(apro qui questo topic perché "il personaggio in questione" ha fornito un sacco di spunti al fantasy, all'horror e anche alla SF)

Alfonso M. Di Nola, Il diavolo, Newton & Compton, 1999 --- ma si tratta di un classico di cui esistono varie edizioni, in commercio o fuori catalogo.

Ho acquisito dall'amico DarkHorseman questo magnifico volume di sociologia, dedicato alla... anzi alle figure demoniache dalle origini ai giorni nostri (anni '80).
Un volume corposo eppure asciuttissimo, compatto, pieno di fatti e senza sbrodolature. La sua forza consiste in quello che, in teoria, sarebbe un difetto, ossia una forte ideologia che guida l'intera ricerca. Si potrebbe dire che, in questo modo, la ricerca risulta deformata, e che bisognerebbe essere privi di preconcetti, ma non è così: ogni ricerca infatti - volente o nolente - parte da presupposti, e se questi presupposti sono vaghi, anche il risultato sarà raccogliticcio. Meglio allora una "netta presa di posizione" che però aiuta a mettere a fuoco l'argomento.

Nel caso di Di Nola, la tesi che accompagna tutto il libro è l'idea che il diavolo è la proiezione delle nostre paure, in particolare la paura della mancanza di beni materiali, o l'assenza di fiducia in se stessi. Questa paura si concretizza in forze oscure e in creature orrende, che poi la religione sfrutta per esercitare il proprio dominio. Tant'è che l'ultimo capitolo è un attacco frontale contro la Chiesa e la (allora) DC, a favore dell'(allora) PCI e della massoneria.
Strano ma vero, proprio questa base ideologica mi ha fatto apprezzare il libro come acuto e interessante. Altrimenti, come spesso succede, sarebbe venuta fuori la solita miscellanea di aneddoti pittoreschi presi qua e là: gli hittiti, pensate, eh, credevano che il diavolo avesse tre nasi... (esempio inventato, ovviamente).

I diversi capitoli ci fanno compiere una cavalcata non solo attraverso la storia dei demoni in senso stretto, ma tutto ciò che vi è collegato: mostri mitologici, stregoneria, vampirismo, licantropia... inoltre, con ottime sintesi del pensiero teologico antico e medievale ecc.
Assolutamente splendida anche la scelta iconografica. Non le solite opere stra-viste ma tante rarità significative.

L'unico punto su cui mi permetto qualche perplessità sono i capitoli sulle culture dell'Estremo Oriente. È vero che anche laggiù esistono "inferni" con relativi "mostri", ma il senso della letteratura e dell'arte orientale è completamente diverso da quella occidentale, per cui si rischia di attribuire ai demoni asiatici una "realtà" che non hanno.
Viceversa, è appassionante la ricostruzione del percorso fatto dall'idea del diavolo dai primordi della civiltà sumera all'Iran, alla cultura ebraica, allo gnosticismo, all'arte medievale, e così via, con continue riprese, remix, sviluppi dei temi. Insomma, nella Storia umana le idee sul demonio sono sempre le stesse 3 o 4... eppure sono infinite.