10 Gennaio 2024, 19:57:28Commento scritto da capricorno52
Voto: 8.50
Libro riletto in occasione della messa in onda , da parte di Amazon,  della serie TV “l’uomo dell’ alto castello” titolo originale dell’ opera.
Un capolavoro , pochi autori e pochi romanzi dopo la lettura sono rimasti così a lungo nella memoria come questo racconto di storia  alternativa che è un libro fuori dal comune,  pur tenendo conto di una prosa ed uno stile narrativo a volte contorto ed involuto e di una trama non conseguenziale,  in cui la rappresentazione degli eventi è soggetta molto piu’ di altri romanzi all’ interpretazione  del  lettore , difetti palesati da molti.
Nel libro sono presenti  a scopo divinatorio riferimenti e predizioni tratte dal “Libro dei mutamenti” o   “ I Ching “  , predizioni, che improvvisamente ridefiniscono la trama. Le atmosfere sono spesso  allucinate ed a volte opprimenti , universi e dimensioni parallele o altre realtà appaiono e scompaiono come un gioco di specchi.
Lettura impegnativa ma accattivante  ed affascinante,  ma se cercate un romanzo solido il cui racconto linearmente va da A a B  , forse non Vi piacerà, poiché questo racconto come il libro  “la cavalletta non si alzerà piu’ ”  proviene direttamente da un’altra dimensione verso la quale noi siamo “il What if”.
 
23 Giugno 2023, 20:13:12Commento scritto da slan
Voto: 10.00
un grande romanzo prima ancora che un grande romanzo di fantascienza. lo stile, l'idea, i personaggi: tutto superbo.
 
06 Ottobre 2020, 11:08:04Commento scritto da Free Will
Voto: 10.00
Il titolo italiano "la svastica sul sole" non è molto significativo, anche pensando all'ucronia rappresentata nel racconto: molto meglio il titolo originale "l'uomo nell'alto castello".
Il libro racconta una Storia alternativa, ambientata nel 1960, dopo che Giappone e Germania hanno vinto la seconda guerra mondiale, a danno degli Alleati, spartendosi il mondo in parti uguali.
Non accadono molte cose, se non una fotografia dell'America conquistata, attraverso gli occhi di alcuni personaggi.
Detto così non sembra un gran che, in realtà il romanzo è ricco di genialità, tipiche di Dick.
La prima genialità riguarda un orologio con il quadrante di Topolino, simbolo di una serie di "memorabilia", ossia di oggetti e manufatti dell'"arte" americana, sia veri che falsi.
La seconda è il libro oracolo dell'I Ching, che appare come un filo rosso nelle vite dei vari personaggi e nelle decisioni, più o meno determinanti, che devono prendere.
Ma soprattutto appare veramente geniale l'invenzione del libro proibito "la cavalletta non si alzerà più", scritta da un certo Abendsen, che racconta una Storia alternativa, con gli Alleati vincitori e l'Asse sconfitto; quello che è strepitoso è il fatto che anche la Storia raccontata nella "cavalletta" è diversa, e per certi versi inquietante, da quella vera che tutti conosciamo.
Ad un certo punto lo scrittore Abendsen, riferendosi ad una spilla che chiude e sostiene il vestito del personaggio Jiuliana, dice: lei deve leggere il mio libro e accettarlo per il suo valore nominale, così come io accetto ciò che vedo, senza chiederle se quello che c'è sotto è autentico...".
Ecco quindi che non dobbiamo farci troppe domande, ma accettare questo gioco di specchi come una metafora dello stato effimero del mondo e di come gli avvenimenti possono cambiare solo per piccoli segni del caso.
Da questo punto di vista appare assurda l'enorme introduzione (25 pagine!) di Carlo Pagetti che si diverte a fare sfoggio della sua cultura letteraria e filosofica, con un linguaggio di "alto" livello ben poco comprensibile.
Molto meglio la postfazione di Luigi Bruti Liberati che fa il punto sui vari personaggi veri, citati nel libro.  
 
08 Marzo 2014, 15:24:56Commento scritto da U
Voto: 6.00
Idea clamorosa, poche parti interessanti e lucide, la maggior parte delle altre atroci (I Ching!!!!!!!!!!!!!), tali da mettere a repentaglio la capacità di reggere la lettura fino alla fine.


9 per l'idea e 3 per il resto... un 6 che vuol dire tutto e niente, ma si tratta di un autore molto particolare...
 
20 Settembre 2013, 14:54:30Commento scritto da adso
Voto: 10.00
Semplicemente un capolavoro. Unico nel suo genere
 
01 Dicembre 2011, 09:24:29Commento scritto da Arne Saknussemm
Voto: 8.00
Eccezionale !!
 
11 Settembre 2011, 18:24:39Commento scritto da carlissian75
Voto: 9.50
Un idea eccezionale è alla base di questo romanzo: scrivere una storia del "e se..". Io amo molto la storia e il modo in cui ne ha recuperato i fili indirizzandoli verso un diverso futuro è eccezionale. La descrizione dei gerarchi nazisti invecchiati è assolutamente unica.  
 
03 Agosto 2011, 22:46:50Commento scritto da attiliosfunel
Voto: 5.00
Ribadisco la mia personalissima opinione: malgrado abbia letto e divorato quasi tutti i suoi romanzi e antologie di racconti, rimango convinto che il nostro sia un pessimo scrittore... OK, le idee sono geniali, ma purtroppo prosa, trama e caratterizzazione dei personaggi sono da Fantascienza di Serie C. Il risultato non è male, con vette a volte eccelse in alcuni racconti, dove l'idea è appunto centrale, ma secondo me resta sopravvalutato come scrittore tout-court (magari come filosofo il giudizio sarebbe certamente superiore...). Tornando al libro in sè, è uno dei suoi peggiori secondo me: inutilmente contorto, scritto male, non sfrutta nemmeno bene l'idea geniale di fondo. Boh...
 
02 Agosto 2011, 09:11:04Commento scritto da maxpullo
Voto: 8.00
Leggere questo inconsueto romanzo di Dick da un po' la stessa sensazione che si prova dal barbiere a guardare il gioco degli specchi contrapposti che riflettono la stessa immagine all'infinito.
Nel mondo in cui le forze Alleate hanno vinto la seconda Guerra Mondiale (il nostro), l'ucronia è rappresentata dal romanzo di Dick che racconta di un universo parallelo in cui invece hanno trionfato quelle dell'Asse; ma in questo stesso universo l'ucronia è, a sua volta, rappresentata dal libro proibito La cavalletta non si alzerà più, che descrive un mondo simile ma non identico al nostro, un mondo ipotetico in cui gli Alleati hanno vinto ma che non è l'esatta copia del nostro universo.
Non è difficile, da qui, riuscire ad immaginare una successione infinita di universi che si riflettono l'uno sull'altro avendo come superficie riflettente dell'uno nei confronti dell'altro un romanzo di fantascienza che rovescia l'esito della Seconda Guerra Mondiale: una serie di universi che gradualmente sfumano all'infinito differendo l'uno dall'altro per alcuni particolari, senza possibilità di averne due identici.
La genialità del romanzo di Dick, al di là dello spunto eccezionale e della magistrale descrizione della vita americana sotto la dominazione dell'Asse Nazista-Nipponico, è proprio questa: riuscire a dare una idea dell'infinito e delle realtà parallele tanto potente da essere praticamente autoesplicativa.
Purtroppo, tuttavia, il libro risente (più di altri) della particolarissima tendenza di Dick a non seguire uno stile narrativo descrittivo ed a non raccontare una trama con un inizio ed una fine, ma piuttosto a fornire una serie di elementi su cui il lettore è chiamato a dare una sua propria interpretazione.
E' facile quindi che i lettori non abituati a questo genere di narrazione (tipico di storie come "Le tre stimmate di Palmer Eldritch" o anche lo stesso "Ubik") possano smarrirsi nel gioco degli specchi, rimanendo intrappolati in una selva di immagini suggestive si, ma prive di un significato in se stesse e finire quindi per considerare il romanzo come un puro nonsense privo di trama.
A me personalmente il libro è piaciuto moltissimo, ma penso che uno spunto del genere avrebbe meritato maggiore approfondimento e che forse questa volta Dick avrebbe potuto fare qualcosina in più per arricchire la trama e magari tentare di creare una trama più "abituale" come del resto era capacissimo di fare (vedi "Il cacciatore di androidi" e "L'uomo dei giochi a premio").
Insomma un ottimo romanzo, ma che mi da tanto la sensazione di occasione sprecata.
 
05 Aprile 2011, 19:00:30Commento scritto da PabloE
Voto: 6.00

Chissà cosa sarebbe successo se l'Asse avesse vinto la guerra…chissà cosa sarebbe successo se non ci fossero state troppe linee d'azione mescolate una con l'altra senza collidere mai...chissà se l'avrei apprezzato di più se non ci fosse stata mezza pagina dedicata all'I Ching ogni 2 di lettura...chissà se il sequel mi avrebbe potuto schiarire un po' le idee...ma chissà se fosse ricomparso l'I Ching dove avrei fatto volare il sequel!
 
07 Marzo 2011, 21:42:29Commento scritto da mitd
Voto: 10.00
Idea grandiosa, un gioco degli specchi unico e inimitabile - talemente originale e sorprendente da inibire ogni tentativo di imitazione. Philip Dick, perché ci hai lasciato prima di ricevere il Nobel per la letteratura?
 
05 Luglio 2007, 09:30:00Commento scritto da Stormbringer
Voto: 9.00
Un libro stupendo, imperdibile di storia alternativa, ricostruzione degli sviluppi politici e del funzionamento del regime nazista superlativa. Unico rammarico che l'autore non sia riuscito a darci il seguito.
 
31 Maggio 2006, 15:48:23Commento scritto da ender
Voto: 10.00
Equilibrato, scorrevole, completamente azzeccato.
Il what if...? per eccellenza. L' ucronia è simmetrica: noi siamo il what if...? dell'uomo nel castello.
 
04 Luglio 2005, 14:20:35Commento scritto da squeezo
Voto: 8.50
Allucinante fino in fondo. Mi sto convincendo che Dick sia stato il miglior scrittore di fantascienza mai esistito..
 
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