| |
ATTENDERE...Ricerca Collane in corso...
|
Pagine: [1]
|
 |
|
 Autore |
Discussione: Pellegrinaggi... supplementari. (letto 784 volte) |
| |
|
|
 |
Pellegrinaggi... supplementari.
« data: 19 Dicembre 2003, 12:18:04 » |
 |
Abbiamo saputo da G. Lippi che "Urania" sta bene e che il ridimensionamento delle uscite è un fatto di "mercato" che può addirittura rinvigorirla. Non ho motivo per non credergli sulla parola; ne prendo atto; va bene; ne sono contento. Mi piacerebbe però che mi si dicesse, o meglio ci si dicesse, se come temo il problema non è solo mio, qualche parola in più di conforto sulla difficile reperibilità degli speciali, bis o supplementi vari di "Urania", anche e soprattutto con riferimento alla mensilità connessa con il nuovo anno.
Questo desiderio nasce dal voler capire il perché viene vietato l'abbonamento ai predetti numeri e il perché le relative uscite non possono essere programmate con scadenze fisse regolari e predeterminate.
Il risultato pratico di quanto sopra è, almeno per me, che non so bene quando esce uno di questi numeri se non quando lo vedo, se lo vedo, in edicola e inoltre quando conosco la data dell'avvenuta o futura uscita, non sempre riesco a trovarlo. Ho anche provato a concordare con l'edicolante la sicura disponibilità dei volumi: in quelle occasioni mi viene detto, dallo stesso giornalaio, che, pur avendo segnalato al distributore di zona la volontà di ricezione, lui vende quello che gli mandano; ovvero: quasi sempre perdo il volume o, nella migliore delle ipotesi, devo andare in pellegrinaggio per edicole alla paziente, capillare, faticosa, costosa, incerta e certosina ricerca.
Cordialità,
Den Heb
|
|
 Loggato |
|
La distinzione fra passato, presente e futuro è solo un'illusione, anche se ostinata.
Albert Einstein |
|
|
| |
|
| |
|
|
|
Re:Pellegrinaggi... supplementari.
« Rispondi #2 data: 21 Dicembre 2003, 00:32:55 » |
|
Ho letto la risposta di Lippi su Delos e faccio finta di credergli perchè amo URANIA più della evidenza dei fatti, ma come ex Direttore Generale di alcune aziende che producevano beni di consumo se un mio collaboratore (magari il product manager di una linea di prodotto) mi avesse dato quelle spiegazioni avrei subito interpellato una società di consulenza per cercarne in fretta un sostituto.(lo avrei invece elogiato se quella spiegazione l'avesse data ad un esterno che avesse posto domande indiscrete)
26 numeri a 3,05 euro x7000 copie/num fanno €555.000 che sono ben di più di 12 numeri a 4,2 euro per 8500 che fanno € 428.000(e dare un incremento del 20% è quasi temerario), e se si decide che una diminuzione di fatturato è un "progresso" normalmente è perchè il prodotto non solo è maturo, ma tende al marcio e si cerca di fare utile non sul fatturato ma sul risparmio nei costi di produzione.
Quanto a unificare tutto sullo stile di URANIA Collezione è una normale operazione di contenimento costi per standardizzazione di tutte le pubblicazioni da edicola sul format meno costoso.
Che Urania collezione venda meglio di Urania poi è ovvio, si ristampano i successi, nella serie normale ci sono anche le ciofeche e 7500 copie sono un numero così esiguo (gli Italiani sono quasi 60 milioni) da far paura e da non permettere praticamente nessuna ricerca di mercato seria.
E' un navigare a vista, non so se il buon Lippi è anche responsabile del conto economico di URANIA, o se ha solo la funzione di coordinatore "artistico", haq comunque la mia solidarietà di ex manager per la difficile situazione.
Per fare un paragone se è vero che nel 73 si vendevano 27.000 copie/num per 26 numeri/anno a £ 350 (con 11,8 come moltiplicatore di inflazione dal 73 a oggi corrispondono a circa
£ 4200 cioè più o meno a € 2,2 di oggi) il paragone dei fatturati è presto fatto,€ 1.544.000.
Normalmente i margini di profitto si fanno con l'ultimo terzo dei volumi, i primi due terzi assorbono, quando ce la fanno, i costi.
Non volevo fare un'analisi del conto economico della linea URANIA, mi mancano troppi dati, e spero che i fatti mi smentiscano perchè ripeto che amo Urania fin da quando ragazzino mi faceva sognare e da adulto mi ha aiutato a sopportare, ma in trent'anni non ho mai visto una ritirata diventare un'espansione.
Quanto alle difficoltà di trovare gli "speciali" chiaramente questo è un problema di ulteriore diminuzione delle copie tirate (e vendute) per questo tipo di pubblicazione che non permettono una corretta distribuzione a meno di accettare un cumulo tale di resi che stroncherebbe ogni iniziativa.
morbius
|
|
Loggato |
|
|
|
|
| |
|
|
|
Re:Pellegrinaggi... supplementari.
« Rispondi #3 data: 22 Dicembre 2003, 00:37:47 » |
|
:-\
Sono d'accordo con il nostro amico vampiro: Urania naviga a vista. Gli errori commessi (prima sbandierati come toccasana e poi ammessi come se niente fosse) dal '96 a oggi sono enormi, e mi chiedo: ma Lippi si è domandato se le copie perdute non dipendano magari proprio dalle scelte tristi di periodicità e formato? Mi spiego: nel '96 Urania era tranquilla e quattordicinale, usciva anche Urania Argento (quindi la Mondadori non doveva essere così folle da istituire un supplemento mensile di una rivista in perdita economica). Poi la simpatica scelta di rendere Urania una ciofega tipo "I miti" senza essere "I miti", e da lì è iniziato il tutto: due volumi assieme in edicola, e poi si scopre solo oggi "che si fanno concorrenza a vicenda"; una grafica oscena, laddove la grafica (così almeno ritengo di poter credere) di Urania, per quanto "vecchia", per molti versi ERA la rivista - per non parlare del continuo baillamme di modifiche alla stessa a distanza di pochi mesi; scelte discutibili di romanzacci che avranno fatto fuori centinaia di lettori occasionali. Ma poi faccio la figura del "retrò" a tutti i costi, perciò smetto (ma non senza invitarvi tutti a una riflessione...)
Però poi devo sorbirmi ogni volta il Lippi nei suoi editoriali a parlarci con entusiasmo della "nuova" grafica, delle "nuove" trovate che avrebbero dovuto rilanciare il prodotto, e che secondo me lo hanno affossato. Ora, d'accordo, il Lippi è pagato dalla Mondadori e non può fare altro che difenderne le scelte. Ma il sottoscritto (che ha meno di trent'anni, legge Urania da sedici e non si sente affatto "nostalgico" come l'editoriale lippiano di Delos lascia vagamente intuire dovrebbero essere quelli che non digeriscono il turbinio di modifiche che la nostra amata rivista subisce) ritiene di non farsi ingannare: a conti fatti, da lettore e acquirente, dico che da gennaio pagherò quasi due Euro in più per lo stesso prodotto, con il piacere di leggere un romanzo in meno al mese e con il pensiero di quale sarà la durata della nuova veste grafica ed editoriale prima della prossima triste controrivoluzione.
A me francamente ha fatto ridere leggere che "da gennaio potremmo superare le 400 pagine" proprio nel mese in cui esce il fascicolo di "American Gods" di 592 pagine. OK, a Segretissimo le cose sono andate bene. Ma che c'entra con Urania? Cambiare tanto per il gusto di cambiare? Ristrutturare: d'accordo, ma allora il ridimensionamento chiamiamolo con il suo nome: RIDIMENSIONAMENTO. E Chiamiamo col loro nome la causa dello stesso: vendite scadenti, cioé CRISI, senza rigirare la frittata nella piaga.
In conclusione, da mero uraniano non troppo amante della polemica, dico a Lippi: io sono convinto che molte cose che dice le dice unicamente perchè quello è il suo lavoro; ma secondo me c'è modo e modo di comunicare i fatti, senza necessariamente svicolare a tutti i costi, indorando pillole che forse non ci sarebbe bisogno di indorare (apprezzabile il pensiero, certo), magari senza lasciarsi andare negli editoriali ad affermazioni destinate a continue (e spesso quasi comiche) smentite.
Questo, senza nulla togliere al buon lavoro di Lippi che ultimamente ha prescelto degli ottimi romanzi e che è una persona di rari entusiasmo e squisitezza. E senza nulla togliere agli intenti di una casa editrice, i quali altro non sono che la massimizzazione del profitto. Però, da lettore e da appassionato, non posso esimermi dal manifestare educatamente la mia scontentezza per come vanno le cose riguardo la rivista che più amo.
In conclusione, faccio un appello: mi sto convincendo sempre più che alla Mondadori chi ha compiuto gli ultimi sette anni di scelte editoriali riguardanti Urania NON - ripeto NON - ami affatto URANIA (e quindi non si tratti di Lippi), e che non abbia la più pallida idea dell'"idea" di URANIA e dei motivi per cui la gente lo acquisti (o meglio, parlando di "gente" al plurale, lo acquistasse). Ho pertanto deciso di scendere in campo come primo dei rivoltosi per istituire una dittatura del prole-uraniato nella divisione periodici della Mondadori.
:P
Saludos! Hasta la Urania siempre!
|
|
Loggato |
|
Sto leggendo:
 |
|
|
|
|
|
| |
Home di UraniaMania
Discepolo raccoglitore dei Sacri Tomi
