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Home Forum | La Fantascienza e gli altri generi... | Urania Mondadori | Discussione: I libri di Maxpullo 2009 «prec succ»
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  Autore  Discussione: I libri di Maxpullo 2009  (letto 76369 volte)
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Re:I libri di Maxpullo 2009
« Rispondi #105 data: 15 Maggio 2009, 00:24:12 »
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Addio e grazie per tutti i tuoi libri - seconda parte

Mentre i primi tre romanzi del ciclo degli autostoppisti di Adams costituiscono una sorta di saga a se stante e per molti versi autoconclusiva, gli ultimi due risultano, invece, leggermente diversi e potremmo dire che si apprezzano con molta più fatica dei primi.
E' logico supporre che lo stesso Adams fosse stufo dei suoi personaggi e, come conseguenza, soprattuto nel quarto romanzo del ciclo, in alcuni brani e battute inizia ad avvertirsi una certa mancanza di spontaneità, come se l'autore avesse scritto un seguito alla prima trilogia più perchè pressato da esigenze editoriali che da reale ispirazione.
Le situazioni si trascinano stancamente ed in alcuni passi si fa fatica a seguire l'azione al punto che subentra anche un po' di noia ed è proprio per questi motivi, ad una prima lettura avevo "stroncato" l'ultimo capitolo della serie, bollandolo immeritatamente come scialbo e noioso.
E' stato solo dopo aver letto la discussa raccolta postuma "Il salmone del dubbio" che ho compreso quale mente geniale ci fosse dietro la genesi di libri così particolari e con la comprensione è arrivata la voglia di rileggere daccapo tutto il ciclo.

      Personalmente non ho alcun dubbio: il quarto romanzo della serie, "Addio, e grazie per tutto il pesce", Urania 1028, è quello in assoluto più fiacco e deludente di tutto il ciclo.
Solo avendo letto ed apprezzato i primi tre romanzi, un fan sfegatato di Douglas Adams può chiudere un occhio e fingere che questo romanzo sia all'altezza degli altri. Gli stessi personaggi che nella prima trilogia erano irresistibilmente esilaranti qui appaiono noiosi ed irritanti. Molti dei vecchi protagonisti sono quasi praticamente assenti ed anche il robot Marvin si riduce al ruolo di comparsa solo per tirare un po' su il finale.
Un Adams decisamente sottotono affida ai voli di Arthur Dent e di Fenchurch i destini della storia, ma il mistero che avvolge la ragazza e la Terra misteriosamente riapparsa al suo posto dopo la distruzione ad opera dei Vogon, non convincono del tutto e l'atmosfera da favola che accompagna i loro volteggi nell'etere ha un che di artefatto che delude molto.
L'unica parte del libro che merita una qualche menzione è il finale in cui finalmente abbiamo la rivelazione dello sconvolgente ultimo messaggio di Dio al creato, ma l'atmosfera rimane velata di una certa tristezza, alimentata dalla definitiva uscita di scena di Marvin.
L'ultimo capitolo della saga, "Praticamente innocuo", Urania 1209, è quello sicuramente più difficile da apprezzare, soprattutto perchè l'atmosfera di tristezza e fatalità che accompagna tutta la vicenda stride fortemente con la picaresca goliardia cui Adams ci aveva abituato.
In poche pagine Adams distrugge quel poco di logica "umana" che era rimasta dopo la distruzione della Terra ad opera dei Vogon e la constatazione della vastità del creato in rapporto all'uomo: in quattro e quattr'otto, infatti, egli addirittura liquida il concetto stesso di universo sostituendolo con quello ben più "plausibile" del GCG (Gran Casino Generale) di fronte alla cui vastità l'uomo è in grado solo di barbugliare o di dare interpretazioni del tutto errate basate sulle sue incomplete percezioni. Il GCG, infatti, non è altro che l'insieme di tutte le dimensioni delle quali l'uomo riesce a comprendere, peraltro assai vagamente, solo le prime tre ed a percepire in modo rozzo e sommario quelle associate al concetto di tempo ed a quello di probabilità: delle altre dimensioni invece non ha percezione alcuna.
Leggendo il libro mi ha colpito soprattutto il passo in cui la nuova Guida, assunte le fattezze di un uccello, si apre di fronte a Casualità e, per farlo, deve eseguire una complessa autoconfigurazione, adeguando le proprie sembianze a quelle che sono le limitate capacità sensoriali della bambina: a mio avviso, una delle pagine più belle della fantascienza in generale.
Ma al di là di questa trovata geniale il romanzo risulta difficile da mandar giù proprio per la velata tristezza che permea tutta la vicenda. Liquidata rapidamente la scialba Fenchurch, il ruolo di comprimaria dei due protagonisti Arthur Dent e Ford Prefect ritorna a Tricia McMillan, che, in virtù delle caratteristiche del GCG, come nel capolavoro "Sliding doors", si sdoppia seguendo due diverse linee di probabilità. Una Tricia è quella che già conosciamo, l'altra è quella che avrebbe potuto essere se non avesse seguito Zaphod Beeblebrox nel primo episodio: entrambe tuttavia sono animate dal rimpianto ed il tristissimo finale le vedrà accumunate nel dramma della Terra, pianeta descritto nella guida come "Praticamente innocuo" ma destinato ad essere distrutto dai Vogon su tutti i possibili piani probabilistici di esistenza.
Da segnalare, infine, lo stupendo profilo dell'autore tracciato in appendice da Laura Serra.

Come detto, benchè siano autonomi e leggibili come libri a se stanti, è piuttosto difficile apprezzare questi due romanzi senza aver letto i primi tre e senza aver compreso in fondo il vero pensiero dell'autore così come traspare da "Il salmone del dubbio": dietro l'umorismo beffardo del "giullare della galassia" si cela una delle menti più brillanti mai viste sul nostro pianeta, una mente lucidissima in grado di vedere e denunciare in un modo divertente e geniale la stagnazione del pensiero umano e di rendere tangibile la follia che si cela dietro le dottrine di ogni tipo, sia filosofiche, che religiose, che scientifiche.

(... continua...)
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Re:I libri di Maxpullo 2009
« Rispondi #106 data: 15 Maggio 2009, 08:55:15 »
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Citazione da: slan il 14 Maggio 2009, 13:37:55


Citazione da: lolinhozzo il 14 Maggio 2009, 13:16:08

A me basterebbe una ristampa dei libri di William Gibson andati fuori catalogo. Ma come è possibile?


scusami ma quali sarebbero?
perchè mi risulta che si trovino senza troppi problemi tra le edizioni Urania e quelle della piccola biblioteca oscar... però forse ti riferisci a titoli che non conosco...
sono curioso perchè gibson mi piace molto.
slan


Ma quando mai? non puoi dirmi che si trovano solo perché ogni tanto salta fuori una copia mezza scassata su eBay...

Comunque mi correggo: non sono "fuori catalogo", ma "esauriti":

- La macchina della realtà
- Aidoru
- American acropolis
- Parco giochi con pena di morte
- La notte che bruciammo Chrome
- Giù nel ciberspazio

tutti questi titoli non sono più disponibili perché esauriti.
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Re:I libri di Maxpullo 2009
« Rispondi #107 data: 15 Maggio 2009, 09:40:45 »
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Citazione da: lolinhozzo il 14 Maggio 2009, 13:16:08

A me basterebbe una ristampa dei libri di William Gibson andati fuori catalogo. Ma come è possibile?



Citazione da: slan il 14 Maggio 2009, 13:37:55

scusami ma quali sarebbero?
perchèmi risulta che si trovino senza troppi problemi tra le edizioni Uraniae quelle della piccola biblioteca oscar... però forse ti riferisci atitoli che non conosco...
sono curioso perchè gibson mi piace molto.
slan



Citazione da: lolinhozzo il 15 Maggio 2009, 08:55:15

Ma quando mai? non puoi dirmi che si trovano solo perché ogni tanto salta fuori una copia mezza scassata su eBay...

Comunque mi correggo: non sono "fuori catalogo", ma "esauriti":

- La macchina della realtà
- Aidoru
- American acropolis
- Parco giochi con pena di morte
- La notte che bruciammo Chrome
- Giù nel ciberspazio

tutti questi titoli non sono più disponibili perché esauriti.


Ecco un eccellente esempio di rubrica di scambi (per ora solo di informazioni) tra collezionisti.
Ebbene, pare che il buon lolinhozzo abbia messo il dito sulla piaga: nè sulla fantabancarella, nè su ebay, nè nelle cedoliste degli UMini più illustri si trovano i titoli da lui citati...
Solo di "Luce virtuale" c'è inflazione...
Mi ritengo fortunato perchè Chrome e ciberspazio li ho trovati secoli fa nelle bancarelle del mercato di Ciampino e gli altri me li hanno procurati Vecchio47 e Miky nel corso dell'anno passato: non ho ancora letto nulla di William Gibson, ma, visto che ha tutti questi estimatori, appena ho tempo ci metto mano.
Comunque numeri così "alti" della serie urania non sono affatto rari: basta solo avere un po' di costanza nella ricerca nel mercato dell'usato e si trovano anche copie in ottimo stato.
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Re:I libri di Maxpullo 2009
« Rispondi #108 data: 15 Maggio 2009, 09:47:18 »
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Citazione da: Thx 1138 il 14 Maggio 2009, 15:54:57


Citazione da: lalla il 14 Maggio 2009, 00:05:28

Grazie Max per aver parlato della "Guida...", che ritengo essere uno dei più amati/odiati cicli FS di tutti i tempi...


ecco... io odiato


Tranquillo,  non sei solo. Tante buone idee buttate via con indifferenza e una totale assenza di stile.
Di Adams ho invece apprezzato 'Dirk Gently - Agenzia di Investigazione Olistica' che spicca per umorismo e intelligenza.
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Re:I libri di Maxpullo 2009
« Rispondi #109 data: 15 Maggio 2009, 13:04:09 »
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Citazione da: lolinhozzo il 15 Maggio 2009, 08:55:15


Citazione da: slan il 14 Maggio 2009, 13:37:55


Citazione da: lolinhozzo il 14 Maggio 2009, 13:16:08

A me basterebbe una ristampa dei libri di William Gibson andati fuori catalogo. Ma come è possibile?


scusami ma quali sarebbero?
perchè mi risulta che si trovino senza troppi problemi tra le edizioni Urania e quelle della piccola biblioteca oscar... però forse ti riferisci a titoli che non conosco...
sono curioso perchè gibson mi piace molto.
slan


Ma quando mai? non puoi dirmi che si trovano solo perché ogni tanto salta fuori una copia mezza scassata su eBay...

Comunque mi correggo: non sono "fuori catalogo", ma "esauriti":

- La macchina della realtà
- Aidoru
- American acropolis
- Parco giochi con pena di morte
- La notte che bruciammo Chrome
- Giù nel ciberspazio

tutti questi titoli non sono più disponibili perché esauriti.


No infatti non te lo dico. ti dico quanto segue:
1) credevo tu ti riferissi ad altri titoli. di quelli che citi l'unico che non conoscevo è La Macchina della Realtà.
2) i titoli che hai indicato, a parte appunto La Macchina Della Realtà (che a quanto pare non è più nel catalogo Mondadori e dovrebbe essere disponibile, cercandolo, nei Classici Urania), sono tutti in catalogo:

dal catalogo oscar mondadori 2009:

Piccola Biblioteca Oscar:

L'Accademia Dei Sogni
Aidoru
American Acropolis
Giù Nel Cyberspazio
Luce Virtuale
Monna Lisa Cyberpunk
La Notte Che Brucciamo Chrome
Parco Giochi Con Pena Di Morte

Classici Moderni:

Neuromante

che poi siano "esauriti" io questo non lo so. però nel catalogo 2009 ci sono. hai già provato ad ordinarli in libreria? nel caso non sarebbero "scassati" ma "nuovi".
comunque per la mia esperienza personale ho trovato i libri di gibson nelle edizioni urania con estrema facilità (e colleziono i volumi da circa un anno e mezzo, due). non mi sono servite immense ricerche.

preciso che l'intento del mio post era quello di capire di che titoli parlavi per vedere se appunto mi mancavano e solo uno mi manca. se sapevo 1) che i titoli erano quelli e 2) che avresti risposto così non ti avrei nemmeno cacato.

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Re:I libri di Maxpullo 2009
« Rispondi #110 data: 15 Maggio 2009, 13:11:23 »
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Citazione da: lalla il 14 Maggio 2009, 22:44:30

THX, non importa, ti voglio bene lo stesso!...




fiuuu....  
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Re:I libri di Maxpullo 2009
« Rispondi #111 data: 15 Maggio 2009, 13:15:19 »
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Citazione da: ansible il 15 Maggio 2009, 09:47:18

Di Adams ho invece apprezzato 'Dirk Gently - Agenzia di Investigazione Olistica' che spicca per umorismo e intelligenza.


ecco... concordo... letto parecchio tempo fa e ricordo che mi aveva divertito molto
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Re:I libri di Maxpullo 2009
« Rispondi #112 data: 15 Maggio 2009, 14:14:49 »
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Citazione da: maxpullo il 23 Aprile 2009, 12:14:30

Il capolavoro ritrovato

Nello stesso giorno in cui il mio amico collezionista mi tolse dalle mani il numero 2, riuscii comunque ad acquistare, assieme agli altri Urania, un numero che per l'epoca e per lo stato della mia collezione era "molto basso" e mi consentiva addirittura di "sbirciare" i primi numeri pubblicati.
Il romanzo in questione, "L'occhio gigante" dell'omonimo Max Ehrlich, Urania 39, fu, infatti, per lunghi anni il mio più antico cimelio ed il suo primato sopravvisse finchè in un negozio di fumetti di Roma riuscii ad impossessarmi di copie disastrate dei numeri 3, 5 e 15...
Ricordo che inizialmente mi colpì la sua copertina (sebbene presentasse qualche scarabocchio) e che la lettura mi appassionò al punto che divorai il volume in pochissimo tempo, conservando il vago ricordo di un libro davvero molto bello.
Un numero così importante non poteva mancare in questa mia rubrica ed è così che, in meno di un giorno, l'ho riletto, ben cosciente del fatto che i miei gusti potevano essere cambiati dopo quasi 20 anni. Ma il buon libro non mi ha deluso ed è con grande gioia che, dopo averlo "ritrovato", mi permetto di proporvelo in tutta la sua bellezza assieme al commento scritto di getto.

     Un capolavoro che sono davvero lieto di aver ritrovato.
Qua e là traspare l'effetto del tempo trascorso, ma solo per via di alcune "lacune tecnologiche" nell'ambiente in cui si muovono i personaggi (cellulari ed Internet, ad esempio) e per diversi riferimenti alla cosidetta "guerra fredda"; a parte questo è un libro in grado di emozionare, stupire e commuovere anche dopo più di 50 anni, un libro che mi azzarderei a definire "senza età" proprio perchè, anzichè far leva su scoperte scientifiche, incentra tutta la vicenda sull'uomo e sulla precarietà del suo rapporto con il cosmo.
I valori di umanità che traspirano da tutta la vicenda sono universali ed atemporali ed oggi, come sempre, credo che se l'uomo imparasse ad alzare gli occhi al cielo ed a guardare le stelle un po' più spesso di quanto non guardi i propri preziosi confini, forse tutto andrebbe meglio.
Un capolavoro che lascia commossi e stupefatti per la sua attualità e la sua bellezza.


Vi consiglio di leggerlo: vi ruberà poco tempo ma vi assicuro che, a parte qualche ingenuità, ne varrà la pena.


Guarda un po'...

http://www.amazon.com/Big-Eye-Doubleday-Science-Fiction/dp/B0007DK5UA
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Re:I libri di Maxpullo 2009
« Rispondi #113 data: 15 Maggio 2009, 17:12:57 »
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Addio e grazie per tutti i tuoi libri - terza parte

"Il salmone del dubbio", pubblicato come supplemento al numero 1486, è probabilmente il libro più controverso mai apparso nelle pagine della collana urania.
Secondo la bizzarra numerazione che la Mondadori decise di introdurre per gli speciali ed i supplementi, esso risultò avere il numero "16" e, guardando la numerazione della collana stessa, è assai probabile che per deciderne la sequenza, la redazione facesse spesso uso delle leggi della "bistromatica": è indubbio, infatti, che se il numero del volume fosse stato "42" non sarebbe cambiato nulla ai fini della numerazione per i collezionisti mentre la cosa avrebbe potuto essere interpretata come un simpatico omaggio all'autore.
Facezie a parte, il libro è una raccolta postuma dei documenti e dei files lasciati incompiuti da Douglas Adams prima della sua prematura scomparsa. Che sia una squallida operazione commerciale o invece tributo alla memoria dell'autore scomparso a me poco importa: rileggere i romanzi del ciclo dopo la lettura di questo libro è stata per me una esperienza divertente e gratificante che è anche servita a farmi rivedere completamente il mio giudizio su "Praticamente innocuo"; ed è per questo motivo che mi limito a riprendere qui il commento inserito di getto dopo la lettura perchè non riuscirei a dire nulla di più appropriato.

     A volte accadono cose davvero molto brutte e molto tristi, ma ci diciamo che fa parte della vita, ci rendiamo conto che il mondo andrà avanti lo stesso e con il tempo riusciamo a superare qualsiasi cosa. Io sono convinto che questo "speciale" edito dalla Mondadori non volesse essere solo una sorta di epitaffio alla vita ed alla carriera di Douglas Adams, ma piuttosto un tributo alla sua memoria, un tentativo in extremis di farcelo conoscere ed apprezzare come nessun altro romanzo completo e finito avrebbe potuto fare.
Ed è, infatti, un Douglas Adams vivo, vegeto e pieno di ottime esilaranti idee quello che traspare da queste poche e sconclusionate righe raccolte in questa antologia. Un Douglas Adams brillante e capace di descrivere, come solo forse Sheckley prima di lui, l'assurdità di un universo che si fa beffe dell'uomo e dei suoi spesso patetici tentativi di conoscerlo, interpretarlo e costringerlo in teorie tanto logiche quanto fallimentari.

Negli scuciti brani qui raccolti non troverete nulla di fantascienza, nè una trama compiuta, ma c'è davvero tutta la vita di un uomo, i suoi interessi ed il suo straordinario straripante umorismo.
Senza dubbio è una prova di coraggio, pubblicare un libro come questo, che da un lato può far gridare allo "sciacallaggio" editoriale, dando indiscriminatamente in pasto ad un pubblico massificato le bozze dell'autore appena scomparso, ma dall'altro non può certamente mancare di produrre entusiasmo nei fan di Adams, anche in chi, come me, ha trovato di una bruttezza imbarazzante sia "Addio, e grazie per tutto il pesce" che "Praticamente innocuo".
Leggendo queste pagine si comprende appieno la filosofia di vita da cui è potuta scaturire quella perla che è la "Guida galattica per gli autostoppisti" e si prova la straordinaria sensazione di trovarsi davanti il volto dell'autore che ci sorride bonariamente dalla volta del cielo, divertito dalla nostra perlplessità e dalla nostra sensazione che quello che sta dicendo è si straordinariamente buffo, ma anche, forse, straordinariamente vero.

Da queste pagine incompiute ci rendiamo conto di come l'uomo Douglas Adams fosse influenzato dall'umorismo surreale dei Monty Python e come alcune delle battute e delle situazioni riportate nei suoi romanzi fossero prese da episodi della sua vita vissuta, come ad esempio il racconto dell'episodio dei biscotti che Arthur Dent narra a Fenchurch per conquistarla.
E' solo comprendendo il suo totale ateismo che si comprende a fondo perchè l'universo da lui descritto sia così vasto, folle e caotico: non c'è un principio di ordine, un demiurgo, un progettista, ma solo il GCG dalle cui aberranti prospettive gli esseri viventi, ciascuno attraverso la sua percezione individuale, ricavano la loro fallace impressione dello spazio tridimensionale, del tempo e del determinismo. E così come non c'è un Dio, non ci sono leggi cosmiche da conoscere e le scienze umane, di fatto, "giocano" con la conoscenza costruendo modelli astratti su quello che è già un modello astratto.
Per me "il salmone del dubbio", al di là di tutte le considerazioni sul buon gusto e sull'opportunità di lucrare pubblicando materiale preso dai files privati dell'autore, rimane un libro straordinario, utilissimo per accostarsi meglio alla lettura degli altri romanzi.
Assolutamente stupenda la copertina di Franco Brambilla, forse la migliore tra tutte quelle dedicate ai libri di Adams nella collana.

Prima di concludere la scheda, vorrei raccomandare davvero calorosamente a tutti i fan di Adams la visione del bellissimo film "Guida galattica per gli autostoppisti", uscito nel 2005 per la regia di Garth Jennings, liberamente tratto dal primo romanzo del ciclo. La trama non è rispettata proprio al 100% ed il finale è sensibilmente differente dal romanzo, ma le battute ci sono tutte ed è davvero gustoso riuscire a "vedere" tradotte sullo schermo sia le voci della guida galattica che le meravigliose prestazioni del geniale motore a Probabilità infinita.

In conclusione di questa scheda, vorrei fare una raccomandazione a tutti gli appassionati di Douglas Adams: non lasciatevi influenzare da chi non lo apprezza e bolla i suoi romanzi come cretinate.
Forse non vedrete mai la "Vorace Bestia Bugblatta di Traal", forse non incontrerete mai un Holoovoo, un uccello Pikka, un Vogon, un Demoniazzo Silastico di Striterax o uno Srenuo Combattone di Stug; forse il vostro materasso non si metterà mai a garbazzare e neppure probabilmente avrete mai bisogno dell'ausilio della bistromatica e, magari, infine, potrebbe non capitarvi mai di incontrare un "voi stesso" che su un diverso piano di probabilità si è ubricataco di Gotto Esplosivo Pangalattico, ma ve la sentite di escludere a priori tutto questo? Come diceva Amleto, rivolgendosi ad Orazio, ci sono più cose in cielo e in Terra di quante non ne sogni la nostra filosofia ed allora, soprattutto di questi tempi, lasciate perdere i detrattori di Adams ed i signori "so-tutto-io": sta solo a voi decidere quando sia meglio avere un asciugamano a portata di mano.
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Re:I libri di Maxpullo 2009
« Rispondi #114 data: 15 Maggio 2009, 22:39:09 »
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Purtroppo non sono d'accordo col mitico Max (mentre lo sono per i romanzi del ciclo della Guida), e dico che "Il Salmone del Dubbio" è una schifezza galattica, astronomica. Colpevoli gli editor originali, colpevole Urania ad averlo tradotto quando molte altre cose interessanti rimangono emarginate. Vorrei motivare il mio giudizio: io penso che la pubblicazione di roba come questa sia veramente un insulto al procedimento con cui un artista rilascia le sue opere, togliendogli il diritto di tenere celati appunti, spunti, tentativi che erano appunto tali. Insomma, si è tolto ad Adams il diritto di rivedere quanto aveva scritto o in mente di scrivere,
« Ultima modifica: 15 Maggio 2009, 22:48:46 di attiliosfunel » Loggato
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Re:I libri di Maxpullo 2009
« Rispondi #115 data: 15 Maggio 2009, 23:21:01 »
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Citazione da: slan il 15 Maggio 2009, 13:04:09


2)i titoli che hai indicato, a parte appunto La Macchina Della Realtà(che a quanto pare non è più nel catalogo Mondadori e dovrebbe esseredisponibile, cercandolo, nei Classici Urania), sono tutti in catalogo:
dal catalogo oscar mondadori 2009: (....)

chepoi siano "esauriti" io questo non lo so. però nel catalogo 2009 cisono. hai già provato ad ordinarli in libreria? nel caso non sarebbero"scassati" ma "nuovi".


Ho provato a dare un 'occhiata  a  due  delle maggiori  librerie  online  (ibs  e  bol), diWilliam Gibson  risultano  disponibili   solamente:
--  guerreros  (oscar-pb)
-- luce  virtuale  (oscar-pb)
-- l' accademia  dei sogni  (oscar-pb)
-- neuromante (nord + oscar-cm)
-- monnalisa  cyberpunk  (oscar-pb)

mentre  tuttora  a  catalogo  ma  non ordinabili  (quindi  esauriti  al distributore)  cisono:
-- american  acropolis
-- la  notte  che bruciammo  chrome
-- aidoru
-- parco giochi
-- giu' nel cybersapzio
-- macchina  della  realta'
-- cuori  elettrici

dato che ho piu' volte verificato che vengono dati  come disponibili  anche libri  che non  lo sono piu',  non  sono  cosi'  sicuro  che ordinando"monnalisa"  vi arriverebbe. Quindi  solo  4 o 5 titoli  sono acquistabili  come  nuovi online  e  le  maggiori  librerie  danno di  solito  lo  stesso  risultato.  Pertutti  gli  altri,   o  sperare  nelcolpo  di fortuna  nel  negozietto  o  cercarecome usato. (da  verificare  le  disponibilita' del servizio  arretrati  urania & co  damondadori  per  le  quali  bisogna  scrivergli)
buona  caccia....  Luca
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« Rispondi #116 data: 15 Maggio 2009, 23:56:58 »
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Citazione da: attiliosfunel il 15 Maggio 2009, 22:39:09

Purtroppo non sono d'accordo col mitico Max (mentre lo sono per i romanzi del ciclo della Guida), e dico che "Il Salmone del Dubbio" è una schifezza galattica, astronomica. Colpevoli gli editor originali, colpevole Urania ad averlo tradotto quando molte altre cose interessanti rimangono emarginate. Vorrei motivare il mio giudizio: io penso che la pubblicazione di roba come questa sia veramente un insulto al procedimento con cui un artista rilascia le sue opere, togliendogli il diritto di tenere celati appunti, spunti, tentativi che erano appunto tali. Insomma, si è tolto ad Adams il diritto di rivedere quanto aveva scritto o in mente di scrivere,


Grande Attilio! apprezzo soprattutto la voglia di motivare la tua "stroncatura".
Sinceramente, non trovo nulla da contestare anche perchè le tue osservazioni sono giustissime: personalmente condivido quanto scrivi a proposito del diritto dell'autore di rivedere i suoi scritti prima della pubblicazione, ma, forse un po' egoisticamente, lo ammetto, preferisco rimanere dell'opinione che questa "scorrettezza" ancorchè innegabile sia abbastanza veniale (ho scritto "veniale", non "venale", non malignate!) proprio perchè il tono del volume e l'umiltà con cui il materiale è raccolto e presentato me lo fanno vedere più come un "omaggio" che come un insulto o una forzatura.
La gran parte del materiale raccolto, comunque, è sotto forma di interviste o di interventi dello stesso Adams a vari convegni e l'unica sezione in cui forse è stato fatto un vero torto all'autore è l'ultima, cioè quella che raccoglie le bozze del romanzo incompiuto contenente la nuova indagine di Dirk Gently, l'investigatore olistico.
Sebbene trovi che questa bozza nulla aggiunga al valore del libro, sarei un ipocrita se dicessi di non averla apprezzata perchè pur nella sua incompiutezza, mi ha divertito, incuriosito e messo voglia di leggere le precedenti avventure di questo personaggio.
Insomma: mi piace pensare che se qualcuno mi avesse posto di fronte alla scelta di pubblicare o meno un libro di questo tipo mi sarei rifiutato per le motivazioni che hai saputo portare, ma, a cose fatte, visto che la lettura mi ha convinto ed avvicinato all'autore, mi sentirei un ipocrita a disprezzarlo.
« Ultima modifica: 15 Maggio 2009, 23:58:06 di maxpullo » Loggato
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Re:I libri di Maxpullo 2009
« Rispondi #117 data: 16 Maggio 2009, 11:02:21 »
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Beh, in effetti volevo motivare oltre ieri sera, ma poi mi sono distratto. Capisco che in effetti il libro è indirizzato ad appassionati di Adams, cosa che non sono, avendo apprezzato solo il primo ed essendomi annoiato mortalmente con i seguiti... ripeto, Lippi (o chi per lui, dato che recentemente sto iniziando a dubitare che TUTTI gli Urania siano selezionati da lui) poteva pubblicare qualcosa di meglio e di narrativo.
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Re:I libri di Maxpullo 2009
« Rispondi #118 data: 19 Maggio 2009, 17:44:05 »
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A proposito del post di maxpullo del 24/04 su "Punto di convergenza" inserisco il mio commento scritto nella scheda:

Condivido del tutto l'arrabbiatura di Maxpullo per la solita mancanzadi rispetto verso i lettori, da parte di Lippi, che dovrebbe essere il"curatore" della collana, invece, oltre che rispndere con arroganza allecritiche, fa di tutto per distruggere la collana stessa.
Personalmente sono un fanatico dei "cicli" e quindi trovare pubblicatisolo il primo ed il quarto, mi fa venire i brufoli, oltre che stimolareuna serie di insulti verso il suddetto.
Detto questo, non sono d'accordo con Maxpullo sulla traduzione, infattiritengo che questa di Fabio Feminò sia più accurata di quella di MarcoPinna del n.1274. E' vero, è un po' spiazzante trovare scrittoTerremoto invece di Quake, Custode invece di Sentinel, Paradosso invecedi Paradox, e via di questo passo (ma Cordone è certamente meglio diUmbilicale), però è anche piacevole trovare tanti termini italiani dopoinfinite e superinflazionate parole inglesi, a causa della consuetavisione "u.s.a. - centrica". Quello che voglio dire è che trovaretermini come "Macinapepe, Bacio Francese, Scia del Pellicano, Cuspide,Corsa a Ostacoli, Che Macello, Ultima Afflizione, Scoglieradell'Arcobaleno", ecc. ecc. non è solo divertente, ma rende il romanzopiù "internazionale", anzi, alla lettera, più "universale" e meno"americano".
Entrando nel merito del romanzo in sé, devo dire che conserva tutti gliaspetti positivi del primo, soprattutto per quanto riguardal'originalità dei temi trattati e la cura nelle descrizioni dei luoghie dei personaggi. Putroppo in alcuni punti è un pochino noioso e con unritmo meno incalzante del primo.

Aggiungo solo che non comprendo le parole positive di alcuni frequentatori di UM nei confronti di GL: mi convinco sempre più che si tratti di piaggeria.

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Re:I libri di Maxpullo 2009
« Rispondi #119 data: 19 Maggio 2009, 18:42:24 »
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Citazione da: Free Will il 19 Maggio 2009, 17:44:05

Detto questo, non sono d'accordo con Maxpullo sulla traduzione, infattiritengo che questa di Fabio Feminò sia più accurata di quella di MarcoPinna del n.1274. E' vero, è un po' spiazzante trovare scrittoTerremoto invece di Quake, Custode invece di Sentinel, Paradosso invecedi Paradox, e via di questo passo (ma Cordone è certamente meglio diUmbilicale), però è anche piacevole trovare tanti termini italiani dopoinfinite e superinflazionate parole inglesi, a causa della consuetavisione "u.s.a. - centrica". Quello che voglio dire è che trovaretermini come "Macinapepe, Bacio Francese, Scia del Pellicano, Cuspide,Corsa a Ostacoli, Che Macello, Ultima Afflizione, Scoglieradell'Arcobaleno", ecc. ecc. non è solo divertente, ma rende il romanzopiù "internazionale", anzi, alla lettera, più "universale" e meno"americano".



Non credo che il problema si debba porre in questi termini, cioè se sia meglio lasciare il termine in originale o sia meglio tradurre in italiano. Credo che il problema vero sia quello dell'uniformità. Se un nome o una definizione viene resa in un modo in italiano sarebbe una buona idea far sempre allo stesso modo in tutti i romanzi ambientati nel medesimo "mondo narrativo". Ma qui il problema è nelle mani dei curatori che dovrebbero avere l'accortezza di "istruire" il traduttore o di correggere essi stessi la traduzione.

Se vi ricordate c'è un problema simile nel Ciclo di Dune pubblicato dalla Nord, dove, per esempio, in alcuni libri si dice "melange" e in altri "spezia", se non ricordo male.
Un altro esempio è dato da Malaguti, che inspiegabilmente traduce l'Instrumentality di Cordwainer Smith in "Grande Ausilio", invece che "Strumentalità", come (secondo logica) hanno fatto tutti gli altri.
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