle letture di UraniaMania
« Rispondi #553 data: 22 Giugno 2023, 16:45:14 »
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La seconda scelta, non certo per importanza, visto la concomitante pubblicazione di Il trentunesimo giorno, non poteva che ricadere proprio sul romanzo di Dario Tonani.
Confesso di aver iniziato a leggere il romanzo già ieri.
Sono curiosissimo di veder cosa ha tirato fuori dal cilindro il nostro Illustrissimo Umino Cletus una volta uscito dalla sua Confort Zone di Mondo9
Su questo Thread non si fanno sconti a nessuno, ben che meno agli amici.
un Dario avvisato, mezzo salvato
« Ultima modifica: 22 Giugno 2023, 16:45:56 di bibliotecario » Loggato
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Re:L’angolo delle letture di UraniaMania
« Rispondi #554 data: 23 Giugno 2023, 12:14:51 »
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Citazione da: bibliotecario il 22 Giugno 2023, 16:45:14

La seconda scelta, non certo per importanza, visto la concomitante pubblicazione di Il trentunesimo giorno, non poteva che ricadere proprio sul romanzo di Dario Tonani.
Confesso di aver iniziato a leggere il romanzo già ieri.
Sono curiosissimo di veder cosa ha tirato fuori dal cilindro il nostro Illustrissimo Umino Cletus una volta uscito dalla sua Confort Zone di Mondo9
Su questo Thread non si fanno sconti a nessuno, ben che meno agli amici.
un Dario avvisato, mezzo salvato


Arrivato al 31% di lettura
alcune cose si possono già affermare con sicurezza.
Non ho ancora idea di dove andrà a parare e questo in fondo è già un merito, il romanzo non è ne scontato ne un già letto.
Plot interessante, scrittura fluida, semplice, con un suo elegante afflato, c'è tanto da imparare per i novelli scrittori dalla scrittura di Dario.
Incentrato su due personaggi che bucano le pagine ed incantano il lettore.
Per il momento mi piace tanto da gustarmelo come un buon vino, con la dovuta calma, ed il malinconico pensiero che presto finirà
« Ultima modifica: 23 Giugno 2023, 13:02:06 di bibliotecario » Loggato
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