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Home Forum | La Fantascienza e gli altri generi... | La Fantascienza in Generale | Discussione: L’angolo delle letture di UraniaMania «prec succ»
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  Autore  Discussione: L’angolo delle letture di UraniaMania  (letto 107915 volte)
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Re:L’angolo delle letture di UraniaMania
« Rispondi #690 data: 29 Settembre 2023, 10:17:57 »
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Citazione da: Kronos H il 29 Settembre 2023, 10:05:03



Non so se inserire in questo angolo la recensione di un libro vecchio, mi sembra che ultimamente ci si concentri di più sulle novità... ma parlando di libri con un amico fantascientista ho riportato alla memoria questa bella antologia. Dunque inserisco qui il mio commento/ricordo.



Il futuro dietro l'angolo. La fantascienza e la civiltà del domani
Autori VARI   A cura di: Franco MORI


Questa ottima antologia è stata scelta dalla mia mitica prof. della terza media per la lettura in classe. Bello leggere a scuola un po' di fantascienza e discutere sui temi affrontati nei racconti, come il rapporto uomo-macchina, sovrappopolazione ecc...
L'antologia contiene un buon numero di racconti di autori classici come Asimov, Brown, Sheckley, Bradbury, ma anche diversi simpatici racconti di autori italiani, come Primo Levi, Buzzati, Calvino, Vacca ecc...
La prendo in mano, ha un aspetto ...vissuto, proviene da un altro tempo, direttamente dalla borsa di scuola della terza media...

Voto: 8


Mi ripeto con piacere.
Sembra che si parli più di novità, che di vecchie letture, perchè utenti come me tendono a commentare letture nuove rispetto alle vecchie, ma non vi è nessuna regola che lo esiga.
Qua si parla delle nostre letture, si condividono i giudizi e si spera di intavolare discussioni interessanti per tutti.
Cerchiamo di dare dei giudizi ragionati, che possano dare delle indicazioni di lettura a chi ancora non avesse letto determinati romanzi o antologie.
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Re:L’angolo delle letture di UraniaMania
« Rispondi #691 data: 29 Settembre 2023, 11:46:46 »
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Ecco un palese esempio dell'utilità di questo Thread.
Oggi sono a commentare un romanzo che senza il Post di commento di Free Will che mi ha molto incuriosito, non solo non lo avrei mai letto ma non sarei neanche venuto a conoscenza della sua esistenza e certamente oggi non sarebbe caricato sul nostro DB.
Se poi condivida o no il giudizio dato da Free Will è tutt'altro discorso ed anche questo è il bello di questo Thread


I terrestri, 10/2021
di Murata Sayaka
Collana Dal Mondo
Edizioni e/o

Incuriosito dal commento di Free Will, ho cercato e letto questo breve romanzo giapponese molto famosa e premiata nel suo paese ma che non conoscevo e di cui francamente non avevo letto niente nonostante ultimamente segua con una certa attenzione, attrazione/repulsione, la letteratura di genere asiatica oggi pubblicata con una certa costanza qui da noi.
I terrestri racconta la vita di Natsuki a partire dall'infanzia sino ad arrivare all'età adulta. Natsuki è una bambina che vive con la sua famiglia nella prefettura di Chiba, luogo in cui è cresciuta anche l'autrice. All'apparenza Natsuki è una bambina normale con una famiglia come tante tante ma sin da subito è chiaro che la normalità è tale solo nelle apparenze. Natsuki è una bambina maltrattata e abusata, psicologicamente e fisicamente e lo sarà per tutta la sua vita.
Maltrattata e abusata in vari modi dalla famiglia, dagli insegnanti, dalla società nel suo insieme in cui è costretta a vivere.
Natsuki per sopravvivere a questa insostenibile situazione si rifugia in un mondo tutto suo, si convince di essere un alieno, di essere magica, di avere una missione. da qui sogno e realtà si confondono nella sua mente.
Le brutalità che Natsuki è costretta a subire o solo a vedere intorno a se e il mondo che si è costruita dentro di se per sopportarle, funge da espediente per l'autrice per raccontare altro.
L’autrice mischia al fervore immaginativo e innocentemente cattivo dell’infanzia, critiche asprissime nei confronti della società giapponese. E lo fa con le tinte più fosche, mischiando più generi letterari, dalla fantascienza che si tinge di horror, al surrealismo, il dramma, ed il distopico.
Il romanzo si può suddividere in due parti, la prima parte della storia è sicuramente la più impegnativa e straziante. Si conclude dopo un evento che cambierà e segnerà la vita di Natsuki e di suo cugino Yuu, l'eta della protagonista è di 12 anni.
La seconda parte della storia inizia due decenni dopo. Natsuki, che ora ha 34 anni, è sposata con un uomo di nome Tomoya e vive in un appartamento vicino alla casa di famiglia a Chiba, in Giappone. La storia racconta al lettore cosa è successo dopo il momento che le ha cambiato la vita durante l'infanzia.
In tutto il romanzo il quesito impellente e ripetuto al lettore è cosa significhi sentirsi a casa nel proprio mondo, e la risposta fornita è che non esiste posto sicuro, che la propria famiglia, il proprio paese altro non é che una fabbrica con lo scopo di sfruttare e inquadrare l'essere umano. Chi si tira indietro, chi non rispetta le regole imposte dalla società, finisce per essere un emarginato, un vero e proprio alieno, al cospetto de "I terrestri"
Ho trovato scioccante più di quello che viene descritto nel libro, il tono e il linguaggio usato dalla Sayaka; monocorde, semplice e piatto, sempre in bilico tra le atmosfere rarefatte della fiaba e il realismo, quando invece siamo immersi nel più raccapricciante degli incubi.
"I terrestri" è un libro provocatorio, angosciante e tristissimo. Il ritratto sconvolgente di un Giappone che spero vivamente non sia davvero così.
Una storia che piaccia o meno, senza dubbio non si dimentica facilmente.
Per ciò di cui parla e per come ne parla, non è stata per me una lettura piacevole e appagante ma il giudizio non può che essere positivo.
Voto: 7
« Ultima modifica: 29 Settembre 2023, 11:47:08 di bibliotecario » Loggato
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Re:L’angolo delle letture di UraniaMania
« Rispondi #692 data: 29 Settembre 2023, 12:16:20 »
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L'alba di una nuova Space opera sulla falsariga della celebre Expanse


Frammenti della Terra Narrativa Fanucci nro NC Adrian Tchaikovski 2021 Ciclo “The final architecture”
Il pluripremiato autore di Children of Time (Figli del tempo) Adrian tchaikovski ci regala una straordinaria nuova saga sulla resilienza dell'umanità che sfiora l'estinzione. Ma tutto dipende dalla volontà e la capacità di un uomo che ci salverà o distruggerà tutti.
Dopo che la Terra fu distrutta, l'umanità creò un'élite combattente per salvare la propria specie, umani potenziati come Idris. Nel silenzio dello spazio potevano comunicare, mente a mente, con il nemico. Poi i loro aggressori alieni, gli Architetti, semplicemente scomparvero e Idris e la sua specie divennero obsoleti.
La guerra è finita. I suoi eroi dimenticati. Fino ad una scoperta fortuita. . .
Idris non è invecchiato né ha dormito da quando lo hanno rifatto in guerra. E uno degli eroi dell'umanità ora se la cava su una nave di salvataggio freelance, la Vulture God evitando per quanto possibile di creare l'attenzione sulla sua persona da parte di potenze maggiori , alieni e gangster.
Ma ,cinquant' anni dopo la fine della guerra , Idris e il suo equipaggio hanno scoperto una nave abbandonata nello spazio. I danni sembrano chiaramente opera degli Architetti, entità di grandezza satellitare in grado di usare le forze universo per rimodellare navi e pianeti , nessuno ne conosce le intenzioni, ma la scoperta rinfocola le tensioni fra le specie umane e le specie aliene senzienti.
Libro che all’ inizio richiede una certa attenzione per evitare di essere trascinati senza punti di riferimento nel vortice dell’ avventura ma la pazienza è premiata dallo svolgimento di questa odissea, il libro è autoconclusivo ma pone le basi per quella che potrebbe essere una serie di fantascienza storica e indimenticabile.
Rollo, Idris, Kris, Olli, Kit, Barney, Hedving , Mirmidone Executor  Solace con l’appoggio del delegato Trine,  compongono l’improbabile e composito equipaggio protagonista del viaggio nello spazio profondo e nel nonspazio al fine di trovare ed l’ incontrare gli Architetti.
Il gruppo è assai eterogeneo , sono veterani dello spazio, la nave funge da loro casa alle spalle sono reduci di vittorie ma anche di tante sconfitte, ognuno è caratterizzato con tormenti e speranze che li rende vivi e reali  ed è proprio per questa loro splendida caratterizzazione che non  è difficile provare piena empatia per loro.
Lo scenario è incommensurabile, pianeti, razze aliene, spazio reale e non spazio in cui si muovono astronavi di tutte le scale, da quelle di grandezza planetaria ai più piccoli trabiccoli.
Tecnologia avveniristica, scenari memorabili, tantissima azione e battaglie da lasciare senza fiato, ed un nemico, gli Architetti, misterioso, fuori scala anche nelle dimensioni, dai fini distruttivi su scala universale , incombattibili e inconoscibili stanno rimodellando la vita man mano che la incontrano.
In sintesi nel libro incontriamo ottimi ed empatici personaggi, leggiamo una trama avvincente ed intrigante basata su un viaggio di ricerca venato da un sottile mistero sull’ origine dell’ universo , tocchiano con mano la scienza strabiliante e tecnologia futuristica, il tutto condito con tanta azione e battaglie spaziali e rappresentato con una scrittura forte , matura e con un ritmo coerente , mai distratta o negativa.
Voto
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Re:L’angolo delle letture di UraniaMania
« Rispondi #693 data: 05 Ottobre 2023, 17:01:13 »
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Spine di Franci Conforti



Dopo aver sfiorato per ben due volte il premio Urania, la giornalista e docente universitaria milanese Franci Conforti  fa centro pieno nel 2021 con il romanzo ‘Spine’.
Si tratta di un thriller ambientato nel 3959 su una Terra che deve essere un autentico spettacolo per gli occhi, gli alberi sono diventati senzienti e in grado di svilupparsi seguendo criteri architettonici tali da renderli abitabili come fossero appartamenti, o addirittura gli edifici di un’intera città, tanto che queste ultime sono a tutti gli effetti delle arbopoli per usare il termine scelto dall’autrice.
Quest’ambientazione è essa stessa un elemento pregnante del romanzo tanto nella descrizione degli ambienti chiusi che degli spazi aperti e che fa rientrare ‘Spine’ nel filone fantascientifico del solarpunk, un movimento artistico che vuole scommettere sull’efficacia delle tecnologie sostenibili e delle fonti di energia rinnovabili per vagheggiare un possibile futuro positivo, lontano dalle solite prospettive cupe e disfattiste.
La lettura di ‘Spine’ richiede un certo impegno perché innanzitutto bisogna destreggiarsi tra alcuni neologismi che la Conforti usa a profusione, dandoli abbastanza per scontati, ma che sono comprensibili solo grazie al contesto in cui vengono utilizzati.
Ma soprattutto perché l’autrice riesce a mettere il lettore nella stessa situazione dei protagonisti, dandogli in pasto una serie di indizi che se inizialmente sembrano affastellarsi senza una logica chiara, acquistano il loro significato improvvisamente nello spazio di un paio di pagine, cioè solo quando emerge la realtà dei fatti dall’indagine che costituisce il cuore del romanzo.
A questo punto si uniscono gli indizi e si ricostruisce il quadro della vicenda e vi assicuro che tutto questo soddisfa il lettore tanto più quanto è stato tenuto all’oscuro nelle pagine precedenti, e la Conforti riesce a realizzare magistralmente questo metodo di intrattenimento.
Sullo sfondo della vicenda di ‘Spine’ rimane lo sguardo corrucciato che ci ispira l’asimmetria tra la capacità dell’uomo di implementare tecnologie avveniristiche e allo stesso di tempo di non riuscire ad emanciparsi dalle eterne debolezze che lo attanagliano, ovvero avidità, corruzione, droghe e disagi esistenziali.
L’autrice dal canto suo, dopo aver collezionato diversi premi con la sua produzione letteraria precedente, aggiunge il fiore all’occhiello del premio Urania con un lavoro più che discreto.
voto: 7.5
« Ultima modifica: 05 Ottobre 2023, 17:02:46 di galions » Loggato
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Re:L’angolo delle letture di UraniaMania
« Rispondi #694 data: 08 Ottobre 2023, 19:31:15 »
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Non si può andare a StraniMondi a farsi autografare i libri senza prima averli letti.
Sto cercando in ogni modo di trovare il tempo per mettermi in pari, ho ancora a disposizione pochi giorni per riuscirci.
Per il momento sono riuscito a terminare le ultime fatiche di Schlichting, Tonani, Forlani, Rinaldi, Franco e Dalpian, tutti romanzi che conto di farmi autografare.
Oggi ho terminato il romanzo di Patrignani e da stasera mi metto sotto con Del Popolo Riolo. Per Thidar e Vietti serviranno i supplementari


La cattedrale di sabbia, 09/2023
di Leonardo Patrignani
Collana Oscar Fantastica
Mondadori

Tra tanta esterofilia anche nella prestigiosa Oscar Fantastica, dopo che Dario Tonani ha aperto la strada con Naila di Mondo9, per gli autori italiani di fantascienza e non solo si sono aperti spazi anche solo un anno fa, impensabili.
Nel giro di una manciata di mesi sono arrivati, tra l'altro in lussuose e splendide vesti hard cover, i romanzi Il trentunesimo giorno e La cattedrale di sabbia e tra un paio di giorni sarà disponibile il fantasy: L'occhio del gufo.
La cattedrale di sabbia è un corposo FantaThriller, dal ritmo vertiginoso, nonostante la mole una volta iniziato per il lettore è davvero difficile interrompere la lettura.  
Le tematiche di fondo affrontate sono attuali e di sicuro interesse, tra le righe emerge ben visibile l'approfondito studio di quest'ultime effettuato dall'autore prima della stesura del romanzo.
Leonardo Patrignani ambienta la sua storia in un futuro prossimo molto vicino a noi, una ventina di anni da oggi e l'ambienta in una città che evidentemente conosce bene, Milano. Una città che domani come oggi avrà due volti, quello in vetrina e quello nell'ombra, famigliare in alcuni aspetti e aliena allo stesso tempo, dove le nuove tecnologie oggi agli albori stravolgeranno il suo aspetto e con esso la vita dei suoi cittadini.
Il focus del romanzo è incentrato sulla memoria, su quanto sia parte fondante del nostro io, su quanto sia importante per la percezione del mondo che ci circonda e su quanto sia fragile e permeabile alle nuove neuroscienze e alla nanotecnologia. Patrignani da attento osservatore di quanto le nascenti tecnologie sulla IA già oggi siano in grado di manipolare l'informazione e possano influenzare le nostre percezioni e la nostra comunicazione, parte dal nostro quotidiano per spingersi un passo avanti per presentarci un futuro prossimo visionario, tanto possibile quanto terribile nella sua quotidianità, dove niente è più una certezza, neanche e soprattutto i ricordi personali.
Le fa costruendo tassello dopo tassello un thriller intrigante, dalla trama multilivello, con continui richiami al passato, infarcito di personaggi veri, complessi e sfaccettati mai tutti bianchi o neri, con continui colpi di scena che spiazzano il lettore e ribaltano continuamente le certezze fin a quel momento date per acquisite.
C'è tutto quello che serve in questo romanzo per far si che sia un gran romanzo. Un palcoscenico di personaggi memorabili, pronti a grandi slanci umani ma anche ricchi di dubbi e debolezze. C'è azione e ritmo incalzante. C'è speculazione e riflessione su scienza e tecnologia. C'è approfondimento su tematiche etiche alte, ci si domanda sin dove è giusto spingere la ricerca scientifica a quali costi, con quali fini.
In tanto di buono ho riscontrato un solo piccolo difetto, un finale affrettato che in definitiva lascia affiorare qualche piccola perplessità, non del tutto all'altezza di quanto lo ha preceduto. Questo non incide e non pregiudica la sensazione di compiutezza a appagamento che rimane una volta conclusa la lettura, lettura da cui è difficile separarsi e che lascia più di uno spunto di riflessione nella mente del lettore attento.
Quanto di noi, dei nostri più cari ricordi è già oggi condiviso e alla portata di tutti, alle mercè di chiunque, tanto facilmente acquisibile e manipolabile da poter in definitiva ingannare anche la nostra stessa memoria.
Voto: 8  
« Ultima modifica: 08 Ottobre 2023, 20:52:12 di bibliotecario » Loggato
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Re:L’angolo delle letture di UraniaMania
« Rispondi #695 data: 12 Ottobre 2023, 17:42:16 »
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...finalmente mi butto anche io e partecipo a questa rubrica!!!
Riporto qui sotto la mia recensione a IL TALLONE DI FERRO, romanzo che mi ha colpito soprattutto per il valore storiografico e per certi versi profetico...

Si tratta di una delle prime distopie della storia della fantascienza .

Viene definitivo dai critici come l’anello di congiunzione tra i romanzi ottocenteschi (viaggi di gullible ecc) e le moderne opere di fantascienza
In effetti il romanzo e quasi spaccato in due
C’è una prima paree te e introduttiva di dibattito politico , quasi un’opera divulgativa , di stampo decisamente marxista , e una parte diciamo narrativa in cui si compie il tentativo di rivoluzione .
Da notare chive la struttura di fondo del romanzo e stata ripresa pari pari dalla Atwood. Il tallone di ferro e i fatti la trascrizione di un diario scritto tra il 1910 e il 1917. Questo diario viene ritrovato sette secoli dopo, quando ormai la dittatura del titolo e solo un lontano ricordo. Come ne il racconto della ancella quindi esistono più livelli di lettura.
Un altro punto di forza del romanzo e il suo essere estremamente profetico . Le cause che portarono allo scoppio della prima guerra mondiale (e in parte anche la seconda ) vengono spiegate in maniera esemplare .
Viceversa il punto di debolezza e l’essere eccessivamente didascalico, complici anche le note a piè pagina che in un certo senso appesantiscono il racconto.
Dalla metà del libro , lo stile cambia drasticamente . Da saggio politico si passa a romanzo di azione , una classica storia da rivoluzione
Voto decisamente ampiamente sufficiente , senza essere un capolavoro, soprattutto per il valore storico del romanzo e per gli aspetti profetici
Voto 7
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« Rispondi #696 data: 12 Ottobre 2023, 19:09:21 »
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Citazione da: zecca_2000 il 12 Ottobre 2023, 17:42:16

...finalmente mi butto anche io e partecipo a questa rubrica!!!
Riporto qui sotto la mia recensione a IL TALLONE DI FERRO, romanzo che mi ha colpito soprattutto per il valore storiografico e per certi versi profetico...
...


Ne siamo felici!
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Re:L’angolo delle letture di UraniaMania
« Rispondi #697 data: 13 Ottobre 2023, 22:44:30 »
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Finalmente arriva anche il mio commento all'ultimo romanzio di Dario, che ho voluto fortemente dedicare ad un momento di calma e serena predisposizione, fuori dai consueti spazi di lettura contingentati, risicati e spesso non del tutto sgombri da altre contaminazioni che ne inficiassero il piacere.
E sono contento di aver atteso il momento giusto per godermi questo bellissimo e per alcuni versi sorprendente libro. Non solo per l'originalità, ma anche per un esecuzione sopraffina, che da sola merita un'attenta e appagante lettura.
Ecco quindi il mio parere, già allegato alla scheda libro, con un ringraziamento particolare a Dario per essersi rimesso alla prova, regalandoci questa bella lettura.

------------

Il trentunesimo giorno porta Dario Tonani al di fuori del suo fortunato Ciclo di Mondo9. Al di fuori di una comfort-zone, apparentemente, ma anche al di fuori di un mondo cui ha dato tantissimo e che poteva rischiare di imbrigliare la sua grande immaginazione. Dario non si ferma, lo sappiamo, accetta le sfide e le prove in cui rimettersi in gioco. E riesce ad offrirci una storia auto conclusiva totalmente nuova, che getta uno sguardo spietato su un futuro prossimo venturo, assolutamente ancorato alla realtà e figlio del presente che stiamo vivendo, per quanto spinto agli estremi dalla narrazione fantastica.
Lo scenario di un Mondo del tutto stravolto dal cambiamento climatico e dalla follia umana, travolge un paese, il nostro, in cui luoghi e località sono resi quasi irriconoscibili e insignificanti dalla devastazione e dal cambiamento di priorità per i sopravvissuti che lo attraversano, in pochi giorni già senza più meta né riferimenti al mondo che esisteva priima! Sono questo ambiente e questo scenario, descritti con ricchezza di dettagli e di spunti riflessivi, ad aver fatto coniare addirittura un nome per un nuovo sottogenere, chiamato "Eco-Distopia" in cui il romanzo fatica comunque a farsi incasellare.
I meriti de "Il trentunesimo giorno" non stanno infatti nella sola ambientazione. C'è la storia, ci sono i personaggi. E soprattutto c'è il linguaggio.
la storia è originale e trasversale a più generi narrativi, dalla fantascienza all'horror: è tempo di pioggia, continua e devastante. Si prospetta un nuovo diluvio universale che tutto devasta, dagli stati, alle istutuzioni, alle religioni, all'animo delle singole persone. Ognuno reagisce a suo modo. Dà il meglio o il peggio di se stesso, finche il trentunesimo giorno...
La cura dei personaggi, maschili e femminili, come è solito negli scritti di Tonani è magistrale, la giovane e ingenua Evelyne e il disincantato Alvaro, sono due personaggi alla deriva in paesaggio sconvolto, che nel trovarsi casualmente al fianco, riscopriranno la loro più profonda umanità. Ma tutti i personaggi, anche i comprimari che il lettore incontrerà durante la lettura a loro modo resterannno impressi nella memoria del lettore, tutti a loro modo sono veri, con le loro emozioni e le loro paure.
Ed infine è necessario e opportuno spendere due parole sull'aspetto puramente letterario, cioè su come è scritto questo romanzo. E' palese per chi come me ha seguito nel tempo attraverso i suoi romanzi l'evolversi e la maturazione come scrittore di Dario Tonani. Ne "Il trentunesimo giorno" è stato raggiunta un'apice che se non vogliamo chiamre semplice e assoluta perfezione è ad essa davvero asintotica. Non è spesa una sola parola in più di quelle strettamente necesarie, la sintesi dei concetti espressi e le descrizioni delle scene più movimentate, così come la padronanza nel portare avanti i dialoghi sono efficacissime, asciutte ma come ho già espresso nel mio commento precedente, anche di estrema eleganza e raffinatezza, senza mai essere sofisticate o troppo ricercate. Rende senso alla facile definizione di "scrivere bene" e rende la lettura chiara, facile e piacevolissima, permettendo al lettore di concentrarsi sulle pure e semplici emozioni che scaturiscono dalle pagine. Quelle dell'angoscia, degli istinti più primordiali di sopravvivenza, di misticismi o rituali che raggruppano anime senza più futuro e ormai senza più passato, di costante allerta senza mai potersi fidare di nessuno, o quasi. La natura dell'uomo non cambia e con essa anche la sua tenace ricerca di un riscatto, della speranza, adeguandosi a tutto, vincendo, mai così tangibilmente, la caducità e la deperibilità della carne di cui siamo fatti, legandosi a qualcosa o a qualcuno. Perchè per quanto buia e tremenda può essere la strada, ci sia sempre una meta e qualcuno che ci possa accompagnare in quel cammino.
Un'opera che a mio parere, fa fare al suo Autore un altro grande passo nella sua crescita come Scrittore.
Voto: 9,5  
« Ultima modifica: 14 Ottobre 2023, 06:58:46 di Fantobelix » Loggato
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« Rispondi #698 data: 14 Ottobre 2023, 23:04:20 »
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L’ultimo cosmonauta Delos Book Nro 57 Alastair Reynolds 2011

Un Reynold fortemente ispirato  ad “incontro con Rama” di Arthur Clake ci regala uno stupendo  racconto di fantascienza.
Un racconto bello , toccante ed emozionante nelle pagine finali , l’ho letto tutto d’un fiato come non mi succedeva da tempo. Ottima la trama , avvincente, forse anche agghiacciante, ambientato in un prossimo futuro.
Un Big Dumb Object è  giunto tramite un wormhole dallo spazio profondo , ha occupato una orbita molto ellittica che permette ogni  dodici anni un avvicinamento da parte di navicelle spaziali terrestri.
Durante le sue prime due "apparizioni", quando è abbastanza vicino da consentire alle sonde robotiche di raggiungerlo, vengono raccolti dati sufficienti per comprendere la sua struttura esterna che si scopre essere nidificata,  tuttavia,   le spedizioni che hanno cercato di scoprirne i segreti intersecandone l’orbita sono in parte fallite .
Causa il declino dei vari programmi spaziali solo il nuovo stato "Secondo Soviet" è stato in grado di organizzare una spedizione tramite la navicella Matroyshka con equipaggio umano verso l’oggetto spaziale e cosi Dimitri, Yakov e Galenka, volano verso l’oggetto alieno.
La narrazione inizia con la divisione della storia in due tempi. Nella prima parte si narra della fuga di Dimitri Ivanov da un manicomio fuori Zvezdniy Gorodok (Star City). Dimitri era uno dei tre cosmonauti a bordo della spedizione all’ oggetto spaziale e, dopo il loro ritorno sulla Terra, tutti e tre furono messi in quarantena e trattenuti al manicomio. Ora che è scappato, cerca un'astronoma screditata di nome Nesha Petrova, al solo scopo di darle un manufatto che ha prelevato dall’ oggetto alieno che  prova che le teorie di Nesha riguardo all'origine e allo scopo dell'oggetto erano  corrette, nonostante la soppressione di queste idee da parte del secondo Soviet.
Nella seconda parte seguiamo il racconto di Dimitri su quanto è accaduto nell’ oggetto alieno.
Mezzo matto (e ammette di essere impazzito dopo la sua visita all’ oggetto alieno , sostenendo che la sua follia è ciò che lo ha salvato) e consapevole che la sua fuga dal manicomio è inutile, Dimitri racconta a Nesha (ed al lettore) cosa è realmente accaduto durante la spedizione.
Nel finale Dimitri consegna a Nesha un carrillon , l’ oggetto preso nella nave aliena  che suona un motivo di Procofiev , i due  usciti per comprare il pane , al ritorno dal supermercato , sono arrestati dalla polizia,  ma colpo di scena , Dimitri non è piu’ Dimitri il cosmonauta ma bensi Georgij Kizim uno specialista che ha in cura Dimitri  , dopo qualche riga, il racconto termina lasciando l’interrogativo se quanto accaduto sull’ oggetto alieno fosse la realtà o frutto della pazzia di Dimitri, ma l’esistenza del carrillon sta a testimoniare per Nesha e Dimitri  della veridicità del racconto.
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« Rispondi #699 data: 17 Ottobre 2023, 19:16:07 »
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Per le ceneri dei padri Davide Del popolo Riolo Urania Collana nro 1719 2023

Romanzo premio Urania 2023, premio ampiamente meritato dall’autore.
Romanzo dalla trama inconsueta per il genere, al centro della storia campeggia “la famiglia” sia per i sentimenti che per gli obblighi, in superficie mi ha ricordato la trilogia “Luna” di Ian McDonald ma ovviamente con una trama ben diversa.
La storia è ambientata in un futuro lontano ove l’umanità da tempo si è sparsa fra le stelle colonizzando diversi pianeti e venendo in contatto con altre razze aliene.
Olimpia Antigones, ha trascorso tutto il periodo giovanile in un habitat spaziale “Casa delle stelle” ove sotto il nome di “Sussurro di Giada” è stata abituata a vivere in un ambiente ricco, confortevole, umano, etico, pacifico, ma a causa della morte del padre e del fratello maggiore deve rinunciare a tutto questo per tornare sul pianeta natale “Abisso”.
Riprendere la vita interrotta su Abisso e dovendo convivere con le violente e barbariche regole si richieste dal suo “status”, per Olimpia, è una missione quasi impossibile alla quale a malincuore si sottopone, questo dovere, alla lunga la trasforma in una persona spietata e calcolatrice.
Con un buon ritmo il romanzo svolge la trama, non mi sono mai annoiato durante la lettura, che è sempre risultata scorrevole, grazie ad una prosa, precisa ed a tratti incalzante, ben bilanciata fra dialoghi e descrizioni, la psicologia dei personaggi è approfondita quanto basta per dare un minimo di spessore a sostenere il ruolo assegnato, solo Olimpia, la protagonista, è trattata in modo sufficiente rendendo credibili i suoi dubbi, le sue paure ed infine la sua determinazione, necessaria, nel finale, a mettere, sul piatto della bilancia le azioni necessaria alla salvezza ed alla continuità della “famiglia”.
Voto 6,5

In appendice i tre racconti finalisti per premio Urania short 2023.

La parete bianca di Giuliano Cannoletta:
Daniele è un artigiano rinomato per la creazione di androidi molto realistici partendo da foto originali del soggetti umani, un cliente gli commissiona la creazione di un’ androide con le sembianze della figlia morta qualche mese prima, Daniele con passione prepara l’opera ma al momento della consegna la distrugge, nell’opera appena terminata e distrutta ha ravvisato la sua vita che si svolge nel ricordo della moglie ormai morta da tempo e malamente sostituita da un androide
Il migliore dei tre racconti
Voto 7,5

Testimone vivente di Lorenzo Davia:
In un mondo di robot in un teatro viene messa in scena una commedia nella quale un robot s’innamora di una umana.
Voto 5

La cavalcata di un valchiria di Paola Viezzi:
In un prossimo futuro l’umanità si sta avviando verso l’estinzione , tuttavia questo fatto è ancora in divenire nel frattempo attraverso specifiche procedure è possibile avere dei figli in diversi modi , anche in modo “vintage”, questo modo simula l’organizzazione, gli eventi, gli oggetti che precedono ed accompagnano un parto, tuttavia i neonati nascono morti e sono sostituiti con dei bambolotti identificati con un codice indelebile tatuato sul piede, creati in un corpo di neoplastica accrescitiva ed autorigenerante ed alimentati al momento della nascita dal corpo naturale del neonato morto tramite una procedura che prevede il trasferimento di una energia d’intensità infinitesimale “l’anima”.
Voto 5



« Ultima modifica: 17 Ottobre 2023, 20:16:44 di bibliotecario » Loggato
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Re:L’angolo delle letture di UraniaMania
« Rispondi #700 data: 19 Ottobre 2023, 16:00:27 »
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Complice l'atteso e quanto mai gradito Weekend di StraniMondi, le mie letture sono andate gioco forza a rilento.
Ne ha approfittato l'amico Leonardo per battermi sul tempo con la recensione del Premio Urania 2022 di Davide del Popolo Riolo.
Mi consolo sapendo che la mia copia di Per le ceneri dei padri è autografata da Davide per cui mi accodo di buon grado da compiaciuto terzo alla sua recensione e a quella di antosimov


Per le ceneri dei padri, 10/2023
di Davide Del Popolo Riolo
Collana Urania n.1719
Mondadori

Davide Del Popolo Riolo ci ha abituato con i suoi romanzi a letture incentrate sul concetto di storia alternativa. Da De bello alieno sino al più recente Il pugno dell'uomo, passando per Übermensch, le storie intessute da Davide spesso prendono il via da importanti e fatidici: and if, per poi sviluppare trame ricche di azione, senso dell'humor, intriganti e curiose.
Per le ceneri dei padri, smentisce questo assunto. La storia traspare ancora dalle pagine, per la precisione quella ripresa dal mondo ellenista, col suo concetto di Tragedia e di Aristìa, ma non per cambiarla e piegarla su una diversa strada, quanto per indagarla sugli aspetti interiori, le motivazioni intime e gli assunti.
Come ci spiga lo stesso Davide, nella recente intervista pubblicata qui su UraniaMania, quello che realmente lo ha spinto a scrivere questo appassionante romanzo, è stato il desiderio di esplorare come l'ambiente che ci circonda e le situazioni contingenti che ci troviamo ad affrontare possono cambiare anche radicalmente il nostro concetto di giusto o sbagliato, di bene o male. Il termine usato sin dall'antichità: Aristìa, «eccellenza, prodezza, atto di grande valore» è un termine universalmente riconosciuto assoluto e immutabile o può assumere significati del tutto opposti nello spazio e nel tempo?
In definitiva tutto il romanzo gira attorno a questo quesito, lo fa con una storia appassionante e movimentata, senza in conclusione dare un giudizio univoco sui dilemmi etici e morali che mette davanti alla protagonista della narrazione ma delegando al lettore la possibilità di costruirsi la propria opinione, la propria idea su queste basilari domande sul vivere comune.
Il romanzo prende il via su una arca mondo spaziale utopica, in cui tutte le razze che popolano l'universo sono ben accettate e accolte, unico presupposto per esserlo è essere puri di cuore e ripudiare ogni tipo di violenza. Una volta integrati la propria vita è prolungata oltre i limiti naturali ed ogni desiderio e bisogno è, col tempo esaudito.
Olympias, alias Sussurro di Giada vi è stata inviata in tenera età dal padre, per allontanarla dalla vita a cui sarebbe stata destinata sul proprio pianeta Abisso. Pianeta su cui imperversa da sempre il capitalismo più sfrenato, competitivo e violento. Le città aziende sotterranee in cui si suddivide la popolazione, sono entità modellate su vere e proprie mafie, le cui famiglie sono in perenne lotta e conduco guerre con veri e propri eserciti di affiliati.
Sussurro di Giada ha un ricordo estremamente edulcorato e mitizzato del padre e della società di provenienza e quando sarà costretta, gioco forza a tornare sul pianeta di origine, sarà costretta a prendere atto della realtà e a fare delle scelte che cambieranno per sempre il corso della sua vita e influenzeranno in modo drammatico quella di tutti coloro che ama.
Voto: 7,5

Ad arricchire il volume sono presenti i tre racconti vincitori del Premio Urania Short



La parete bianca
di Gaetano Cannoletta

La cavalcata di una Valchiria
di Paola Viezzi

Testimone vivente
di Lorenzo Davia

Non mi va qui di giudicare singolarmente i racconti, in fondo hanno tutti e tre vinto. Hanno raggiunto lo scopo, la pubblicazione su Urania.
Inutile star qui a riassumere la trama, a dare mezzo punto in più o in meno in base al proprio sentire. Quel che trovo giusto esplicitare è ciò che accomuna i tre i racconti: la qualità della scrittura, l'ottimo livello raggiunto, l'idea di partenza originale. La trama un cui ognuno dei tre autori imbastisce il gioco delle parti, sorprende o stupisce con il ribaltamento delle prospettive, con la sorpresa dell'ultima pagina o dell'ultima folgorante frase.
Ogni racconto a suo modo ha un suo perchè e sfiora con tatto, a causa certamente della brevità imposta, tematiche importanti e di interesse.
Un bravo a tutti e tre gli autori/ci
Voto: 7  
« Ultima modifica: 19 Ottobre 2023, 21:18:55 di bibliotecario » Loggato
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Re:L’angolo delle letture di UraniaMania
« Rispondi #701 data: 19 Ottobre 2023, 19:51:06 »
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E siamo arrivati, quasi senza accorgersene, a superare i 700 Post e abbondantemente le 70.000 visualizzazioni.
Questi numeri portano di diritto questo Thread tra quelli di maggior successo di sempre su UM.
Bene così.
Un Forum partecipato è la linfa vitale di un sito come UraniaMania.
Un grazie di cuore a tutti coloro che vi partecipano attivamente e a coloro che lo frequentano anche solo per una rapida lettura o per prendere spunto per le proprie letture
« Ultima modifica: 19 Ottobre 2023, 21:20:20 di bibliotecario » Loggato
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Re:L’angolo delle letture di UraniaMania
« Rispondi #702 data: 20 Ottobre 2023, 11:00:07 »
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Un po' fuori tempo, ho letto Il mondo della foresta di Ursula K. Le Guin.

L'ho finito stanotte in un momento di insonnia, mi è piaciuto tantissimo ed era tanto che non mi prendeva così un romanzo.
E' un po' più banale rispetto ad altri suoi che ho letto, banale si fa per dire perché apparentemente sembra facile capire il confine tra il bene e il male, tra gli Athshiani, piccoli umanoidi verdi colonizzati e gli esseri umani, colonizzatori del pianeta Athshe, che piano piano stanno disboscando e usando gli athshiani come schiavi.
In realtà non è così, come spesso accade nelle storie di Le Guin, che oltre al piano "ecologista" e "decoloniale" ci pone interrogativi sull'utilizzo della violenza e introduce l'elemento del sogno, non come pausa notturna dalla realtà, ma come vera e proprio momento altro che è reale quanto il mondo.


So che è un voto un po' alto ma gli ho dato un bel 9
« Ultima modifica: 20 Ottobre 2023, 11:00:37 di Spinofiorito » Loggato
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« Rispondi #703 data: 20 Ottobre 2023, 11:45:25 »
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Citazione da: Spinofiorito il 20 Ottobre 2023, 11:00:07

Un po' fuori tempo, ho letto Il mondo della foresta di Ursula K. Le Guin.

L'ho finito stanotte in un momento di insonnia, mi è piaciuto tantissimo ed era tanto che non mi prendeva così un romanzo.
E' un po' più banale rispetto ad altri suoi che ho letto, banale si fa per dire perché apparentemente sembra facile capire il confine tra il bene e il male, tra gli Athshiani, piccoli umanoidi verdi colonizzati e gli esseri umani, colonizzatori del pianeta Athshe, che piano piano stanno disboscando e usando gli athshiani come schiavi.
In realtà non è così, come spesso accade nelle storie di Le Guin, che oltre al piano "ecologista" e "decoloniale" ci pone interrogativi sull'utilizzo della violenza e introduce l'elemento del sogno, non come pausa notturna dalla realtà, ma come vera e proprio momento altro che è reale quanto il mondo.


So che è un voto un po' alto ma gli ho dato un bel 9

Ricordo che un mio vecchio professore non dava mai più di 7, in casi eccezionalissimi 8: mi domando che senso avesse in un sistema valutativo tra 0 e 10.
Fortunatamente c'erano anche insegnanti diversi: ricorderò sempre un mio 10 in tedesco...
Gian
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Re:L’angolo delle letture di UraniaMania
« Rispondi #704 data: 20 Ottobre 2023, 20:51:49 »
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Citazione da: Lucky il 20 Ottobre 2023, 11:45:25

Ricordo che un mio vecchio professore non dava mai più di 7, in casi eccezionalissimi 8: mi domando che senso avesse in un sistema valutativo tra 0 e 10.
Fortunatamente c'erano anche insegnanti diversi: ricorderò sempre un mio 10 in tedesco...
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