PREMIO HUGO 1983 PER IL MIGLlORE ROMANZO Dl FANTASCIENZA DELL'ANNO Di anno in anno, Philip K. Dick ci appare sempre più come uno dei massimi talenti della fantascienza moderna, e il presente La svastica sul sole, vale a dire lo stemma del nazismo, è considerato da molti critici e lettori come il capolavoro di Dick in assoluto, nonché il meglio congegnato, più meditato, più approfondito romanzo basato sulla domanda: « Che cosa sarebbe successo se il nazismo avesse vinto la guerra mondiale? ». Dick ci presenta un'America divisa in due parti, l'una asservita ai tedeschi, l'altra ai giapponesi. E, negli altri continenti, un'Africa ridotta a un deserto, con tutta la popolazione sterminata, e in Europa i nazisti che dalle loro rampe di lancio si preparano a inviare con lo stesso spirito razzi su Marte e bombe atomiche sul Giappone. La situazione ci è presentata attraverso gli occhi di alcune persone che vivono nell'America governata dai giapponesi: l'antiquario collaborazionista e i suoi clienti altolocati, l'artigiano ebreo che gli fornisce falsi oggetti « antichi », e poi giapponesi e nazisti, finti italiani e cospiratori, tutti legati tra loro dagli eventi che minacciano di far scoppiare il conflitto tra Germania e Giappone. E l'intera situazione è orchestrata da due libri: il millenario I Ching, l'oracolo della saggezza cinese, e il best-seller del momento, vietato in tutti i Paesi del Reich: un libro di fantascienza apparso da poco, che presenta la tesi paradossale che l'Asse sia stato sconfitto.
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