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Quella notte.
Un esercito di vampiri marciava in direzione del villaggio di Bosco d'Oriente.
“Esercito” significa una quarantina di individui, ma era la più vasta schiera di vampiri che si fosse mai vista. Uno spettacolo da incutere terrore a qualunque abitante della Terra, nell'anno di grazia 50.000.000 d.Q.
Beh, non proprio “a qualunque abitante”. Tranne agli elfi, a Magook e a Coloro che Volavano.
La stirpe dei vampiri aveva avuto origine in contemporanea con la stirpe umana, ed esisteva ancora 50 milioni di anni dopo l'estinzione dell'umanità. Qualche ingenuo seguace di Darwin parlerebbe quindi del “successo evolutivo” dei vampiri. Tutte balle. I succhiasangue erano sempre stati una esigua minoranza nei milioni e milioni di anni della loro esistenza; un po' a causa del loro particolare metabolismo, ma soprattutto a causa della loro incapacità di evolversi (il virus all'origine del vampirismo non era molto elastico). Anche dopo la scomparsa dell'umanità dalla faccia della Terra, loro non erano sostanzialmente mutati, se non in qualche dettaglio secondario. Continuavano a fare affidamento sulla propria ferocia, forza fisica, agilità, ma senza elaborare strategie, senza sviluppare tecnologie né altro. Il loro numero continuava a essere esiguo.
Per farla breve, se non si erano ancora estinti era per un colpo di fortuna: cioè perché gli elfi avevano deciso di non invadere il mondo di superficie. Altrimenti l'intero popolo dei vampiri sarebbe stato spazzato via nell'arco di due minuti (due minuti di orologio). E ora che gli Strigi...
In ogni caso, per essere una specie sull'orlo dell'estinzione, i vampiri erano straordinariamente vitali. Nell'esercito in marcia vi erano alcuni esponenti delle diverse tipologie: umanoidi, lupi, e anche gatti, e un cinghiale, che colpiva con le zanne inferiori anziché con i canini superiori.
A noi però interessano in modo speciale la testa e la coda dello schieramento.

Citazione da: lalla il 06 Marzo 2010, 11:37:35

NOOOO!!!......I GATTI VAMPIRI NOOOOOO!!!!.... lalla (gattara forever)

ce lo dico al Lucky, neh?

Qualcosa gli esplose in faccia, accecandolo. Un istante dopo, qualcos'altro lo avvolse piovendogli addosso dall'alto; il vampiro si divincolò per liberarsi, ma si ritrovò mezzo impiastricciato. A tagliare la liana era stata un'accetta nuovo modello, con una lama da ghigliottina.
I vampiri urlarono e si misero a vibrare gli artigli in tutte le direzioni. Dalle cime degli alberi pioveva di tutto: reti vegetali imbevute di resine appiccicose, freccette con vesciche di liquidi urticanti sulle punte, e frecce più grandi imbevute di sostanze paralizzanti. Chi lo aveva detto che l'unico modo per fermare i vampiri fosse quello di distruggerne il cervello, colpendoli da vicino? Era sufficiente agire da lontano, immobilizzandoli e privandoli della vista. Certo, in poche decine di minuti l'eccezionale metabolismo dei succhiasangue avrebbe espulso i veleni e guarito gli occhi... ma a volte dieci minuti sono più preziosi dell'oro.
Con un po' di fortuna e un po' di tecnologia in più, si sarebbe riusciti a inchiodare un vampiro sul posto, finché il sole, sorgendo, non lo uccidesse. Non che, ovviamente, i vampiri si polverizzassero come nei fumetti; però l'esposizione prolungata diretta ai raggi solari provocava una serie di scompensi biologici, fino a condurre a una morte tra atroci dolori.
Grida, ruggiti e grugniti, e gesti scomposti nella massa degli assaliti; dall'alto invece, oltre agli strumenti di guerra, non proveniva alcun suono.
Un vampiro-gatto, trattenuto troppo debolmente dalla rete appiccicosa e sfuggito per un pelo ai dardi tossici, si lanciò su per un albero. Pochi secondi, e già aveva agguantato un assalitore. - Cos...?! - esclamò. - Picciominidi!! - Ma non permise alla curiosità scientifica di distrarlo: afferrò l'avversario per la gola e gliela maciullò con una sola stretta. Si voltò alla ricerca di altri nemici. Una freccia urticante gli esplose sul naso. - Mmmeeeooowww! - Perse l'equilibrio e ricadde al suolo, senza farsi un graffio.
Adesso dagli Strigi provenivano alcuni suoni in codice, simili a fischi di uccelli notturni. Significavano:
[L'obiettivo è a distanza di sicurezza.]
[Via, via, via! Alla base.]
[Viva Gojira e Bosco d'Oriente!]
L'effetto sorpresa aveva giocato un ruolo strepitoso. La prossima volta non sarebbe stato così facile. E ora via, di albero in albero, come scimmie-ragno dell'Amazzonia, su rami troppo sottili per sostenere il peso di un vampiro.
Kidma, con gli occhi ancora mezzi divorati dagli acidi, fu la prima a capire il senso della manovra. Ruggì.

Il momento favorevole arrivò solo un paio di ore dopo. Nel frattempo Magook si spostò in una grotta laterale per concedere un po' più di privacy ai due ragazzi. Non poteva andare a fare una passeggiata notturna, perché non voleva correre il rischio di segnalare ai vampiri la posizione di quel sito.
Al suo ritorno da Grava e Dàvv, l'alieno chiese: - Sentite, esistono da queste parti dei... - si accorse che nella lingua dei picciominidi non esisteva il termine “fossili” né tantomeno il termine “umani” - esistono delle rocce strane? Voglio dire, rocce scure che affiorano dal suolo, e hanno la forma di... ossa. Ossa simili alle vostre?
Magook aveva già accennato a questi argomenti parlando con Beyon, leader degli elfi; ma non ricordava in quale lingua. Durante la conversazione con Beyon non ci aveva fatto caso, ma adesso l'alieno si rendeva conto di non essersi espresso, allora, nel solito linguaggio standard, cioè quello di Dàvv. Era come se l'ambiente del quartier generale gli avesse provvisoriamente trasmesso il vocabolario del Piccolo Popolo.
I due fidanzati però non erano elfi, e lo guardavano perplessi. Poi Dàvv si illuminò. - Ho capito! Lo Scherzo della natura!
- Cosa intendi? - chiese Magook.
- Lo Scherzo della natura - ripeté Dàvv. - Una parete rocciosa non lontana da qui, in verticale. È tutta coperta di formazioni scure, a forma di vertebre, costole, braccia, gambe, tutte mescolate. Anche crani, però un po' diversi da quelli dei vampiri o nostri. Evidentemente si sono formati per puro caso, perché come potrebbero degli scheletri tutti smontati stare appiccicati in verticale su uno strapiombo? E poi sono sbagliati, perché in molti dettagli non corrispondono all'anatomia di nessuno dei nostri due clan.
- È vero - aggiunse Grava. - Anch'io li avevo notati, una volta, alla luce della luna. È solo uno scherzo della natura, Magook. Però vale la pena fare una visita: è uno spettacolo unico qui nei paraggi. Un po' macabro - ridacchiò.
Magook sembrò prendere fin troppo sul serio quelle informazioni. - Mi ci potresti accompagnare domattina, Dàvv?
- Ma certo, volentieri.

Citazione da: dhr il 10 Marzo 2010, 10:44:18

... nel frattempo, ecco la cover di Magook scelta da Lucky. Giocata più sulle atmosfere che sugli effetti speciali. Scelta non facilona, ma raffinata; del resto... il sangue non è acqua.

Troppo buono, ma grazie.

Lucky

Magook svanì nel nulla.
Riapparve al centro di una gigantesca sfera sospesa a mezz'aria, del diametro di centinaia di metri. I bio-deflettori comunque rendevano la sfera invisibile a ogni occhio terrestre.
All'interno fluttuavano in sospensione due piattaforme high-tech. Su una piattaforma stava in piedi il Generale. Era attorniato da cinque guerrieri in volo, ma lo scopo non era militare; sarebbe bastato uno solo di loro per impadronirsi della Terra (elfi esclusi). Erano la guardia d'onore. No, non la guardia d'onore del Generale, bensì del soldato ritrovato: Magook, in piedi sulla seconda piattaforma.
Il Generale era così allegro che non sapeva da che parte cominciare. Rideva. - Magook, sono venuto a portarti una notizia straordinaria: lo scienziato Leibn non ruba lo stipendio! È riuscito a riacciuffarti, quel manigoldo!
- Generale... - mormorò Magook. Poi abbassò lo sguardo sul proprio “corpicino” di due metri. Si sentiva umiliato.
Il Generale emanava ondate di buonumore, cambiando colore come i colli iridescenti dei picciominidi. - Oh oh oh, ecco però una cosa che i sensori di Leibn non avevano rilevato. A quanto pare, Magook, hai adottato la procedura di emergenza, eh?
Lui fece spallucce, senza sapere cosa replicare.
- Vecchia quercia! - commentò il Generale. - Anche su questo punto, sei stato un pioniere. Ma non preoccuparti, Leibn ti riporterà a casa tramite un ChronoRewind. In altre parole, al punto di arrivo... che poi è il punto di partenza... sarai di nuovo identico a prima. Tosse inclusa, ahimè. Ma ti offrirò da bere, dài! Dopodiché, se accetti, ripartirai per la missione originaria; e stavolta niente distorsioni, garantito. - Fece finta di arrabbiarsi. - Beh, perché te ne stai lì muto? Non mi dirai che ti sei fatto un'amante in pochi giorni di naufragio? Nossignore, si torna da wa-Lalla!
Magook scosse la testa: il Generale non cambiava mai. - Sono pronto - disse.

Nessuno lo vide più sulla Terra dopo l'anno 50.000.000 d.Q.

Quanto a noi, lo vedremo molto presto.
STA PER ARRIVARE.

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Caro Dhr,
solo tre parole: sei-un-grande!