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Discussione: Non per ricominciare ma (letto 561 volte) |
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Non per ricominciare ma « data: 05 Dicembre 2004, 10:09:52 » |
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Esimi amici,stamane ho cercato di rislovere un dubbio che mi creava qualche ansietà:Avevamo tra i milioni di libri Gulliver??? Ebbene si è nei nostri db ma.... È inserito tra i fuori collana di fanrtasy.Dunque il problema è sempre quello DOVE METTIAMO questo ed altri titoli (tra i primi che mi vengono in mente:Una storia vera,Cyrano di Bergerac(ovviamente alcune parti) L'Odissea,Il Barone di Munchausen, alcuni racconti di Poe). Non credo che possano essere inseriti nella Fantasy.Sono i primordi di quella letteratura che più tardi classificheremo come Fs. Dello stesso prere è il curatore della bella antologia: Le vie della fantascienza (Oscar fantascienza). Quindi perché non parlarne? In attesa aspetto fiducioso il vostro affezionato vinmar
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Re:Non per ricominciare ma « Rispondi #4 data: 06 Dicembre 2004, 17:37:06 » |
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Citazione da: robdimo il 05 Dicembre 2004, 13:54:00 Secondo me sappiamo tutti che la divisione in generi non può essere tagliata con l'accetta ma ha sempre un fortissimo carattere soggettivo (di tutte le definizioni di SF che si trovano sul sito del rugginoso l'unica sicuramente condivisa da tutti è quella di Damon Knight:"La fantascienza è ciò che intendo quando mi ci riferisco" ... ;D). Io comunque non vedo nulla di male nel mettere Munchausen nella fantascienza, semmai mi lascia molto più perplesso il fatto che ci abbiamo già messo Alice nel paese delle meraviglie.. ::)
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Credo che il cuore del problema sia costituito dalla domanda: cos'è la fantascienza? A questo quesito è collegato l'altro non meno complesso: cosa può essere compreso nell'ambito della stessa? Per quel che mi riguarda la fantascienza è quella cosa che quando comincio a leggerne di solito faccio coincidere l'ultima pagina con l'alba. Penso in ogni caso che sia necessario intanto mettere dei paletti, stabilire dei confini; in mancanza di questi qualsiasi cosa che non abbia un solido e verificabile substrato storico può essere fantasy o fantascienza. Mi vengono in mente gli scrittori classici greci, primo fra tutti Erodoto che pur essendo considerato "padre della storia" accoglieva e sviluppava elementi leggendari, penso agli autori latini con in testa Virgilio, penso all'Odissea, all'Iliade che pur narrando di vicende di guerra parla di eroi e dei loro destini, penso, perché no, alla Divina Commedia di Dante e via via per arrivare a qualsiasi libro, racconto, novella, romanzo, prodotto dalla fantasia e dalla mente di chi scrive. Allora credo sia necessario partire dal semplice esame del lemma "fantascienza". Esso è composto da fantasia e da scienza e sono entrambi elementi inscindibili la cui presenza è necessaria per poter dire quale tipo di letteratura rientri nel suo ambito. E' necessaria dunque una componente relativa ad una solida e consolidata disciplina scientifica quale, per esempio, biologia, chimica, medicina, genetica, fisica, per citarne alcune ed una componente "fantastica" svincolata dalla realtà ma che anzi proprio dalla mancanza di qualsiasi limite di realtà verificabile, la stessa fantascienza trae il suo punto di forza, il suo trampolino di lancio, il suo inesauribile e illimitato sviluppo. A questo punto, forse, si possono mettere i paletti per distinguere, per esempio, la fantascienza sociologica da quella eroico-avventurosa e via di seguito. E la fantasy?... già la fantasy...; l'antenata della fantascienza? Forse, a questo punto dovremmo scomodare quei miti che affondano le loro radici nella notte dei tempi, forse dovremmo citare quel complesso e aggrovigliato mondo epico-letterario greco e latino con quella moltitudine di dei e immortali sempre in lotta tra loro e con gli uomini, con tutte le loro ragnatele di alleanze, guerre, tradimenti, amori, incantesimi. Forse. E forse bisognerebbe andare ancora più indietro nel tempo, molto più indietro; sino a ritrovarci, forse, nelle caverne dei primi uomini, quando ancora non c'era alcun tipo di scienza, ma soltanto magia, riti, interpretazioni di fatti inspiegabili, fantasia... Cordialità ipotetiche e più o meno improbabili. Den Heb
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La distinzione fra passato, presente e futuro è solo un'illusione, anche se ostinata. Albert Einstein |
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