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Home Forum | La Fantascienza e gli altri generi... | La Fantascienza in Generale | Discussione: L’angolo delle letture di UraniaMania «prec succ»
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  Autore  Discussione: L’angolo delle letture di UraniaMania  (letto 108459 volte)
zecca_2000

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Re:L’angolo delle letture di UraniaMania
« Rispondi #90 data: 22 Giugno 2021, 17:31:14 »
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Citazione da: Lupo dei Cieli (VinMar)alias Proff. Sassaroli il 22 Giugno 2021, 17:13:48

Io voglio solo dire : Che bello Binti.


....mi è piaciuto molto il primo rmanzo breve ...
poi dopo....
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Re:L’angolo delle letture di UraniaMania
« Rispondi #91 data: 23 Giugno 2021, 08:32:05 »
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Citazione da: Lupo dei Cieli (VinMar)alias Proff. Sassaroli il 22 Giugno 2021, 17:13:48

Io voglio solo dire : Che bello Binti.

Sei persino più sintetico di me
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Re:L’angolo delle letture di UraniaMania
« Rispondi #92 data: 23 Giugno 2021, 10:08:00 »
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Citazione da: zecca_2000 il 22 Giugno 2021, 17:31:14


Citazione da: Lupo dei Cieli (VinMar)alias Proff. Sassaroli il 22 Giugno 2021, 17:13:48

Io voglio solo dire : Che bello Binti.


....mi è piaciuto molto il primo rmanzo breve ...
poi dopo....


Nnedimma Nkemdili Okorafor, in arte per fortuna solo Nnedi Okorafor

    

Se vogliamo parlare di Binti, credo sia molto esplicativa per capire di cosa scrive la Okorafor, la Cover dell'edizione Oscar Fantastica.
Come è importante sapere che l'autrice ha cittadinanza statunitense ma è Nigeriana, e le influenze culturali del suo paese per non parlare dell'Africa intera, oltre alle sempre presenti discriminazioni nei confronti dei cittadini di colore negli USA, incidono molto nelle tematiche dei suoi testi.
I suoi romanzi, almeno quelli editi in Italia, Laguna e la serie Binti, si muovono tra Fantascienza classica e magia africana, con tutte le leggende e miti di quella terra ancestrale. Laguna è ambientato a Lagos la più grande città dell'Africa. Ne esce un mix di non facile collocazione.
Ma quello che realmente preme esprimere alla Okorafor e che traspare ad ogni pagina è l'orgoglio razziale della sua etnia, l'amore per l'Africa e il suo folclore, e più importante ancora un messaggio universale di fraternità, contro ogni razzismo, di razza e di genere.
Date queste premesse, credo che la fantascienza per la Okorafor sia più un mezzo assai duttile che un fine e ai puristi della FS i suoi romanzi probabilmente non convinceranno sino in fondo.
Personalmente limitandosi al solo lato fantascientifico, ho apprezzato più Laguna di Binti. Ma ho travato entrambi i testi meritevoli di lettura e li consiglierei entrambi fosse altro che per vedere le cose da un punto di vista esotico e molto lontano dal nostro.
Sicuramente sono testi consigliatissimi per chi cerca letture che siano di svago ma anche e soprattutto impegnate.
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Re:L’angolo delle letture di UraniaMania
« Rispondi #93 data: 23 Giugno 2021, 10:59:26 »
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Per questo romanzo o meglio serie di racconti uniti a formare un romanzo, ho sentimenti contrastanti, alcune parti molto belle e profonde altre le definirei banali potrei azzardare messe li come riempitivo, comunque nel complesso giudizio positivo, voto 7
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Re:L’angolo delle letture di UraniaMania
« Rispondi #94 data: 24 Giugno 2021, 16:03:44 »
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Ed eccoci a concludere una delle trilogie, come andremo a vedere, più discusse da quasi un decennio.
stiamo ovviamente parlando della trilogia Imperial Radch di Ann Lekie.

Qui mostrata in quella che è la miglior edizione italiana,
quella della Mondadori, collana Oscar Fantastica Titan che raccogli tutti e tre i titoli che compongono la trilogia, più tre racconti collegati.


La prima comparsa in Italia di questa importante Trilogia di Fantascienza avviene grazie alla Fanucci.
Di fatti nel novembre 2014, a brevissima distanza dall'uscita della prima edizione in lingua, del ottobre 2013, la Fanucci pubblica Ancillary Justice, che solo citando i premi più importanti porta a casa il BSFA, l'Hugo, il Nebula, il Locus e l'Arthur Clarke.

  

Parliamo di Space Opera a tutto tondo, con un World Bulding dettagliato, innovativo ed interessantissimo. in questo primo volume c'è tutto quello che un appassionato del genere si può aspettare: I.A., estensioni duplicate e moltiplicate della stessa intelligenza artificiale in unità di combattimento, corpi umani clonati, imperi galattici e razze aliene potentissime e misteriose.
Grande attesa e successo sicuro è lecito aspettarsi anche da noi, grazie a Fanucci...
...ed invece no.
Il romanzo tradotto in italiano risulta quasi incomprensibile.
Ann Leckie non fa distinzione di genere maschile o femminile, purtroppo in inglese questa scelta è di facile attuazione.
In italiano no, e la traduzione della Fanucci aggiunge in peggio del suo, cambiando a caso di volta in volta i pronomi ai personaggi, rendendo la lettura se non incomprensibile, decisamente frustrante.
Le polemiche in rete sono state feroci, anche se a scusante per la Fanucci si può affermare che questo Ancillary Justice sia stato a memoria, il primo romanzo in cui si è presentato in traduzione il problema del genere di appartenenza sessuale e percepito dei personaggi.

L'anno dopo è la volta di Ancillary Sword.
Qui sotto nella versione di prima edizione italiana sempre per Fanucci, e la successiva edizione in Urania Jumbo che riprende l'ottima traduzione Mondadori dell'edizione Oscar Fantastica di Francesca Mastruzzo.

  

Anche questo secondo volume vince il BSFA, il Locus e arriva terzo al Hugo.
Dopo tutte le polemiche sul primo romanzo, sarebbe stato logico aspettarsi che in Fanucci fossero corsi a rimediare una traduzione decente.
Niente di più falso, non solo permangono i problemi di traduzione, ma si aggiunge un altro difetto, molto grave per i collezionisti.
Ad Ancillary Sword viene cambiato rispetto a Justice, sia la collana di appartenenza che il tipo di rilegatura, che passa da rilegato a brossurato.
Conosco collezionisti che hanno giurato di non acquistare più da Fanucci dopo questo libro.

A peggiorare, se possibile, quanto sopra, c'è da aggiungere che anche il romanzo non è all'altezza del precedente.
la storia non decolla, anzi c'è un involuzione. Il ritmo è soporifero. Non succede praticamente niente, 300 e passa pagine a parlare di serviti di te in porcellana, preziosi quanto antichi.
Insomma una gran delusione, che si rispecchia nelle vendite, tanto che Fanucci non pubblicherà mai il successivo e conclusivo romanzo, Ancillary Mercy.

A questo punto viene in soccorso, di noi poveri e bistrattati lettori di FS, mamma Mondadori.
Nel 2019 viene prima annunciato e poi pubblicato in Oscar Fantastica un volume in edizione Titan che raccogli tutta la trilogia Imperial Radch in una nuova e corretta traduzione.
Finalmente i più coraggiosi potranno leggere come Ann Leckie ha pensato di portare a termine le avventure dell'Ancella Breq, in Ancillary Mercy edito in prima edizione in lingua nel 2015.

Qui in edizione Urania Jumbo, in edicola questo mese, grazie alla sinergia combinata tra edizioni da libreria e edizioni da edicola della Mondadori.



Diciamo subito, che grazie alle nuova traduzione di tutti e tre i romanzi, attenta alle appartenenze di genere, fatta dalla brava  Francesca  Mastruzzo, aiutata nel compito anche dalla maggior sensibilità sull'argomento che negli anni è maturata in Italia, si rende finalmente merito alla bellezza e complessità del ciclo scritto dalla Leckie.
Anche quest'ultimo volume porta all'autrice un premio Locus e un terzo posto all'Hugo, più la vittoria in altri premi minori.
Mercy si giova oltre che di una buona traduzione anche di una buona storia che rialza le quotazioni dell'intera trilogia.
Il cerchio si chiude abbastanza bene, anche se la Leckie si lascia uno spiraglio aperto per eventuali seguiti.
L'ancella o unità ausiliaria Breq; tutto quello che rimane dell'astronave Justice of Toren, ha finalmente le sue rivincite a lungo inseguite sull'impero Radchaai.
Le I.A. delle stazioni o delle navi dell'impero sono adesso in grado di affrancarsi, resta inalterato il mistero dei potentissimi Alieni Preseger.
Come restano purtroppo alcune pesantezze nelle descrizioni delle varie cerimonie de Tè.

Tutto sommato, una lettura che ogni appassionato di Fantascienza dovrebbe portare a termine.
Per l'importanza dell'epopea e della vastità dell'universo in cui si muovono i personaggi.
Per le innovazioni linguistiche e sulle tematiche affrontate nello svolgimento del racconto.
Per la storia editoriale, così travagliata che ha perseguitato in quasi un decennio, le edizioni italiane.  
« Ultima modifica: 24 Giugno 2021, 21:08:56 di bibliotecario » Loggato
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Re:L’angolo delle letture di UraniaMania
« Rispondi #95 data: 28 Giugno 2021, 16:04:10 »
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Citazione da: bibliotecario il 09 Maggio 2021, 16:12:52

Prima di iniziare la lettura di due novità che il mese di maggio ci ha portato, nell'ordine l'auto conclusivo Antropocene Boom, e Fearless: scontro mortale, 2° volume del ciclo Lost Fleet, vi voglio parlare di un libro di cui avevo sentito parlare sul Gruppo Facebook Romanzi di Fantascienza in occasione della Festa della Liberazione il 25 Aprile scorso.
Libro e ciclo che mi è stato caldamente consigliato anche dal nostro Davide Del Popolo Riolo che di Storia se ne intende.
Sto parlando del romanzo La Nostra Guerra di Enrico Brizzi, il primo in ordine cronologico delle vicende narrate e l'ultimo in ordine di pubblicazione della trilogia dedicata a Lorenzo Pellegrini, denominata L'Epopea Fantastorica Italiana.



Romanzo che ho trovato sorprendente, la miglior Ucronia che abbia letto.
Brizzi parte dal presupposto che il regime fascista non faccia entrare l'Italia nel secondo conflitto mondiale al fianco della Germania e da qui costruisce un romanzo di formazione che non lascia indifferenti.
In più di 600 pagine l'autore, non si limita ad un puro esercizio di retorica, come è facile in questi tipi di narrazioni, tutt'altro; pagina dopo pagina coinvolge il lettore nelle tragicomiche vicissitudini di un giovane borghese bolognese e della sua famiglia, l'adolescente Lorenzo Pellegrini.  
Vicissitudini che permettono all'autore di portarci a spasso nell'Italia degli anni '40 tra dinamiche familiari, sociali e politico economiche. Uno spaccato di storia sociale non poi tanto diverso dal reale.
E' uno spasso leggere il riposizionamento delle pedine sulla scacchiera  degli equilibri nazionali e internazionali e le vicende della seconda guerra mondiale con i gerarchi fascisti al fianco dei generali alleati; e al contempo seguire il percorso di crescita e le esperienze del protagonista tra le organizzazioni giovanili fasciste e un CLN in camicia nera. Menzione a parte merita il divertente capovolgimento delle date ufficiali che la storia ci ha consegnato da parte di Brizzi.
Come dicevo sono partito dal primo libro seguendo l'ordine cronologico degli eventi narrati, ma il primo libro dedicato a questo personaggio da Brizzi nel 2008 è L'inattesa piega degli eventi, che ci mostra un Lorenzo Pellegrini trentenne, cronista sportivo caduto in disgrazia ed inviato a seguire le ultime giornate del campionato della Serie Africa delle colonie eritrea, etiope e somale associate alla Federcalcio italiana.
Lo metto in coda di lettura insieme a Lorenzo Pellegrini e le donne.

  

Il giovane Lorenzo Pellegrini,  i suoi compagni di Ginnasio e gli abitanti di Sansepolcro entrano nel cuore del lettore.


Qual miglior momento per leggere, L'inattesa piega degli eventi, visto l'argomento, se non nei giorni in cui si sta giocando l'Europeo di calcio.
Calcio alla TV e calcio da leggere
Purtroppo nella foga calcistica mi sono dimenticato, di leggere i romanzi del ciclo nell'ordine cronologico della vita del protagonista.
Avrei dovuto leggere prima di L'innatesa piega degli eventi, Lorenzo Pellegrini e le donne.
Vabbè ormai il danno è fatto.

Veniamo al Romanzo.


Primo romanzo scritto da Brizzi ma terzo in ordine cronologico del trittico denominato L'epopea Fantastorica Italiana con protagonista il cronista sportivo Lorenzo Pellegrini.
Se nel romanzo La Nostra Guerra, seguivamo le disavventure tragicomiche del giovane ed imberbe Lorenzo e della sua famiglia. Sballottata su e giù per il centro Italia a causa degli eventi di una seconda Guerra Mondiale in cui il fascismo non prende la decisione di allearsi con la Germania; in questo L'inattesa piega degli eventi, troviamo un Lorenzo trentenne nel pieno degli anni del Boom economico, in cui il fascismo è alle prese con la successione di un Mussolini ormai più che settantenne e in fin di vita.
Le Olimpiadi  romane sono alle porte, ma il cronista Pellegrini viene inviato per punizione nel corno d'Africa per raccontare il misconosciuto campionato delle repubbliche italiane associate.
Da queste premesse Brizzi da libero sfogo a tutta la sua fantasia, e costruisce una serie di personaggi comprimari memorabili, operanti in una situazione internazionale storicamente verosimile, accettate le premesse.
Seguiamo un Pellegrini spaesato ed inconsapevolmente complice negli avvenimenti che contrappongono i coloni italiani agli autoctoni somali ed etiopi, sia in campo politico che sportivo.
Ai fermenti giovanili del movimento Rastafari, e alle prese con le premi esperienze con la marijuana.
Se proprio si vuol trovare un difetto, possiamo dire che la parte "Africana" del romanzo è estremamente riuscita e divertente, mentre la parte finale, "Italiana" è forse poco approfondita e troppo frettolosa.
Certamente anche se la lettura resta assai piacevole per tutti, più che ad un lettore di Fantascienza il romanzo è imprescindibile per gli amanti del calcio degli albori e ovviamente per gli amanti del genere Ucronico.
« Ultima modifica: 28 Giugno 2021, 16:20:59 di bibliotecario » Loggato
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Re:L’angolo delle letture di UraniaMania
« Rispondi #96 data: 29 Giugno 2021, 18:09:55 »
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Per chiudere le letture di giugno, mi sono scelto qualcosa di fuori genere e breve.
Per staccare un poco, ed iniziare col cipiglio giusto un Luglio di grandi letture in casa Mondadori.
Mi aspettano nell'ordine: The Calculating Star, Proiettili lenti, BlackOut e Temponauti.
Bel programmino, no?

Tornando ad oggi, fuori dal mio genere di elezione e breve, mi ha fatto venire in mente la nuova collana della Zona, 42Nodi, curata dalla bravissima Chiara Reali, una garanzia assoluta di qualità e professionalità.

La scelta è caduta su Pupille, di Luigi Musolino, racconto di 96 pagine di genere Horror, con la sua "nera" copertina.



Non sono avvezzo alle letture di questo Genere, e sono felice di non aver affrontato questa lettura la sera prima di coricarmi.
Pupille è un breve racconto nero, che genera una profonda inquietudine in chi legge, sarà perché il soggetto sono dei bambini, sarà l'ambientazione, una scuola elementare in un paese come tanti, sarà la scrittura di Musolino, francamente non lo so.
Magari sono tutte queste cose messe insieme, ma sta di fatto che questa rivisitazione moderna della fiaba del pifferaio magico, inquieta e disturba e credo che per un racconto horror far raggiungere al lettori questi due stati d'animo sia un bel pregio.
Provate per credere.
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Re:L’angolo delle letture di UraniaMania
« Rispondi #97 data: 08 Luglio 2021, 15:57:48 »
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Citazione da: capricorno52 il 20 Giugno 2021, 16:06:29

Un buon inizio di una interessante trilogia



  
Un racconto di genere ucronico scritto in modo brillante dall’ autrice , nel ricreare la cultura e la sensibilità della società americana degli anni '50, nonché la natura e le capacità del programma spaziale di quei tempi. Complimenti alla Kowal per la attenta ricerca delle fonti e per le precise ricostruzioni.
Gran parte della trama è incentrata sul sessismo e sui pregiudizi affrontati dalle donne e dalle minoranze, ma anche dall’ indifferenza di tante persone “normali”  ai problemi di vita che ne derivavano.
In un mondo sconvolto da una catastrofe planetaria sembra che sia rimasta un'unica soluzione per la razza umana migrare nello spazio alla ricerca di un’ altra Terra . Elma York esperta pilota e dottore in fisica e matematica che aspira a divenire astronauta, ingaggia una dura battaglia contro i pregiudizi maschilisti per essere la prima Donna Astronauta.
Difficile non tifare per Elma , la protagonista, che cerca di mantenere intatta la sua vita e i suoi ideali maturati nell’ educazione familiare in una comunità discriminata (ebrea) , forgiati nell’ attività di pilota  , eppure , forse volutamente , il personaggio presenta parecchie incongruenze , è un genio matematico , ma allo stesso tempo è in guerra con i tabu’  inculcati nell’ educazione familiare a tal punto da provocare attacchi di ansia tali da renderla inabile a condurre a fondo la battaglia per la sua emancipazione , circondano Elma molti altri personaggi ben caratterizzati che sorreggono la trama  :
- Stetson Parker responsabile degli astronauti e convinto maschilista ma anche colonna portante del programma spaziale ;
- Nathaniel York  marito di Elma e capo degli ingegneri  , carattere dolce e comprensivo ma anche di grande supporto per Elma ;
- il gruppo delle calcolatrici dello IAC  ,le Ninenty-Nines un club di aviatrici etc..
Il racconto ha un andamento ondivago molto buona la parte iniziale che descrive l’impatto e le conseguenze dell’impatto della grande meteora sia in generale che con le riflessioni scientifiche e sentimentali dei personaggi. Il ritmo rallenta ed il libro è meno affascinante nella parte centrale che tratta dell’ attività di emancipazione di Elma e le sue compagne ed amiche ma anche della nascita, diffusione su scala mondiale e del quotidiano lavoro dello IAC ( International Aerospace Coalition).Il Ritmo riprende vigore nella parte finale con le scene della sequenza di lancio del razzo per la Luna.

In definitiva un libro con una trama ucronica interessante per i temi di emancipazione trattati , ottimi personaggi , cronache con stile giornalistico anni ‘ 50 , ben scritto, qualche dubbio sulla rappresentazione ottimistica dei tempi necessari per inviare un uomo sulla Luna, di solo 6 anni  , l’ intervallo temporale dalla caduta della meteora allo sbarco  dei primi uomini sulla luna, forse per scelta il tema femminista e antirazzista appare trattato in modo freddo e cronachistico, quasi asettico ,  poteva avere una maggior forza ed impatto sulla trama.




Concluso anch'io la lettura di questo pluripremiato romanzo.
Non posso che accodarmi alle considerazioni di Capricorno52 e l'asciare qui il mio entusiastico commento.

A mio personalissimo modo di vedere premi decisamente meritati, per un romanzo che ha molti meriti e pochi se non nessun difetto.
Iniziamo col dire che trattasi di un racconto Ucronico. L'autrice si allontana dal nostro passato in una data precisa, l'elezione di Truman a presidente degli Stati uniti a scapito di Dewey, subito dopo la seconda guerra mondiale.
In Calculating Star le elezioni sono vinte da Dewey molto più favorevole alla conquista dello Spazio rispetto a Truman. In questa ipotetica linea temporale ad accelerare la corsa allo spazio ci si mette pure un evento catastrofico da possibile estinzione di massa.
Da queste premesse Robinette Kowal costruisce una sapiente e accuratissima trama in cui non la Nasa ma IAC (International Aerospace Coalition) danno il via ad una vitale corsa alla spazio e alla Luna, con ben più di dieci anni di anticipo rispetto alla realtà.
Tutta la parte tecnica, scientifica e militare del racconto è perfettamente inerente alla realtà degli anni cinquanta dello scorso secolo, l'autrice come spiega nelle Nota storica in coda al romanzo si è giovata dell'aiuto di esperti della Nasa, piloti militare ed anche di astronauti. Dall'accuratezza dei termini e dell'operatività dell'IAC, si potrebbe pensare di star leggendo un trattato storico romanzato, invece di un vero e proprio romanzo di FS, ma The Calculating Star non è solo questo.
All'autrice interessa anche e soprattutto parlare delle contradizioni della cultura Americana degli anni '50 imbevuta di perbenismo, razzismo e machismo per ammonirci sul presente.
Anche questo binario di lettura è storicamente veritiero e ben curato. In tutto il romanzo di puramente fantasioso vi sono solo le premesse e il fatto di riuscire ad arrivare sulla Luna senza l'ausilio di calcolatori elettronici. Anche molti dei ben sviluppati personaggi, sono realmente esistiti o sono ispirati a personaggi realmente vissuti e facilmente riconoscibili.
In conclusione un appassionante Romanzo di Fantascienza impegnata, appartenente ad un ciclo che spero presto potremo leggere nella sua completezza.
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« Rispondi #98 data: 08 Luglio 2021, 16:08:13 »
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L’ultima imperatrice, Fanucci NC, John Scalzi 2019

Termina con questo volume una bella trilogia di fantascienza!
Una Space Opera come da tempo non si trovava nelle pubblicazioni di genere.
Alcune migliaia di anni nel futuro, un ramo dell'umanità, composto da miliardi di persone, vive su un insieme di pianeti chiamato Interdipendenza.
I loro sistemi stellari distano molte centinaia di anni luce ma sono legati insieme dal Flow, una sorta di fiume iperspaziale che collega questi pianeti.
Il crollo del Flow, il percorso interstellare tra i pianeti dell'Interdipendenza, è accelerato. Interi sistemi stellari, e miliardi di persone, vengono tagliati fuori dal resto della civiltà umana, e tutti i mondi dell'Interdipendenza tranne uno (chiamato Fine) sono completamente incapaci di sostenere la vita umana senza la costante importazione di cibo e beni da altri mondi - da qui il termine "Interdipendenza"..
Questo crollo è stato predetto attraverso risultanze scientifiche... e tuttavia, anche se l'evidenza è ovvia ed il problema a prima vista insormontabile, molti cercano ancora di razionalizzare, ritardare e trarre profitto da questi ultimi giorni di uno dei più grandi imperi che l'umanità abbia mai conosciuto.
L’ imperatrice Grayland II ha finalmente strappato il controllo del suo impero a coloro che le si oppongono e che negano la realtà di questo crollo.
Ma il "controllo" non è completo, ed anche se Grayland si sforza di salvare il maggior numero possibile della sua gente dall'isolamento e dalla conseguente morte per povertà, le forze che si oppongono al suo governo agiranno in modo feroce e disperato per farla cadere dal suo trono e dal suo potere, con ogni mezzo necessario.
Grayland ed i suoi alleati devono usare ogni strumento a loro disposizione per salvare se stessi e tutta l'umanità. Eppure potrebbe non bastare.
Grayland è difronte al dilemma, sarà la salvatrice della sua civiltà... o l'ultimo imperatore a indossare la corona?
Una Space Opera dotata di profondità dell’ intreccio, posizionata in un convincente e coerente lontano futuro, sostenuta dalle interpretazioni di tanti personaggi di buon spessore psicologico, scritta in modo impeccabile ed intrisa della solita ironia tipica di Scalzi, tuttavia rispetto ad altre opere, l’autore, è troppo leggero, in questo libro nell’ affrontare le potenti emozioni umane come l’amore ed il dolore quando la trama o i personaggi lo richiedano.
La serie è anche tematicamente attuale; civiltà che va in pezzi per negligenza, miopia e inazione di fronte a un cataclisma imprevisto suona familiare? Sebbene i volumi della trilogia siano stati completati mesi prima dell'epidemia di COVID-19, echi allarmanti di eventi attuali risuonano dalle pagine di  “L’ultima Imperatrice”, la preveggenza dei disastri naturali è un tratto non raro nella fantascienza, né è sorprendente che provenga da Scalzi che per gran parte della sua carriera è riuscito a tenere il dito sul polso sui problemi della società, l’ultima imperatrice, romanzo completato all’inizio della pandemia del Covid 19, è largamente preveggente nella sua visione critica di una società capitalistica in crisi rispetto al problema, all’ attenzione dell’ umanità da almeno mezzo secolo, parlo del "riscaldamento globale”, assimilabile, nella finzione romanzata, alla dissoluzione progressiva del Flow, dove le persone agiscono in modi miopi, negando e ritardando l'azione contro un problema incombente fino a quando non raggiunge il punto di crisi, e troppi dei responsabili sono concentrati egoisticamente sui propri interessi piuttosto che sulle proprie responsabilità nei confronti di coloro che governano.
Scalzi ha un messaggio serio da condividere, ma è facilmente comprensibile grazie ad  un ritmo veloce, molta azione e frequenti dosi di umorismo sarcastico e parolacce, ben rappresentato nel personaggio di Kiva Lagos, una sboccata cospiratrice con abbastanza coscienza ed etica umana da comprendere che la civiltà così come da tutti conosciuta sta volgendo al termine e che sarebbe necessaria una iniezione d’altruismo nella classe dirigente.
Il finale ha uno sviluppo scioccante, dire di più sarebbe sconfinare nel territorio degli spoiler, ma mi sono chiesto se questo evento e le decisioni che lo hanno portato fossero necessarie come descritto nel libro o fosse una manovra di Scalzi per non cadere nel “buonismo” nel senso più stucchevole della parola.
Questa è una delle serie di fantascienza più leggibili in modo compulsivo, intelligenti e divertenti che abbia letto di recente, e ne raccomando la lettura.


    
« Ultima modifica: 10 Luglio 2021, 17:55:00 di bibliotecario » Loggato
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« Rispondi #99 data: 08 Luglio 2021, 17:28:11 »
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Citazione da: capricorno52 il 08 Luglio 2021, 16:08:13

....
ne  raccomando la lettura .


  


Leggiamo in parallelo
Questo però lo metto in coda tra Temponauti e Proiettili lenti.
« Ultima modifica: 08 Luglio 2021, 17:29:12 di bibliotecario » Loggato
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« Rispondi #100 data: 08 Luglio 2021, 18:06:27 »
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Ho iniziato "Proiettili lenti" per ora mi trovo di fronte un Reynolds "inconsueto" scusa è un eufemismo, mi piace meno di altre volte , stasera inzio  con il primo racconto doi "temponauti"
  
ok leggiamo in parallelo

Ciao

Leo
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« Rispondi #101 data: 08 Luglio 2021, 19:02:01 »
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Citazione da: capricorno52 il 08 Luglio 2021, 18:06:27

...
ok leggiamo in parallelo

Ciao

Leo


Scusa mi sono espresso male,
intendevo che praticamente leggiamo gli stessi libri, che quasi sembra che stiamo leggendo in parallelo
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Re:L’angolo delle letture di UraniaMania
« Rispondi #102 data: 09 Luglio 2021, 11:12:48 »
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Ed eccoci alla terza antologia annuale che quel vero e proprio Deus ex machina di Franco Forte, ha ideato e lanciato, ottenendo sin dal primo volume, Strani Mondi, un successo che va ben al di là di quello che era lecito aspettarsi.

Appena arrivata nella mia edicola, me la sono accaparrata ed ho iniziato ieri sera la lettura, gustandomi la presentazione ed il primo dei quattordici racconti.

Leggere l'introduzione di Forte, è di per se una piacevole sorpresa.
Scoprire che il tema dell'antologia è stato scelto, nient'altro che per la passione posseduta per il sottogenere dal curatore stesso, che poi è anche la mia, non ha fatto che aumentare le mie aspettative per i racconti.
Traspare dalle parole di Forte tutta la soddisfazione per questo appuntamento col MilleMondi tutto Italiano e l'orgoglio per "i suoi autori", che crescono, come Aloisio, Imperi, De Boni o sono ormai affermati come Tonani, De Pascalis, Forte, Patrignani, passando dai premiati Conforti, Del Popolo Riolo, Farris, Kremo, Repetto Vastano.
e che dire di Fabriani che ritorna ad allietarci con una nuova avventura del più famoso Vicedirettore del UCCI, Mariani, non vedo l'ora di arrivare a leggere il  suo racconto.
Poi sarà, come al solito, caccia agli autografi

  • "L'ultima lettera" di Fabio Aloisio
  • Commento: Si parte subito col botto. Dal titolo avevo creduto che si sarebbe trattato di un racconto dalla trama abbastanza classica per il sotto genere, senza spoilerare, in parte è anche vero, ma la trovata iniziale è folgorante e del tutto inaspettata. Il racconto è accattivante si parla di amore, odio e vendetta, in un clima presente e futuro che lascia poche speranze. Bravo Aloisio. Voto 7
  • "L'impronta del passato presente" di Franci Conforti
  • Commento: In Reading...
  • "Corvi" di Davide De Boni
  • Commento:
  • "La crononauta di Hawking" di Luigi De Pascalis
  • Commento:
  • "Il giorno in cui vinsi la guerra del passato" di Davide Del Popolo Riolo
  • Commento:
  • "Saluti e baci da Amboise" di Lanfranco Fabriani
  • Commento:
  • "Le parole" di Clelia Farris
  • Commento:
  • "Mangia tempo" di Andrea Franco
  • Commento:
  • "La creatrice di tempi" di Lukha B. Kremo
  • Commento:
  • "Chronology" di Flavia Imperi
  • Commento:
  • "Caccia al tesoro" di Leonardo Patrignani
  • Commento:
  • "Corpi paralleli" di Giovanna Repetto
  • Commento:
  • "Tectiti" di Dario Tonani
  • Commento:
  • "L'orizzonte degli eventi" di Claudio Vastano
  • Commento:
« Ultima modifica: 11 Luglio 2021, 14:59:44 di bibliotecario » Loggato
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Re:L’angolo delle letture di UraniaMania
« Rispondi #103 data: 09 Luglio 2021, 21:31:46 »
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Ed eccoci alla terza antologia annuale che quel vero e proprio Deus ex machina di Franco Forte, ha ideato e lanciato, ottenendo sin dal primo volume, Strani Mondi, un successo che va ben al di là di quello che era lecito aspettarsi.

  .... Aggiornamento, sera del primo giorno di lettura
  • "L'ultima lettera" di Fabio Aloisio
  • Commento: Si parte subito col botto. Dal titolo avevo creduto che si sarebbe trattato di un racconto dalla trama abbastanza classica per il sotto genere, senza spoilerare, in parte è anche vero, ma la trovata iniziale è folgorante e del tutto inaspettata. Il racconto è accattivante si parla di amore, odio e vendetta, in un clima presente e futuro che lascia poche speranze. Bravo Aloisio. Voto 7
  • "L'impronta del passato presente" di Franci Conforti
  • Commento: Dopo romanzi come Stormachine, e Eden, o racconti del tipo Come concime, le aspettative che mi ero fatto per la brava Franci erano forse un poco troppo alte. Purtroppo questo racconto non mi ha colpito, troppo complicato, troppo lasciato in sospeso, poco empatico, nel breve tempo a disposizione di un racconto, non sono entrato in sintonia con i personaggi. Voto 5
  • "Corvi" di Davide De Boni
  • Commento: De Boni, altro autore portato alla ribalta dal nuovo corso impostato da Franco Forte per le collane Mondadori da edicola. Questo Corvi è un ottimo racconto che ti tiene incollato alle pagine sino all'ultima parola, un intreccio spazio temporale classico ma ben sviluppato e dal finale non scontato, sapientemente preparato che colpisce a segno. Voto 7
  • "La crononauta di Hawking" di Luigi De Pascalis
  • Commento: E' per racconti come questo che amo le storie di viaggi nel tempo. Immaginifico, potente, emozionante, struggente. Voto 7,5
  • "Il giorno in cui vinsi la guerra del passato" di Davide Del Popolo Riolo
  • Commento: In Reading...
  • "Saluti e baci da Amboise" di Lanfranco Fabriani
  • Commento:
  • "Le parole" di Clelia Farris
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  • "Mangia tempo" di Andrea Franco
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  • "La creatrice di tempi" di Lukha B. Kremo
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  • "Chronology" di Flavia Imperi
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  • "Caccia al tesoro" di Leonardo Patrignani
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  • "Corpi paralleli" di Giovanna Repetto
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  • "L'orizzonte degli eventi" di Claudio Vastano
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Re:L’angolo delle letture di UraniaMania
« Rispondi #104 data: 09 Luglio 2021, 23:29:49 »
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Proiettili lenti, Urania Collana nro 1692 , Alastair Reynolds 2015

Alastair Reynolds, autore cult, della serie Revelation Space si cimenta tramite un racconto lungo con una storia nata da un atto di violenza durante una guerra, ma che spazia sui temi della coscienza e dell’ identità di se stessi per scoprire chi siamo veramente, chi vogliamo divenire, e come riuscirci.
  
Alla fine di una lunga guerra, durante un cessate il fuoco, un soldato di nome Scur è catturata da un criminale di guerra, Orvin, e lasciata per morta tra le rovine di un bunker. Si sveglia e rivive a bordo della “Caprice” una ex nave da crociera trasformata in trasporto di prigionieri.
Qualcosa è andato terribilmente storto con la nave,  con un computer che muore lentamente e passeggeri svegli, per lo più criminali di guerra o soldati appartenenti a fazioni diverse e fra loro ostili, ma anche civili e membri dell'equipaggio.  
Non solo, la nave è in orbita da tempo immemorabile al pianeta Tottori, destinazione originaria che nel frattempo sta attraversando un lungo periodo glaciale. Ad aumentare le paure e l’odio di Scur, anche Orvin è sulla nave, il che potrebbe causare problemi...
Premetto che amo la creatività e la scrittura dell’Alastair Reynolds, autore della brillante serie Revelation Space, ma alla fine dopo la lettura non sono certo di amare “Slow Bulletts”.
All’ inizio il racconto trasmette un pesante senso di disperazione, condensato nel raccontarsi in prima persona sul passato e su ciò che sta succedendo nel presente da parte di Scur, poi proseguendo, cominciano ad affiorare i temi cari a Reynolds, ad esempio l’importanza della memoria o meglio di non perdere la memoria intesa come immagine di se stessi e dei nostri cari ma anche come somma delle conoscenze che formano la cultura e che rappresentano un bene collettivo, e così, scopriamo cosa sono i proiettili lenti
nei corpi dei passeggeri memorie incapsulate che interagiscono con la mente e stimolano i sentimenti , come alcuni ricordi di vita, curriculum e storie di servizio.

Il racconto prende vita e procede oltre affrontando i temi angoscianti legati alla pura sopravvivenza dei personaggi, tuttavia nel proseguire, Slow Bullets trascura la parte Hard SF, le ambientazioni cosmologiche e le realtà tecnologiche, anche gli imperscrutabili alieni sono liquidati in poche pagine, lasciando una sensazione vaga e insoddisfatta nel contesto in cui di solito risiede il senso del meraviglioso, d’altra parte anche i personaggi, ad esempio non riesco ad immaginare Orwin come rappresentante del male, e tranne Scur che ha il pregio di evolvere nei sentimenti dall’odio alla redenzione ma solo nel finale del racconto, sono piuttosto schematici e freddi, figli anche di una prosa piatta poco colorata, a volte caratteristica negativa di Reynolds.

Nel dire tutto questo, tuttavia, il libro si legge velocemente e scorre bene, a me dà la sensazione di una anticipazione, molto breve, con molti tratti epici, quasi un piccolo angolo in una trama più grande, però anche a causa di questa sua brevità, la storia non raggiunge mai le vette che avrebbe potuto potenzialmente raggiungere.
Come fan di Reynolds mi aspetto più robustezza e varietà nella trama, una scrittura appropriata, con ricchezza di termini, che supporti al meglio l’immaginazione del lettore.
Sufficiente.
Voto 6,5


« Ultima modifica: 10 Luglio 2021, 18:06:32 di bibliotecario » Loggato
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