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Home Forum | UraniaMania Forum... | Le Interviste di UraniaMania | Discussione: Intervista a Franci Conforti, Premio Urania 2021 «prec succ»
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  Autore  Discussione: Intervista a Franci Conforti, Premio Urania 2021  (letto 2558 volte)
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Intervista a Franci Conforti, Premio Urania 2021
« data: 14 Ottobre 2022, 18:43:01 »
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Urania 1707 è giunto in edicola puntuale,
StraniMondi 2022 è ormai passato,
è arrivato quindi il momento di presentare agli utenti e ai visitatori di UraniaMania, la nostra consueta intervista all'autore/autrice vincitore dell'annuale Premio Urania.
Siamo lieti di pubblicare sulle nostre pagine l'intervista all'autrice del romanzo Spine, vincitore del Premio Urania 2021,
la nostra Umina Illustre: Franci Conforti



Intervista a Franci Conforti



UM: Ciao Franci, partiamo subito diritti al punto, si dice in giro che ci tenevi davvero tanto a vincere il Premio Urania…

Conforti: Sì, lo ammetto, per me l’Urania ha un valore speciale che va ben oltre il fatto che sia il premio più prestigioso della Sci-Fi italiana. È che io ci sono cresciuta a pane e Urania, e fatico ancora a crederci. Essere qui a chiacchierare con voi, che siete la memoria storica della collana, è una grande emozione. Che posso dire? Dopo aver tentato più volte, ho fatto tesoro delle conoscenze e delle esperienze maturate sulle pagine e nella vita.

UM: Complimenti ancora, ti va di raccontare qualcosa di te? Per conoscerti meglio, sapere chi sei al di là dei romanzi?

Conforti: Personalmente sono convinta che gli autori andrebbero conosciuti attraverso le loro storie, senza che il vissuto condizioni la lettura. Però ammetto che alle volte aiuta. Ognuno di noi porta in dote un passato unico ed è naturale fare tesoro del proprio quotidiano quanto delle esperienze straordinarie che ci hanno segnato, nel bene e nel male. Nel mio quotidiano ci sono un marito, un lavoro intermittente e un figlio. Tra le esperienze fuori dal comune ci metto l’aver lavorato nella base militare di Wandeberg per il lancio dei satelliti Cosmo Sky Med e l’essere stata armatore di una nave da crociera MSC durante un evento di radio Deejay. Ma l’elenco sarebbe lungo. Questa varietà mi fornisce un bagaglio di esperienze emotive e di ricordi che mi aiutano nella scrittura.

UM: Non immaginavamo una vita cosi movimentata, complimenti. Però sappiamo che sei un artista a tutto tondo che ti piace oltre a scrivere anche disegnare e dipingere, e che hai tantissimi libri in una casa al mare, è tutto vero?

Conforti: Vero, tutto vero. Adoro le arti visive e mi piace imbrattare i fogli bianchi, reali o virtuali che siano. Questo però non fa di me un’artista, ma solo un’appassionata. Credo che sia perché tramite la scrittura non riesco a esprimere tutto quello che immagino. Superato un certo punto servono le immagini, senza sarei costretta ad accumulare pagine di descrizioni.

UM: C'è una forma di osmosi fra la pittura e i tuoi scritti, in generale? I tuoi mondi filtrano da una parte all'altra e viceversa?

Conforti: Sì. La mia prima scaletta di lavoro è composta da schizzi arricchiti da poche frasi. Poi passo alla scrittura vera e propria e in questa fase i disegni li uso solo per creare in modo preciso gli ambienti dove si svolgono le scene o per visualizzare con più lucidità le tecnologie che m’invento. Ho anche provato con le IA tipo Midjourney. Divertenti, perfette quando non hai un’idea tua e cerchi delle suggestioni su un certo argomento. In trenta secondi hai un’ampia scelta e molti spunti, ma non servono a nulla se hai in mente un’immagine precisa. E quando scrivo io in genere ce l'ho tanto chiara che le mie scarse capacità artistiche non si rivelano all’altezza. La fantasia astratta ha una profondità di campo quasi impossibile da rendere sulla carta o in digitale.


Illustrazione tratta da: Atlante minimo. I luoghi, gli animali e le piante senzienti di "Spine"

UM: Ogni scrittore ha le proprie routine di lavoro, concordi? Raccontaci idiosincrasie, rituali, automatismi consci e inconsci della tua comfort zone di autrice

Conforti: Ah! Ah!, hai chiesto nulla. Sull’inconscio non ti so rispondere, per scoprirlo, forse, dovrei farmi ipnotizzare. Per il resto vediamo, idiosincrasie vere non ne ho. L’unica forse è quando provano a interrompermi mentre sto digitando. Di solito non ci riescono, mi limito a mugugnare cose tipo: «un momento». Momento che poi dura quanto deve durare. Rituali zero, tolgo solo bracciali, anelli e spesso pure il contapassi ma perché dopo poco mi fanno male. Automatismi invece ne ho milioni anche se sono conscia solo di pochi. Il pensiero stesso e la struttura delle frasi, in fin dei conti, sono degli automatismi che cerco di mettere da parte solo nei dialoghi per dare voce ai personaggi. Per quanto riguarda la mia zona di confort è… la scrittura. Sì, è proprio la scrittura, non farei altro. Partecipare al mondo mi richiede sempre un certo sforzo e parecchi compromessi, primo tra tutti una grossa dose di sospensione dell’incredulità. Anche solo per comunicare ho bisogno di credere che alle persone importi qualcosa, il che non è facile. Nel sentire comune, invece, la sospensione dell’incredulità serve per godersi l’immersività di un libro o di un film. Io faccio parte di quelli per cui vale il contrario.

UM: Il tuo primo romanzo risale al 2016, Spettri e altre vittime di mia cugina Matilde. Omaggio al fu Buzzati, per Delos Digital. Poi sei passata alla fantascienza. Prima di Spine, hai pubblicato altri tre romanzi, Carnivori, 2017 edito da Kipple Officina Libraria, Stormachine, 2018 ancora per Delos Digital così come Eden, 2021. Come sei arrivata alla Fantascienza?

Conforti: La risposta è semplice: perché io leggo soprattutto fantascienza o libri in cui l’immaginazione e la speculazione hanno un certo peso. La capacità di fantasticare per me ha un valore superiore alla realtà e al suo racconto. A questi si aggiungono un motivo pratico e uno tecnico. Il primo ha a che vedere con il fatto che lavoro da anni come giornalista scientifico. Il secondo riguarda la difficoltà tecnica di scrivere bene, davvero bene, Sci-Fi. Non solo devi saper dosare tutto quello che c’è in un buon romanzo - personaggi, emozioni, dialoghi, sviluppo narrativo, scelta del tono e via dicendo - devi anche avere un’idea possibilmente nuova e magari fare un sontuoso World Building che poi devi centellinare e far scivolare nel testo nei punti giusti per non cadere nel temuto Info Dump. O, detto all’Italiana: non rifilare mai ai lettori dei noiosissimi spiegoni. Nella scrittura di narrativa, credo non ci sia nulla di più complesso che scrivere Sci-Fi, e a me piacciono le sfide.


Franci Conforti e i suoi romanzi

UM: Cosa ti ha dato la spinta per passare dalla scrittura privata all’idea di pubblicare e partecipare al premio Urania?

Conforti: È stato un processo graduale. Una serie di avvenimenti mi ha portato a prendere in considerazione l’idea. Tra quelli piacevoli, l’aver letto Algoritmo bianco, di Dario Tonani. Mi ha stupita e mi ha fatto pensare: cavolo, allora anche gli italiani sanno/possono scrivere fantascienza. In quel periodo ho anche cominciato a maturare un senso di gratitudine per tutte le ore belle che i libri mi avevano fatto passare. Potevo dare qualcosa anche io invece che prendere e basta? Così ho scritto un primo libro e poi un secondo e poi un terzo. Li scrivevo per mio figlio, che era il mio unico lettore. È stato lui a convincermi a cercare un editore. Così, per farlo contento, ho mandato uno di quei libri al Premio Odissea e l’ho vinto. È stata l’accoglienza che ho ricevuto e la gentilezza di un editore che non sapeva nemmeno chi fossi che mi ha convinta a continuare. Sto parlando di Silvio Sosio, della Delos. Volevo dimostragli che non aveva sbagliato a premiare un’esordiente sconosciuta, che ero una che non mollava e che ce la poteva fare.

UM: Sinceramente quanto pensi abbia influito, se ha influito, il fattore fortuna nella tua vittoria al Premio Urania?

Conforti: Ah! Ah!, è una domanda trabocchetto! Se rispondo è tutta (o quasi tutta) fortuna allora l’idea varrebbe pure al contrario per i libri con cui sono arrivata in finale, ma non ho vinto. Mettiamola così. Sono dell’idea che i testi finalisti, più o meno, si equivalgano e che la scelta dipenda molto dai gusti di chi fa le ultime selezioni. A questo va aggiunta la qualità generale dei testi selezionati. Quindi un pizzico (o un pizzicotto) di fortuna serve sempre, in qualsiasi vittoria. Ma mi conforta l’idea che in genere tutti i miei libri siano arrivati in finale e avuto dei riconoscimenti.

UM: Sei una lettrice giustamente onnivora, ma tra gli autori del Fantastico quali sono quelli che più hanno influenzato il tuo modo di scrivere, se ci sono ovviamente o più semplicemente quali sono coloro che più ti piace leggere, italiani e stranieri.

Conforti: Ci sono autori per cui ho delle cotte pazzesche e che leggo e rileggo. Solo per citarne alcuni. Tra i classici: Frank Herbert, Vernor Vinge, Vonnegut, Ray Bradbury, Ballard, Butler, Dick, Dan Simmons e naturalmente Asimov. Quest’ultimo, rileggendolo, mi ha fatto un effetto strano/straniante. Ho percepito una vena d’ironico distacco che in gioventù mi era sfuggita e che mi ha reso la lettura molto diversa da ciò che ricordavo. Tra i futuri classici Gaiman, Miéville, Kress, Tonani, Vietti, Kremo, Stross e Richard K Morgan. In ordine puramente casuale. Questo secondo gruppo di autori potrebbe essere molto più folto, considerando che alcuni li ho citati per un solo titolo (la Kress, ad esempio). Diciamo che sono i primi che mi sono venuti in mente. Influenze nella scrittura? No. Non volontarie. Fonte d’ispirazione invece sì, ogni lettura mi offre uno spunto per scrivere ancora e scrivere meglio.


Franci Conforti, presentazione del Premio Urania 2021 e Premio Urania Short 2022, StraniMondi 2022

UM: Franci, tu sei una delle personalità più eclettiche e versatili della SF italiana: ti cimenti in generi molto diversi, non disdegni i saggi, mischi abilmente realtà storica e fantasia. Sarai senz’altro consapevole del rischio di essere tirata per la giacca, che è un po’ come cercare di strappare e fare a brandelli la tua identità autoriale. Dicci con la massima sincerità che cosa pensi delle etichette?

Conforti: Bella domanda, è un argomento che sento molto perché sono consapevole che, chi legge, se gli piace in certo libro poi si aspetta qualcosa di simile. A me è successo con Spettri e altre vittime di mia cugina Matilde. Chi lo ha amato ha trovato difficoltà quando ho accantonato il Supernatural per la fantascienza. Si tratta solo di etichette?  Nel mio caso è un discorso diverso perché, al di là della denominazione, in effetti ho una gamma di storie e di voci narranti molto ampia. Eppure, ho una identità ben definita anche se non rientra nelle categorie più usate e quindi è più difficile da identificare. Mi spiego. C’è chi mette la scrittura al servizio del proprio impegno sociale o politico, chi la usa per il senso di meraviglia tipico della fantascienza o per il per il piacere del gioco d’indagine e via dicendo. La mia cifra mette in scena  “una novità” e la esplora assieme a chi leggere, in una vicenda con le modalità del Thriller.. Se non ho nulla di nuovo da offrire (grande o piccolo che sia) non metto nemmeno le dita sulla tastiera. E con “nuovo” intendo un’intuizione nuova, un immaginario che al cinema non abbiamo ancora visto, una visione, un punto di vista inesplorato. Sono convinta che, così come adoriamo sentirci ripetere sempre la stessa storia, alle volte abbiamo bisogno d’avventura, d’incontrare il diverso, la distinzione, un sapore inedito e via dicendo. Quello è il momento di leggere ciò che scrivo. Territori inesplorati da valutare assieme mettendo alla prova il cuore, la mente e l’immaginazione. Detto questo è ovvio che le categorie mi vanno strette e non mi rapporto ai generi rispettandone i canoni classici. Sci-Fi, giallo, Noir, rosa, psicologico, avventura e via dicendo, sono ingredienti di una ricetta. Quello che prevale mi fa finire nello scaffale con scritto fantascienza o altro, ma per me non è significativo. La mia identità autorale è trasversale ai generi e attraversali è l’unico modo per salvaguardarla e averne rispetto.

UM: Sei una grandissima artista del World Building, o forse più un architetto: le dimensioni che sai creare sono "navigabili", avvolgenti, ne padroneggi e ne racconti in modo approfondito dettagli e dinamiche. Sappiamo che sei anche una giocatrice di ruolo... quanto attingi da quel tipo di esperienza? In che modo descriveresti il processo di costruzione di uno dei tuoi universi?

Conforti: Il World Building, cioè la costruzione più o meno approfondita dell’ambiente, è uno dei processi che mi affascinano e mi danno maggior soddisfazione, indipendentemente dall’utilizzo che ne farò in un libro o in una campagna di gioco di ruolo. È una cosa che mi resta, una cosa mia, che alle volte m’impegna per mesi. Nessuno ha mai visto/letto un mio lavoro completo e credo che mai succederà. Un piccolo assaggio l’ho messo in coda a Stomachine, libro con cui ho vinto il Vegetti. Ho cominciato a costruire mondi da piccola e poi, come giocatrice, ho affinato la tecnica. Dai manuali ho imparato a lavorare in modo metodico, per categorie. Popolazioni, territori, tecnologie, risorse, città/insediamenti, strutture sociali, filosofie e religioni dominati, economie, moneta e valore del denaro, storia pregressa e via dicendo. Come dicevo, lo faccio perché mi piace, ma per la scrittura serve fino a un certo punto. Anzi, spesso è rischioso. Un eccesso d’informazioni (che non sono patrimonio comune con il lettore) portano a un’elefantiasi del narrato. Si ha la tentazione di dire più del necessario. Se non si ha un buon autocontrollo è meglio limitarsi a un bel Setting, cioè a una buona ambientazione della storia che si vuole raccontare senza avventurarsi nelle complessità del world building. Si guadagna molto sia in centratura che in tempo.

UM: Tornando ai concorsi a cui ai partecipato, prima di vincere il Premio Urania 2021 con Spine, con i tuoi quattro precedenti romanzi hai fatto incetta di tutti i più importati premi del settore. Ricordiamoli, Premio Odissea 2016 col Spettri e altre vittime di mia cugina Matilde. Premio Kipple 2017 con Carnivori. Premio Vegetti 2019 con Stormachine e ancora Premio Odissea 2021 con Eden. Questi romanzi hanno sensibilità molto diverse e mostrano la tua capacità d’incontrare un pubblico molto eterogeneo. Ce ne vuoi parlare?

Conforti: È vero, come dicevo, mi piace cambiare tono e argomento, passare dalla Sci-Fi classica alla Space Opera, azzardare libri che sono al limite della distopia o scrivere Wired e Supernatural. Sguazzare nel Solarpunk. Quello che non cambia, però, è il tipo di storia che offro. Grandi personaggi, emozioni, impianto Thriller e una narrazione veloce. Che poi è quello che piace a me. A questo aggiungo un World Building o un Setting molto accurato. Spesso si tratta di centinaia di pagine scritte e disegnate che il lettore non vedrà mai, ma che mi consentono una solida visione d’insieme. Il tutto nasce dal bisogno di avventura e condivisione di territori inesplorati. È questo il nucleo d’accensione attorno a cui costruisco una storia anche se poi alle “novità” concedo poco spazio, quel tanto che serve per ridurre a brace il fuoco che mi brucia. È un regalo che mi concedo facendo attenzione a non interferire con la storia. Insomma, per ora, il cuore dei miei libri è una sorta di Easter Egg; un guscio che nasconde un embrione, importante per me e pochi altri. Credo sia calzante la metafora della frutta: i semi si buttano, la polpa è buona e si mangia.


Franci Conforti Premio Odissea 2021 e Franci Conforti al Mystfest 2022 di Cattolica

UM: Ritroviamo spesso nei tuo lavori un rapporto privilegiato con la natura, che non è solo uno scenario dei tuoi mondi, ma spesso si rivela una occasione di riflessione sul rapporto di intima connessione che tessi tra uomo e natura: pensiamo per esempio alle case albero di "Giochi di luce" o al laboratorio arboreo di "Diurno", per non parlare di "Eden" il giardino del paradiso per definizione! parlaci di questa attrazione verso una natura intrinsecamente connessa all'uomo e alla scienza.

Conforti: Grazie per questa domanda, che è molto attenta. Quando scrivo cerco di mettere da un lato quello che sono come persona, ma non sempre mi riesce. Il mio rapporto con la materia, vivente e non, è uno di questi casi. A dire il vero, non riesco nemmeno a immaginare una separazione, un confine, tra me e la Natura. Le classiche contrapposizioni naturale-tecnologico, bestiale-umano e via dicendo per me sono prive di senso e faccio fatica a dimenticarlo nel processo di scrittura. O forse sono disposta a rinunciare a tutto, ma non a questo. Credo che il motivo, alla fine, sia molto semplice: non so quando sia successo, ma, secoli fa, mi sono innamorata del “paesaggio”. Cose, piante, animali, persone. Non faccio distinzioni tra tecnologiche e naturali. Se guardo un’alba, se sento l’odore del sottobosco o sfioro con le dita il muro di una casa o il cofano di una macchina, mi vengono i brividi e mi batte più forte il cuore.

UM: Adesso che hai coronato il tuo sogno di vincere il Premio Urania, lo consideri l’approdo finale di un tuo progetto o il punto di partenza verso nuove avventure in cui coinvolgere i lettori?

Conforti: Grande soddisfazione, vincere l’Urania. L’unico problema è che dura poco. L’euforia svanisce in ore, l’onda in pochi mesi. Il tempo passa veloce e tra meno di un anno qualcuno starà rispondendo a domande simili a queste. E io starò scrivendo altro, affronto nuove sfide. Ho un libro nuovo pronto nel cassetto. Non voglio dire di più, a me piacciono le sorprese e, quindi, immagino che rendano felici anche gli altri.


I "Premi Urania" da Sx a Dx, Davide Del Popolo Riolo, Elena Di Fazio, Franci Conforti e Francesca Cavallero

UM: Penso che capirai chi in UM ti ha posto questa specifica domanda. Il lato oscuro. Scrittrici e scrittori riversano spesso, nelle proprie trame, angosce, paure, idiosincrasie ed emozioni negative in genere. Chi per esorcizzarle, chi per affrontarle, chi per sublimarle. Come gestisci il tuo lato oscuro fra le pagine?

Conforti: Vero. Tra le righe ci finiscono tante paure e speranze. Alle volte, per certi autori, sono addirittura il nucleo attorno a cui prende vita l’intera storia. Personalmente cerco di evitarlo, me ne faccio uno scrupolo morale. Alcune idee sono inutilmente nocive e contagiose. Le tengo rigorosamente per me, o ci provo. Quando pubblicai Carnivori, per esempio, mi accorsi che me ne era sfuggita una. Una che a me faceva fisicamente male. Roba da notti insonni a cui non ho trovato ancora un accomodamento. Mi sono angosciata per mesi. Prendermi cura della gente e farla stare bene per me è un impegno personale a cui non voglio venire meno. Ad oggi credo non se ne sia accorto nessuno, per fortuna. Perché quel Trigger mentale era nascosto molto bene e poi, forse, poteva funzionare solo su persone molto simili a me. Da allora, però, faccio attenzione a ripulire i testi e, nel limite delle mie capacità, a offrire solo speranze o lati oscuri di ogni tipo, ma già risolti.

UM: Venendo a Spine, come sai, alcuni di noi lo hanno già letto nella fase di selezione del concorso del Premio Urania, quindi toglici questa curiosità, la tua protagonista appare a tratti ingenua se non sprovveduta. Alcuni di noi l'hanno letta come una metafora critica sulla sopraffazione della tecnologia in ogni aspetto del quotidiano, sono nel giusto? Oppure semplicemente ti sei inspirata a un qualcuno reale o immaginario?

Conforti: Lo so, vanno di moda personaggi cinici, duri, tosti, che ne sanno una più del diavolo. Ho voluto/dovuto dare queste caratteristiche iniziali alla voce narrante per una questione di credibilità e coerenza. Provo a spiegarlo senza troppi Spoiler. Ellie è giovane ed è cresciuta in una bolla super-civile e super-razionale priva di criminalità, a conflittualità bassissima e priva di emozioni. Quindi è normale che, rapportata a noi, sia ingenua/sprovveduta anche se poi tali caratteristiche verranno meno nell’arco di sviluppo del personaggio. Quindi sì, in parte è una critica alla sopraffazione della tecnologia, ma in parte queste caratteristiche sono il prodotto di una società migliore della nostra, quasi perfetta. E aggiungo. Mi fa sorridere l’idea che siano considerate delle “negatività” mentre dovrebbero essere un indice di alta qualità della vita.

UM: Altra curiosità, sei stata chiamata a collaborale in qualche modo alla realizzazione della splendida immagine di Franco Brambilla per il tuo Spine? Per esempio con indicazioni varie per lo stesso Franco sul testo del romanzo o è stata del tutto una sorpresa per te come per noi?

Conforti: Ho collaborato, ma senza sapere cosa ne avrebbe tirato fuori Franco. Mi sono limitata a raccontargli, a grandi linee, la storia e l’ambientazione. Non sapevo che elementi avrebbe scelto quindi è stata una sorpresa e una grande emozione anche per me. Mi è piaciuta subito, appena l’ho vista. E poi i lavori di Franco hanno un tocco unico, inconfondibile. Mi sono già prenotata: copia dell’originale finirà appesa nel mio studio.


Cover Art di Spine a StraniMondi 2022

UM: Come ad ogni intervista ai vincitori degli anni precedenti, concludiamo questa bella chiacchierata con la solita domanda di rito. Rispondi alla domanda che avresti voluto ti facessimo e che non siamo stati tanto bravi da farti.

Conforti: Uhm, forse manca la domanda più semplice: perché, tra le molte proposte editoriali, scegliere di leggere proprio Spine? Cosa dovrei aspettarmi? Detto, fatto. Ecco alcune suggestioni. Siamo sulla Terra ed è l’anno 3959. Il nostro Pianeta non è mai stato tanto ricco e rigoglioso. L’umanità prospera grazie alle nuove tecnologie basate sul DNA e al lavoro degli animali la cui intelligenza è stata fatta evolvere in modo accelerato. La maestria dei bioarchitetti nel generare case-albero dalle forme e dai colori strabilianti, non ha limiti. Spettacolari arbopoli senzienti svettano fronzute, prendendosi cura di chi le abita. Ellie, però, è nata su Probe, una colonia spaziale in orbita tra Marte e la Terra e, come tutti gli spaziali, non ha il permesso di sbarcare sulla pianeta madre. Entra da clandestina, per portare a termine un lavoro. La gioia e la meraviglia dell’immersione nella natura dura poco, qualcuno vuole ucciderla. Perché? Non conosce le abitudini terrestri e non ha nessuno su cui contare tranne, forse, Joe e Ivan, due ex agenti corrotti e corruttibili, incontrati da poco. Mentre la situazione precipita, segreti celati con cura e trame criminali vengono a galla nella consapevolezza di non aver tempo per rimediare. Nello scenario mozzafiato di una società pacificata, verde e solare, una storia in cerca di redenzione.



Biobibliografia di Franci Conforti

Amo i grandi personaggi, le avventure a tinte forti, le intuizioni notturne, i punti di vista pericolosi.
Scrivo da sempre, ma ho cominciato a pubblicare nel 2016.

Romanzi:
• Spettri e altre vittime di mia cugina Matilde- Delos 2016. (Premio Odissea 2016);
• Carnivori - Kipple 2017. (Premio Kipple 2017);
• Stormachine, la macchina della tempesta - Delos 2019. (Premio Vegetti 2019);
• Eden - Delos 2021. (Premio Odissea 2021).
• Spine - Mondadori 2022. (Premio Urania 2021).

Tra i numerosi racconti:
• La montagna che cammina (Next-Stream, Avatar, 2018)
• MechanoGender (Divergender, Delos, 2019)
• Come Concime (Urania-Millemondi, Mondadori 2019)
• Diurno (Bicentanario, Delos, 2020)
• Giochi di luce (Assalto al sole, Delos, 2020)
• L’impronta del passato presente (Urania-Millemondi, Temponauti, Mondadori 2021)


Ringraziamo di cuore Franci per la sua disponibilità e pazienza, qualità che hanno permesso di dar vita a questa intervista e tutti gli Umini che l’hanno resa possibile con le proprie domande, in ordine sparso, sperando di non dimenticarcene nessuno:
Lucky, Fantobelix, Algernon, Cletus, Echo, FrancoBrambilla, Spinofiorito, Doralys, Zecca_2000, Sentinel, Ciccio, Ramstein, VinMar, Bibliotecario




« Ultima modifica: 16 Ottobre 2022, 12:48:04 di bibliotecario » Loggato
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Re:Intervista a Franci Conforti, Premio Urania 2021
« Rispondi #1 data: 15 Ottobre 2022, 09:39:35 »
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Intervista interessante ed esaustiva che ci fa conoscere l'autrice a 360 gradi e che ringraziamo per la disponibilità e la collaborazione. Aspettiamo con curiosità di leggere anche il suo prossimo lavoro e di vedere altre sue opere  grafiche (che ne dici di una grafic novel, By Francy?).
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Re:Intervista a Franci Conforti, Premio Urania 2021
« Rispondi #2 data: 15 Ottobre 2022, 11:12:44 »
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Sempre molto interessante e stimolante leggere e ascoltare Franci. Si percepisce una grandissima consapevolezza.
E in relazione a una certa domanda, penso proprio che correrò a cercare Carnivori (che purtroppo mi manca) dopo che avrò affrontato Spine... (mi piacciono i contrasti ).
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Re:Intervista a Franci Conforti, Premio Urania 2021
« Rispondi #3 data: 15 Ottobre 2022, 11:25:42 »
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Per dare un piccolo riscontro, ma penso significativo,
le cinque copie di Spine arrivate mercoledì cinque ottobre nell'edicola di Firenze di cui sono cliente, questo mercoledì erano già state vendute tutte.
Spero che questa bell'intervista contribuisca ad incuriosire i lettori nei riguardi dell' opere di Franci che davvero meritano la lettura, oltre a far meglio conoscere una nostra Illustre Umina, brava quanto simpatica.

P.S: Franci la mia prossima lettura sarà Spine, pronta per il commento?
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Re:Intervista a Franci Conforti, Premio Urania 2021
« Rispondi #4 data: 15 Ottobre 2022, 13:30:28 »
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Qui nella mia edicola sui colli bolognesi le 3 copie sono sparite subito (beh, dai, due le ho prese io.....)
Per quanto riguarda l'intervista, devo dire che il risultato è veramente stimolante e piacevole. Franci ha un modo pazzesco di raccontare che ti coinvolge subito con chicce inaspettate e semplici racconti, schietti ma non banali. Sempre bello leggerla e se forse saremo migliorati
anche noi nella piu ampia partecipazione alle domande, certamente Franci non si è tirata indietro. Una bellissima Persona che sono felice di aver conosciuto!!! Occhio, però, ora tocca leggere la tua premiata fatica.. le aspettative sono alte! Sarà come sempre un ricchissimo e intenso viaggio.
« Ultima modifica: 15 Ottobre 2022, 13:32:50 di Fantobelix » Loggato
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Re:Intervista a Franci Conforti, Premio Urania 2021
« Rispondi #5 data: 15 Ottobre 2022, 13:35:00 »
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Ho letto l'intervista a Franci Conforti impiegandoci circa 90 minuti.
Alla fine della fatica mi sono convinto che vale la pena acquistare e leggere il suo ultimo libro, magari per andare a recuperare in seguito gli altri suoi scritti.
Confesso che ho un certo pregiudizio nei confronti degli scrittori italiani di FS. Questo è dovuto al fatto di aver letto quelle che posso definire delle boiate pazzesche.
Escludo gli scrittori ucronici degli anni 60 e 70 del secolo scorso. Così come escludo quelli che non ho mai letto e che potrebbero riservarmi delle sorprese, come Franco Forte, DelPopolo Riolo, Francesco Grasso, Franco Ricciardiello, Alessandro Forlani.
Riesco a salvare (a malapena) Nicoletta Vallorani, Luca Masali, Lanfranco Fabriani, ed includo anche il solito Valerio Evangelisti, che mi aveva entusiasmato subito con la saga di Eymerich, che però ha trascianto troppo a lungo finendo per stufarmi.
Invece non sopporto assolutamente la scrittura di:
Donato Altomare
Alberto Costantini
Paolo Aresi
Pierfrancesco Prosperi
Massimo Mongai
Marco Morellini
Francesco Verso
e, udite udite....Dario Tonani, dopo aver tentato di leggere Infect@, Toxic@, l'algoritmo bianco...finiti nel cestino.
Il fatto è che l'ho conosciuto all'incontro di Segrate del mese scorso e, chissà perché, mi ha intrigato con Mondo 9, al punto che che acquistato sia Nayla sia Mya di Mondo 9 (con il suo autografo personale, e con quello di Brambilla a cui era dedicata l'esposizione) e spero di trovare il coraggio di leggerli, prima o poi.
« Ultima modifica: 15 Ottobre 2022, 13:46:42 di bibliotecario » Loggato
byFranci


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Re:Intervista a Franci Conforti, Premio Urania 2021
« Rispondi #6 data: 15 Ottobre 2022, 17:47:58 »
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Citazione da: Phoenix il 15 Ottobre 2022, 09:39:35


Intervista interessante ed esaustiva che ci fa conoscere l'autrice a 360 gradi e che ringraziamo per la disponibilità e la collaborazione. Aspettiamo con curiosità di leggere anche il suo prossimo lavoro e di vedere altre sue opere  grafiche (che ne dici di una grafic novel, By Francy?).



Grazie, qualcosa  di nuovo  sta già sulla brace.  PS Adoro le graphic novel, ma, credimi, non ho le capacità che servono per un'arte di quel tipo. Lo tengo come un sogno nel cassetto.
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Re:Intervista a Franci Conforti, Premio Urania 2021
« Rispondi #7 data: 15 Ottobre 2022, 17:58:09 »
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Citazione da: Free Will il 15 Ottobre 2022, 13:35:00

Ho letto l'intervista a Franci Conforti impiegandoci circa 90 minuti.
Alla fine della fatica mi sono convinto che vale la pena acquistare e leggere il suo ultimo libro, magari per andare a recuperare in seguito gli altri suoi scritti.
Confesso che ho un certo pregiudizio nei confronti degli scrittori italiani di FS. Questo è dovuto al fatto di aver letto quelle che posso definire delle boiate pazzesche.
Escludo gli scrittori ucronici degli anni 60 e 70 del secolo scorso. Così come escludo quelli che non ho mai letto e che potrebbero riservarmi delle sorprese, come Franco Forte, DelPopolo Riolo, Francesco Grasso, Franco Ricciardiello, Alessandro Forlani.
Riesco a salvare (a malapena) Nicoletta Vallorani, Luca Masali, Lanfranco Fabriani, ed includo anche il solito Valerio Evangelisti, che mi aveva entusiasmato subito con la saga di Eymerich, che però ha trascianto troppo a lungo finendo per stufarmi.
Invece non sopporto assolutamente la scrittura di:
Donato Altomare
Alberto Costantini
Paolo Aresi
Pierfrancesco Prosperi
Massimo Mongai
Marco Morellini
Francesco Verso
e, udite udite....Dario Tonani, dopo aver tentato di leggere Infect@, Toxic@, l'algoritmo bianco...finiti nel cestino.
Il fatto è che l'ho conosciuto all'incontro di Segrate del mese scorso e, chissà perché, mi ha intrigato con Mondo 9, al punto che che acquistato sia Nayla sia Mya di Mondo 9 (con il suo autografo personale, e con quello di Brambilla a cui era dedicata l'esposizione) e spero di trovare il coraggio di leggerli, prima o poi.



WOW, mo' vivo nel terrore : ))))
A parte gli scherzi credo che la lettura sia una cosa molto molto personale. Io scrivo semplice, lascio spazio alla trama e cerco di "divertire/appassionare" lasciando in sottofondo temi e riflessioni. Metto in scena senza sposare una causa, senza avere intenti educativi. Ad alcuni piace, ad altri meno. Tengo le dita incrociate : ))))
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Re:Intervista a Franci Conforti, Premio Urania 2021
« Rispondi #8 data: 15 Ottobre 2022, 18:01:31 »
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Citazione da: Fantobelix il 15 Ottobre 2022, 13:30:28

Qui nella mia edicola sui colli bolognesi le 3 copie sono sparite subito (beh, dai, due le ho prese io.....)
Per quanto riguarda l'intervista, devo dire che il risultato è veramente stimolante e piacevole. Franci ha un modo pazzesco di raccontare che ti coinvolge subito con chicce inaspettate e semplici racconti, schietti ma non banali. Sempre bello leggerla e se forse saremo migliorati
anche noi nella piu ampia partecipazione alle domande, certamente Franci non si è tirata indietro. Una bellissima Persona che sono felice di aver conosciuto!!! Occhio, però, ora tocca leggere la tua premiata fatica.. le aspettative sono alte! Sarà come sempre un ricchissimo e intenso viaggio.


Ah ah, no, ti prego, coltiva aspettative medie. Non sono una "impegnata". Scrivo per permettere a chi legge di andare altrove per un paio di ore, meglio se in modo emozionante. Non chiedo altro.
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Re:Intervista a Franci Conforti, Premio Urania 2021
« Rispondi #9 data: 15 Ottobre 2022, 18:04:53 »
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Citazione da: bibliotecario il 15 Ottobre 2022, 11:25:42

Per dare un piccolo riscontro, ma penso significativo,
le cinque copie di Spine arrivate mercoledì cinque ottobre nell'edicola di Firenze di cui sono cliente, questo mercoledì erano già state vendute tutte.
Spero che questa bell'intervista contribuisca ad incuriosire i lettori nei riguardi dell' opere di Franci che davvero meritano la lettura, oltre a far meglio conoscere una nostra Illustre Umina, brava quanto simpatica.

P.S: Franci la mia prossima lettura sarà Spine, pronta per il commento?


: ))))))
PS spero davvero ti piaccia e di faccia passare alcune belle ore. Alla fine credo sia la cosa più importante.
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Re:Intervista a Franci Conforti, Premio Urania 2021
« Rispondi #10 data: 15 Ottobre 2022, 18:07:37 »
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Citazione da: Echo il 15 Ottobre 2022, 11:12:44

Sempre molto interessante e stimolante leggere e ascoltare Franci. Si percepisce una grandissima consapevolezza.
E in relazione a una certa domanda, penso proprio che correrò a cercare Carnivori (che purtroppo mi manca) dopo che avrò affrontato Spine... (mi piacciono i contrasti ).


Carnivori è un libro molto diverso, molto più duro e asciutto di questo. È fantascienza militare/intelligence.
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Re:Intervista a Franci Conforti, Premio Urania 2021
« Rispondi #11 data: 15 Ottobre 2022, 18:11:17 »
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Oh, spero di aver risposto a tutti, ma faccio ancora un po' di casino con questo editor di testi : ))))
GRAZIE per l'intervista, è stato bellissimo farla con voi (nessuno è come voi) ed è venuta super. Me la sono pidieffata e tenuta. E ora la condivido sul FB
« Ultima modifica: 15 Ottobre 2022, 21:16:17 di byFranci » Loggato
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Re:Intervista a Franci Conforti, Premio Urania 2021
« Rispondi #12 data: 16 Ottobre 2022, 09:36:22 »
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Che bella intervista! Hai davvero condiviso moltissime cose, tutte interessanti (ma la casa al mare è quella a Pietrasanta? Chiedo da nativa ). Poi le tue opere sono davvero bellissime!
E mi è piaciuta molto anche la motivazione della "sprovvedutaggine" della protagonista.
Appena torno in Toscana recupero la copia che mi è arrivata a casa :) e anche in questo caso... Toccherà recuperare altro visto che ti ho conosciuta come autrice "solarpunk" - se proprio vogliamo etichettare, anche se poi i confini sono sempre così sfumati
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Re:Intervista a Franci Conforti, Premio Urania 2021
« Rispondi #13 data: 16 Ottobre 2022, 10:00:59 »
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Ciao carissimi Umini, ciao carissima Franci,

ho finalmente letto con estrema curiosità la vostra bellissima intervista. Che dire? Ne emerge un'autrice davvero come poche, non solo nel campo del fantastico: autenticamente trasparente, eclettica, audace, in certe risposte persino inaspettata senza essere sorprendente (la differenza FA la differenza). Una parola che le contenga tutte? Travolgente: di passione, di umanità, di sensibilità...

Franci sa bene, perché ne abbiamo parlato spesso, che il bello comincia adesso: nonostante il palmarès di premi già incamerati, ci sono traguardi nella vita che segnano un punto di svolta, che sono un booster...

Al di là delle graditissime citazioni, per cui la ringrazio di cuore, mi sono ritrovato in molte sue risposte: nella passione per lo scrivere, nell'importanza del worldbuilding, nell'attenzione verso personaggi e protagonista... Nelle sue parole traspaiono una serenità e un equilibrio, per esempio, che io però non ho. Da qui, un approccio alle storie diverso, pur avendo una matrice comune. Anzi, avendone parecchie.

Gli autori portano se stessi in ogni pagina che scrivono. Spesso per non smarrirsi. Alle volte sono i lettori a ricomporli pezzo per pezzo, com'è accaduto con i tantissimi spunti offerti da questa intervista.

Franci e amici di Uraniamania, grazie di cuore per questa mappa interiore: avete steso su carta quello che in ogni scrittore è appallottolato e informe.

Un abbraccio e buon vento a tutti.
Dario aka Cletus

P.S. Franci, lo sai bene, quante volte me ne hai parlato anche tu: non farti etichettare/incasellare/ingabbiare in un'etichetta. Mai, a costo di dartela a gambe.
« Ultima modifica: 16 Ottobre 2022, 10:09:02 di Cletus » Loggato
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Re:Intervista a Franci Conforti, Premio Urania 2021
« Rispondi #14 data: 16 Ottobre 2022, 15:23:08 »
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Citazione da: Cletus il 16 Ottobre 2022, 10:00:59

Ciao carissimi Umini, ciao carissima Franci,

ho finalmente letto con estrema curiosità la vostra bellissima intervista. Che dire? Ne emerge un'autrice davvero come poche, non solo nel campo del fantastico: autenticamente trasparente, eclettica, audace, in certe risposte persino inaspettata senza essere sorprendente (la differenza FA la differenza). Una parola che le contenga tutte? Travolgente: di passione, di umanità, di sensibilità...

Franci sa bene, perché ne abbiamo parlato spesso, che il bello comincia adesso: nonostante il palmarès di premi già incamerati, ci sono traguardi nella vita che segnano un punto di svolta, che sono un booster...

Al di là delle graditissime citazioni, per cui la ringrazio di cuore, mi sono ritrovato in molte sue risposte: nella passione per lo scrivere, nell'importanza del worldbuilding, nell'attenzione verso personaggi e protagonista... Nelle sue parole traspaiono una serenità e un equilibrio, per esempio, che io però non ho. Da qui, un approccio alle storie diverso, pur avendo una matrice comune. Anzi, avendone parecchie.

Gli autori portano se stessi in ogni pagina che scrivono. Spesso per non smarrirsi. Alle volte sono i lettori a ricomporli pezzo per pezzo, com'è accaduto con i tantissimi spunti offerti da questa intervista.

Franci e amici di Uraniamania, grazie di cuore per questa mappa interiore: avete steso su carta quello che in ogni scrittore è appallottolato e informe.

Un abbraccio e buon vento a tutti.
Dario aka Cletus

P.S. Franci, lo sai bene, quante volte me ne hai parlato anche tu: non farti etichettare/incasellare/ingabbiare in un'etichetta. Mai, a costo di dartela a gambe.


Ciao Dario.
L'ho riletta tre volte. Cosa diavolo posso rispondere a quello che mi hai scritto?
Sappi che mi sono fatta uno screenshot che ora fa parte del mio desktop.  Perché spero che sia vero, perché spero che, se non lo fosse, magari, a furia di leggerlo lo diventerà.
E poi un promemoria così è uno di quei fari che permette agli skipper di non perdersi nella notte e nelle onde. La mia è una barca piccola, con grandi vele e un piccolo motore  ausiliario e quando si appisola sogna le grandi imbarcazioni che solcano le sabbie e le erbe di Mondo9.

Un abbraccio e GRAZIE
avere la tua vicinanza è un onore e un grande privilegio.

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