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Home Forum | La Fantascienza e gli altri generi... | Autori di Fantascienza | Discussione: Raphael A. Lafferty «prec succ»
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  Autore  Discussione: Raphael A. Lafferty  (letto 3708 volte)
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Raphael A. Lafferty
« data: 31 Dicembre 2011, 15:36:39 »
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Da nessuna parte nel regolamento di questa sezione sta scritto che uno deve scrivere per forza un post su un autore che gli piace, vero? Ed allora ecco un topic che inizia in modo un po' diverso dal solito...
Avete mai letto "L'equazione del giorno del giudizio"? Io l'ho trovato semplicemente atroce: inutile e noioso nella sua monotona ripetitività e strampalato nel senso peggiore del termine. A nulla sono valse tre riletture: l'ho rivalutato solo dopo aver letto "Strada senza fine" ed ancora oggi se ripenso alla lettura ho i brividi.
L'unico pregio de "l'equazione del giorno del giudizio" è che è diventato automaticamente il libro che amo citare quando sento qualcuno che parla male della Guida Galattica e mi viene a dire che Douglas Adams non vale nulla...
Ma veniamo al dunque; come principale difetto di lettore ho il fatto che non posso assolutamente esimermi dall'apprezzare almeno un libro di un autore: con Zelanzy sono andato avanti a legger libri finchè non sono usciti fuori "Signore dei sogni" e "Il signore della luce", con Ballard ho tenuto botta finchè non sono usciti fuori "I segreti di Vermilion Sands" e "Condominum", con Harness ho provato finchè non è uscito "Astronave senza tempo" e con la Le Guin mi farò forza e leggerò "I reietti dell'altro pianeta", ma con Lafferty non so proprio che leggere e vorrei un consiglio da chi lo conosce meglio di me.
Mi sono preso "Cantata spaziale" pieno di buone intenzioni, ma dopo una cinquantina di pagine di puro "nonsense" e di disavventure senza alcun filo conduttore, inizio a chiedermi se sono diventato di colpo stupido oppure se davvero devo dar retta alla teoria dell'idiosincrasia che ogni tanto mi viene tirata in ballo.
E' possibile che Lafferty non abbia scritto nulla che possa piacermi? Con che spirito lo devo leggere? Dovrebbe far ridere (o sorridere) come Sheckley ed Adams, oppure è un tipo di satira più sottile come quella di Reynolds o del Vonnegut di "Ghiaccio nove"?
Qualcuno può consigliarmi uno/due/tre libri di Lafferty per farmici fare un po' la pace?
Vi ringrazio in anticipo.
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Re:Raphael A. Lafferty
« Rispondi #1 data: 01 Gennaio 2012, 10:46:21 »
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Citazione da: maxpullo il 31 Dicembre 2011, 15:36:39

Da nessuna parte nel regolamento di questa sezione sta scritto che uno deve scrivere per forza un post su un autore che gli piace, vero? Ed allora ecco un topic che inizia in modo un po' diverso dal solito...
Avete mai letto "L'equazione del giorno del giudizio"? Io l'ho trovato semplicemente atroce: inutile e noioso nella sua monotona ripetitività e strampalato nel senso peggiore del termine. A nulla sono valse tre riletture: l'ho rivalutato solo dopo aver letto "Strada senza fine" ed ancora oggi se ripenso alla lettura ho i brividi.
L'unico pregio de "l'equazione del giorno del giudizio" è che è diventato automaticamente il libro che amo citare quando sento qualcuno che parla male della Guida Galattica e mi viene a dire che Douglas Adams non vale nulla...
Ma veniamo al dunque; come principale difetto di lettore ho il fatto che non posso assolutamente esimermi dall'apprezzare almeno un libro di un autore: con Zelanzy sono andato avanti a legger libri finchè non sono usciti fuori "Signore dei sogni" e "Il signore della luce", con Ballard ho tenuto botta finchè non sono usciti fuori "I segreti di Vermilion Sands" e "Condominum", con Harness ho provato finchè non è uscito "Astronave senza tempo" e con la Le Guin mi farò forza e leggerò "I reietti dell'altro pianeta", ma con Lafferty non so proprio che leggere e vorrei un consiglio da chi lo conosce meglio di me.
Mi sono preso "Cantata spaziale" pieno di buone intenzioni, ma dopo una cinquantina di pagine di puro "nonsense" e di disavventure senza alcun filo conduttore, inizio a chiedermi se sono diventato di colpo stupido oppure se davvero devo dar retta alla teoria dell'idiosincrasia che ogni tanto mi viene tirata in ballo.
E' possibile che Lafferty non abbia scritto nulla che possa piacermi? Con che spirito lo devo leggere? Dovrebbe far ridere (o sorridere) come Sheckley ed Adams, oppure è un tipo di satira più sottile come quella di Reynolds o del Vonnegut di "Ghiaccio nove"?
Qualcuno può consigliarmi uno/due/tre libri di Lafferty per farmici fare un po' la pace?
Vi ringrazio in anticipo.


E ci risiamo, maxpullo, tiri di nuovo in ballo un libro di Lafferty scritto quando era vecchio e molto malato, come ti dissi un un vecchio thread: L'equazione del giorno del giudizio non fa testo, i migliori scritti di RAL si collocano nel periodo 1968-77, nel 1980 ebbe un infarto e da allora non fu più lo stesso, smise di scrivere regolarmente nel 1984.
Personalmente quando voglio divertirmi in maniera intelligente io leggo Lafferty, Scheckley e Goulart in quest'ordine, e Space Chantey è IMHO uno dei suoi romanzi più divertenti in assoluto (altro che Somtow Sucharitkul!), la rivisitazione dell'Odissea di Omero in una ambientazione galattica è un esempio vivido della schioppettante immaginazione di RAL, certo Ulisse non combatte con gli dei nordici né gioca a poker con un serpente... comunque Cantata Spaziale può anche essere classificata come una collezione di racconti con lo stesso cast di personaggi, perché gli episodi sono solo vagamente collegati.
La storia dell'opera è abbastanza travagliata, è nata prima come racconto che fu più volte rifiutato, messo da parte e infine esteso e quasi decuplicato.
L'uso del linguaggio è parte della magia letteraria di RAL (tutte le sue storie suonano come se fossero racconti popolari e i suoi personaggi sono grotteschi ed eccentrici) e ne fa un tratto inconfondibile, riconoscerei il suo stile ovunque. Uno scrittore di fantascienza senza un briciolo di scienza...
Come scrisse Harlan Ellison: "Lafferty sfida ogni categorizzazione, il suo lavoro è diverso da quello di chiunque altro", ed è vero, nei lavori di RAL c'è molto di più di quello che l'occhio può vedere.
Tra i romanzi ti consiglierei Maestro del passato e Quarta fase, tra le antologie citerei Associazione genitori e insegnanti (Urania 852), Come si chiamava quella città? (Urania 855), Strani Fatti (Robot 31), sperando tu possa cambiare idea, a meno che la tua personale "idiosincrasia" non sia invece un radicato pregiudizio.
Un saluto da ansible
« Ultima modifica: 01 Gennaio 2012, 10:52:13 di ansible » Loggato
Vorrei che tutti leggessero, non per diventare letterati o poeti, ma perché nessuno sia più schiavo (G.Rodari)
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Re:Raphael A. Lafferty
« Rispondi #2 data: 01 Gennaio 2012, 11:59:21 »
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Prova a riappacificarti con Lafferty leggendo qualche antologia, per es Strani Fatti o una delle altre citate da ansible. Per i romanzi potresti provare Maestro del passato, che forse è più potabile di Quarta Fase o Il diavolo è morto.
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Re:Raphael A. Lafferty
« Rispondi #3 data: 01 Gennaio 2012, 18:57:35 »
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Vi ringrazio entrambi.
Per adesso finisco "Cantata spaziale", poi proverò a leggere le antologie pubblicate su Urania.
"Space Chantey" (almeno da quello che ho letto sinora) è un libro molto particolare e forse non lo stavo leggendo con lo spirito giusto. Me ne sono accorto perchè mentre ancora stavo cercando di trovare un senso per i personaggi fracassoni che morivano e risuscitavano e per le storie che sembravano messe una dietro l'altra saltando di palo in frasca, mi sono di colpo ritrovato ad apprezzare l'episodio del "Vortice", che pare la simpatica e geniale descrizione di quel che potrebbe accadere attraversando un buco nero in un verso e nell'altro. Mi ha strappato un sorriso (e mi ha ricordato "Controtempo" di Ballard) e da quel momento ho avuto l'impressione di leggere un altro libro.
Ma ci tengo a sottolineare che non si tratta nè di idiosincrasia, nè di pregiudizio, ma solo di un diverso modo di leggere e sentire: personalmente trovo divertentissimo il Somtow Sucharitkul di "Aquiliade", mentre quasi tutti i libri di Ron Goulart (a parte "L'arma dei Walbrook") mi deprimono... penso sia la stessa cosa che capita con mia moglie quando si parla dei film di Tomas Milian, lei li detesta io li trovo spassosi... de gustibus...
Però magari dal confronto escono nuovi stimoli e, visto che riguardo a Tomas Milian il confronto non riesco ad averlo, mi accontento di trovarlo qui con voi a proposito della nostra comune passione
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Re:Raphael A. Lafferty
« Rispondi #4 data: 02 Gennaio 2012, 02:24:18 »
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ciao Max,
si da' il caso che io sia uno dei (credo non molti...) convinti estimatori del grande RAL, di cui amo il senso dell' assurdo, l' umorismo nascosto, e perfino quello stile biblicamente ridondante che dalla penna di altri autori genera solo fastidio.

Ti consiglierei quindi volentieri un paio di titoli, ma mi sa che abbiamo gusti un po' diversi, perche' per me Annals of Klepsis, cioe' l'equazione del giorno del giudizio, e' uno dei piu' piacevoli romanzi sf in assoluto....

ti passo quindi un elenco di opere RAL, divisi in "gruppi qualitativi": vedi tu se, visto quanto detto sopra, vuoi provare a seguire i miei gusti o scegliere quelli che io considero "peggiori"....

PS1: notare che l'elenco include sia romanzi che singoli racconti
PS2: scusa se ti passo i titoli originali, il mio db e' organizzato a modo suo... sono sicuro non avrai problemi a identificare le traduzioni...
PS3: premetto e riconosco l'assoluta soggettivita' di tale valutazione: no flames please!
PS4: spero cio' possa aiutare e soprattutto auguri per un grande 2012!

gruppo 1: capolavori
| EUREMA'S DAM        |
| IN OUR BLOCK        |
| NARROW VALLEY       |
| ANNALS OF KLEPSIS       |

gruppo 2: eccellenti
| YOU CAN'T GO BACK       |
| UGLY SEA the        |
| RIDE A TIN CAN      |
| PUDDLE ON THE FLOOR     |
| ALL BUT THE WORDS       |
| SODOM AND GOMORRAH, TEXAS   |
| ONCE ON ARANEA      |
| CONTINUED ON NEXT ROCK      |
| THUS WE FRUSTRATE CHARLEMAGNE   |
| DEVIL IS DEAD the       |
| HOLE ON THE CORNER the      |
| ONE AT A TIME       |
| SEVEN-DAY TERROR    |
| POLITY AND CUSTOM OF THE CAMIROI    |
| NAME OF THE SNAKE       |
| LAND OF THE GREAT HORSES    |
| FOURTH MANSIONS     |
| OH TELL ME WILL IT FREEZE TONIGHT ? |
| CAMELS AND DROMEDARIES, CLEM    |
| STRANGE DOINGS      |
| FROG ON THE MOUNTAIN    |
| SIX FINGERS OF TIME the     |
| PRIMARY EDUCATION OF THE CAMIROI    |
| NINE HUNDRED GRANDMOTHERS   |
| RIVERS OF DAMASCUS      |
| BY THE SEASHORE     |
| REEFS OF EARTH the      |
| SPACE CHANTEY       |
| ALL THE PEOPLE      |
| SLOW TUESDAY NIGHT      |
| WEIRDEST WORLD the      |
| RAINBIRD        |
| ALOYS       |

gruppo 3: leggibili

| PAST MASTER     |
| SNUFFLES        |
| ABOUT A SECRET CROCODILE    |
| ENCASED IN ANCIENT RIND     |
| MR. HAMADRYAD       |
| THROUGH OTHER EYES      |
| GUESTING TIME       |
| DREAM WORLD     |
| SPECIAL CONDITION IN SUMMIT CITY a  |
| MAN WITH THE SPECKLED EYES the  |
| WHAT'S THE NAME OF THAT TOWN ?  |
| CLIFFS THAT LAUGHED     |
| TRANSCENDENT TIGERS the     |
| MAN WHO NEVER WAS the   |
| ENTIRE AND PERFECT CHRYSOLITE   |
| WORLD ABOUNDING     |
| GINNY WRAPPED IN THE SUN    |
| BEEN A LONG, LONG TIME      |
| NINE HUNDRED GRANDMOTHERS   |
| HOG-BELLY HONEY     |

gruppo 4: da non leggere.
| THREE SHADOWS OF THE WOLF   |
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Re:Raphael A. Lafferty
« Rispondi #5 data: 02 Gennaio 2012, 12:36:38 »
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Citazione da: fantagufo il 02 Gennaio 2012, 02:24:18



gruppo 4: da non leggere.
| THREE SHADOWS OF THE WOLF   |



Il mondo è bello perchè è vario...
Pensa che non mi ricordavo che fosse un suo racconto e sono andato a sbirciare un mio vecchio commento: ho scoperto che, nonostante non l'avessi trovato una gran cosa, quando l'ho valutato gli ho dato un 6,5...


Comunque "Space Chantey" mi sta piacendo, ho semplicemente capito come dovevo leggerlo.
Non è un vero e proprio romanzo: mancano molti punti di "raccordo" tra i vari episodi, ma questi sono leggibilissimi (e godibili) ognuno per proprio conto; basta solo superare il senso di smarrimento dovuto al cambio repentino di contesto tra una storia e l'altra.
Non mi è chiaro se questi "salti" sono dovuti allo stile narrativo dell'autore oppure a dei "tagli" editoriali, ma propenderei per la prima ipotesi visto che l'edizione che sto leggendo è Galassia e che di solito i romanzi in questa collana non venivano tagliuzzati.
L'altro aspetto spiazzante sono i continui giochi di parole che mi danno l'impressione di un libro che se lo leggi in lingua originale (e capisci tutte le battute intraducibili) ti piace molto di più della versione tradotta...

Naturalmente tutte le impressioni sul libro che ho raccolto in questo thread entreranno in qualche modo nel commento finale al libro... sennò che scrivo a fare tutta 'sta roba?
« Ultima modifica: 02 Gennaio 2012, 12:37:07 di maxpullo » Loggato
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Re:Raphael A. Lafferty
« Rispondi #6 data: 02 Gennaio 2012, 22:56:28 »
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Volete sapere una cosa?
Cantata spaziale mi è piaciuto: Lafferty è un autore che voglio proprio scoprire.
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Re:Raphael A. Lafferty
« Rispondi #7 data: 11 Gennaio 2012, 14:15:51 »
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Riprendo questo topic perchè, dopo "Cantata spaziale" e "Associazione Genitori e Insegnanti" la mia opinione su Lafferty si è molto modificata.
Riporto qui brevemente i due commenti ai due libri perchè li ho scritti in maniera che si capisse anche quali sono stati gli elementi che mi hanno portato a rivedere la mia pessima opinione iniziale.

Cantata spaziale - 7
Più che un romanzo questo libro è piuttosto una raccolta di simpatici racconti incentrati sulle peripezie di una scombinata ciurma di soldati spaziali che intraprende il viaggio di ritorno verso casa.
Superato un certo senso di smarrimento iniziale dovuto alla mancanza di un qualche tipo di raccordo tra un episodio e l'altro, accettato il repentino incipit di ogni nuova storia, ho potuto finalmente apprezzare appieno la vicenda, trovando in particolar modo gustosi gli episodi del "Vortice" (geniale disavventura all'interno di un cugino molto prossimo dei buchi neri) e quello del "Club dei Bugiardi".
Quest'ultimo episodio in particolare mi ha fatto render conto di un fatto importante: in uno scritto di Lafferty i riferimenti, i "camei" e le piccole perle di satira abbondano in ogni dove e non ci si dovrebbe mai "distrarre", perchè, celata sotto l'apparenza del nonsense o della fesseria, c'è sempre un qualcosa che richiama genialmente qualcos'altro.
La parodia del "segugio" presente nel brano, infatti, può essere compresa ed apprezzata sino in fondo solo da chi conosce Sherlock Holmes ed il suo bizzarro modus operandi descritto da Conan Doyle: scoperta questa nuova "chiave di lettura" sono andato a riprendere alcuni dei brani già letti, osservando che diversi episodi sono probabilmente legati a riferimenti di cultura generale e letteraria che mi erano sfuggiti in un primo momento.
E' vero che tutta la storia può esser vista come una scanzonata parodia spaziale dell'Odissea di Omero, ma è vero anche che molti dei singoli episodi rappresentano la rielaborazione di miti o di elementi della fantascienza ripresi in chiave satirica.
Insomma, questo "Cantata spaziale" è un libro molto complesso che si fatica ad apprezzare sino in fondo, anche perchè molte delle battute e delle trovate dell'autore risultano difficili da rendere comprensibili nel lavoro di traduzione.
Al di là delle difficoltà è un libro che vale la lettura e che ogni appassionato di sf dovrebbe conoscere.


Associazione Genitori e Insegnanti - 7,5
Una sorpresa, ma anche una rivelazione per chi come me non aveva mai apprezzato più di tanto gli scritti di Lafferty.
Con il primo racconto (che è anche senza ombra di dubbio il migliore dell'antologia) si ride a denti stretti (per non far rumore) per le micidiali e comiche materie che si insegnano nelle scuole di Camiroi, ma se si pensa ad una serie di racconti buffi o esiliranti ci si sbaglia proprio.
Allucinanti, questo si, grotteschi, strambi, ma anche al contempo geniali, tutti i racconti di questa antologia hanno un non so cosa che li rende speciali e indimenticabili. Alcuni ("Duello sulla montagna" o "Snuffles") sono feroci e sanguinari, altri ("Le sei dita del tempo", "La lunga notte di martedi", "Ginny") si divertono a creare suggestioni sulla percezione del tempo o sull'evoluzione umana (indimenticabile l'immagine che accumuna i movimenti della scimmia con quelli dell'acqua che zampilla sulle rocce), ma tutti hanno un marchio caratteristico di genialità che ora mi permetterebbe di riconoscere lo stile di Lafferty tra milioni di altri.
Forse Lafferty è un po' meno concreto e ironico di Sheckley o Reynolds, un po' meno divertente di Adams o un po' meno poetico di Ballard, ma Lafferty è in realtà un po' di tutti loro messi assieme (magari ciascuno di essi ha ripreso un qualcosadel suo stile?) ed i racconti raccolti in questa antologia, pur se inclassificabili nei canoni del genere fantascientifico, pur se di difficile interpretazione, sono delle piccole perle che è un piacere leggere.
Bravo Lafferty ed ottima antologia!


Detto questo, mi appresto a leggere l'antologia "Come si chiamava quella città?".
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Re:Raphael A. Lafferty
« Rispondi #8 data: 08 Maggio 2012, 12:02:37 »
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Apprendo con piacere dalla home page (grazie Jashugan) che il prossimo UCZ sarà "Maestro del passato".
La notizia mi rende due volte contento: innanzitutto perchè per Urania è un inedito e in secondo luogo perchè Lafferty inizia a piacermi.
Dopo la doppia esperienza positiva di lettura avuta con l'antologia Urania "Associazione Genitori Insegnanti"/"Come si chiamava quella città?" mi sono divertito a leggere "Le scogliere della Terra", un'opera curiosa ma che mi ha fatto capire ancora meglio la vera grandezza espressiva di Lafferty e le enormi potenzialità del suo linguaggio.

Ho confermato che i suoi libri più che letti vanno "assaporati": bisogna cioè riuscire ad andare al di là del testo e della trama per scoprire il mondo di immagini e di sottintesi che Lafferty aveva in mente e che è riuscito ad innestare, per puro divertimento e senza alcun fine didattico, all'interno della storia... c'è tutto un universo di citazioni, brani, aforismi, figure poetiche gettati lì dentro e nascosti abilmente che vanno scovati, un po' come nei giochi enigmistici.

I prossimi obiettivi erano proprio "Maestro del passato" e "Il diavolo è morto", una volta tanto UCZ mi viene incontro e mi risparmia di dover ricorrere al mercato dell'usato.
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Re:Raphael A. Lafferty
« Rispondi #9 data: 08 Maggio 2012, 13:56:56 »
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...Ecco il bello di Uraniamania...avevo visto anch'io la notizia, avevo pensato "chi è 'sto Lafferty?"...ed eccomi accontentato!
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Sherdan


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Re:Raphael A. Lafferty
« Rispondi #10 data: 08 Maggio 2012, 19:47:15 »
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Questo post mi fà venire la curiosità di rileggermi "Come si chiamava quella città?", l'unica opera che ho dell' Autore. Un Urania che "mordicchiai" senza completare anni or sono, e che, come capita a volte con certi autori, pur non strabiliandomi, mi lasciò imperitura la memoria di 2 racconti, quello che dà il nome all'antologia e il bizzarro "Leggi e usanze dei Camiroi" che trovai "grottesco" e davvero spassoso.
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DarkHorseman


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Re:Raphael A. Lafferty
« Rispondi #11 data: 08 Maggio 2012, 19:56:08 »
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Citazione da: maxpullo il 31 Dicembre 2011, 15:36:39

Da nessuna parte nel regolamento di questa sezione sta scritto che uno deve scrivere per forza un post su un autore che gli piace, vero?


Ottima iniziativa!

La prendo come un suggerimento.....

mi hai aperto un mondo....un mondo di dolore ovviamente!
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Re:Raphael A. Lafferty
« Rispondi #12 data: 08 Maggio 2012, 23:39:15 »
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Citazione da: DarkHorseman il 08 Maggio 2012, 19:56:08


Citazione da: maxpullo il 31 Dicembre 2011, 15:36:39

Da nessuna parte nel regolamento di questa sezione sta scritto che uno deve scrivere per forza un post su un autore che gli piace, vero?


Ottima iniziativa!

La prendo come un suggerimento.....

mi hai aperto un mondo....un mondo di dolore ovviamente!



Si ma poi strada facendo mi sono ravveduto come Paolo sulla via di Damasco...
Tu che combinerai?
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Re:Raphael A. Lafferty
« Rispondi #13 data: 09 Maggio 2012, 14:53:31 »
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Citazione da: maxpullo il 08 Maggio 2012, 23:39:15


Citazione da: DarkHorseman il 08 Maggio 2012, 19:56:08


Citazione da: maxpullo il 31 Dicembre 2011, 15:36:39

Da nessuna parte nel regolamento di questa sezione sta scritto che uno deve scrivere per forza un post su un autore che gli piace, vero?


Ottima iniziativa!

La prendo come un suggerimento.....

mi hai aperto un mondo....un mondo di dolore ovviamente!



Si ma poi strada facendo mi sono ravveduto come Paolo sulla via di Damasco...
Tu che combinerai?



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