Non vedo perché non dovrebbe interessare la notizia, caro Vecchio 47; in fondo tutti noi qui ci nutriamo di fantascienza. Se mi è consentito vorrei collegarmi ad un post di qualche giorno fa che parlava di un eventuale incremento della fantascienza. Io non so se sia in aumento oppure in regresso. Non ho i dati nemmeno per tentare di farlo. Dovrei sapere quante collane ci sono in edicola e in libreria, se c'è un decremento o un incremento delle testate, quant'è il venduto di ciascun mese, dell'anno ecc. ecc. Il solo dato che ho è quello di UM. So quanti sono gli iscritti e ritenendo che tutti leggono quello che comperano potrei tentare di presumere qualcosa; ma UM è soltanto una cassata siciliana in un negozio di dolciumi. E allora? Allora a me basta sapere che la fantascienza c'è, c'è sempre stata e ci sarà sempre.
      Clarke è uno che noi tutti non possiamo non avere nel cuore. Clarke Kubrick poi, è un'accoppiata formidabile. Ho in mente la scena di quell'opera sublime e senza tempo che è "2001: Odissea nello spazio". L'ominide che con un osso fa volare in aria un osso più piccolo e poi la visione dell'osso che si libra alto nell'aria e si dissolve trasformandosi in un'astronave... Quella sequenza mi emoziona sempre; per me vale più di mille libri e mi dice che la fantascienza e dunque le applicazioni pratiche della scienza, sono iniziate nella mente di quel nostro progenitore che si impegnava a far volare sempre più in alto quel piccolo osso. Certo, la fantascienza era ancora "in fieri", ma i prodromi c'erano già tutti. E c'era anche, la fantascienza, quando un discendente di quell' ominide ha cominciato ad immaginare gli effetti e le applicazioni pratiche di un meccanismo come la ruota.
      Credo che  la fantascienza faccia parte della nostra natura e credo che ormai da tanto tempo stia lavorando per farci lasciare questo nostro piccolo guscio chiamato Terra.
      Cordialità,
                         Den Heb