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Home Forum | UraniaMania Forum... | Le Interviste di UraniaMania | Discussione: Intervista a Elena Di Fazio, Premio Urania 2020 «prec succ»
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  Autore  Discussione: Intervista a Elena Di Fazio, Premio Urania 2020  (letto 3243 volte)
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Intervista a Elena Di Fazio, Premio Urania 2020
« data: 22 Ottobre 2021, 17:54:30 »
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Eccoci a presentare su UraniaMania la nostra ormai abituale ma non per questo meno emozionante, intervista con l’autore/autrice del romanzo vincitore dell’annuale Premio Urania.

Quest’anno parliamo di Elena Di Fazio, la nostra nuova illustre Umina: ElenaDF, già vincitrice con il romanzo Ucronia, del Premio Odissea 2017 ed Italia 2018 e di cui tra pochi giorni vi apprestate a trovare in edicola il romanzo Resurrezione, Premio Urania 2020.



Intervista ad Elena Di Fazio


UM: Elena, dalle tue biografie sappiamo che vivi in Romagna, ma dalle tracce sparse nei tuoi libri è Roma, la città in cui sei nata, a svolgere un ruolo predominante, facendo da sfondo ad alcune narrazioni e in particolare coinvolgendo spesso i suoi ambienti universitari.
Parlaci un poco di te e del rapporto con la città capitolina, una grande metropoli che ha lasciato nei tuoi scritti un’impronta importante.

Elena: Come chiunque abiti o abbia abitato a lungo nella Capitale, con Roma ho un rapporto di amore e odio. È la città in cui sono nata e cresciuta, è parte di me e lo sarà sempre, nel bene e nel male. La Roma che vive chi ci abita non è quella turistica del Colosseo, è quella dei quartieri residenziali, delle periferie, del traffico, dei disservizi, della sporcizia. Roma è così grande che cambia la tua identità a seconda della zona in cui sei cresciuto. Io vengo dall’Eur/Laurentina, il profondo orlo sud della città, un quartiere relativamente tranquillo ma avulso da tutto il resto, in cui gli autobus sono un miraggio e devi farti due ore di traffico per arrivare ovunque. Eppure Roma ha qualcosa che mi sorprende sempre: cammini tra i palazzi e l’asfalto, svolti l’angolo e ti ritrovi di colpo in mezzo a prati e alberi selvaggi a perdita d’occhio, come se avessi attraversato un portale dimensionale. Questa cosa ha ispirato il mio romanzo “Ucronia”, in cui un cataclisma temporale fa regredire aree del pianeta al 1968, inclusi diversi quartieri di Roma, città in cui è ambientato. In realtà, Roma è esattamente così: tra un’imprecazione e l’altra ti rivela all’improvviso la sua magia.


UM: Quando hai iniziato a leggere fantascienza e quali sono gli autori o le opere che ti hanno maggiormente influenzato?
Quali altri letture classiche o contemporanee ti hanno ispirato come scrittrice e che consiglieresti a chi volesse intraprendere la difficile via di scrittore professionista?

Elena: Il primo romanzo di fantascienza l’ho letto a sedici anni, era “Ubik” di Philip K. Dick. Mi è piaciuto lo stile di Dick, così ho letto parecchi altri suoi libri e poi sono passata ad altri autori e autrici. Ma non mi definirei una lettrice “di fantascienza”, nel senso che la fantascienza è solo una parte di quello che leggo. A chi volesse intraprendere il percorso consiglio proprio questo: essere lettori onnivori, senza fossilizzarsi su un solo genere o un solo autore/autrice.


UM: Nella tua nascita, crescita e formazione come amante della fantascienza e scrittrice ci sono stati alcuni fumetti o manga che ti hanno aiutato a creare un tuo mondo fantastico?

Elena: Tra l’adolescenza e la prima metà dei miei vent’anni sono stata una voracissima consumatrice di manga e anime, che hanno influenzato il mio immaginario e il mio stile. Cito due opere a cui devo moltissimo da questo punto di vista: il lungometraggio “Ghost in the Shell” di Mamoru Oshii e la serie “Neon Genesis Evangelion” di Hideaki Anno.


Elena al Loving the Alien Festival, durante la presentazione di Resurrezione con Forte e il nostro Bertetti, Mufant TO 18/09/2021

UM: Cosa ti ha spinto a scrivere Fantascienza, c’è stato un elemento scatenante oppure ti ci sei accostata per gradi? Potendo tornare "indietro nel tempo" faresti le stesse scelte?

Elena: A dire il vero è stato un caso. Era il 2003 o 2004, vidi il bando dell’allora Premio Alien di Delos Books (concorso per racconti brevi di fantascienza), scrissi un racconto e lo inviai, arrivando tra i finalisti. Da allora mi sono appassionata e mi sono focalizzata su quel genere. Lo rifarei mille volte, perché scrivere fantascienza è come allenarsi con una tuta da novanta chili addosso: quando te la levi corri a tutta velocità!


UM: Come sono stati gli inizi, è stato facile trovare chi ti pubblicasse, grazie anche ai numerosissimi premi che hai inanellato? Sono fondamentali i concorsi e i premi letterari?

Elena: C’è da fare una premessa: in questi vent’anni il panorama editoriale fantascientifico è cambiato tantissimo, soprattutto per l’arrivo dell’e-book che ha ampliato a dismisura le possibilità di pubblicazione sia per gli editori che per autori e autrici. Ai tempi in cui ho iniziato a scrivere non era facile pubblicare un racconto, non c’erano ancora i social e per farsi conoscere in un “giro” editoriale era importante la guida di chi già scriveva e pubblicava. Nel mio caso fu il grandissimo Alberto Cola a darmi un sacco di consigli e indirizzarmi e di questo gli sono ancora oggi molto grata (si è anche sorbito i miei racconti dell’epoca, sant’uomo). Nel frattempo ci sono stati i sopra citati boom (libro digitale e social network) e le possibilità di pubblicazione sono aumentate in modo esponenziale. Oggi è davvero difficile non trovare un qualsivoglia sbocco, a patto ovviamente di rispettare minimi criteri di qualità. I concorsi letterari sono un’ottima palestra, non solo quando vinciamo, ma anche quando veniamo scartati, perché ci insegnano a gestire le delusioni senza farci frenare.
Io li ho sempre amati perché sono un Capricorno: mi piace l’odore della competizione al mattino.


UM: Dai social abbiamo visto che hai compiuto viaggi interessanti.
Quanta influenza ha avuto, sulla tua scrittura, incontrare culture e popoli differenti?

Elena: Viaggiare amplia i tuoi orizzonti e ti tira un po’ fuori dalla bolla ristretta in cui hai sempre vissuto. Inoltre il viaggio – se fatto in autonomia e con un po’ di spirito d’avventura – ti obbliga a trovare dentro di te un sacco di risorse che neanche sapevi di avere. Sono esperienze che per forza di cose confluiscono nella scrittura; in particolare, essere viaggiatrice mi aiuta a entrare nell’atmosfera di luoghi lontani, anche se non ci sono mai stata, anche se esistono solo nella mia fantasia.


Elena versione esploratrice del Fantastico e Ucronia, Premio Odissea 2017 e Premio Italia 2018

UM: Insieme a Giulia Abbate, ti occupi di editing e servizi letterari.
In che modo e/o in che misura le esperienze maturate in quest’ambito hanno influenzato il tuo lavoro di scrittrice?
C’è una sorta di osmosi oppure cerchi di tenere separate le tue due “anime”?

Elena: Editare un manoscritto altrui genera sempre un rapporto di mutuo scambio. Lavoro spesso con autori e autrici alle prime armi, che magari hanno ancora grosse lacune tecniche, ma hanno l’entusiasmo e la passione di chi si è appena avvicinato alla scrittura. È una freschezza che per forza di cose si perde negli anni, pur guadagnandoci in maturità e controllo; ed è bello assorbirla dai manoscritti per osmosi. Di contro, scrivere mi fa capire quali possono essere le domande tecniche ed esistenziali di aspiranti autori e autrici, così mi rapporto a loro con più empatia.


UM: Grazie al duplice punto di osservazione che hai come Autrice ed Editor, puoi raccontarci che fase sta attraversando secondo te la Fantascienza Italiana?

Elena: È una fase molto viva, ci sono realtà editoriali che lavorano tanto e bene e non mancano ottime pubblicazioni tutte italiane. Si sta anche risvegliando l’interesse del pubblico Mainstream intorno a novità come il Solarpunk, che potrebbe attirare nuovi lettori verso i lidi fantascientifici. Il resto dobbiamo mettercelo noi operatori del settore: portare la sci-fi fuori dal Fandom, farla conoscere e rapportarci nel modo più sensato con i lettori e le lettrici “fuori”… fino a quando non ci saranno più un “fuori” e un “dentro”, come è accaduto ad altri generi letterari, come il giallo.


UM: Con “Resurrezione” di prossima pubblicazione, hai vinto il premio Urania 2020, è stata la tua prima partecipazione o avevi già provato in altre edizioni? Nel caso i romanzi con cui hai partecipato sono rimasti nel cassetto o qualcuno in qualche forma è stato pubblicato, magari con altro editore?

Elena: Partecipai molti anni fa con una prima bozza di “Ucronia”, ma non arrivai neppure in finale. Mi ha insegnato una cosa importante: non si invia un romanzo “tanto per”, né a un concorso né a una casa editrice. Presentare un’opera già revisionata è essenziale, a costo di impiegare del tempo in più. Successivamente inviai “Ucronia” (opportunamente rivisto e ristrutturato) al Premio Odissea, vincendolo.


Elena con Franco Forte ed i vincitori del Premio Urania delle edizioni 2018 e 2019, Cavallero e Del Popolo Riolo

UM: La tua ricca produzione ci ha offerto molti racconti in cui troviamo temi che puntano il dito sui nostri comportamenti e responsabilità sociali, verso gli uomini e verso il nostro pianeta: le risorse e abitudini alimentari in “Più uguali degli altri” (Ma gli androidi mangiano spaghetti elettrici?, La botte piccola n° 24, Della Vigna), i profughi e i reietti in “Relitti” (Rapporti dal domani, Odissea Fantascienza n° 92, Delos), le tante situazioni di disagio in cui molte persone sono costrette a crescere, temi ecologici e ambientali. Un quadro preoccupante, che nei tuoi scritti non sembra trovare futuri molto rosei, è così?

Elena: Sono temi che fanno parte del nostro presente, quindi è quasi automatico proiettarli nel futuro. E se il presente non è affatto roseo, nemmeno il futuro può esserlo più di tanto. La fantascienza ha anche valore di Cautionary Tale: “attenzione, perché questo potrebbe davvero succedere”! La verità è che quelli che per noi sono fantasiosi scenari distopici sono tragica realtà per tante, troppe persone nel mondo.


UM: Di riflesso anche i personaggi sono spesso travagliati, tormentati, esposti a infinite sofferenze da affrontare senza eroismi, ma con tenacia, lacrime e sangue. In particolare quelli femminili, se pensiamo a Eva e Angela in “Ucronia” (Odissea Fantascienza n. 72, Delos), a Clara e Maia in “Campi di fragole” (Materia oscura, Odissea Fantascienza n° 73, Delos), o ad Aurora e Gaia che incontreremo in “Resurrezione”. Non ci sono davvero spazi di speranza per queste donne?

Elena: Più che scenari, cupi o meno, a me piace esplorare i personaggi in quegli scenari. Ogni personaggio attraversa un arco evolutivo, una trasformazione, che deve necessariamente passare per un conflitto. I personaggi femminili di “Ucronia” sono quelli che più cercano di adattarsi alla nuova realtà (il cataclisma temporale che ha sconvolto il mondo). Questo perché le donne sono più abituate a combattere quotidianamente in una società che le sfavorisce. Nel caso di Eva e Angela c’è anche a margine una questione di genere: la maternità negata di Eva, la maternità come mezzo di oppressione per Angela. Ma le vedo entrambe come personaggi positivi, perché malgrado tutto cercano di ritagliarsi un’identità in un mondo che è crollato. Per le protagoniste di “Resurrezione” è diverso: non ho affrontato temi di genere, ma temi più universali, come la paura di vivere di Aurora, che è alla base del suo arco evolutivo.


UM: Un po’ più controversi appaiono invece i protagonisti maschili, fra cui sono poche le figure positive, disperse in mezzo ai carnefici, ai succubi, ai fanatici: si salvano forse solo Roberto Maia di “Ucronia” e Pietro di “Silverado” (Robot n° 82, Delos). Per quanto rare, essi sembrano però essere sostegni e guide cruciali, quasi catartiche: è attraverso figure come queste che può passare un riscatto?

Elena: Non ho mai voluto caratterizzare i personaggi maschili come negativi in quanto tali: proprio come i personaggi femminili, si muovono in uno scenario problematico e devono in qualche modo farci i conti. Sono umani, come tali possono prendere decisioni giuste o sbagliate e hanno a loro volta un conflitto da risolvere. Oppure possono essere delle guide: non in quanto maschi, ma in quanto persone con una storia e un’identità. Va da sé che poi un lettore e una lettrice possono vederci altro e percepirli diversamente.


UM: Non sembra invece uscirne bene la “scienza”, ben lontana dall’approccio positivista dell’era classica della SF, presentata quasi come una sterile ideologia, incapace di andare oltre la fredda osservazione e il cinico determinismo, spesso in mani sbagliate, quasi un ostacolo allo sviluppo evolutivo umano. Qual è il tuo reale rapporto verso la conoscenza scientifica ed il suo valore?

Elena: Ho una formazione umanistica e certamente questo cambia il mio approccio narrativo alla scienza. La scienza è una cosa, ciò che possono farne gli esseri umani (a livello micro e macro) è un’altra. La bomba atomica e le cure per il cancro sono entrambe “scienza”: allora cos’è che fa la differenza? La morale e l’etica devono necessariamente far parte dell’equazione, e sono qualcosa che appartiene solo all’essere umano. È una cosa bellissima e terrificante al tempo stesso.


UM: Riguardo alle tematiche, abbiamo incontrato più volte ambientazioni in luoghi spazio-temporali diversi da quelli reali: universi paralleli come in Campi di Fragole, discontinuità e sovrapposizioni della linea temporale in “Ucronia”, corto-circuiti tra mondi diversi come in “Silverado”, oltre ad una tecnica narrativa “sincopata” e frammentata in frequenti flashback, sfidante quanto abilmente gestita. Qual è il tuo rapporto con il tempo, quello di offrire una salvifica occasione per una fuga da un futuro ineluttabile e già segnato?

Elena: Più che pianeti sconosciuti nello spazio, mi piace indagare i “mondi accanto” che magari si nascondono nei luoghi più impensati, la soglia di un altro universo dentro un armadio in cantina. Il tempo e la percezione che ne abbiamo sono grandi misteri in cui ci imbattiamo, letteralmente, ogni istante che passa. Da un punto di vista più strettamente tecnico mi piace giocare con gli intrecci, frammentandoli e ricomponendoli.


UM: Veniamo a “Resurrezione”, il Premio Urania che tutti attediamo in edicola, ma che alcuni UMini hanno avuto l’onore di leggere e apprezzare in anteprima. Titolo molto evocativo, puoi parlarci del libro e raccontarci perché si rivelerà anche una piacevole ed interessante lettura?

Elena: “Resurrezione” è la storia dell’incontro tra il genere umano e una specie aliena che si manifesta sul nostro pianeta ogni cinque anni. Sono alieni incomprensibili, a partire dalla fisiologia: hanno la forma di tetraedri, nessun organo sensoriale esterno e comunicano emettendo onde radio. Agiscono in base a logiche sfuggenti e, soprattutto, muoiono poco dopo essere arrivati sulla Terra. Gli umani non riescono a comprenderne né la natura né le intenzioni, finché non scoprono un dettaglio che getta una luce tutta diversa sui visitatori… e che potrebbe rispondere a una delle più inquietanti domande di sempre.
Spero sarà una lettura interessante! Ci ho messo tutti gli ingredienti del romanzo fantascientifico: il mistero, l’indagine, l’umano, l’alieno e un po’ d’avventura e azione. Se poi la torta è riuscita saprete dirlo voi!


Elena alla premiazione per il Premio Italia 2020, con Forte e Elisa Franco e Veronica Di Simone, vincitrici di Urania Short 2021 durante StraniMondi,
Milano 11,12/09/21

UM: Il titolo preannuncia un articolato intreccio filosofico, nell'eterno confronto tra spiritualità e scienza: quanto è difficile affrontare questi temi? Hai qualche consiglio che ti senti di dare a coloro che vogliono scrivere Fantascienza che tratti di tale argomento?

Elena: Più che uno scontro tra spiritualità e scienza (o meglio tra filosofia e scienza, i due perni del romanzo), ho voluto raccontare una seconda via: l’apporto e il reciproco sostegno che un campo può dare all’altro. Non saprei dare un consiglio specifico a chi vuole trattare l’argomento, ma sarebbe bello vedere la filosofia affacciarsi più spesso nella fantascienza.


UM: Un paio di curiosità: ritroviamo in “Resurrezione” delle citazioni simboliche già apparse nei tuoi libri: una fantomatica Isola delle fragole nell’Atlantico al largo della Mauritania (che non ci pare mai esistita, benché scenario in cui si dipana anche “Campi di Fragole”) e il Dodo, già incontrato nello stesso racconto e, con un ruolo del tutto insolito, in “Ucronia”. Due immagini oggi intangibili. Cosa rappresentano per te? C’è un viaggio particolare che, in qualche modo, ti ha ispirato queste immagini?

Elena: Sia “Campi di fragole” che “Resurrezione” sono ambientati in un’isola al largo delle coste della Mauritania (Isla de Fresas nel racconto, Île des Fraises nel romanzo). È un luogo immaginario che ho creato ispirandomi alle Canarie e Capo Verde e del quale ho cercato di restituire da zero l’atmosfera, i paesaggi, la flora e la fauna. Non mi sono ispirata a un viaggio in particolare, ma è stato incredibile ritrovare involontariamente Île des Fraises in un viaggio successivo, quello dello scorso anno alle Azzorre. Facendo parte della stessa regione biogeografica, seppure più a nord, avevano moltissimo in comune. E quando sull’isola di Faial ho trovato delle fragole selvatiche in un prato, sono scappata a gambe levate (leggendo il romanzo capirete…).


UM: Abbiamo assistito al momento in cui Franco Forte ti ha mostrato la copertina di “Resurrezione”, illustrata dal bravissimo Franco Brambilla. Che emozioni hai provato? Ricordi come è stato vedere la copertina del tuo primo libro pubblicato?

Elena: Beh, da appassionata di fantascienza, vedere su una copertina di Urania il mio nome e un’illustrazione di Franco è stata un’emozione incredibile. Non vedo l’ora di vedere il libro stampato! Anche ai tempi di “Ucronia” è stata una bellissima sensazione.


Anteprima di Resurrezione, Urania 1696, Premio Urania 2020 di Elena Di Fazio e la splendida immagine di Franco Brambilla scelta per il volume

UM: Se si può dire, adesso a cosa stai lavorando? Gli alieni di “Resurrezione” hanno concluso il loro arco narrativo o li incontreremo ancora?

Elena: Direi che “Resurrezione” finisce qui, non credo abbia senso un seguito. Nell’ultimo anno e mezzo ho scritto un nuovo romanzo, sempre con elementi fantascientifici e oltre il reale, ma incentrato sull’avventura e sull’azione.


UM: Come da tradizione chiudiamo con la stessa domanda conclusiva fatta a Francesca e Davide.
Rispondi alla domanda che avresti voluto ti facessimo e che non ti abbiamo fatto.

Elena: “La scrittura è un percorso che affronti da sola?”
No, mai! La scrittura è un percorso collettivo, e il mio inizia sempre con una spalla fondamentale: Giulia Abbate, amica e socia, che mi legge e sostiene quando l’entusiasmo viene meno. E io leggo e sostengo lei, spalla a mia volta. Nella scrittura la cosa più importante è avere qualcuno che condivide il tuo percorso.

Grazie mille per le domande!



Bibliografia:
  •    FIOCCHI DI PANNA DALL’OLTRECOSMO – 2005 (Robot n° 51, Delos)
  •    PIU’ UGUALI DEGLI ALTRI – 2015 (Ma gli androidi mangiano spaghetti elettrici?, La botte piccola n° 24, Della Vigna)
  •    UCRONIA – 2017 (Delos Odissea Fantascienza n° 72, Delos)
  •    CAMPI DI FRAGOLE – 2017 (Materia oscura, Delos Odissea Fantascienza n° 73, Delos)
  •    SILVERADO – 2018 (Robot n° 82, Delos)
  •    GUERRA FREDDA [Con Giulia Abbate] – 2019 (Strani Mondi, Millemondi Urania n° 84, Mondadori)
  •    RELITTI – 2020 (Rapporti dal domani, Delos Odissea Fantascienza n° 92, Delos)
  •    RESURREZIONE – 2021 (Urania n° 1696, Mondadori – DI PROSSIMA PUBBLICAZIONE A NOVEMBRE)





« Ultima modifica: 23 Ottobre 2021, 11:07:11 di bibliotecario » Loggato
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Re:Intervista a Elena Di Fazio, Premio Urania 2020
« Rispondi #1 data: 23 Ottobre 2021, 15:44:59 »
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Devo essere sincero, non ho mai letto un libro di Elena Di Fazio, quindi non saprei cosa dire, questa bella intervista mi ha fatto incuriosire, leggerò senz'altro il suo ultimo premio Urania.
Remo
« Ultima modifica: 23 Ottobre 2021, 15:48:06 di remotino » Loggato
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Re:Intervista a Elena Di Fazio, Premio Urania 2020
« Rispondi #2 data: 23 Ottobre 2021, 16:41:32 »
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Citazione da: remotino il 23 Ottobre 2021, 15:44:59

Devo essere sincero, non ho mai letto un libro di Elena Di Fazio, quindi non saprei cosa dire, questa bella intervista mi ha fatto incuriosire, leggerò senz'altro il suo ultimo premio Urania.
Remo

Ciao Remo,
vedrai che ne resterai soddisfatto
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Re:Intervista a Elena Di Fazio, Premio Urania 2020
« Rispondi #3 data: 23 Ottobre 2021, 18:01:32 »
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Dopo aver letto l’intervista mi è venuta  voglia di leggere Ucronia. Quando arriverà Urania di novembre lo metterò in cima alla lista, intanto vado a comprare Ucronia.
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Re:Intervista a Elena Di Fazio, Premio Urania 2020
« Rispondi #4 data: 23 Ottobre 2021, 20:23:36 »
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L'intervista mi ha incuriosita, è un bel modo per presentare un'autore. Sono scettica verso gli autori italiani di fantascienza, ma a Elena darò un'opportunità.
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Re:Intervista a Elena Di Fazio, Premio Urania 2020
« Rispondi #5 data: 25 Ottobre 2021, 11:09:46 »
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Bella intervista, complimenti sia all'intervistatore che all'intervistata, sperò che sia disponibile a nuove domande che potrebbero sorgere dopo la lettura del romanzo.
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Re:Intervista a Elena Di Fazio, Premio Urania 2020
« Rispondi #6 data: 25 Ottobre 2021, 16:15:48 »
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Sono curioso. Tutti conoscete la mia difficoltà ad avvicinarmi agli autori italiani. Ma mi voglio fidare ne riparleremo dopo la lettura
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Re:Intervista a Elena Di Fazio, Premio Urania 2020
« Rispondi #7 data: 26 Ottobre 2021, 12:23:52 »
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Non posso che ringraziare chi ha avviato l'intervista con i miei più sentiti complimenti. Ho percepito in Umini il desiderio di mantenere in vita UM  che mi ha portato qui a leggermi l'intervista con tutto l'apprezzamentoe il ringraziamento  possibile.

Alla prossima, amici miei, alla prossima anche per raccontarVi della mia vita con Lord Aneur e dei libri che sto non leggendo ma scrivendo, soprattutto i primi tre su UM, il mio amore di incipient senectus...

OK, Conan, esco al volo. Lascia tranquilli i Valletti che mi hanno sollevato da terra e mi staccano le mani dalla tas...
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essendo egli comune.
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Re:Intervista a Elena Di Fazio, Premio Urania 2020
« Rispondi #8 data: 26 Ottobre 2021, 17:53:14 »
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Ciao a tutte e tutti!
Grazie per aver letto l'intervista, sono contenta se ha fornito degli spunti interessanti o ha incuriosito qualcuno. Grazie anche a chi ha detto che leggerà "Ucronia"! Sono due romanzi diversissimi tra loro: "Ucronia" è un omaggio alla fantascienza un po' fantasiosa e "camp" degli anni Sessanta, "Resurrezione" è un thriller in cui l'elemento scientifico ha un peso e un approfondimento maggiore. Io sono ovviamente affezionata a entrambi, ma la parola finale sta a lettori e lettrici.

Come ha richiesto qualcuno, sarò naturalmente disponibile a rispondere alle domande dopo la lettura!

A presto e grazie ancora per l'ospitalità!^^
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Re:Intervista a Elena Di Fazio, Premio Urania 2020
« Rispondi #9 data: 27 Ottobre 2021, 09:16:25 »
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Ciao,

bellissima intervista!
Sono molto, molto curiosa di leggere "Resurrezione" (ho già allertato la mia edicolante!) che spero giunga presto nella mia valle nebbiosa .
Uno specialissimo IN BOCCA AL LUPO a Elena, che sono certa sarà molto emozionata... questi sono giorni inestimabili: attesa, trepidazione, ansia (ma è un'ansia buona, quella che ti fa guardare in alto) sono un miscuglio che ti avvolge e non ti lascia per un bel po'. E mi dicono che accade a ogni pubblicazione, mica solo per la prima! Quindi...
...un mega abbraccio, Elena, faccio il tifo per te!

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Re:Intervista a Elena Di Fazio, Premio Urania 2020
« Rispondi #10 data: 27 Ottobre 2021, 14:24:46 »
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Citazione da: Echo il 27 Ottobre 2021, 09:16:25

Ciao,

bellissima intervista!
Sono molto, molto curiosa di leggere "Resurrezione" (ho già allertato la mia edicolante!) che spero giunga presto nella mia valle nebbiosa .
Uno specialissimo IN BOCCA AL LUPO a Elena, che sono certa sarà molto emozionata... questi sono giorni inestimabili: attesa, trepidazione, ansia (ma è un'ansia buona, quella che ti fa guardare in alto) sono un miscuglio che ti avvolge e non ti lascia per un bel po'. E mi dicono che accade a ogni pubblicazione, mica solo per la prima! Quindi...
...un mega abbraccio, Elena, faccio il tifo per te!

Echo


Ma grazie! <3
(Accetto qualunque consiglio sulla gestione dell'ansia, visto che ci sei già passata )

Scherzi a parte, l'uscita è vicina, il dato è tratto e io spero che il romanzo sia in qualche modo all'altezza dell'attesa. Ormai manca pochissimo!^^
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Re:Intervista a Elena Di Fazio, Premio Urania 2020
« Rispondi #11 data: 27 Ottobre 2021, 16:32:52 »
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Citazione da: ElenaDF il 27 Ottobre 2021, 14:24:46


Citazione da: Echo il 27 Ottobre 2021, 09:16:25

Ciao,

bellissima intervista!
Sono molto, molto curiosa di leggere "Resurrezione" (ho già allertato la mia edicolante!) che spero giunga presto nella mia valle nebbiosa .
Uno specialissimo IN BOCCA AL LUPO a Elena, che sono certa sarà molto emozionata... questi sono giorni inestimabili: attesa, trepidazione, ansia (ma è un'ansia buona, quella che ti fa guardare in alto) sono un miscuglio che ti avvolge e non ti lascia per un bel po'. E mi dicono che accade a ogni pubblicazione, mica solo per la prima! Quindi...
...un mega abbraccio, Elena, faccio il tifo per te!

Echo


Ma grazie! <3
(Accetto qualunque consiglio sulla gestione dell'ansia, visto che ci sei già passata )

Scherzi a parte, l'uscita è vicina, il dato è tratto e io spero che il romanzo sia in qualche modo all'altezza dell'attesa. Ormai manca pochissimo!^^


Prossimo mercoledì a quest'ora molti avranno il tuo libro per le mani, tutti pronti a giudicare e cavillare.
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Re:Intervista a Elena Di Fazio, Premio Urania 2020
« Rispondi #12 data: 27 Ottobre 2021, 18:59:25 »
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Che bella intervista Elena.
Complimenti meritatissimi e un enorme in bocca al lupo, per cominciare. La tua è una fantascienza moderna, che incrocia, ibrida, contamina.
Continuo a pensare che sia questa la via maestra per aprirsi a un “fuori”, che sembra dietro l’angolo ma non lo è… La strada è complessa e lastricata di pregiudizi duri a morire.
Mi piace che sia una donna a farlo e con argomenti che attengono più a un tuo “inner space” (passatemi il termine) personale e autonomo.
Leggo di riferimenti all’azione e al sense of wonder, a contenuti alti e all’intrattenimento.
Un percorso, ribadisco, in linea con la SF di nuova generazione che non si fa ingabbiare dalle etichette, ma anzi le annacqua, le cavalca e forse le travolge…
Brava!
Ciao a tutti.
Dario aka Cletus   
« Ultima modifica: 27 Ottobre 2021, 19:05:49 di bibliotecario » Loggato
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Re:Intervista a Elena Di Fazio, Premio Urania 2020
« Rispondi #13 data: 28 Ottobre 2021, 08:20:41 »
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Citazione da: ElenaDF il 27 Ottobre 2021, 14:24:46


Citazione da: Echo il 27 Ottobre 2021, 09:16:25

Ciao,

bellissima intervista!
Sono molto, molto curiosa di leggere "Resurrezione" (ho già allertato la mia edicolante!) che spero giunga presto nella mia valle nebbiosa .
Uno specialissimo IN BOCCA AL LUPO a Elena, che sono certa sarà molto emozionata... questi sono giorni inestimabili: attesa, trepidazione, ansia (ma è un'ansia buona, quella che ti fa guardare in alto) sono un miscuglio che ti avvolge e non ti lascia per un bel po'. E mi dicono che accade a ogni pubblicazione, mica solo per la prima! Quindi...
...un mega abbraccio, Elena, faccio il tifo per te!

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Ma grazie! <3
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Scherzi a parte, l'uscita è vicina, il dato è tratto e io spero che il romanzo sia in qualche modo all'altezza dell'attesa. Ormai manca pochissimo!^^


...IO CHE DO CONSIGLI SULLA GESTIONE DELL'ANSIA????
No, raga, questa sarebbe davvero fantascienza!!!!
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Re:Intervista a Elena Di Fazio, Premio Urania 2020
« Rispondi #14 data: 28 Ottobre 2021, 16:23:14 »
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... ed ANSIA sia
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