Ciao a tutti da un Gort sempre più in affanno e sempre più fagocitato da impegni lavorativi e familiari, ormai così pressanti da apparire quasi surreali.
Il tempo utile per dedicarsi al mondo reale, ovvero quello della fantascienza, è dunque davvero ridotto.

Volevo intervenire già qualche giorno fa su un interessante argomento sollevato da Mothra. Si trattava della richiesta di un giudizio degli U-maniaci da esprimere sulle proposte editoriali della Delos. Colgo dunque adesso l'occasione per riallacciarmi alla questione partendo dallo spunto di oggi sempre offertoci da Mothra.

Sono daccordo con Mothra, i professionisti dell'editoria fantascientifica italiana vantano una lunga tradizione di polemiche, dunque nulla di nuovo.

Non conosco ancora l'argomento del contendere tra Malaguti e Sosio ma, istintivamente e pur riconoscendo da sempre una certa originalità del Paron della Perseo e della sue iniziative, talvolta un po' sopra le righe, tendo a simpatizzare con lui e dunque con chi mi ha sempre dato l'impressione di essere animato da una passione autentica per la nostra letteratura prediletta. Mi riservo di rafforzare o eventualmente modificare la mia attuale presa di posizione che, come già detto è puramente istintiva, una volta presa visione dei dettagli della polemica.

Ad ogni modo questa scelta di campo, ancorché provvisoria, trae origine da una scarsa simpatia verso le pubblicazioni che la Delos ci ha finora offerto.

La mia impressione è che la qualità sia dei testi che del prodotto editoriale puro e semplice sia in generale di seconda scelta e che prevalgano logiche, orientate ad un più che legittimo profitto ma al contempo basate su investimenti alquanto poveri.

Tali logiche sfruttano a mio avviso la peculiare natura del tipico appassionato italiano di SF che, da sempre vittima del complesso del ghetto, lascia che la propria passione incompresa sfoghi in agguerrite rivalse condite da irrazionale accaparramento di tutto quanto l'editoria fantascientifica proponga. Inutile evidenziare come tale rastrellamento il più delle volte avvenga senza la benchè minima applicazione di un qualsivoglia filtro di qualità.

Ovviamente noi di UM e il sottoscritto per primo in questo siamo degli esperti  ;)

Riflettiamo un attimo...esiste qualche altro genere letterario in cui il gusto per la lettura presenti così spesso il pericoloso effetto collaterale dello sfrenato collezionismo? Personalmente sono sicuro di no.

D'altra parte la questione non è nuova è già da tempo si è avuto modo di osservare come alcuni editori abbiano cavalcato l'onda a dovere, in particolare un certo editore romano che a fianco di alcuni interessanti opere inedite ha riproposto in tutte le salse titoli stranoti e autori di moda la cui produzione è stata ristampata integralmente più volte e talvolta con l'ausilio di nuovi titoli italiani. Furbetto, vero?    

Da più parti si afferma che ultimamente la fantascienza in Italia sta attraversando un periodo particolarmente felice, questo può anche darsi, soprattutto se si pensa al gradimento della fantascienza cinematografica da parte del pubblico italiano, ma, per quanto riguarda l'editoria, siamo davvero sicuri che i risultati di vendita non siano piuttosto effetto degli acquisti da parte dei soliti noti? Personalmente credo che l'acquirente occasionale sia sempre più tale, mentre quello affezionato sia sempre più accanito e insaziabile. Dubito comunque che la base dei lettori si sia allargata di molto, anzi, forse è avvenuto proprio il contrario.


Salutoni da Gort