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Home Forum | La Fantascienza e gli altri generi... | La Fantascienza in Generale | Discussione: L’angolo delle letture di UraniaMania «prec succ»
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  Autore  Discussione: L’angolo delle letture di UraniaMania  (letto 108086 volte)
ciccio

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Re:L’angolo delle letture di UraniaMania
« Rispondi #180 data: 16 Dicembre 2021, 11:14:33 »
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Citazione da: bibliotecario il 16 Dicembre 2021, 10:33:18


Citazione da: ciccio il 16 Dicembre 2021, 08:41:08


Questo ciclo si mantiene su un buon livello, meno azione rispetto al primo, si scoprono alcuni retroscena e si aprono nuovi interrogativi, confesso che fino a meta libro, sono rimasto un po' perplesso perché le cose non sembravano coerenti con il primo, poi la cosa a avuto la sua soddisfacente spiegazione. Adesso  sono in attesa del terzo per vedere se la conclusione sarà all'altezza.


Non ti nascondo di aver messo nel mirino questo ciclo, ma sono ancora molto indeciso, mi sembra una commistione di generi, con personaggi, diciamo fuori dalle righe.
Me lo confermi Ciccio?
Quale genere è preminente, FS, HO, o FA?
,
Si effettivamente e una bella commistione di generi, per quanto tratti molto di necromanti, morti, redivivi e spiriti vari, lo definirei principalmente Fantasy con ammiccamenti alla fantascienza (c'è un tentativo di ricerca scientifica sui principi della magia),e al Horror.
I personaggi sono molto particolari e complessi, ben delineati, trama non scontata e intrigante, a tratti ritmo un po' lento e introspettivo.
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Re:L’angolo delle letture di UraniaMania
« Rispondi #181 data: 17 Dicembre 2021, 22:35:11 »
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Con il primo MilleMondi che inaugura la nuova serie antologica del meglio dell'anno, di Jonathan Strahan erede di Gardner Dozois, si chiudono le mie letture "Uraniche" per il 2021.
Come si sono concluse?
Non è bene dare un giudizio a meta dell'opera, la seconda e ultima parte di Nuove Frontiere sarà il primo MilleMondi del 2022,
ma se proprio lo vogliamo fare, partiamo dal dire che ci sono pochi alti e forse troppi bassi in questa antologia, oltre ad una lunga, veramente troppo lunga, prefazione del curatore, sicuramente piena di informazioni ma fredda, Dozois era tutt'altra cosa.
Negli alti possiamo invece annoverare che di fatto questa prima parte è effettivamente una panoramica ad ampio ventaglio di sensibilità, genere e provenienze diverse che ben si sposa col titolo e con l'internazionalità dell'opera, oltre ai molti spunti di riflessione sul presente e sul prossimo futuro.

  
Nuove Frontiere,   Charlie Jane Anders---Saleem Haddad----Suzanne Palmer-----Malka Older------Peter Watts
parte 1, 12/2021
a Cura di Jonathan Strahan
Collana MilleMondi
Mondadori

Molta Specule Fiction e poca Space Opera.
Dalle foto presenti e da quelle non, vi potete già fare un idea di cosa più mi è piaciuto fin qui.
Tutti i racconti sono ben scritti, nessuno svetta per emozioni trasmesse, difficile in un racconto entrare in empatia con i personaggi, ma alcuni di essi mi hanno colpito per "Visione", purtroppo di altri non ho proprio capito dove volevano andare a parare.  

La libreria alla fine dell’America, di Charlie Jane Anders, ci presenta una agghiacciante visione della America futura ma da un punto di vista estremamente positivo, solo nell'accettazione e comprensione dell'altro ci sarà la salvezza.
Il complesso industriale turistico galattico, di Tobias S. Buckell, mi ha ricordato i film della serie Men in Black divertente ma niente di più.
Kali_Na, di Indapramit Das, mitologia indù in salsa Science Fiction, si lascia leggere.
Il canto degli uccelli, di Saleem Haddad, quello che più mi ha colpito, racconto Distopico straziante, scritto da un autore cittadino del Mondo, non vi sarà mai pace per la martoriata Palestina.
Il pittore degli alberi, di Suzanne Palmer, altro buon racconto, anche nell'eventualità che l'uomo riesca a raggiungere altri Mondi e vi incontri la vita, il suo modo di approcciarsi col diverso da se sarà sempre lo stesso.
L’ultimo viaggio di Skidbladnir, di Karin Tidbeck, un inno alla libertà.
Una lanterna e scale a pioli robuste, di Malka Older, il più ecologista e positivo della raccolta, Solarpunk tanto dolce da rasentare la stucchevolezza.
È il 2059 e i ragazzi ricchi stanno ancora vincendo, di Ted Chiang, difficile definirlo un racconto. Mi aspettavo molto di più.
La vigilia del contagio a Casa Noctambulous, di Rich Larson, ci viene prospettato un futuro tanto tecnologicamente avanzato quanto crudele e prevaricante.
Sottomarini, di Han Song, ci presenta come in un prossimo futuro in Cina si risolverà in problema dello spopolamento delle campagne in favore dell' inurbabento. anche qui niente di nuovo sotto il sole.
Come l’ultima cosa sperimentata, di S.L. Huang, racconto distopico ma l'autore infondo è un anima gentile, se le condizioni da lui descritte fossero realtà, per Nyma non ci sarebbe alcuna speranza di sopravvivenza.
Un catalogo di tempeste, di Fran Wilde, il più criptico e fantasioso, troppo complicato.
I robot dell’Eden, di Anil Menon, racconto che ci presenta una visione del futuro in cui la nanotecnologia e biotecnologia sono avanzatissime ma in cui l'umanità non è più se stessa.
Ora aspetta questa settimana, di Alice Sola Kim, tema ormai usato e abusato da scrittori e sceneggiatori.
Cyclopterus, di Peter Watts, visione apocalittica, quando tutto andrà in malora, non ci sarà salvezza per nessuno ne per i poveri ne per i ricchi, gran bel colpo di scena finale che mi ha colto del tutto di sorpresa.
Voto: 6

  
« Ultima modifica: 26 Dicembre 2021, 16:43:29 di bibliotecario » Loggato
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Re:L’angolo delle letture di UraniaMania
« Rispondi #182 data: 24 Dicembre 2021, 18:21:40 »
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In questa che spero sia per tutti una serena Vigilia Natalizia,
vi propongo le mie impressioni, per una volta, non di un libro ma di un libro digitale.
Un Ebook della collana Distopica, edita dalla Delos Digital, una antologia che vede tra gli autori alcuni Umini/e Illustri,
che ogni diligente utente di questo sito dovrebbe leggere
Lo stesso volume è uscito anche in cartaceo, nella collana Odissea Fantascienza, ma la mia copia è ancora nelle mani del perfido Sergente

  
Quando il sole bruciava 12/2021
A Cura di Franco Ricciardiello e Delos Veronesi
Collana Odissea FS N.106 / Dystopica N.14
Delos Digital


Alcuni degli autori/ci i cui testi sono presenti nell'antologia, da DX Nicoletta Vallorani, Franco Ricciardiello, Dario Tonani, Elena di Fazio
e Francesca Cavallero

Antologia che esplora le varie sfaccettature del genere Distopico, con racconti di soli autori italiani che con sensibilità diverse hanno affrontato questo tema, oggi giorno molto in voga e che riscuote un lusinghiero successo sia a livello editoriale che cinematografico.
Quello che a livello generale ho più apprezzato di questa raccolta è stato il fatto che i curatori hanno organizzato la scaletta dei racconti non per il loro sottogenere o per la loro propria sensibilità ma per ordine cronologico di prima pubblicazione dei racconti stessi.
Questo come dichiarato già in quarta, permette al lettore di farsi un idea della genesi ed evoluzione del genere; e mi ha permesso il recupero di testi che a suo tempo mi erano sfuggiti, vuoi perché usciti in sordina o su testate che non seguivo. Questo recupero mi ha permesso di leggere della ottima Fantascienza.
Prima dei racconti vi sono due distinte prefazioni dei due curatori che senza dilungarsi eccessivamente presentano il tema in modo più che appropriato, inoltre entrambi i curatori presentano brevemente ogni racconto ed il suo autore.

La narrazione vera e propria ha inizio con un racconto del 1981 di Domenico Gallo: Gli spazi di Hilbert.
L'autore di questo racconto ha militato sin dagli anni 70 del secolo scorso nella Fanzine Ambigua Utopia, "Collettivo Marxiano di Studi sull'Immaginario" e la sua appartenenza politica si sente tutta in questa storia scritta quando ancora era uno studente. Due società, due modi di pensare la convivenza civile agli antipodi, si confrontano/scontrano, non vi sarà alcuna possibilità di conciliazione come amaramente scoprirà il protagonista.

Segue del 1989 di Gian Filippo Pizzo, Fino all'ultima generazione.
Il racconto più breve e forse il più folgorante nella sua agghiacciante disumanità, distopia pura.

Del 1997 il racconto di Nicoletta Vallorani: Chourka.
Il più toccante della raccolta, la Vallorani con la sua maestria indiscussa ci presenta una umanità nello spazio, alla violenta e disperata ricerca di risorse, vista dalla parte dei conquistati, da quelli dalla parte sbagliata della storia. Angoscia, melanconia e ineluttabilità a man basse dalla Signora della Fantascienza italiana.

Figlio del suo tempo, il movimentato racconto del 1999 di Franco Ricciardiello, Combat Film.
Ci proietta direttamente in un Italia che nessuno si augura possa mai un giorno vedere la luce. Scritto con taglio documentaristico sul genere dei filmati dei cineoperatori militari, ci presenta un teatro di guerra in cui anche la morte diviene distopica, e in cui clonazione e vita sintetica sono divenute inquietanti realtà.

Del 2000 è il racconto di Milena Debenedetti, Sotto un cielo che corre.
Quello che più mi ha colpito per fantasia e ambientazione, ho un debole per le storie in cui il Tempo entra in scena da protagonista.

Facciamo un balzo sino al 2011 con Dario Tonani e il suo: Lacrime di uno sguardo di cartone.
Dario non ha eguali nel presentarci Mondi sporchi, tossici e contaminati, ma forse in questa antologia è colui in cui nonostante tutto la speranza è più presente. Impossibile non fare il tifo per i suoi derelitti protagonisti, qui come altrove.

Di un solo anno successivo, il 2012 è il racconto di Elena Di Fazio, Il Bombarolo.
Ucronie e Distopie sono aria e luce per Elena, anche qui, azzeccatissima l'idea, quella di un Virus informatico/biologico che infetta chiunque si connetta alla rete, divenuta ormai indispensabile in questo mondo distopico in cui è impossibile distinguere chi è chi.

Ancora un anno ed arriviamo al 2013 col racconto di Giulia Abbate, Nove anni.
Qui vale quanto detto per il racconto di Elena, non a caso con Giulia sono amiche inseparabili. Volete la definizione di Ucronico Distopico? non avete che da leggere questo didascalico racconto.

Ancora del 2013 è il racconto di Francesca Cavallero, Come polvere in una clessidra rotta.
A Francesca, l'astro nascente della Fantascienza Italiana, tocca l'onere di chiudere questa antologia. Lo fa con uno dei suoi primi racconti pubblicati, da cui già emerge tutta la sua forza sperimentatrice, linguistica e stilistica ma anche di contaminazione dei generi che la contraddistinguono e che le permettano di creare ambientazioni e personaggi memorabili.

In conclusione un antologia da non perdersi se si vuol capire come è stato affrontato il tema della Distopia in ambito italiano e al contempo leggere dei buonissimi racconti.
Voto: 7
« Ultima modifica: 05 Gennaio 2022, 18:00:58 di bibliotecario » Loggato
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Re:L’angolo delle letture di UraniaMania
« Rispondi #183 data: 31 Dicembre 2021, 10:46:45 »
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Eccoci sul filo di lana a commentare l'ultimo romanzo del 2021, non è detto che sia l'ultima lettura dell'anno,
in programma ci sarebbe pure Maizo, romanzo breve della collana 42 Nodi... vediamo,
altrimenti sarà la prima lettura del 2022

Ma veniamo al romanzo appena finito di leggere:

  
La città nera 10/2021
di Shi Heng Wu pseudonimo di Mauro Baldrati
Collana Narrativa Fanucci
Fanucci

Dopo un antologia Distopica tutta italiana, cosa mi sono scelto?
un bel romanzone Distopico di un autore italiano, evidentemente il sottogenere mi piace parecchio.
Dicevamo romanzo Distopico nella sua ambientazione generale e dalla trama Noir.
L'autore ci conduce passo passo nell'ultima drammatica indagine di Antonio Draghi, sergente della polizia metropolitana di Roma dello stato dittatoriale dell'Italia del Sud.
Nel prossimo futuro tutto quello che di peggio poteva accadere a livello globale è accaduto.
Epidemie, esplosioni nucleari e contaminazioni. La civiltà è al collasso, l'Italia è disgregata e Roma è una città irriconoscibile. L'indagine per sventare un attentato dalle conseguenze tragiche in cui è coinvolto Draghi, catapulta il lettore in un viaggio allucinante in una Roma Post Apocalittica tra bande di cannibali, Pretoriani Neri, mutanti e uomini e donne della Resistenza.
Baldrati ci racconta un possibile tragico e inquietante futuro, con un linguaggio e situazioni dure da digerire per metterci davanti al nostro pericoloso presente.
Non mi aspettavo null'altro di diverso da un autore con i trascorsi come quelli di Baldrati.
VOTO: 6
« Ultima modifica: 31 Dicembre 2021, 10:55:46 di bibliotecario » Loggato
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Re:L’angolo delle letture di UraniaMania
« Rispondi #184 data: 31 Dicembre 2021, 17:31:41 »
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L'ultimo pomeriggio dell'anno libero da lavoro mi ha permesso di leggere, questa volta per davvero, l'ultimo libro del 2021
e devo confessare di aver chiuso l'anno davvero in bellezza!
Come avevo già detto stiamo parlando di un romanzo breve o racconto lungo, non è importante, infondo non dalla lunghezza che si giudica un testo, della collana 42 Nodi. Maizo.



Maizo, 10/2021
di Elena Giorgiana Mirabelli
Collana 42 Nodi
Zona42
Come definire, ingabbiare, questo breve magnifico racconto.
Come spesso mi succede con la narrativa scelta per la collana 42 Nodi da Chiara Reali mi è anche questa volta impossibile dichiararne il genere di appartenenza.
Certo è che si tratta di una fiaba, la voce narrante è quella di una tartaruga, ed è la storia di tre adolescenti complicati.
E' una favola nera, a tratti atroce ma che resta dentro al lettore ed è soprattutto un inno alla scoperta e accettazione di se e del diverso, un inno alla speranza.
Una novella dal realismo estremo e doloroso tanto da sfociare in un liberatorio e lirico fantastico.
E poi vuoi mettere il piacere di accompagnare la lettura con l'ascolto della colonna sonora, appositamente composta per Maizo, da Remo De Vico,
Brani Strumentali per Acqua e Vento Sussurrati ad un fiore.
Potete trovare il brano su youtube a questo indirizzo Clicca Qui
Esperienza potente e poetica.
Voto: 7
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Re:L’angolo delle letture di UraniaMania
« Rispondi #185 data: 02 Gennaio 2022, 16:56:41 »
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Riprendiamo nel 2022 quello che avevamo interrotto nel 2021
Chiuso il 2021 con un bel racconto della Collana 42 Nodi, mi sembrava giusto iniziare il 2022 con un altro volumetto della stessa Collana.
Ed eccomi a presentarvi la prima antologia della Collana di Narrativa breve 42 Nodi, se gli altri piccoli volumetti erano composti da singoli racconti qui ne abbiamo ben 14 per forza di cose cortissimi, in inglese credo si chiamerebbero Short Story.
L'autore scrive sotto pseudonimo, credo sia giovane, non se ne conosce il nome e non si trovano sue immagini, mi riprometto di scovarlo.

  
Strani Soli 11/2021
di Francesco Cane Barca (pseudonimo)
Collana 42 Nodi
Zona42
Come succede quasi sempre in questa collana, anche per questo volume è impossibile indicare un genere elettivo, certamente c'è della Fantascienza, molto Fantastico e Weird che sfocia in Horror insomma è un Maelstrom ibrido, lisergico e bizzarro che pesca a piene mani nelle fiabe di tradizione popolare ed è ricco di citazioni colte da Calvino a Poe.
Cane Barca in 14 brevi racconti ci svela tutto il suo mondo onirico pieno di incubi.
Ovviamente i miei racconti preferiti sono quelli più fantascientifici, My Mother Was a Computer, e Zerodue, ma ho trovato folgorante La peste finanziaria, e molto buono il primo della raccolta, Mutazioni e altre noie.
A fine lettura oltre al mistero della vera identità di Cane Barca mi rimane una curiosità, chi sarà Catalina, personaggio femminile che ricorre in praticamente tutti i racconti?
I racconti sono troppo brevi per parlarne senza svelare troppo, per cui oltre ai miei preferiti indicati sopra, vi lascio solo i titoli di tutti i racconti già di per se molto evocativi:
Mutazioni e altre noie
Zerodue
Il pifferaio di Genoaua numero 240
My Mother Was a Computer
la ragazza sostituita
Scarafaggi e pandemia
La peste finanziaria
La gatta Bloom
L'uomo che non sapeva volare tanto bene
Gente che cade e colpi di coda
Dove i cani sono estinti
Il paese dei Bambii-Baa
La Nubaglia amico mio
La carovana che viene dal sole
VOTO: 6  
« Ultima modifica: 02 Gennaio 2022, 17:08:13 di bibliotecario » Loggato
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« Rispondi #186 data: 04 Gennaio 2022, 09:22:11 »
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Citazione da: bibliotecario il 26 Novembre 2021, 22:30:21

E' stata una lunga, interminabile attesa, quella che ci ha portato al ritorno di Peter F. Hamilton in Italia, siamo tutti d'accordo; però ha anche reso la lettura di Salvation. L'arca della salvezza, ancora più piacevole di quanto ci saremmo legittimamente aspettati. E per questo ritorno, apice massimo e irraggiungibile dell'annata di Urania Jumbo e della Fantascienza tuttain Italia, dobbiamo rendere merito a Franco Forte che ha fortemente voluto questa Urania Jumbo, con questa cadenza mensile e con questi romanzi dall'ampio respiro internazionale.
Tutto quanto sopra è per me un preambolo necessario e doveroso prima di entrare nel merito della lettura.



Salvation. L'arca della salvezza.
di Peter F. Hamilton
Collana Urania Jumbo
Mondadori

Dopo la lettura di questo romanzo di ben più di 500 pagine la prima cosa che viene in mente è di che grandioso affresco futuro ci ha fatto dono Hamilton.
Per di più ambientato in ben tre periodi temporali diversi e dislocato in buona parte dell'universo conosciuto.
La seconda è che tutto quanto abbiamo letto è solo l'antipasto dell'epico ciclo Salvation.
Come è già stato detto, la struttura della trama è suddivisa in due linee temporali ben distinte, di cui la prima a sua volta è suddivisa tra il presente dei personaggi descritti, il 2024 ed il passato di questi ultimi. La linea temporale presente da il via al punto focale di tutto il ciclo, la scoperta di un astronave aliena naufragata con al suo interno un mistero riguardante l'intera umanità.
Quella nel passato contiene le storie personali dei membri del team esplorativo inviato ad esaminare l'astronave aliena. Gli avvenimenti descritti in queste storie passate, sono veri e propri romanzi brevi che ci permettono di conoscere e approfondire i personaggi principali e di entrare nell'universo narrativo creato da Hamilton, con tutte le sue immaginifiche invenzioni, e le dinamiche sociali di una umanità che grazie ai portali quantistici può viaggiare da un punto all'altro dell'universo.
L'ultima linea temporale descrive un lontano futuro in cui l'umanità braccata da un Nemico implacabile, per sopravvivere è costretta ad una perenne diaspora, ma su un pianeta si sta allevando e forgiando fin dalla tenera età un intero esercito che dovrà finalmente combattere e non fuggire davanti a questo implacabile Nemico.  
La trama descritta se pur ad un primo impatto pare complessa in realtà è godibilissima e piena di azione, i personaggi sono accattivanti e complessi, lo scenario in cui si muovono è esaltante, così come le trovate ipertecnologiche risultano plausibili e interessanti.
Lettura imprescindibile. Non ci rimane che sperare di poter leggere il prima possibile i due successivi romanzi che completano il Ciclo.
Voto: 8,5   


Mi è decisamente piaciuto, anche se mi sembra quasi una raccolta di racconti (alcuni decisamente lunghi) sparsi uniti da una cornice di collegamento, bella l'ambientazione resta da vedere come evolverà, il  voto relativamente basso e per il finale che non finisce niente ma lascia tutto aperto.
Voto 7
« Ultima modifica: 04 Gennaio 2022, 09:33:07 di Lucky » Loggato
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« Rispondi #187 data: 06 Gennaio 2022, 20:29:57 »
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In attesa della sorpresa di Sentinel per questo suo angolino,
siamo tutti molto curiosi
proseguiamo come al solito a condividere le nostre personali sensazioni su quanto leggiamo.
La mia scelta per il primo romanzo del 2022 è caduta su un titolo, il primo che leggo, della nuova Collana 451
e credo proprio di aver sbagliato il punto di inizio.


L'uomo delle ombre, 10/2021
di Jeff Noon
Collana 451
Edizioni BD

Definito un noir retro futuristico e metafisico dallo stesso traduttore, e pure il matrimonio tra Wonderland e Matrix nell'endorsement dell'amico Dario, la sua lettura mi ha lasciato solo l'amaro in bocca per averlo scelto come prima lettura di questa nuova collana.
Ammetto che le aspettative dopo quanto sopra erano alte, così come purtroppo lo è stata la delusione a fine lettura.
Tralasciamo pure la trama, decisamente inconsistente e debole. Era chiaro non fosse il punto di forza annunciato del romanzo.
Ma pure l'idea alla base stessa del racconto, la manipolazione del tempo, ottenuta tramite una miriade di modi diversi in cui suddividerne lo scorrere e l'ambientazione della storia, incentrata in una inverosimile città suddivisa tra luce e notte perpetue ottenute tramite una fantomatica copertura del cielo sopra la stessa con lampadine elettriche e neon, o sempre accese o sempre spente ad oscurare completamente la luce del sole ed il ciclo giorno notte di per se rasentano l'assurdo, senza neanche arrivare a dare un senso all'area di confine tra le due zone di questa citta, zona definita il Crepuscolo, dove al lettore francamente non è sufficiente la totale sospensione della incredulità per dare un senso a quello che sta leggendo.
Passi la scrittura onirica e lisergica, la semplificazione magica e le droghe temporali, ma l'impressione rimane che l'autore abbia semplicemente voluto strafare.
Alla fine un Noir debolissimo, un retro futurismo manieristico e autoreferenziale, una metafisica che ha un senso solo per lo scrittore.
Wonderland e Matrix li ho visti anch'io e per una volta mi posso dire in disaccordo con Dario.
Voto: 4,5    
« Ultima modifica: 06 Gennaio 2022, 20:37:22 di bibliotecario » Loggato
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« Rispondi #188 data: 08 Gennaio 2022, 09:35:00 »
Cita

Amici scusate, non so scrivere e fare "critica" come altri miei amici di UM ma una serie di circostanze mi induce a scrivere qualcosa. Ho riletto nuovamente Radicalized, ho visto Batman contro Superman, ho letto della condanna degli uccisori di un giovane di colore che faceva jogging, e ho ricordato "La lista degli stronzi" letto quest'estate.
Perché ho unito tutti questi dati apparentemente scollegati tra loro? Perché non sono scollegati, leggere o rileggere Radicalized lascia lo stesso senso di angoscia, tristezza e senso di impotenza verso la crudeltà umana che anche gli altri fatti comportano. La sensazione di vivere in un mondo distopico. E' vero in fondo i racconti come i fatti riportati hanno in qual maniera un finale ottimistico ma è l'ambiente realistico che Cory DOCTOROW dipinge e che è cosi simile alla nostra vita, che trasforma le sue pagine e le sue parole (sempre pacate) in  un pugno nello stomaco. La sensazione che non abbiamo capito nulla e abbiamo permesso che accadesse è sovrana. American Eagles maggiormente e specialmente quello che Lois Lane descrive e Clark comprende per la prima volta, ha la capacità di far sentire quando siamo deboli e di come combattere la parte "nera" di ognuno di noi sia difficile. Di come siamo pieni di preconcetti inattaccabili, se anche Superman e Batman devono subirli. Il sentire che il razzismo non si comprende se non si vive è drammaticamente descritto. Un libro bellissimo da leggere meditare rileggere. Ah Cory DOCTOROW non è colored. Anche gli altri racconti però non sono da meno prendono di mira altri aspetti discronici della nostra tanto osannata civiltà. Mi ripeto leggetelo  ne vale la pena non offre soluzioni descrive soltanto fatti che abbiamo sotto gli occhi e parla di razzismi diversi non solo basati sul colore della pelle ma su tanto altro.
Vin
« Ultima modifica: 08 Gennaio 2022, 09:43:50 di Lupo dei Cieli (VinMar)alias Proff. Sassaroli » Loggato
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« Rispondi #189 data: 08 Gennaio 2022, 12:02:37 »
Cita


Citazione da: Lupo dei Cieli (VinMar)alias Proff. Sassaroli il 08 Gennaio 2022, 09:35:00

Amici scusate, non so scrivere e fare "critica" come altri miei amici di UM ma una serie di circostanze mi induce a scrivere qualcosa. Ho riletto nuovamente Radicalized, ho visto Batman contro Superman, ho letto della condanna degli uccisori di un giovane di colore che faceva jogging, e ho ricordato "La lista degli stronzi" letto quest'estate.
Perché ho unito tutti questi dati apparentemente scollegati tra loro? Perché non sono scollegati, leggere o rileggere Radicalized lascia lo stesso senso di angoscia, tristezza e senso di impotenza verso la crudeltà umana che anche gli altri fatti comportano. La sensazione di vivere in un mondo distopico. E' vero in fondo i racconti come i fatti riportati hanno in qual maniera un finale ottimistico ma è l'ambiente realistico che Cory DOCTOROW dipinge e che è cosi simile alla nostra vita, che trasforma le sue pagine e le sue parole (sempre pacate) in  un pugno nello stomaco. La sensazione che non abbiamo capito nulla e abbiamo permesso che accadesse è sovrana. American Eagles maggiormente e specialmente quello che Lois Lane descrive e Clark comprende per la prima volta, ha la capacità di far sentire quando siamo deboli e di come combattere la parte "nera" di ognuno di noi sia difficile. Di come siamo pieni di preconcetti inattaccabili, se anche Superman e Batman devono subirli. Il sentire che il razzismo non si comprende se non si vive è drammaticamente descritto. Un libro bellissimo da leggere meditare rileggere. Ah Cory DOCTOROW non è colored. Anche gli altri racconti però non sono da meno prendono di mira altri aspetti discronici della nostra tanto osannata civiltà. Mi ripeto leggetelo  ne vale la pena non offre soluzioni descrive soltanto fatti che abbiamo sotto gli occhi e parla di razzismi diversi non solo basati sul colore della pelle ma su tanto altro.
Vin

Mi pare che hai fatto "Critica" nel modo migliore.
Ed è per interventi come il tuo che è stato creato questo Thread da Sentinel.
Condivido ogni tua parola su Radicalized e ti consiglio la lettura se già non li hai letti dei due titoli di Doctorow usciti in Odissea FS, Infoguerra e L'uomo che vendette la Luna e il dittico Little Brother (X) e Homeland editi per Multiplayer_it dove ritroverai esattamente le stesse atmosfere di Radicalized.
« Ultima modifica: 08 Gennaio 2022, 12:04:00 di bibliotecario » Loggato
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Re:L’angolo delle letture di UraniaMania
« Rispondi #190 data: 08 Gennaio 2022, 16:55:16 »
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Cosa hanno in comune queste due copertine? Se siete curiosi di scoprirlo tenete d’occhio il canale di The UM Sentinel e lo scoprirete a breve.  
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Re:L’angolo delle letture di UraniaMania
« Rispondi #191 data: 08 Gennaio 2022, 19:28:46 »
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Citazione da: Sentinel il 08 Gennaio 2022, 16:55:16

...
Cosa hanno in comune queste due copertine? Se siete curiosi di scoprirlo tenete d’occhio il canale di The UM Sentinel e lo scoprirete a breve.  


Fascino e autorevolezza
So che The UM Sentinel è aperto ai contributi di tutti gli Umini, come d'altronde lo è questo Thread, da adesso i pigroni nello scrivere non hanno più scuse, possono raccontarci a voce le loro impressioni.

Bella sorpresa Ale che spero sia gradita da tutti!
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Re:L’angolo delle letture di UraniaMania
« Rispondi #192 data: 08 Gennaio 2022, 20:23:28 »
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Citazione da: bibliotecario il 08 Gennaio 2022, 19:28:46


Citazione da: Sentinel il 08 Gennaio 2022, 16:55:16

...
Cosa hanno in comune queste due copertine? Se siete curiosi di scoprirlo tenete d’occhio il canale di The UM Sentinel e lo scoprirete a breve.  


Fascino e autorevolezza
So che The UM Sentinel è aperto ai contributi di tutti gli Umini, come d'altronde lo è questo Thread, da adesso i pigroni nello scrivere non hanno più scuse, possono raccontarci a voce le loro impressioni.

Bella sorpresa Ale che spero sia gradita da tutti!
Per il momento non mi sento sufficientemente fotogenico e continuerò a dare il mio contributo per iscritto

In genere, la fotogenicità non migliora con l'età, per cui... vedi tu
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Re:L’angolo delle letture di UraniaMania
« Rispondi #193 data: 09 Gennaio 2022, 12:51:08 »
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Con il numero 1698 termina la Trilogia "Trascendental Machine", complessivamente i tre volumi oltre a farci conoscere la storia dei primi due umani trascendentali Asha e Riley ci permettono un viaggio immaginario attraverso i sistemi della "Via Lattea" per scoprirne le forme di vita , i misteri ed i pianeti.
La trilogia è leggibile e piacevole caratterizzata da una atmosfera vintage creata da Gunn , scrittore morto nel 2020 ad oltre novanta anni suonati , che ci ha rappresentato attraverso i temi e le ambientazioni una fantascienza anni “50” lontana nel tempo ma dotata di un robusto ed aggiornato contenuto cosmologico, e di uno stile semplice ove tuttavia non mancano citazioni ironiche e un profondo sense of wonder.

R.I.P.

Tuttavia  questa immersione nel modo di scrivere fantascienza negli anni ’50 – 60 nell' ultimo volume ha il difetto imperdonabile di non offrire un finale degno presentando un finale ridotto ed affrettato lasciando in sospeso ormai per sempre la risoluzione di tanti quesiti aperti.
Mezzo punto in meno per un finale che non è un finale.

Di seguito il commento al numero della collana Urania 1698

La trasformazione, Urania n.ro 1698, James Gunn, 2020

Con questo volume si conclude la trilogia “Trascendental Machine” di  James Gunn, scrittore  di lungo corso, nato nel 1923 e morto nel Dicembre 2020 alla soglia dei cento anni.
Questo volume non si discosta dal canovaccio che ha caratterizzato i precedenti.
Asha e Riley, i protagonisti, insieme ad altri compagni di viaggio, partono per un lungo e pericoloso viaggio nella galassia per scoprire cosa stia succedendo, forse una catastrofe di portata cosmica o una invasione aliena, poiché alcuni pianeti della Federazione galattica hanno smesso di comunicare con il Centro galattico.
Grazie alle trasformazioni operate, in precedenza su di loro, dalla macchina della trascendenza, che consistono in una maggiore spiritualità e tendenza al bene, ed, all’aumentata capacità intellettiva e fisica, i protagonisti attraversano indenni i pericoli e le difficoltà del loro lungo viaggio, anche grazie all’aiuto costante delle loro personali Intelligenze Artificiali “pedie”, a volte trattate con sospetto ed ironia. Fino ad un finale sorprendente della ricerca.
La trama del romanzo è  basata sulla struttura, abbastanza comune per i romanzi di FS di un lungo viaggio alla ricerca di indizi e soluzione di misteri, che tuttavia permette di rappresentare una molteplicità di ambientazioni di pianeti e di tipi di specie aliene, il racconto seppure ripetitivo nelle situazioni descritte, resta leggibile e piacevole, caratterizzato da una atmosfera vintage creata dall’ autore attraverso i temi e le ambientazioni di una fantascienza anni “50” lontana nel tempo ma dotata di un robusto ed aggiornato contenuto cosmologico, lo stile di scrittura è basato su dialoghi semplici fra i protagonisti, tuttavia non mancano, citazioni ironiche e un profondo Sense of Wonder.
Il libro  ricco di situazioni e colpi di scena, con una spruzzata di thriller e mistero, i protagonisti sono ben descritti e quando necessario l’autore approfondisce la loro psicologia.
In definitiva una immersione nel modo di scrivere fantascienza negli anni ’50 – 60 con il difetto imperdonabile di non offrire un finale degno della trilogia presentando un finale ridotto ed affrettato lasciando in sospeso ormai per sempre la risoluzione di tanti quesiti aperti.
Viene da domandarsi se Urania abbia operato, come spesso succedeva nei primi anni dei tagli per ragioni di spazio, sarebbe un pessimo modo per festeggiare il 70° compleanno. Mezzo punto in meno per un finale che non è un finale.
Voto 6,5  

  
« Ultima modifica: 09 Gennaio 2022, 13:53:16 di bibliotecario » Loggato
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Re:L’angolo delle letture di UraniaMania
« Rispondi #194 data: 11 Gennaio 2022, 11:52:01 »
Cita

Per il momento l'inizio anno non mi ha portato letture memorabili.
Dopo la delusione di 451 con L'uomo delle ombre, le letture insoddisfacenti proseguono anche con Urania con l'ultimo volume della trilogia Trascendental Machine, La trasformazione, di Gunn.
Che non sarebbe stata una gran lettura me lo aspettavo dopo aver letto i precedenti due romanzi, ma il romanzo di mezzo, Balzo nell'altrove non era malaccio e quindi qualche speranza la riponevo per questo romanzo.
Purtroppo speranze rivelatesi vane.
Capricorno52, l'amico di letture Leo, non mi trova questa volta d'accordo con lui.
Troppa poca consistenza per dare un giudizio positivo.


La trasformazione, 01/2022
di James Edwin Gunn
Collana Urania
Mondadori

Purtroppo come c'era da aspettarsi dai due precedenti romanzi del ciclo, quelli che per me sono dei difetti, si sono inevitabilmente presentati anche in questo romanzo.
Tutta l'impostazione del ciclo è una Space Opera alla vecchia maniera, quella della Golden Age. Per quanto scritta recentemente, forse a causa della veneranda età di Gunn, non c'è neanche un accenno di rinnovamento nelle tematiche o di una miglior caratterizzazione dei personaggi.
Sia quelli principali, se cosi li vogliamo definire, Asha e Riley che i comprimari, non hanno un minimo spessore e sono solo congeniali ad una trama semplice e ripetitiva senza alcun sussulto.
La rivelazione finale dopo quasi 750 pagine di ciclo si riduce a tre o quattro pagine di una banalità sconfortante.
Due soli i lati positivi uno di ordine generale e uno specifico. In generale è da ammirare se confrontata con il recente passato la rapidità con cui adesso in Urania vengono conclusi i Cicli. Nello specifico ad alzare le quotazioni di questo volume, il racconto di appendice del bravo Gianpietro Stocco.
Anche se fastidioso nel linguaggio adottato, il racconto è piacevole, fresco e interessante.
Voto: 5,5  
« Ultima modifica: 11 Gennaio 2022, 11:57:59 di bibliotecario » Loggato
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