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Home Forum | UraniaMania Forum... | Le Interviste di UraniaMania | Discussione: Intervista a Lars Schlicting «prec succ»
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  Autore  Discussione: Intervista a Lars Schlicting  (letto 2430 volte)
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Intervista a Lars Schlicting
« data: 01 Settembre 2023, 11:02:18 »
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Su UraniaMania, amiamo le consuetudini, lo sapete.
L'anno scorso, anno del 70° anniversario di Urania, Mondadori e soprattutto Franco Forte, hanno voluto festeggiare l'evento dando alle stampe un superlativo Urania Speciale di cui noi abbiamo con piacere intervistato l'autore, Dario Tonani, nostro Illustre Umino.

Quest'anno il testimone di questo appuntamento estivo con Urania Speciale è passato a Lars Schlichting, il primo autore svizzero pubblicato da "Urania", con il suo grande romanzo, Spirito di Napa Tei.
UraniaMania certamente non poteva non cogliere l'occasione di proseguire il filone di interviste agli autori dello "Speciale" invitando Lars a fare due chiacchiere con i nostri utenti.
  
Per cui UM Staff è lieta di presentare:

Intervista a Lars Schlichting

UM:
Lars aiutaci ad inquadrarti, sei di origini italiane, ma vivi e lavori in Svizzera. È corretto? Ti chiediamo anche di cosa ti occupi perché magari non tutti conoscono la tua biografia. Insomma, raccontaci qualcosa di te.

Lars: Mio padre è tedesco (da qui il cognome) ma nato in quella che oggi è Polonia, mia madre è Svizzera, ma mio nonno materno era italiano; dunque posso dire di avere anche origini italiane. Come vedete in realtà sono un bel miscuglio. Sono un avvocato e sono attivo come consulente legale, ho iniziato nell’ambito finanziario, ma da circa 7 anni mi occupo in modo preponderante di nuove tecnologie e in particolare blockchain, metaversi, intelligenza artificiale. In pratica sono la persona a cui gli imprenditori si rivolgono per mettere in atto il loro progetto innovativo.

UM: Quindi, da una parte abbiamo un avvocato esperto in finanza e criptovalute, presente in rete con interviste e panel, dall’altra uno scrittore di fantascienza prepotentemente emergente, ma con una limitata interazione nei social. Questa è una tua scelta precisa oppure ti stai avvicinando pian piano alla parte fantascientifica della rete, scegliendo con cura dove e con chi interagire?

Lars: La verità è che sono molto presente su LinkedIn, un social professionale, ma praticamente assente su Facebook e Instagram, dove invece è più presente la comunità letteraria. Sto cercando ora di creare una sorta di doppia vita social: quella professionale su LinkedIn e quella fantascientifica con Facebook e Instagram, dove ho creato un account a nome di Napa Tei, ho anche un sito internet (www.napatei.com) e ben cinque metaversi (due già attivi, tre in sviluppo) su https://thenemesis.io/@napateiwinkelin



UM: Questa è la tua prima opera letteraria di fantascienza dato che principalmente fai tutt'altro nella vita. Come sei passato dal tuo lavoro alla fantascienza? Da dove nasce questa nuova passione? C'è stato qualcuno a te vicino che ti ha indirizzato o è un qualcosa che è cresciuta dentro di te nel tempo?

Lars: Ho la fortuna di avere una carriera di successo. In realtà però nel 2013 ho avuto un evento professionale che ha diminuito la mia attività. Lì ho colto l’attimo e ho iniziato a scrivere questa storia che da anni mi ero immaginato e sognato per evadere dal tran tran quotidiano e di cui avevo già scritto qualche capitolo. Posso pertanto dire che un momento di difficoltà mi ha spinto a scrivere “Spirito di Napa Tei”. È proprio vero che non tutto il male vien per nuocere!

UM: In generale ci sono autori o generi narrativi che più apprezzi? Nel campo della fantascienza prediligi qualche sotto genere specifico? E in questo caso, ci sono autori oppure opere che hai letto o che conosci che hanno maggiormente influenzato e ispirato il tuo modo di scrivere Napa Tei?

Lars: Da giovane divoravo ogni tipo di libro di ogni genere. Ho amato (e a volte odiato) di tutto, ma la fantascienza, insieme al fantasy, sono stati i miei preferiti. Ho trovato Dune stupendo (si lo so, scontato) e il gioco di Ender ha un posto particolare nella mia libreria. Penso che in molti abbiano trovato elementi di queste due opere in “Spirito di Napa Tei”, tanto che Dune è addirittura espressamente citato.

UM: Una curiosità: che fantascienza si legge in Svizzera? Esistono case editrici che si occupano specificatamente di narrativa di genere e nel caso che pubblicano collane dedicate come Urania in Italia?

Lars: Purtroppo la Svizzera è un mercato troppo piccolo per avere case editrici specializzate. Per la fantascienza compriamo opere pubblicate da case editrici estere, dunque italiane, francesi o tedesche. È anche questo il motivo per cui mi sono rivolto ad Urania.

UM: Torniamo alla tua opera e prima di addentrarci nelle domande più centrate su di essa, ancora una curiosità da parte nostra. Abbiamo ritrovato nel tuo romanzo quello spirito di Star Trek, per gli appassionati in particolare quello originale “Roddenberriano”, fatto di valori genuini e altissimi, di forza d’animo e coraggio universale, di desiderio, di scoperta e di comunicazione, di confronto e di dialogo. L’universo di Star Trek ha avuto un impatto sul tuo libro come abbiamo colto? E nel caso, qual è o quali sono i personaggi che hai amato di più di questa serie?

Lars: Diciamo che ancora ricordo i Triboli (bonus a chi sa cosa sono) e dunque non posso nascondere che sicuramente Star Trek ha influenzato la storia di Will e dei suoi compagni. Anche qui ho fatto un riferimento specifico nel libro, anche se più nascosto rispetto a quello di Dune. Ho particolarmente apprezzato Worf, ma la mia serie preferita era Deep Space 9, che guarda a caso è l’unica che si svolge su una stazione spaziale. A volte mi sono chiesto se per i Digit mi sono fatto influenzare inconsciamente da Odo.

UM: Se abbiamo ben compreso, il tuo romanzo nasce addirittura nel lontano 2008 e, per arrivare alla forma attuale in cui è stato pubblicato, sono passati 15 anni. Ci puoi raccontare la sua genesi e come sei arrivato ad inviarlo al Premio Urania?

Lars: Potrei scrivere un libro su come ho…. scritto un libro. È veramente stata un’avventura. Long story short: dopo aver scritto la prima stesura, l’ho fatta leggere a famigliari e amici per commenti e osservazioni. Ricevendo riscontri positivi mi sono deciso a mandare il manoscritto a 2/3 editori di fantascienza italiani e…. non è successo niente, nemmeno una risposta. Nel frattempo la mia attività professionale mi ha occupato talmente tanto che non ho più pensato al libro per diversi anni, fino a quando ho incontrato uno scrittore che si è offerto di leggere e valutare il mio manoscritto dandomi un’ottima valutazione. Mi ha anche spiegato che il formato in cui avevo mandato il manoscritto alle case editrici non era usuale, e che probabilmente le stesse avevano rigettato il mio lavoro senza neanche leggerlo perché non corretto nella forma. A questo punto sono stato motivato a riprendere il lavoro, ho fatto vedere l’opera ad altre persone attive nel campo dell’editoria che mi hanno consigliato delle modifiche grammaticali, di stile e persino nella storia (nella prima stesura Will non era xenofobo) poi, mentre pensavo a chi mandare la nuova versione, ho scoperto Urania e il suo concorso. Ho pensato di partecipare, ma il mio libro era troppo lungo e ne ho inoltrato solo metà. Naturalmente con metà libro ho perso, ma devo ringraziare Bibliotecario, che lo ha letto e lo ha segnalato a Urania. Il resto è storia.

UM: Pur senza fare rivelazioni, abbiamo trovato il tuo libro molto avvincente e coinvolgente, ma anche molto immediato e “maturo” per una opera prima. Non basta il tempo di scrittura, per quanto lungo, ad affinarne la qualità e, pur percependo la cura che vi hai riservato, servono anche una buona tecnica ed un’ottima leggibilità.  Sicuramente la tua attività professionale ti costringe a cercare di spiegare in modo semplice e facilmente comprensibile temi complessi e non materiali. Dunque, quanto è contata questa necessità di “divulgazione” nella stesura di un libro di intrattenimento e nella letteratura di genere?

Lars: Si, devo ammettere che la mia professione mi ha aiutato. In pratica non sono uno scrittore, ma scrivo per vivere. Mi viene inoltre riconosciuta da sempre una grande facoltà di sintetizzazione e semplificazione di concetti complessi. Spirito di Napa Tei è stato scritto di getto, senza lavori preliminari, studi o altro. Avevo questa storia in mente e mentre la scrivevo ho aggiunto elementi, intrecci, riferimenti. Era come se io fossi Will e ho vissuto per davvero il suo viaggio. È stato un processo istintivo e forse proprio pe questo entusiasmante e divertente.

UM: Se dovessimo scegliere un aggettivo per Napa Tei, credo che opteremmo per “genuino”, nel senso più puro del termine, che comprende anche il significato originario e positivo di “ingenuo”, immediato, partecipato, puro. In un contesto molto dinamico, con tanta azione, scorrevole e coinvolgente, si percepisce, infatti, sempre un incontenibile desiderio di affrontare le diversità e i pregiudizi mediante la conoscenza reciproca. Si segue un percorso di crescita ed evoluzione, di pace e speranza, che rende il libro piacevole per tutte le età, anche per le giovani generazioni. Inoltre, l’opera risulta anche piuttosto coraggiosa, in quanto non teme di tornare a scenari più positivistici contro le ansie distopiche, claustrofobiche e apocalittiche in cui sembra, talvolta, impantanarsi la SF contemporanea, eccezion fatta per il solar punk. Ci sono fra i passaggi che abbiamo riportato, precisi obiettivi o scelte editoriali o è tutto semplicemente frutto della tua sensibilità?

Lars: Sono semplicemente io. È il mio carattere, sono fatto così. Sono un irrimediabile ottimista, forse anche fin troppo utopista. Penso che in ognuno di noi c’è del buono e che l’umanità, anche quando in difficoltà, anzi forse proprio perché in difficoltà, sia capace di evolvere in meglio. Pertanto quanto ho scritto non è sicuramente stata una scelta editoriale, ma direi semplicemente la mia personalità.


La passione per la Fantascienza nella famiglia Schlichting non si limita a quella scritta

UM: Lars, il tuo romanzo ha una base fantascientifica ottimamente integrata con un messaggio universale di fratellanza fra specie, popoli e nazioni, a chi ti sei ispirato per formulare questo messaggio che ripeti con forza in larga parte del racconto? Di questi tempi, vedasi la guerra in Ucraina, ciò è quanto mai attuale e dirompente.

Lars: Come dicevo è la mia personalità, ma forse anche la storia della mia famiglia. Mio padre è nato nel 1943, l’Europa era un cumulo di macerie, i risentimenti tra i popoli erano insanabili. Sempre mio padre mi raccontava che nel 1962 era andato a fare uno stage in un albergo in Normandia. All’uscita del film “Il giorno più lungo” è andato al cinema. Nella sala ha temuto per la sua incolumità vedendo la reazione degli spettatori francesi quando sullo schermo apparivano i soldati tedeschi. Aveva paura che se qualcuno parlandogli avesse scoperto il suo accento “boche” lo avrebbero malmenato. Pochi mesi dopo però è arrivata la riconciliazione. Adenauer e De Gaulle si stringono la mano, e anche mio padre percepisce un cambiamento nei rapporti con i suoi colleghi francesi. Ecco, forse nel mio inconscio questa storia ha influenza il mio lavoro.

UM: Nonostante la materia di cui ti occupi professionalmente abbia a che fare con qualcosa di apparentemente intangibile, virtuale e per alcuni forse “fantascientifico”, non ci sembra che nel tuo libro vi sia un impatto significativo di questi temi (criptovalute, blockchain, metaverso…). È una scelta voluta, per separare la realtà lavorativa dalla fiction narrativa o è semplicemente legata agli obiettivi diversi cui il libro mira?

Lars: A dire il vero ho scritto il libro prima di scoprire bitcoin, per questo non vedete un vero impatto. Nell’ultima stesura ho introdotto due termini legati alla blockchain, che temo solo gli addetti ai lavori hanno scoperto. Dovessi riscriverlo oggi introdurrei di più il concetto della decentralizzazione, che trovo affascinante. Sono convinto che i protocolli decentralizzati sono in grado di far ulteriormente evolvere l’umanità. Pensate al bitcoin, una moneta non controllabile dai poteri politici. Che impatto potrà avere questa sua particolarità se sempre più stati lo dovessero adottare come moneta nazionale? C’è materiale per un buon romanzo.

UM: Veniamo di entrare ancora di più nei dettagli del tuo romanzo. Spirito di Napa Tei è senza dubbio da iscriversi al filone dei romanzi di fantascienza appartenenti alla Space Opera senza alcuna contaminazione di altri sottogeneri, molti dei quali ora di moda come distopia, post apocalittico o thriller. Una scelta coraggiosa e “desueta” nel panorama almeno italiano. Da dove nasce questa scelta?

Lars: Non è stata una vera scelta. Non sapevo nemmeno che ci fosse una moda nella fantascienza! Quando ho scritto il libro non ho pensato che avrei scritto un romanzo di un genere o di un altro, bensì ho voluto scrivere la storia che mi ronzava da anni nella mente. Sicuramente questo è dovuto anche al fatto che i libri sopra citati che più mi hanno coinvolto emotivamente sono tutte delle space opera e pertanto ho ricalcato questo stile, ma non è stata una scelta premeditata.

UM: Un’altra cosa sentiamo di poter affermare del tuo romanzo è che i personaggi principali umani, ma anche quelli alieni o almeno quelli con tratti più umanoidi, sono molto giovani. Anche il linguaggio che usi è decisamente adatto, per tono, freschezza e tematiche ad un pubblico molto giovane, Young Adult come si indica in inglese. Spesso in Italia si afferma che il lettore di fantascienza mediamente sia una persona adulta, già avanti con l’età, e che non ci sia un gran cambio generazionale, tanto che i lettori giovani si indirizzano su altra tipologia di letteratura. Le scelte che hai intrapreso per Napa Tei si basano su una precisa impostazione che hai ricercato e voluto? E nel caso da cosa scaturiscono?

Lars: Anche qui non vi è stato un esame dello stile da usare, l’ho semplicemente scritto come piace a me. Vero però che ho pensato più volte a tenere uno stile semplice, fluido e scorrevole proprio per non stancare o annoiare il lettore pensando soprattutto ai più giovani. Più di una volta mi sono detto che questo è un libro degli anni duemila e che pertanto doveva essere scritto con uno stile dei nostri tempi e non cercare di ricalcare quello degli anni d’oro della fantascienza.

UM: Quale è la genesi che ha portato alla creazione delle specie di Napa Tei? Intendendo nomi, morfologie, caratteristiche, pianeti di origine, lingue, cibo… Potresti dedicare un po’ di tempo a descrivere questi elementi? E se potessi rinascere in una delle quattro razze aliene da te descritte, quale sceglieresti e perché?

Lars: Ottima domanda, perché qui effettivamente mi sono fatto “aiutare”. Trovare i nomi da utilizzare per 3 razze diverse (fortunatamente per i Digit non ci sono nomi) non è facile. I nomi devono essere comuni alla singola razza e già solo leggendoli si deve capire se si tratta di un aveano, un chuggen o uno sh’xe. Forse qualcuno di voi ci è anche arrivato da solo, ma ora vi svelo il mio piccolo segreto: per gli aveani mi sono fatto ispirare alle lingue polinesiane, per i chuggen al romancio, la quarta lingua nazionale svizzera. Juf ad esempio è il nome del villaggio abitato più alto d’Europa, e mi ha suggerito il nome di Juffe. I pianeti di origine li ho descritti pensando alle morfologie o alle culture delle razze che nel frattempo avevo creato. Gli sh’xe dunque, essendo esseri possenti e con otto arti, dovevano per forza vivere su un pianeta con una grande gravità. Essendo così robusti ho pensato anche ad un ambiente non facile e dato che la montagna è il mio hobby ecco che Xshix è diventato un pianeta tutto picchi e massicci. Durante il gioco culturale tra Will e Maliae gli aveani erano diventati un popolo monoculturale, e dunque ho creato Avea con una geografia che giustificasse l’assenza di migrazioni se non quando le comunicazioni si fossero sviluppate e da qui ho avuto l’idea delle placche. Per i Digit invece è stato diverso. La loro morfologia si è evoluta con la storia e quando ho descritto il loro pianeta erano diventati la razza più evoluta di tutte, non tanto tecnologicamente, quanto nella simbiosi con il loro pianeta. Ho pertanto cercato di trasmettere queste loro caratteristiche mostrando soprattutto la pace interiore in cui essi vivono. In quale razza vorrei rinascere? Probabilmente in tutte, ma se dovessi sceglierne una direi i Digit, perché sono i più diversi da noi, dunque quelli che potrebbero offrire un’esperienza completamente diversa dalla mia.


Lars tra i picchi di Xshix

UM: La scienza di Napa Tei ci pare al contempo semplice e complessa. Semplice perché il modo in cui viene presentata, descritta e utilizzata la fa apparire come ormai conosciuta, assodata e quasi scontata, ma complessa perché in grado di risolvere barriere geografiche e spaziali... Come è stato possibile raggiungere questa armonia, nonostante l’inserimento dell’impego della "materia esotica"?

Lars: Volevo scrivere un libro di fantascienza che fosse….. plausibile. Odio quei libri dove la scienza futura viene descritta contro le leggi della fisica. Pertanto quando mi sono trovato confrontato con i viaggi spaziali tra i vari rami della galassia ho dovuto trovare una giustificazione che non fosse solo fantasia, ma almeno giustificabile. Anche il viaggio alla velocità della luce non sarebbe servito date le distanze, dunque l’unica soluzione erano i Wormholes, ma come spiegarli? Mentre guardavo la galassia per inventarmi una soluzione l’ho immaginata ruotare e che questo movimento avesse creato dei veri e propri tunnel tra i rami che possono essere utilizzati per passare da uno all’altro. Tuttavia anche così non era sufficiente, perché non potevo creare dei Wormholes all’interno dello stesso ramo della galassia, e così ho immaginato che si potesse usare lo stesso principio ma per dei salti più corti. Per aprire il tunnel ho previsto l’uso della materia esotica, che onestamente non ho ancora bene capito cosa sia nella realtà, ma essendo una sostanza scientificamente riconosciuta rendeva il tutto più realistico. Ho usato lo stesso ragionamento per le battaglie spaziali. Come fanno le astronavi a muoversi come se fossero degli aerei da combattimento? Nello spazio non c’è atmosfera da usare per curvare! L’uso di sfiatatoi di aria compressa permette manovre limitate, e allora ecco che la materia esotica mi è tornata utile, permettendo di creare dei legami con l’iperspazio che fungono da perno per manovrare le astronavi, un po’ come se fossero dei burattini legati a dei fili.

UM: Nel libro per almeno quattro volte, al termine di certi capitoli, viene svelato che un dato evento possibile in realtà non si verificherà. Leggendo queste rivelazioni siamo rimasti piuttosto colpiti: negativamente perché in tutti e quattro i casi non si sarebbe verificato l’evento atteso, positivamente perché questa rivelazione ha creato aspettativa. Il reiterare queste rivelazioni era intenzionale? Era già previsto nelle stesure iniziali o è subentrato in seguito?

Lars: Si, questo era intenzionale. Non volevo che la storia sembrasse prevedibile e pertanto quando si presentava una determinata aspettativa logica ho fatto in modo che il lettore sapesse in anticipo che questo evento non si sarebbe verificato. Ho introdotto queste rilevazioni già alla prima stesura. Mia madre, una dei miei lettori test, mi ha in seguito confessato che non le sono piaciute perché voleva poi subito sapere cosa sarebbe successo, confermandomi così la validità di questo artificio.

UM: Spirito di Napa Tei ha più piani di lettura. È una lettura di puro intrattenimento, affascinate e divertente, ricca di fantasia e azione con quel pizzico di romanticismo che non guasta mai. Ma è anche una storia in cui si affrontano in modo garbato tematiche etiche e culturali assai importanti e di strettissima attualità, come l'imperativo della comprensione e accettazione del diverso da sé, la necessità della fratellanza e della collaborazione, il ripudio all'ostilità e ad ogni forma di razzismo. Questo sentire che traspare dalle pagine del romanzo, sono il tuo personale sentire? E nel caso, il tuo vissuto, le tue esperienze di vita in una società multietnica come quella della Svizzera ti sono state di aiuto ad elaborare questo sentire? C'è una componente sociologica in Napa Tei che nasce dalle speciali condizioni locali?

Lars: Si sicuramente. Io vengo dal Canton Ticino, siamo una minoranza in Svizzera e sovente siamo confrontati con uno “scontro” culturale. Alla scuola ufficiali ero l’unico italofono, all’università la mensa offriva la pizza con l’ananas, ma anche quando vai in vacanza in Italia e chiedi un chifer ci guardate male (per la cronaca è il cornetto in “svizzero-italiano”). Questi problemi in Svizzera esistono, ma abbiamo imparato a risolverli con la reciproca comprensione. Il sistema politico svizzero è un esempio lampante. Non abbiamo un governo di maggioranza e un’opposizione. Tutti i partiti politici sono rappresentati nell’esecutivo, obbligando in questo modo a trovare sempre la soluzione migliore per il paese e non per vincere le elezioni. Sono convinto che questa sia una delle basi del successo sociale e economico della Svizzera.

UM: Il romanzo ha una forte connotazione politica che immagiamo sia ripresa da problemi che dobbiamo affrontare internamente sulla Terra. Cosa ti aspetti dal "nostro" futuro? Sara possibile realizzare una Napa Tei anche per noi terresti?

Lars: Non nascondo che “Spirito di Napa Tei” è stato intenzionalmente influenzato da diversi eventi storici. Alcune dei fatti descritti sono apertamente tratti da avvenimenti realmente accaduti. Ho introdotto anche dei cameo che permettessero di confermare il riferimento storico. Il mio credo è che la storia si ripete e che conoscendo la storia possiamo imparare dagli errori del passato ed evitarli nel futuro. Questo è anche quello che succede in Napa Tei e dunque si, il mio intramontabile ottimismo mi dice che anche se confrontati con situazioni difficili saremo in grado di trovare soluzioni sempre migliori grazie all’insegnamento tratto dagli errori del passato.

UM: Il tuo romanzo è basato su un personaggio senza poteri speciali, che pian piano diviene un protagonista cosciente della posta in gioco e che si evolve responsabilmente attraverso un cambiamento interiore. Potresti svelarci un’eventuale idea di una sua futura evoluzione, magari in un prossimo tuo romanzo? E comunque, pensi di continuare a scrivere qualcos'altro che riguardi l’universo che hai creato?

Lars: Sto elaborando mentalmente un possibile nuovo romanzo nell’universo di Napa Tei, ma non con Will come protagonista. Penso che Will abbia avuto il suo spazio e che sarebbe difficile creare qualche cosa di nuovo con lui.

UM: E infine un domandone forse più personale, ma utile per comprendere meglio le tue aspettative: siamo tutti portati nell'attuale solco che sta prendendo la realtà, sempre più aggredita dal rischio di guerre, imprevisti e scenari apocalittici (pandemie globali, crisi per le materie prime e risorse del pianeta, clima e sostenibilità) a cercare orizzonti di evasione e speranza. Anche lo Spirito di Napa Tei ci consente di sognare un futuro migliore, se l'uomo saprà fare delle scelte meno immediate e personali. Qual è su queste tematiche la tua visione del futuro, immerso per lavoro in mondi sempre più virtuali e paralleli alla realtà, ma proiettato per diletto verso un contesto di valori ancora possibili da raggiungere per la nostra Umanità?

Lars: Nonostante il mio ottimismo, purtroppo vedo uno scuro futuro all’orizzonte per l’Europa. La nostra società non sembra essere in grado di innovarsi nonostante le nuove tecnologie. Invece di creare un ambiente fertile per il loro corretto sviluppo, cerchiamo di bloccarlo. Non è un caso se tra le società con la più grande capitalizzazione al mondo non ne troviamo nemmeno una europea. Temo che presto ci sarà una importante crisi, sia economica sia di identità, che porrà l’Europa davanti ad una scelta: o chiudersi ulteriormente, reintrodurre politiche interne protezionistiche con una rinascita di sentimenti nazionalistici, o incrementare ancora di più la propria unificazione, anche politica, oltre a semplificare la sua ingestibile burocrazia, per creare un mercato competitivo rispetto agli altri. A questo punto credo che la storia e i nostri errori del passato sapranno guidarci nella giusta direzione, come è successo alla Terra nell’universo di Napa Tei.
UM: Cosa ti ha portato questa esperienza narrativa e quali soddisfazioni o crucci ti ha dato? Possiamo augurarci che tu possa proseguire proficuamente in questa “nuova carriera”, per mettere a frutto le tue qualità di scrittura, al servizio degli appassionati di fantascienza?

Lars: Scrivere “Spirito di Napa Tei” è stata un’esperienza divertente e appagante che rifarei volentieri, ma la mia attività professionale mi occupa davvero a tempo pieno e sempre più intensivamente. Magari in futuro ci sarà un altro avvenimento inatteso che mi permetterà di scrivere ancora. Ho diverse storie in mente che vorrei mettere su carta, devo solo trovare il tempo, che il successo di Napa Tei mi sta motivando a cercare.


Le pubblicazioni in lingua italiana di Lars

UM: Visto il successo che ha avuto il libro, hai già programmato la possibilità di pubblicarlo anche in altre lingue, magari in inglese, per dargli maggiori chance in ambito internazionale?

Lars: Si, in questo momento sto traducendo il libro in tedesco. Avendo anche un passaporto tedesco e padroneggiando la lingua spero di riuscire in questo modo a convincere un editore tedesco a pubblicarlo. L’obiettivo finale rimane la pubblicazione in inglese, che aprirebbe la via ad un mercato ancora più grande.

UM: Siamo giunti alla fine di questa bella intervista, caro Lars. Come da tradizione la vorremmo concludere con la nostra domanda tradizionale, quella che avresti voluto ti facessimo e che non ti abbiamo fatto.

Lars: Oh, che bella domanda. E allora eccola: che ruolo ha avuto la musica nel tuo libro? Eh si, avete capito bene, la musica. Ci sono anche dei riferimenti musicali in “Spirito di Napa Tei”, addirittura…. ma qui mi fermo, lascio a voi scoprirlo. Sappiate però che alcune scene le ho letteralmente scritte lasciandomi ispirare da brani musicali. Star Dust di Jean Michel Jarre è Winkelin non funzionante che sta per sbattere contro Napa Tei, Far Above the Clouds di Mike Oldfield è il duello con la daga, Butterflies di Dardust è l’intercettazione del caccia rubato da parte di Snowden e Rossin. Il pianeta dei Digit? On Earth is as it is on Heaven del grande Ennio Morricone. E infine Emerald Princess di Two Steps From Hell che per me rappresenta un po’ tutto il libro. Buon ascolto!    
« Ultima modifica: 01 Settembre 2023, 11:21:53 di UM Staff Amministratori » Loggato
Phoenix

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Re:Intervista a Lars Schlicting
« Rispondi #1 data: 01 Settembre 2023, 16:10:00 »
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Ah bene, finalmente ne so di più dell’autore e del romanzo, bella intervista esaustiva, ha toccato tanti argomenti e Lars ha risposto esaurientemente. Grazie UM e Lars!
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Re:Intervista a Lars Schlicting
« Rispondi #2 data: 01 Settembre 2023, 17:10:50 »
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Che bella intervista! "Sono semplicemente io. È il mio carattere, sono fatto così.", direi la mia frase preferita dell'intervista mi fa apprezzare ancora di più il libro e mi fa molto piacere sapere che ci sono ancora delle persone naturalmente ottimiste verso il futuro.
Molto interessante anche l'auto domanda sulla musica: Jarre e Oldfield mi ricordano il liceo ed effettivamente riesco a immaginarmi le scene, mentre Dardust e Two steps from hell... non li conosco, li ascolterò
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byFranci


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Re:Intervista a Lars Schlicting
« Rispondi #3 data: 01 Settembre 2023, 17:33:17 »
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Wow, è un'intervista molto bella, spontanea e approfondita. Grazie per averci fatto conoscere il dietro le quinte di questo autore!
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Re:Intervista a Lars Schlicting
« Rispondi #4 data: 01 Settembre 2023, 21:40:12 »
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Grazie a tutti gli Umini/e che con le loro domande hanno permesso la realizzazione di questa riuscitissima intervista.
E soprattutto un grandissimo grazie a Lars, che si è prestato con entusiasmo a tutte le nostre richieste.
Persona squisita e gentilissima, è stato un piacere conoscerlo, anche solo telefonicamente in queste settimane. Adesso non vedo l'ora di poterlo incontrare di persona a StraniMondi, dove ha promesso di venire.
Lars preparati a fare un sacco di autografi!
« Ultima modifica: 01 Settembre 2023, 22:20:52 di bibliotecario » Loggato
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Re:Intervista a Lars Schlicting
« Rispondi #5 data: 01 Settembre 2023, 22:19:56 »
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Stavo dimenticando degli importanti e doverosi ringraziamenti.
Avete visto la novità presente in questa intervista? parlo della bella testata in apertura  
Grazie a Franco Brambilla per la sua solita generosità nel concederci il logo di UM da lui creato anche per questa iniziativa.

E grazie a Francesca Cavallero che oltre ad essere la bravissima scrittrice che tutti conosciamo è pure una bravissima grafica Web Designer, sempre disponibile quando UM chiama, suo il nuovo logo delle interviste di Uraniamania.

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Re:Intervista a Lars Schlicting
« Rispondi #6 data: 02 Settembre 2023, 12:32:43 »
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Bella intervista

a mio avviso soprattutto sincera e veritiera fra un autore amante della FS ed un gruppo di appassionati

Leo alias capricorno52
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Re:Intervista a Lars Schlicting
« Rispondi #7 data: 03 Settembre 2023, 17:12:00 »
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Grazie a Uraniamania per avermi dato la possibilità di risponde alle vostre numerose e approfondite domande!
Spero che il libro vi stia divertendo.
Ci vediamo a stranimondi!
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Re:Intervista a Lars Schlicting
« Rispondi #8 data: 04 Settembre 2023, 22:45:55 »
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Citazione da: bibliotecario il 01 Settembre 2023, 22:19:56

Stavo dimenticando degli importanti e doverosi ringraziamenti.
Avete visto la novità presente in questa intervista? parlo della bella testata in apertura  
Grazie a Franco Brambilla per la sua solita generosità nel concederci il logo di UM da lui creato anche per questa iniziativa.

E grazie a Francesca Cavallero che oltre ad essere la bravissima scrittrice che tutti conosciamo è pure una bravissima grafica Web Designer, sempre disponibile quando UM chiama, suo il nuovo logo delle interviste di Uraniamania.

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Ciao!

Mi sono presa il tempo per leggere con calma l'intervista a Lars, che è davvero interessante e approfondita: il nostro UMinico panorama di autrici e autori "in dialogo" si va allargando ed è sempre una bellissima scoperta! Per questo sono io a ringraziarvi: creare un "petit chapeau" per la sezione dedicata alle interviste è stato un vero piacere (ed è fondamentale rendere giustizia al logo di Franco Brambilla!)

E sono molto felice che fra un mesetto ci vedremo.

Un bacio,

Echo
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Valery R. Barber


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Re:Intervista a Lars Schlicting
« Rispondi #9 data: 05 Settembre 2023, 21:23:25 »
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Wow, un'intervista molto approfondita e curata, da leggere più volte.
Complimenti :)
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Vale
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Re:Intervista a Lars Schlicting
« Rispondi #10 data: 06 Settembre 2023, 18:44:55 »
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So per certo che nelle risposte di Lars alle nostre domande sono sparsi più di un indizio per risolvere il futuro concorso legato al romanzo e al sito di Napa Tei.
Non sono bravo con i giochi  ma sono molto curioso.
Per cui chiedo l'aiuto dell'autore. Lars ci puoi dare qualche indizio? ci puoi spiegare qualcosa di più preciso su questo concorso?

Ho un altra domanda. Il gioco online di Napa Tei, The Nemesis Metaverse
vedrà mai una versione in Italiano per chi come me, colpevolmente non mastica come dovrebbe l'inglese?
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Re:Intervista a Lars Schlicting
« Rispondi #11 data: 06 Settembre 2023, 20:44:09 »
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Beh, voi stessi mi avete chiesto se voleto tradurre il libro in inglese. Per arrivare a quel mercato devo già preparare degli eventi in inglese. Questo è il principale motivo per cui il metaverso è solo in inglese. Farlo in italiano avrebbe comportato una limitazione geografica senza possibilità di usarlo per proporre una traudzione in inglese del libro. Pertanto no, mi dispiace, il metaverso rimarrà in inglese.

Quanto al concorso...... La mia idea è di fare un concorso con un premio MOLTO importante..... Però non posso lanciarlo con il libro tradotto solo in italiano, vorrei avere almeno un'altra lingua. Comunque voi sarete avvantaggiati, poiché avete potuto già leggere il libro. Infatti il concorso sarà direttamente legato al contenuto del libro. Inoltre anche il fatto che la mia cultura è stata direttamente influenzata dall'Italia (anche se in Svizzera a scuola abbiamo studiato Dante e Manzoni) è un vostro vantaggio (e questo è un altro indizzio che vi regalo).

Per il momento non vi resta che aspettare. Appena il libro sarà disponibile in altre lingue ne riparleremo :-). Confermo comunque che l'intervista ha dato alcuni indizzi per risolvere il futuro quiz, è questa per ora è una esclusiva di Uraniamania!
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Re:Intervista a Lars Schlicting
« Rispondi #12 data: 10 Settembre 2023, 12:54:56 »
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Il nostro illustre Umino Will Steiner al secolo Lars, immortalato durante la prima sessione di allenamento di autografi per Napa Tei al Lugano NFT Fest 2023
Allenamento propedeutico della lunga sessione di autografi per UM che lo attende a StraniMondi  

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Re:Intervista a Lars Schlicting
« Rispondi #13 data: 23 Settembre 2023, 22:17:29 »
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Passeggiando per la stazione spaziale del metaverso di Napa Tei si possano fare incontri sorprendenti
Nella sala centrale della stazione, sugli schermi che la circondano, sono ospitati molti filmati autori e autrici "Uranici" che raccontano qualcosina dei propri universi letterari.
Un idea di Lars, veramente carina.

Un esempio?
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