Una serie di testi narrativi – brevi storie, favole, parabole, metafore – che tra, il 1904 e il 1923, affiancheranno e arricchiranno la sua produzione maggiore. Palcoscenici narrativi mutevoli e labili, nei quali si muovono tanti “nessuno”, scialbi impiegati o commessi viaggiatori, impacciati e fragili, in balia dei propri dubbi di fronte a una realtà bloccata e inestricabile. Le figure non sono uomini ma manichini parlanti; materria e immagini non hanno trasparenza e il mondo e' fatto di una sostanza plumbea.
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