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Home Forum | La Fantascienza e gli altri generi... | La Fantascienza in Generale | Discussione: Carlo Fruttero «prec succ»
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  Autore  Discussione: Carlo Fruttero  (letto 1705 volte)
remotino

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Carlo Fruttero
« data: 06 Febbraio 2011, 12:44:19 »
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Devo ammettere la mia ignoranza!   Come spesso dico sono un lettore di fantascenza più che un vero cultore.

Ho una certa invidia quando leggo post di tanti amici che disquisiscono su quell'autore o l'altro, discussioni sul tal volume ecc. probabilmente dipenderà anche dalla mia scarsa memoria per i nomi , ricordo fatti e persone di cinquant'anni fa ma non i loro nomi, così pure per gli autori dei libri, questo ritengo che sia da come dicevo che sono un lettore ma non un cultore, lo stesso mi capita, ma qui non è invidia ma proprio scarso interesse, con amici che risordano il tal gol piazzato da Sivori nella tal partita o il risultato del '53 dell'Inter contro la Roma nel girono di ritorno, qui devo dire che se per la fantascenza ho un certo interesse nel  calcio so solo che ci sono 22 giocatori in campo che corrono dietro ad un pallone .

Raramente ricordo il nome di chi scrive il romanzo che sto leggendo, a parte quelli più noti che non si possono assolutamente dimenticare, guardo invece quasi sempre la data di prima pubblicazione, mi interessa sapere il contesto dell'anno cercando di ricostruire le conoscenze scentifiche di quel dato periodo.

Guardando per l'appunto l'anno della prima pubblicazione sulla quarta pagina con sincero stupore noto il nome di Carlo Fruttero come curatore di Urania, da wikipedia leggo infatti che oltre essere stato curatore dal '61 all' 86 è stato ha sua volta scrittore di qualche libro di fantascenza.

Vedevo Fruttero, dal programma di Fazio "Che tempo che fa", come un vecchio saggio di scritture impegnate o roboanti nonchè di ironico filosofo divulgatore di fatti odierni.

Dai, diciamolo sinceramente, chi si occupa di fantscenza, dalla lettura allo scrivere romanzi, sono persone un poco strane, certo solo un po'e non vedevo questo lato nel Fruttero.

Bhe ragazzi volevo condividere con voi questa mia lieta scoperta, e perdonatemi la mia poca dimestichezza.

Remotino





Sto leggendo Cronache del dopobomba
« Ultima modifica: 06 Febbraio 2011, 12:49:24 di remotino » Loggato
marben


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Re:Carlo Fruttero
« Rispondi #1 data: 06 Febbraio 2011, 13:06:31 »
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Ha scritto solo qualche mediocre raccontino con pseudonimo anglicizzante. Non ti sei perso nulla, garantito..
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dhr


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Re:Carlo Fruttero
« Rispondi #2 data: 06 Febbraio 2011, 13:38:51 »
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però, con Lucentini, ha scritto l'introduzione ai Mostri all'angolo della strada di Lovecraft; introduzione che per me fu una rivelazione. onore al merito.
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Re:Carlo Fruttero
« Rispondi #3 data: 06 Febbraio 2011, 13:53:42 »
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Citazione da: dhr il 06 Febbraio 2011, 13:38:51

però, con Lucentini, ha scritto l'introduzione ai Mostri all'angolo della strada di Lovecraft; introduzione che per me fu una rivelazione. onore al merito.


Anche l'introduzione a Universo a sette incognite (mitico Omnibus anni '60) ha fatto storia. Era in discussione solo la qualità (secondo me scarsissima) del Fruttero autore di FS.
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DarkHorseman


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Re:Carlo Fruttero
« Rispondi #4 data: 06 Febbraio 2011, 16:28:44 »
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Citazione da: marben il 06 Febbraio 2011, 13:53:42

Anche l'introduzione a Universo a sette incognite (mitico Omnibus anni '60) ha fatto storia. Era in discussione solo la qualità (secondo me scarsissima) del Fruttero autore di FS.


Vabbè dai...è pur sempre italiano!
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Re:Carlo Fruttero
« Rispondi #5 data: 06 Febbraio 2011, 18:41:35 »
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Citazione da: marben il 06 Febbraio 2011, 13:06:31

Ha scritto solo qualche mediocre raccontino con pseudonimo anglicizzante. Non ti sei perso nulla, garantito..


In particolare ha scritto il racconto di spettri "Dalle due alle tre e mezzo" con lo pseudonimo di "P. KETTRIDGE" nell'antologia "Contatto con l'inumano", Urania 343 e Urania Classici 160; nulla di trascendentale, ma nemmeno pessimo direi.

A titolo di curiosità ho notato che Giuseppe Lippi ha firmato alcuni suoi racconti con lo pseudonimo "P. Kettridge Jr" (vedi "Viaggio imbarazzante" nell'antologia "Fantasex"), fatto questo che personalmente interpreto come una sorta di omaggio nei confronti del "maestro", quasi un volerlo considerare una sorta di padre professionale...

Concordo con dhr: l'introduzione de "I mostri all'angolo della strada" è un capolavoro
« Ultima modifica: 06 Febbraio 2011, 18:41:58 di maxpullo » Loggato
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Re:Carlo Fruttero
« Rispondi #6 data: 06 Febbraio 2011, 18:57:53 »
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Sondaggio (un po' terra terra): secondo voi F&L hanno fatto più bene o male alla FS in Italia? Ci sono all'attivo voci positive ma anche parecchie negative. Secondo voi prevale il positivo o il negativo nell'operato di F&L come curatori?
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Re:Carlo Fruttero
« Rispondi #7 data: 06 Febbraio 2011, 19:42:27 »
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Dal mio punto di vista positivo, hanno tagliato ma hanno reso romanzi pubblicati su Urania leggibili.
Ce ne fossero.........
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Re:Carlo Fruttero
« Rispondi #8 data: 06 Febbraio 2011, 21:32:46 »
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Assolutamente positivo.
Immaginare una realtà parallela senza F&L, per me, vuol dire immaginare un universo in cui nel nostro paese non sono mai stati scoperti o lanciati autori come Ballard e Lovecraft... loro hanno avuto il grande merito di giocare d'anticipo e di scommettere su autori che oggi diamo per scontati ma che forse negli anni '60 e '70 non lo erano.
E poi hanno creato la serie dei cerchiorosso: sottili, compatti, con le copertine di Thole ed una quarta di copertina spesso migliore del romanzo stesso.
Forse nel "finale di stagione" hanno un po' imbastardito la collana Urania pubblicando romanzi un po' così, ma è un peccato che io gli perdono volentieri pensando a tutto il bene che hanno fatto prima nella loro lunga carriera.
Lunga vita a F&L!
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Re:Carlo Fruttero
« Rispondi #9 data: 06 Febbraio 2011, 21:48:24 »
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Maxpullus locutus, causa finita
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Re:Carlo Fruttero
« Rispondi #10 data: 06 Febbraio 2011, 23:03:40 »
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Citazione da: dhr il 06 Febbraio 2011, 21:48:24

Maxpullus locutus, causa finita


Sant'Agostino Sermones, più o meno..

Maxpullo ha ben descritto gli aspetti positivi, che condivido abbastanza. Anzi aggiungerei anche certe ristampe di romanzi apparse negli anni '50 su collane mondadoriane diverse da Urania, in primis L'uomo dei giochi a premio di P. K. Dick e Le guide del tramonto di A. C.  Clarke, e l'invenzione di antologie tematiche dai titoli suggestivi. Putroppo non è tutto rose e fiori..secondo me il periodo d'oro della coppia è stato negli anni '60, in seguito sono stati sempre di più presi dalla loro carriera di autori di bestsellers gialli e la rivista ne ha sofferto parecchio. Molti libri mediocri o scadenti addirittura ripubblicati dopo pochi anni come "capolavori" e versioni tagliatissime fin quasi all'incomprensibiltà del testo..confrontando quanto veniva pubblicato da Curtoni & Montanari (loro si autentici conoscitori del genere FS) su Galassia nei primi anni 70, Dick, Zelazny (quello buono, non quello dei romanzetti fantasy usciti su Urania) Delany, Aldiss, Farmer, Leiber, Cordwainer Smith, Disch, Harness etc etc, con i vari orrori di Gow Island , le abominazioni atlantiche e le astronavi del massacro..con cui i due ci hanno "deliziato" per anni, non c'è proprio partita..per cui non mitizziamo due persone che hanno si fatto delle cose buone e anche ottime ma anche pubblicato tanti testi illegibbili, o stravolto con tagli arbitrari tanti romanzi validi. Diciamo 50/50 per equità.
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Re:Carlo Fruttero
« Rispondi #11 data: 08 Febbraio 2011, 11:21:59 »
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Concordo pienamente a metà (come diceva non so quale calciatore analfabeta nella sigla di Mai Dire Goal) con i precedenti post... Sicuramente F&L erano due grossi intellettuali, per i quali, a mio giudizio, la fantascienza era più un sottobusiness delle molteplici attività che svolgevano. Per intenderci, era in fin dei conti moneta sonante che gli entrava in tasca a fine mese e su cui sicuramente (come tutti) non sputavano sopra. Ma ho sempre avuto il sottile dubbio che non abbiamo mai preso la fantascienza del tutto sul serio. Se Fruttero ha participato al presunto "sdoganamento" della fantasciena in Italia con l'antologia Le meraviglie del possibile (in cui lo sdogamanto stava nel fatto che per la prima volta la FS veniva pubblicata da un autore "serio" come Einaudi, con dottissima introduzione di Solmi), poi però su Urania ha affiancato i citati Ballard e Dick (di cui però si fece sfuggire i romanzi migliori), ma anche Disch ("La signora degli scarafaggi") o Bradbury ("Molto dopo mezzanotte", seppure tagliato), a storie di mera, bassa avventura spaziale. Insomma, ho sempre visto la gestione F&L come piuttosto incoerente... non so nemmeno se alla fin fine li leggessero loro i romanzi da pubblicare, o l'incombenza fosse in realtà della Negretti o di qualche "negro". Boh. Anche la virata sui romanzi horror della fine della loro gestione non mi sembra assolutamente nelle loro corde: a parte Lovecraft, credo considerassero l'horror ancora più infantile della fantascienza. Stendiamo poi un velo pietoso sulla pratica dei tagli, assolutamente offensiva nei confronti del lettore; oppure sulla loro piccola mania di "aggiustare" certi racconti, aggiungendo passaggi non esistenti nell'originale. Certo, poi su Urania si potevano leggere perle "letterarie" come Kafka, Verne, Palazzeschi, Spitz, ma erano casi isolati. I veri romanzi "moderni" di fantascienza ormai erano appannaggio di Nord, Fanucci, ogni tanto la Libra. Non concordo con chi dice che Ballard sarebbe stato "scoperto" da loro: visto il boom di fantascienza dell'epoca, se non lo avessero pubblicato loro (mi pare avessero un contratto in esclusiva per i romanzi), lo avrebbero fatto altri certamente. E non credo che le opere di Ballard fossero quelle che vendessero di più su Urania.

E' pure vero che F&L erano "meglio" di Monicelli; certamente più colti (confermo che le quarte di copertina restano spesso geniali) e meno dilettanteschi. Ma è anche vero che eravamo ormai negli anni Sessanta e Settanta, in cui ormai la cultura senza prosciutto davanti agli occhi si era accorta delle potenzialità e del livello di certa FS: e F&L erano certamente meno attenti e rispettosi di curatori coevi come Valla e Curtoni, e ovviamente il loro successore Montanari, rispetto alla cui serietà e competenza fanno una figura barbina, sotto molti punti di vista. Insomma, se Valla o Montanari avessero curato Urania, sicuramente sarebbe stato meglio: avremmo avuto traduzioni più accurate, introduzioni in grado di "formare" il lettore, specie quello casuale, rubriche non idiote, etc.,  vent'anni prima di quanto accaduto. Quindi il giudizio su F&L curatori, dal mio punto di vista, non può che essere negativo, anche se con qualche attenuante generica.

Concludo dicendo di essere invece un appassionato di F&L scrittori (non di fantascienza), avendo trovato i loro gialli, compresi quelli più tardi tipo Enigma in luogo di mare, gustosi e spassosi.

PS: non dimentichiamoci però che certi difetti imputati a F&L negli anni '70 (si parla di quaranta anni fa) ce li troviamo ancora oggi. Lo sanno tutti.  
« Ultima modifica: 08 Febbraio 2011, 11:25:11 di attiliosfunel » Loggato
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Re:Carlo Fruttero
« Rispondi #12 data: 08 Febbraio 2011, 11:30:14 »
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la causa, quindi, non era affatto finita...

Attilio resta un cecchino formidabile.
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Re:Carlo Fruttero
« Rispondi #13 data: 08 Febbraio 2011, 13:21:36 »
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Certe cause non finiscono mai... Aggiungo che io, per ragioni anagrafiche e di precocità di lettura, ho vissuto le alterne vicende della fs in Italia day by day per quasi mezzo secolo (sic)..e la mia formazione cultural-fantascientifica è avvenuta più che altro sulle pagine di Galassia (incomparabile le gestione Curtoni/Montanari), Gamma, Galaxy, Robot (sempre il grande Vic), La Nord gestione Valla (altro grande editor/traduttore), la Fanucci prima maniera, la stessa Libra/Perseo (nonostante certe discutibili scelte di Malaguti e certe sue arbitrarie interpolazioni dei testi). Insomma, Urania per me era marginale, la compravo più che altro per le copertine di Thole, conservando poi soltanto i numeri migliori e rivendendo immediatamente gli "scarti", mentre le altre collane le collezionavo integralmente o quasi. Quel che più mi infastidiva della coppia era un certo malcelato "paternalismo" che si manifestava nel porgere qualche briciola di "alta cultura" al povero lettore del periodico da edicola, e nel tagliare i testi ritenuti troppo "difficili" per il lettore medio. Guarda caso, tra i pochi testi pubblicati in versione pressochè integrale c'erano alcuni romanzi usciti in origine su altre collane mondadoriane (tipo BMM) e poi ristampati nei "Capolavori di Urania", come il succitato Uomo dei giochi a premio di Dick. Per cui ragazzi, non mitizziamo F & L; hanno fatto parecchie cose buone ma anche tante discutibili. In un mondo parallelo in cui fossero stati Curtoni e Montanari oppure Riccardo Valla a curare Urania, avremmo avuto un ben diversa storia della fs in Italia. Secondo me migliore, anche se non si può dimostrare.
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Re:Carlo Fruttero
« Rispondi #14 data: 09 Febbraio 2011, 10:31:39 »
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Citazione da: attiliosfunel il 08 Febbraio 2011, 11:21:59

Concordo pienamente a metà (come diceva non so quale calciatore analfabeta nella sigla di Mai Dire Goal) ...


oppure come diceva un mio collega ai suoi clienti: "L'unico problema sono due: ..."

(per far sembrare che tutto funziona perfettamente e che i problemi sono pochi, pochissimi)

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E quando ci domanderanno cosa stiamo facendo, tu potrai rispondere loro: "Noi ricordiamo".
(Ray Bradbury, gli Uomini-Libro in Fahrenheit 451)
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