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Discussione: Perchè la fantascienza? (letto 654 volte) |
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Perchè la fantascienza? « data: 31 Marzo 2005, 20:18:39 » |
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Mi è stato detto di postare...E io posto!
La domanda è semplice, perché fra tanti generi , proprio la fantascienza? Cosa ve la fa preferire, cosa vi comunica? Mi scuso anticipatamente se l'argomento è stato già trattato in precedenza.
Rispondo per primo, così mi levo il pensiero...
Io l'ho sempre amata perché detesto il modo in cui stiamo sfruttando le risorse che abbiamo a disposizione. Credo e crederò sempre che come genere umano, potremmo esprimere potenzialità ben diverse da quelle egoistiche e immanentistiche che ci tengono ancora inchiodati qui a insozzare e distruggere quello che dovremmo difendere e amministrare. La FS mi fa riflettere su ciò che potrebbe essere, mi dona visioni su futuri alternativi, siano questi gloriosi come gli sterminati imperi intergalattici asimoviani, o miserabili viste cyberpunk su sporchi planetoidi minerari, sono pur sempre tempi in cui siamo riusciti quantomeno a lasciare la "soglia di casa" , per vedere cosa ci aspetta in giardino e oltre.
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Re:Perchè la fantascienza? « Rispondi #1 data: 01 Aprile 2005, 21:02:07 » |
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La domanda potrebbe essere semplice ma la risposta non lo è certamente. Perché ci piace qualcosa boh ??? Perché magari il primo libro letto ci è piaciuto e abbiamo voluto ricercare quel piacere in altri e lo abbiamo ritrovato e quindi abbiamo continuato.Oppure perché nella fantascienza (almeno quella con la quale ho cominciato) si trovava quel senso del meraviglioso che ti permetteva di sognare orizzonti più ampi di quelli della provincia dove vivevi. Comunque per me fu subito Amore e dopo quasi 40 anni continua ancora nonostante delle ciofeche che Urania ci ha propinato nel corso degli anni. Le astronavi mi piacciono ancora e i viaggi nel Tempo mi fanno sognare. Il nostro presente è sicuramente peggiore di alcuni di quelli pensati ma anche migliore di altri descritti.Alcune cose si sono realizzate altre per fortuna no,ma la Fs non ci piace certamente per quello che ha previsto ma come l'ha previsto, in fondo l'unica letteratura che parla di avventura è Lei.Ed è l'unica che ci fa dimenticare il grigio scenario di tutti i giorni. O forse siamo ancora desiderosi di riempirci la mente di sogni,e non è poco. vin
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Fatti non fummo per viver come bruti ma per seguir virtute e canoscenza. |
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fungaz
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Del maiale non si butta nulla!
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Re:Perchè la fantascienza? « Rispondi #2 data: 02 Aprile 2005, 02:09:06 » |
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Caro Zaphod, ti esprimo la mia opinione senza false modestie, così come la penso. A noi piace la fantascienza perché siamo persone estremamente sensibili ed intelligenti.. e il mondo così com'è ci va molto stretto. Non ci accontentiamo, vogliamo di più.. e se non riusciamo a vedere di più, allora ripieghiamo sui sogni, quei sogni che geniali (seppur talvolta maldestri) scrittori di fantascienza ci hanno messo a disposizione. E dopo qualche anno di letture, diventiamo completamente schizofrenici e ci convinciamo di essere chi una civetta, chi un alieno verde informe.. alcuni addirittura pensano di essere Lucifero in persona! Io invece sono rimasto sano di mente, anzi ho raggiunto uno stadio di consapevolezza superiore.. grazie al maestro Philip K. Dick ho capito di non esistere: in realtà sono solo un sogno di mio fratello. Quando lui si sveglierà, io semplicemente scompar
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"La forza di volontà è guardare negli occhi una ragazza in topless!" "Agricoltore trentottenne desidera conoscere nubile trentenne, proprietaria trattore, scopo matrimonio. Pregasi inviare foto trattore." |
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Ernesto
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Re:Perchè la fantascienza? « Rispondi #4 data: 02 Aprile 2005, 08:45:00 » |
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La Fantascienza mi piace. Siccome viviamo nel migliore dei modi possibili, il meglio e il peggio lo possiamo solo leggere. A mio immodesto modo di pensare, è l'unico motivo valido. Tutto il resto, è un paravento. Chissà perché a volte ci si vergogna delle cose che piaccion! CE212
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Re:Perchè la fantascienza? « Rispondi #5 data: 13 Aprile 2005, 09:54:39 » |
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1) perché ci piace sognare...
2) perché ciò che non conosciamo ci incuriosisce e a parte le profondità oceaniche qui sulla Terra non c'è rimasto molto da scoprire, quindi vogliamo allargare i nostri orizzonti fino ai limiti della galassia (e anche oltre)
3) perché a mio modesto parere è un po' limitativo e stupido pensare che siamo soli in questo Universo (figuriamoci poi negli altri)
4) perché non siamo nati nel 3700 dc e quindi non potendo viaggiare tra le galassie dobbiamo accontentarci di leggere "ciò che potrebbe essere" e che viene definito come "Fantascienza". (Ricordate che molta della Fantascienza di ieri è diventata la realtà di oggi)
5) perché non siamo come il rimanente 98% della popolazione che snobba e schifa la letteratura fantascientifica considerata alla stregua della spazzatura e che poi si fionda (ipocritamente) nei cinema a vedere ogni nuovo colossal hollywoodiano campione di incassi che tratta quasi sempre (al 99%) argomenti di SF pura.
e per finire...
perché è la Fantascienza che ci dice dove stiamo andando, non si sa quando né come, ma state sicuri che prima o poi ci andremo.
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E quando ci domanderanno cosa stiamo facendo, tu potrai rispondere loro: "Noi ricordiamo". (Ray Bradbury, gli Uomini-Libro in Fahrenheit 451) |
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Re:Perchè la fantascienza? « Rispondi #6 data: 14 Aprile 2005, 14:52:35 » |
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Citazione da: maxnaldo il 13 Aprile 2005, 09:54:39 (...) 1) perché ci piace sognare... (...) 4) perché non siamo nati nel 3700 dc e quindi non potendo viaggiare tra le galassie dobbiamo accontentarci di leggere "ciò che potrebbe essere" e che viene definito come "Fantascienza". (Ricordate che molta della Fantascienza di ieri è diventata la realtà di oggi) (...)
e per finire...
perché è la Fantascienza che ci dice dove stiamo andando, non si sa quando né come, ma state sicuri che prima o poi ci andremo.
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Condivido, caro Max e dico la mia: perché la fantascienza? Forse perché non posso fare a meno di leggerla e perché mi piace tutta con un'eccezione per l'horror e anche se non mi piace attaccare alcuna etichetta ad essa, compresa quella relativa ai confini. Ma questa domanda porta inevitabilmente all'altra: cos'è la fantascienza? Credo potrebbe essere la possibile anticipazione letteraria di un futuro probabile. Alcuni esempi: tralasciando i miti che affondano nella notte dei tempi con tutta la pletora di dei e immortali più o meno sempre in conflitto tra loro e con l'umanità e con riferimento ai tempi nostri, innumerevoli sono stati gli scrittori che parlavano di satelliti artificiali quando nessuno sputnik viaggiava ancora per i nostri cieli: uno per tutti Lester del Rey con il suo "Destinazione Luna"; si parlava, o meglio si scriveva chissà da quanto tempo, di sottomarini, radio ed aerei prima del loro avvento, con la curiosità, non di poco conto, che i "ben pensanti" dell'epoca si sgolavano nel dire ai fratelli Wright che niente più pesante dell'aria avrebbe mai potuto librarsi in volo...; di televisione se ne scriveva già molto prima del suo realizzo; sulla luna ci andavamo spesso nei nostri scritti; davvero crediamo che non si andrà mai su Marte o che l'uomo, in un futuro più o meno remoto non andrà in esplorazione oltre il sistema solare?; davvero crediamo che fra qualche centinaio d'anni non ci saranno meccanismi tuttofare che ci aiuteranno nelle incombenze più disparate? Anche questi ultimi sono stati descritti dalla fantascienza con sufficiente dovizia di particolari! Io credo non sia improbabile che scoperte davvero importanti possano venire anticipate e per qualche sconosciuto motivo e in certo qual modo stimolate a divenire realtà, dalla mente, o, se preferite, dalla fantasia di chi scrive. Cos'è la fantascienza per me oltre a quella cosa rappresentata da un libro che quando davvero mi appassiona ne faccio coincidere la lettura dell'ultima pagina con l'alba? Tentando di rispondere alla difficile domanda non posso fare a meno di pensare ad una teoria scientifica, poi abbandonata, di una delle menti più brillanti del nostro tempo, che insegna matematica a Cambridge nella cattedra che fu di Newton e che esponendo una possibile realtà dell'universo da lui postulata, faceva impallidire, nel confronto, qualsiasi tipo di racconto di fantascienza; ipotizzava lo studioso che nella considerazione di un universo "finito" o "chiuso" ove la forza primordiale dell'iniziale "big bang" si fosse via via esaurita, le galassie e i relativi sistemi solari tornassero alle rispettive posizioni di partenza, con la conseguenza, nel caso della fase di contrazione, che anche il tempo subisse una involuzione e dunque la sequenza degli avvenimenti sarebbe stata rovesciata, ovverosia anziché nascita, crescita e morte come avviene adesso nella fase di espansione, morte crescita e nascita, o se preferite, un qualsiasi oggetto non lo si sarebbe in alcun caso visto cadere da un tavolo ma al contrario da terra sarebbe andato verso il tavolo. Cos'è la fantascienza? A me piace pensare che si potrebbe ipotizzare una possibile, misteriosa, inconscia simbiosi, nella mente di chi scrive, di passato remotissimo e futuro altrettanto lontanissimo: frammento di inconscio collettivo atavico, primordiale e incancellabile ... oppure ... oppure mi viene in mente un episodio che raccontava mio figlio e relativo ad un suo compagno di scuola, il quale, alla domanda dell'insegnante rispondeva con entusiasmo: "lo so, lo so, questo lo so Prof", per poi bloccarsi e dire... : "scusi Prof, mi può ripetere la domanda?" Cordialità metapsichiche, Den Heb
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La distinzione fra passato, presente e futuro è solo un'illusione, anche se ostinata. Albert Einstein |
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Re:Perchè la fantascienza? « Rispondi #11 data: 20 Aprile 2005, 11:08:39 » |
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Perché era (è?) unico mezzo per dire la verità senza finire in prigione od almeno in tribunale. Basta mettere un esserino verde, chiamare il mondo con un altro nome, falsificare le date - con una parola- mettere l'eticheta SF e puoi dire la Verità. Una porta da dietro per esplorare cervelino umano senza trovarsi ordate d'ilustri ad urlare "Ti sbagli...". Apparte certi ingegneri mai capiti ed autoconvinti, queste scriture sono le più vicine alla filosofia e la sociologia di tutto quello che ci bombarda ogni giorno come "indispensabile". Ho sempre pensato cosa cerca di dirmi veramente un scritore. L'ho già vissuto questo? Qualcuno lo sta vivendo? Dov'è? Avere l'astronave in mezzo aiuta lo scritore a liberarsi di tutte le zavorre di "civilta moderna" e dedicarsi al unico Oggeto degno - l'uomo. Com'è diventato cosi? Cosa pensa, cosa l'anima un uomo? Come finira? Spostare i limiti fisici mette a nudo tutti i limiti del uomo. Povero, povero esserino che cerca sempre di ricrearsi in tutta la sua povertà in tutti i mondi, tutte le dimensioni, consolandosi che è cosi ad imagine e somiglianza di Dio. Se l'ottimisti credono che viviamo nel migliore dei mondi, pessimisti hanno una gran paura che potrebbe essere vero.
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Re:Perchè la fantascienza? « Rispondi #13 data: 22 Aprile 2005, 10:26:29 » |
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ahahahahah...non avevo mai pensato alla Fantascienza come strumento utile per capire (o meno) le donne... ;D
secondo me non basta nemmeno la fisica quantistica
;D ;D ;D
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E quando ci domanderanno cosa stiamo facendo, tu potrai rispondere loro: "Noi ricordiamo". (Ray Bradbury, gli Uomini-Libro in Fahrenheit 451) |
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Re:Perchè la fantascienza? « Rispondi #14 data: 22 Aprile 2005, 11:09:53 » |
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NEANCHE GLI DEI - THE GODS THEMSELVES (1972) - ISAAC ASIMOV
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