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Re:L’angolo delle letture di UraniaMania
« Rispondi #510 data: 18 Aprile 2023, 19:21:17 »
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Beato te che hai letto tutte le mie code di lettura, invidio la tua velocità nel leggere e devo dire anche nel mangiare
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Re:L’angolo delle letture di UraniaMania
« Rispondi #511 data: 19 Aprile 2023, 19:06:07 »
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Finito l'ultimo di Scalzi, KAIJU, gli ultimi di una razza. Che dire, con i libri di Sacalzi mi trasformo in una sanguisuga, mi stacco solo quando sono satolla...e poi mi restano a malapena 4 orette di sonno. Lo amo, spassionatamente, gli perdono tutto. Mi sono divertita, emozionata e a tratti impaurita. Certo non è il capolavoro assoluto come "Uomini in Rosso"ma entrerà con gioia nello spazio dedicato a Scalzi nella mia libreria, potrei anche metterci i bastoncini di incenso e fare un'altarino. Volete staccare delle letture cupe e seriose, dalla fantascienza piena di rogne e di gente triste? Fatevi uno Scalzi scatenate le endorfine.
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Re:L’angolo delle letture di UraniaMania
« Rispondi #512 data: 19 Aprile 2023, 19:11:43 »
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Citazione da: gretana il 19 Aprile 2023, 19:06:07

Finito l'ultimo di Scalzi, KAIJU, gli ultimi di una razza. Che dire, con i libri di Sacalzi mi trasformo in una sanguisuga, mi stacco solo quando sono satolla...e poi mi restano a malapena 4 orette di sonno. Lo amo, spassionatamente, gli perdono tutto. Mi sono divertita, emozionata e a tratti impaurita. Certo non è il capolavoro assoluto come "Uomini in Rosso"ma entrerà con gioia nello spazio dedicato a Scalzi nella mia libreria, potrei anche metterci i bastoncini di incenso e fare un'altarino. Volete staccare delle letture cupe e seriose, dalla fantascienza piena di rogne e di gente triste? Fatevi uno Scalzi scatenate le endorfine.

Laura, sai che ti dico?
Hai proprio ragione!
A volte poche parole sono meglio di tante e le tue ceselano Kaiju gli ultimi di una razza e lo stesso Scalzi in modo perfetto!   
« Ultima modifica: 19 Aprile 2023, 19:12:58 di bibliotecario » Loggato
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Re:L’angolo delle letture di UraniaMania
« Rispondi #513 data: 22 Aprile 2023, 15:54:23 »
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Questo mese Urania Collezione propone un romanzo di FS Catastrofica di un autore inglese, Charles Eric Maine, maestro in questo tipo di storie.
Memorabile il suo "Il grande contagio", così come molti altri suoi romanzi Fanta/Gialli che ricordo ancora con piacere.
Per cui visto che questo "L'ultima Marea" ancora mancava tra le mie letture, grazie alla complicità di Urania Collezione, mi son detto che questo mese era il mese giusto per un buon ripescaggio tra una novità e l'altra.


L'ultima marea, 04/2023
di Charles Eric Maine
Collana Urania Collezione N.243
Mondadori

Scritto nel lontano, in tutti sensi 1958, questo romanzo ambientato temporalmente pochi anni dopo, letto oggi, svela in una atmosfera dal sapore vintage molto curiosa e stimolante per il lettore attuale, tutta l'inettitudine, la colpevole miopia, l'egoismo bieco e in definitiva tutta la bestialità del genere umano. Caratteristiche, quest'ultime, purtroppo sempre assolutamente attuali all'ora come oggi.
A causa degli esperimenti atomici delle potenze vincitrici della Seconda Guerra Mondiale, il fondale marino si spacca, e a poco a poco tutta l'acqua degli oceani defluisce al disotto della crosta terrestre. Da questa premessa Charles Eric Maine da il via ad un racconto tragico e spietato, senza alcuna speranza, di una lenta ma inesorabile discesa verso l'auto annichilimento del genere umano in un crescendo di barbarie senza possibilità di redenzione che non risparmia nessuno.
Ambientato e scritto con il linguaggio del suo tempo, letto oggi, stride la mancanza nel testo di tutti quegli elementi tecnologici, come internet i cellulari o i satelliti che renderebbero non plausibile la trama, così come fa un certo senso agli occhi di oggi il cambio della morale pubblica su alcool e fumo.
I personaggi di Maine sono tutti fumatori e alcolisti incalliti e pure il Governo inglese durante il razionamento a cui è costretta la popolazione inglese nelle prime fasi della catastrofe, ritiene alcolici e sigarette tra i generi di prima necessità.
Altra cosa che salta all'occhio di un attento lettore è il razzismo e la subordinazione che traspira da ogni piè di pagina verso le popolazioni mediterranee o asiatiche e verso il genere femminile, frutto senz'altro non tanto del sentire di Maine ma del sentire comune del periodo storico.
La storia è comunque raccontata da Maine in modo avvincente ed uno dei suoi pregio è sicuramente la capacità dell’autore di evocare con pochi tratti il crescendo tragico della catastrofe innescata dagli esperimenti nucleari, la gestione ignobile della crisi da parte delle stesse forze governative che ne sono state la causa, il deteriorarsi rapidissimo di ciò che possiamo chiamare civiltà umana, correttezza, solidarietà, coscienza civile.
Purtroppo sono convinto che se mai un qualcosa di simile dovesse realmente accadere, la realtà non si discosterebbe in nulla da quanto preconizzato dall'autore.
VOTO: 7
« Ultima modifica: 22 Aprile 2023, 15:54:36 di bibliotecario » Loggato
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Re:L’angolo delle letture di UraniaMania
« Rispondi #514 data: 24 Aprile 2023, 18:59:57 »
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Blackwater. 6 libri horror usciti, per desiderio dell'autore, a scadenza quindicinale. Poi è anche deceduto purtroppo. L'horror c'è, anche se è spalmato e non dà noia. Una bella saga famigliare che inizia con la pioggia e finisce con la pioggia. Da leggere e gustare. Mi sono rimaste delle domande ma essendo passato a miglior vita l'autore mi posso inventare le risposte. Lo consiglio senza spiegarvi nulla che tanto non riuscirei a dare un senso al mio racconto... o magari finirei per spiegarvi troppe cose e non è bello se lo volete leggere.
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Re:L’angolo delle letture di UraniaMania
« Rispondi #515 data: 29 Aprile 2023, 14:33:36 »
Cita

Avevo un brutto presentimento.
Ma non l'ho ascoltato ed ho letto La costa delle palme,
il secondo capitolo della trilogia dedicata da Kim Stanley Robinson alla Contea di Orange in California.

A mio modestissimo parere, questo è il perfetto romanzo esplicativo che tutti coloro che gridano ai quattro venti ed in ogni occasione a sostegno della pubblicazione integrale e talebana di ogni ciclo di cui un editore qualsiasi si arrischi a pubblicare un volume, dovrebbero leggere per pentirsi dei loro strali.
E badate bene, tra costoro mi includo anch'io, senza remora.
Mi annovero al gruppo degli strilloni ma mi cospargo pure il capo di cenere.
Se nel 1994 Mondadori sospese la pubblicazione di questo ciclo, forse tutti i torti non li avevano. A volte un buon editore sa meglio del lettore quando è il caso di fermarsi.
Oggi ringrazio la stessa Mondadori per quest'operazione di recupero filologico dell'opera di un autore ritenuto senza dubbio importante, che va letto a prescindere, ma che certamente ha scritto cose assi migliori di questo romanzo.


La costa delle palme, 04/2023
di Kim Stanley Robinson
Collana Urania Jumbo N.42
Mondadori

Kim Stanley Robinson dopo un primo capitolo in cui ci presentava la popolazione futura della Contea di Orange obbligata ad una quasi totale mancanza di tecnologia, ci presenta in questo La costa delle palme la medesima popolazione futura, questa volta alle prese con una onnipresente e soffocante tecnologia e urbanizzazione che ha disumanizzato e lobotomizzato intere generazioni di cittadini della contea.
Tecnologia, soprattutto militare, urbanizzazione selvaggia e distruzione della natura, visto soprattutto attraverso il conflitto generazionale tra un padre e un figlio, ed i loro divergenti punti di vista su come affrontare la vita. Quello del padre coinvolto in prima persona nell'industria militare a servizio dell'Air Force Statunitense e quello del figlio, alla ricerca di una propria strada in questo mondo soffocante in cui si sente del tutto inadeguato.
In questo testo scritto da Robinson nel 1988 e praticamente ambientato nel nostro presente, ci viene presentata una espansione urbanistica distopica e alienante di cui negli anni ottanta e novanta del secolo scorso vi erano tutte le avvisaglie e che grazie al cielo oggi non si è del tutto avverata.
Sorvolando sugli anacronismi e le inesattezze di quanto preconizzato dall'autore, la trama comunque non tiene.
Inizialmente troppo confusionaria a causa dei tanti personaggi presentati, l'eccesivo uso di dialoghi del tutto banali e un ambientazione che si fa fatica a visualizzare. Via via focalizza l'attenzione del lettore sul personaggio principale, il giovane Jim e le sue vicissitudini lavorative e affettive ma senza mordente e suspense.
Il viaggio iniziatico di Jim, alle prese con i sabotaggi all'industria bellica, e le tante storie amorose appare artificioso e costruito, giusto per poter arrivare ad una conclusione non troppo pessimistica, con un sottofondo morale anti capitalistico e pro ambientalista, ma il tutto sostenuto in modo inadeguato, sciatto e noioso.
Nota a margine: l'unico personaggio che incontriamo in entrambi e due romanzi del Ciclo e probabilmente incontreremo anche nel terzo è "Tom", raffigurazione della positività nella vita dei giovani protagonisti dei romanzi.
Quanto mi era piaciuto La costa dei barbari, tanto non mi è piaciuto questo La costa delle palme che mi sento di consigliare ai soli sostenitori ad oltranza della completezza degli archi narrativi dei cicli.
VOTO: 4

« Ultima modifica: 29 Aprile 2023, 15:17:25 di bibliotecario » Loggato
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Re:L’angolo delle letture di UraniaMania
« Rispondi #516 data: 29 Aprile 2023, 16:16:07 »
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Citazione da: bibliotecario il 29 Aprile 2023, 14:33:36

Avevo un brutto presentimento.
Ma non l'ho ascoltato ed ho letto La costa delle palme,
il secondo capitolo della trilogia dedicata da Kim Stanley Robinson alla Contea di Orange in California.

A mio modestissimo parere, questo è il perfetto romanzo esplicativo che tutti coloro che gridano ai quattro venti ed in ogni occasione a sostegno della pubblicazione integrale e talebana di ogni ciclo di cui un editore qualsiasi si arrischi a pubblicare un volume, dovrebbero leggere per pentirsi dei loro strali.
E badate bene, tra costoro mi includo anch'io, senza remora.
Mi annovero al gruppo degli strilloni ma mi cospargo pure il capo di cenere.
Se nel 1994 Mondadori sospese la pubblicazione di questo ciclo, forse tutti i torti non li avevano. A volte un buon editore sa meglio del lettore quando è il caso di fermarsi.
Oggi ringrazio la stessa Mondadori per quest'operazione di recupero filologico dell'opera di un autore ritenuto senza dubbio importante, che va letto a prescindere, ma che certamente ha scritto cose assi migliori di questo romanzo.


La costa delle palme, 04/2023
di Kim Stanley Robinson
Collana Urania Jumbo N.42
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Kim Stanley Robinson dopo un primo capitolo in cui ci presentava la popolazione futura della Contea di Orange obbligata ad una quasi totale mancanza di tecnologia, ci presenta in questo La costa delle palme la medesima popolazione futura, questa volta alle prese con una onnipresente e soffocante tecnologia e urbanizzazione che ha disumanizzato e lobotomizzato intere generazioni di cittadini della contea.
Tecnologia, soprattutto militare, urbanizzazione selvaggia e distruzione della natura, visto soprattutto attraverso il conflitto generazionale tra un padre e un figlio, ed i loro divergenti punti di vista su come affrontare la vita. Quello del padre coinvolto in prima persona nell'industria militare a servizio dell'Air Force Statunitense e quello del figlio, alla ricerca di una propria strada in questo mondo soffocante in cui si sente del tutto inadeguato.
In questo testo scritto da Robinson nel 1988 e praticamente ambientato nel nostro presente, ci viene presentata una espansione urbanistica distopica e alienante di cui negli anni ottanta e novanta del secolo scorso vi erano tutte le avvisaglie e che grazie al cielo oggi non si è del tutto avverata.
Sorvolando sugli anacronismi e le inesattezze di quanto preconizzato dall'autore, la trama comunque non tiene.
Inizialmente troppo confusionaria a causa dei tanti personaggi presentati, l'eccesivo uso di dialoghi del tutto banali e un ambientazione che si fa fatica a visualizzare. Via via focalizza l'attenzione del lettore sul personaggio principale, il giovane Jim e le sue vicissitudini lavorative e affettive ma senza mordente e suspense.
Il viaggio iniziatico di Jim, alle prese con i sabotaggi all'industria bellica, e le tante storie amorose appare artificioso e costruito, giusto per poter arrivare ad una conclusione non troppo pessimistica, con un sottofondo morale anti capitalistico e pro ambientalista, ma il tutto sostenuto in modo inadeguato, sciatto e noioso.
Nota a margine: l'unico personaggio che incontriamo in entrambi e due romanzi del Ciclo e probabilmente incontreremo anche nel terzo è "Tom", raffigurazione della positività nella vita dei giovani protagonisti dei romanzi.
Quanto mi era piaciuto La costa dei barbari, tanto non mi è piaciuto questo La costa delle palme che mi sento di consigliare ai soli sostenitori ad oltranza della completezza degli archi narrativi dei cicli.
VOTO: 4





Per quello che mi riguarda, ho già messo una croce sopra a questo autore, dopo aver letto il pazzesco ciclo (trilogia) di Marte. Quindi non mi azzardo più a leggere i suoi libri, per i motivi espressi con i miei commenti sul suddetto ciclo.
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Re:L’angolo delle letture di UraniaMania
« Rispondi #517 data: 29 Aprile 2023, 16:58:44 »
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Citazione da: Free Will il 29 Aprile 2023, 16:16:07


...
Per quello che mi riguarda, ho già messo una croce sopra a questo autore, dopo aver letto il pazzesco ciclo (trilogia) di Marte. Quindi non mi azzardo più a leggere i suoi libri, per i motivi espressi con i miei commenti sul suddetto ciclo.

Col tempo ho imparato ad essere meno tranciante nelle mie affermazioni.
Come ogni scrittore, anche Kim Stanley Robinson, ha scritto cose più o meno valide, storie più o meno interessanti, agli occhi del lettore comune.
In generale provo spesso a dare seconde, terze e anche quarte chance. A volte me ne pento, a volte ho delle gradite sorprese, ma capisco che il tempo è tiranno e ognuno, a suo modo, deve fare delle scelte anche dolorose.
« Ultima modifica: 29 Aprile 2023, 17:00:28 di bibliotecario » Loggato
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Re:L’angolo delle letture di UraniaMania
« Rispondi #518 data: 01 Maggio 2023, 15:02:28 »
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Sarò sincero, avevo bisogna di un riempitivo.
Riempitivo poco impegnativo e non troppo lungo che mi traghettasse alle uscite di "Urania" di Maggio.
Navigando in rete in cerca di ispirazione sono stato attratto da una ristampa in Ebook con un titolo e da una copertina suggestiva.
Incuriosito ho fatto ricadere la mia scelta su di lui, ristampa di un vecchio romanzo, pubblicato a puntate sui primi numeri di Urania, di uno dei pochissimi autori italiani pubblicati in quegli anni da Urania.
"L'ignoto bianco" fiducioso che se una casa editrice come Saga Egmont lo ripropone oggi, qualche merito lo debba pur avere.
Ho avuto quel che cercavo ma niente di più.


L'ignoto bianco, 04/2023
di Franco Enna (Francesco Cannarozzo)
Saga Egmont

Edito originalmente col titolo Panico al polo e pubblicato a puntate nel 1955 in appendice ai I Romanzi di Urania, questo breve romanzo è figlio dei suoi tempi, e francamente il senso della sua riproposizione oggi mi lascia perplesso.
Tutto in questo romanzo, letto oggi, è fuori tempo massimo. Trama, personaggi, linguaggio, sono inesorabilmente obsoleti. L'unico pregio valido, comune a tanti romanzi di genere di quegli anni, è la sua brevità.
Il Plot e lo svolgimento sono i più semplici e lineari che si possano immaginare, francamente di una ingenuità imbarazzante agli occhi di un lettore di oggi. Ambientato nel presente in cui è stato scritto, ci viene raccontato di una astronave aliena in orbita al nostro pianeta che ci osserva da tempo finche non decide di atterrare al Polo Nord allo scopo di recuperare manufatti umani e tre essere umani, due maschi e una femmina che si offrano volontari allo scopo di studio per due anni sul pianeta di origine dell'equipaggio alieno.
Ovviamente scienza e tecnologia extraterrestre risultano avanzatissime se equiparate a quelle terrestri, e le vere intenzioni degli alieni mostrano più di un ombra ma nonostante questo, grazie ad un comportamento assolutamente forzato e inverosimile degli stessi alieni e a causa di un gruppo di personaggi terrestri le cui azioni e motivazioni sono altrettanto incredibili e improbabili, tutto si risolverà per il meglio per i buoni Terrestri.
I personaggi principali tutti umani, sono descritti con la sensibilità del tempo. Urho personaggio principale, campione finlandese di tiro col fucile e tutti gli altri personaggi maschili sono stereotipati, maschilisti, e tagliati con l'accetta. I personaggi femminili, anche se rivestono ruoli importanti sono sempre in secondo piano, innamorate dell'eroe di turno e col pregio della naturale sottomissione, qualità femminile più volte citata come positiva nel testo.
Anche il lessico usato, che evidentemente si è deciso di non rivedere in questa edizione, è imbarazzate, ci si riferisce a Urho come al "giovanotto", al personaggio femminile, agente di polizia, Katri con l'appellativo di "piccina". Si descrivono, come quotidiani e normali, comportamenti che oggi sarebbero al limite della molestia, con dialoghi che adoperano parole desuete. Si fuma e si beve whisky o altri alcolici ad ogni piè di pagina.
Questo L'ignoto bianco, oggi non ne esce francamente bene se non come un frammento di testimonianza della fantascienza che fu, come esempio di come era intesa la letteratura di genere al suo albore in Italia, da contestualizzare ai tempi in cui fu scritto.
A peggiorare un testo con molti difetti e nessun pregio, questa edizione è infarcita di errori lessicali, come se non fosse stato fatto alcun tentativo di revisione del testo.
Cercavo un riempitivo, l'ho trovato, ma alla fine mi è rimasto la sensazione di aver perso semplicemente del tempo, che avrei potuto sfruttare meglio.
Voto: 4,5
« Ultima modifica: 01 Maggio 2023, 15:23:59 di bibliotecario » Loggato
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Re:L’angolo delle letture di UraniaMania
« Rispondi #519 data: 03 Maggio 2023, 17:03:20 »
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Citazione da: bibliotecario il 29 Aprile 2023, 14:33:36

Avevo un brutto presentimento.
Ma non l'ho ascoltato ed ho letto La costa delle palme,
il secondo capitolo della trilogia dedicata da Kim Stanley Robinson alla Contea di Orange in California.

A mio modestissimo parere, questo è il perfetto romanzo esplicativo che tutti coloro che gridano ai quattro venti ed in ogni occasione a sostegno della pubblicazione integrale e talebana di ogni ciclo di cui un editore qualsiasi si arrischi a pubblicare un volume, dovrebbero leggere per pentirsi dei loro strali.
E badate bene, tra costoro mi includo anch'io, senza remora.
Mi annovero al gruppo degli strilloni ma mi cospargo pure il capo di cenere.
Se nel 1994 Mondadori sospese la pubblicazione di questo ciclo, forse tutti i torti non li avevano. A volte un buon editore sa meglio del lettore quando è il caso di fermarsi.
Oggi ringrazio la stessa Mondadori per quest'operazione di recupero filologico dell'opera di un autore ritenuto senza dubbio importante, che va letto a prescindere, ma che certamente ha scritto cose assi migliori di questo romanzo.
La costa delle palme, 04/2023
di Kim Stanley Robinson
Collana Urania Jumbo N.42
Mondadori

Kim Stanley Robinson dopo un primo capitolo in cui ci presentava la popolazione futura della Contea di Orange obbligata ad una quasi totale mancanza di tecnologia, ci presenta in questo La costa delle palme la medesima popolazione futura, questa volta alle prese con una onnipresente e soffocante tecnologia e urbanizzazione che ha disumanizzato e lobotomizzato intere generazioni di cittadini della contea.
Tecnologia, soprattutto militare, urbanizzazione selvaggia e distruzione della natura, visto soprattutto attraverso il conflitto generazionale tra un padre e un figlio, ed i loro divergenti punti di vista su come affrontare la vita. Quello del padre coinvolto in prima persona nell'industria militare a servizio dell'Air Force Statunitense e quello del figlio, alla ricerca di una propria strada in questo mondo soffocante in cui si sente del tutto inadeguato.
In questo testo scritto da Robinson nel 1988 e praticamente ambientato nel nostro presente, ci viene presentata una espansione urbanistica distopica e alienante di cui negli anni ottanta e novanta del secolo scorso vi erano tutte le avvisaglie e che grazie al cielo oggi non si è del tutto avverata.
Sorvolando sugli anacronismi e le inesattezze di quanto preconizzato dall'autore, la trama comunque non tiene.
Inizialmente troppo confusionaria a causa dei tanti personaggi presentati, l'eccesivo uso di dialoghi del tutto banali e un ambientazione che si fa fatica a visualizzare. Via via focalizza l'attenzione del lettore sul personaggio principale, il giovane Jim e le sue vicissitudini lavorative e affettive ma senza mordente e suspense.
Il viaggio iniziatico di Jim, alle prese con i sabotaggi all'industria bellica, e le tante storie amorose appare artificioso e costruito, giusto per poter arrivare ad una conclusione non troppo pessimistica, con un sottofondo morale anti capitalistico e pro ambientalista, ma il tutto sostenuto in modo inadeguato, sciatto e noioso.
Nota a margine: l'unico personaggio che incontriamo in entrambi e due romanzi del Ciclo e probabilmente incontreremo anche nel terzo è "Tom", raffigurazione della positività nella vita dei giovani protagonisti dei romanzi.
Quanto mi era piaciuto La costa dei barbari, tanto non mi è piaciuto questo La costa delle palme che mi sento di consigliare ai soli sostenitori ad oltranza della completezza degli archi narrativi dei cicli.
VOTO: 4




ciao biblio, ricordo anche io che questo romanzo non mi aveva entusiasmato (per sirla eufemisticamente).
Il "precedente" del ciclo, invece, per quanto non fosse un capolavoro, era decisamente migliore.
Una delle cose che mi aveva lasciato spiazzato era la mancanza di legami tra il primo libro del ciclo e questo!!
Hai notato anche tu?
Si tratta di un ciclo solo di nome...?
O forse si collegano nel terzo?
O forse, ricordo male io?
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« Rispondi #520 data: 03 Maggio 2023, 18:02:37 »
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Citazione da: zecca_2000 il 03 Maggio 2023, 17:03:20


Citazione da: bibliotecario il 29 Aprile 2023, 14:33:36

Avevo un brutto presentimento.
Ma non l'ho ascoltato ed ho letto La costa delle palme,
il secondo capitolo della trilogia dedicata da Kim Stanley Robinson alla Contea di Orange in California.

A mio modestissimo parere, questo è il perfetto romanzo esplicativo che tutti coloro che gridano ai quattro venti ed in ogni occasione a sostegno della pubblicazione integrale e talebana di ogni ciclo di cui un editore qualsiasi si arrischi a pubblicare un volume, dovrebbero leggere per pentirsi dei loro strali.
E badate bene, tra costoro mi includo anch'io, senza remora.
Mi annovero al gruppo degli strilloni ma mi cospargo pure il capo di cenere.
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Oggi ringrazio la stessa Mondadori per quest'operazione di recupero filologico dell'opera di un autore ritenuto senza dubbio importante, che va letto a prescindere, ma che certamente ha scritto cose assi migliori di questo romanzo.
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In questo testo scritto da Robinson nel 1988 e praticamente ambientato nel nostro presente, ci viene presentata una espansione urbanistica distopica e alienante di cui negli anni ottanta e novanta del secolo scorso vi erano tutte le avvisaglie e che grazie al cielo oggi non si è del tutto avverata.
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Il viaggio iniziatico di Jim, alle prese con i sabotaggi all'industria bellica, e le tante storie amorose appare artificioso e costruito, giusto per poter arrivare ad una conclusione non troppo pessimistica, con un sottofondo morale anti capitalistico e pro ambientalista, ma il tutto sostenuto in modo inadeguato, sciatto e noioso.
Nota a margine: l'unico personaggio che incontriamo in entrambi e due romanzi del Ciclo e probabilmente incontreremo anche nel terzo è "Tom", raffigurazione della positività nella vita dei giovani protagonisti dei romanzi.
Quanto mi era piaciuto La costa dei barbari, tanto non mi è piaciuto questo La costa delle palme che mi sento di consigliare ai soli sostenitori ad oltranza della completezza degli archi narrativi dei cicli.
VOTO: 4




ciao biblio, ricordo anche io che questo romanzo non mi aveva entusiasmato (per sirla eufemisticamente).
Il "precedente" del ciclo, invece, per quanto non fosse un capolavoro, era decisamente migliore.
Una delle cose che mi aveva lasciato spiazzato era la mancanza di legami tra il primo libro del ciclo e questo!!
Hai notato anche tu?
Si tratta di un ciclo solo di nome...?
O forse si collegano nel terzo?
O forse, ricordo male io?

Non ricordi male.
Come dico sopra, vi è un unico personaggio, se così si può dire, che ricorre in tutti e tre i romanzi, Tom. In ogni romanzo, questo Tom è o un parente o un amico dei vari personaggi principali, e rappresenta la mente storica del mondo che fu.
Per il resto solo la Contea di Orange è comune a tutti e tre i romanzi, e ci viene raccontata in tre scenari diversi. Il primo in assenza di tecnologia e isolata forzatamente dal resto del mondo. Il secondo ipertecnologico e con una ipertrofica urbanizzazione. Il terzo dovrebbe rappresentare una terza via più sostenibile e umana.
Leggerò anche il terzo romanzo, spero sia più vicino al primo che al secondo
« Ultima modifica: 03 Maggio 2023, 18:04:48 di bibliotecario » Loggato
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Re:L’angolo delle letture di UraniaMania
« Rispondi #521 data: 05 Maggio 2023, 10:58:12 »
Cita

Amici,
possiamo far passare sotto silenzio l'opera prima, o meglio il primo romanzo di Fantascienza di un nostro fresco iscritto?
Il nostro Illustre Umino, giovane scrittore, Alessandro Montoro aka alessandromontoro_30?
Senza dubbio io dico no, non si puo!
Per cui dalle parole sono passato hai fatti, sicuro di apprestarmi a leggere un ottimo romanzo. Sicurezza dovuta al fatto che quanto letto del nostro Alessandro nel campo della narrativa breve mi ha più che convinto. Il suo La Causa Fantasma è come certificato a suo tempo nel mio commento su l'Urania Spine, in cui e stato pubblicato, il mio preferito del terzetto dei racconti del Premio Urania Short 2022  


Gli abissi dei porci, 03/2023
di Alessandro Montoro
Collana Digitale Nuova Frontiera n.4
Delos Digital

Togliamoci subito dall'imbarazzo.
Mi è piaciuto questo romanzo? No.
Com'è questo romanzo? E' un ottimo romanzo.
Quanto sopra non è una contradizione in termini. E' la semplice differenza che in alcuni casi si riscontra, tra un giudizio esclusivamente basato sul gusto personale ed un giudizio ragionato sul testo letto.
Tolto il dente, posso proseguire più sereno.
Gli abissi dei porci inizia nel modo più classico. Va sul sicuro, all'apparenza Fantascienza vecchio stile. Nelle prime cinquanta pagine ci presentata con dovizia di particolari lo scenario futuro distopico, rappresentato dalla Coalizione della Terra Unita. Il personaggio principale, Marcus Talon, professore universitario di Cibernetica, brillante scienziato, ben caratterizzato con cui il lettore subito entra in sintonia. Il Plot, un oggetto non identificato precipita nelle Fossa delle Marianne e da qui con un linguaggio indecifrabile inizia ad inviare messaggi nello spazio. Parte la corsa segreta per raggiungere e studiare il manufatto, c'è chi nasconde più di un segreto.
Questa prima parte mi ha entusiasmato. Buoni personaggi per quanto un poco stereotipati, mistero, azione, buon ritmo senza cali di tensione, padronanza di linquaggio semplice e scorrevole senza eccessi.
Ma Montoro evidentemente non è uno che si accontenta, nemmeno nelle prime volte. Non si accontenta di andare sul sicuro, fiducioso dei suoi mezzi vuol stupire, spiazzare il lettore. Da qui e per il resto dei restanti tre quarti del romanzo la storia deraglia dai canoni classici esce dagli schemi.
Con tecnica ineccepibile l'autore mischia reale e in reale, il lettore pagina dopo pagina viene trascinato in un corsa folle e delirante in cui non è più chiaro chi è il sogno di chi. Cosa è Fiction e cosa è reale in un emulazione comunque rielaborata e fatta propria dei romanzi più lisergici di Philip K. Dick di evidentemente l'autore deve essere un gran estimatore.
Non altro si può aggiungere sulla trama per non rovinare la lettura ai futuri lettori, se non che visto che di Porci si parla nel titolo...
A causa di questa piega inattesa della trama, da lettore mi sono trovato spiazzato, non amo questo tipo di Fantascienza e per questo il mio giudizio di lettore è negativo, ma intellettualmente parlando, non posso non aggiungere che il romanzo sia scritto con maestria, senza cali di tensione e con padronanza di scrittura. A gusto giudicherei con un quattro questo romanzo, per le premesse della trama andate disattese ma allo stesso tempo, darei anche otto come giudizio ad un opera prima di questa lunghezza, per il mestiere dimostrato dall'autore. Per cui darò un salomonico sei che niente simbologia nella sua mediocrità di voto di mezzo e mi limiterò a caldeggiare la lettera di questa opera prima di Alessandro, autore di cui sentiremo ancora molto parlare.
VOTO: 6


« Ultima modifica: 05 Maggio 2023, 11:34:07 di bibliotecario » Loggato
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Re:L’angolo delle letture di UraniaMania
« Rispondi #522 data: 05 Maggio 2023, 11:16:36 »
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Ti ringrazio per la fantastica recensione, Bibliotecario!!! Sì, è un romanzo particolare, è vero. Anche presentarlo per la pubblicazione è stato difficoltoso
Non penso scriverò un altro libro del genere. I prossimi saranno decisamente più "normali", anche se non totalmente classici
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Re:L’angolo delle letture di UraniaMania
« Rispondi #523 data: 05 Maggio 2023, 11:23:56 »
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Citazione da: alessandromontoro_30 il 05 Maggio 2023, 11:16:36

Ti ringrazio per la fantastica recensione, Bibliotecario!!! Sì, è un romanzo particolare, è vero. Anche presentarlo per la pubblicazione è stato difficoltoso
Non penso scriverò un altro libro del genere. I prossimi saranno decisamente più "normali", anche se non totalmente classici


Di niente Alessandro.
Ero curioso di giudicarti su un opera lunga, dopo che mi avevi favorevolmente impressionato per alcuni racconti  
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Re:L’angolo delle letture di UraniaMania
« Rispondi #524 data: 07 Maggio 2023, 17:19:54 »
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" Nel Bosco " thriller di Tana French. Bello è bello, personaggi costruiti in maniera perfetta. Due storie intrecciate a distanza di tempo....ma mi ha sfinita, non vedevo l'ora di finirlo per capire. Ho capito? A metà.
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