13 Novembre 2022, 16:23:03Commento scritto da Free Will
Voto: 9.00
Tutti dicono che si tratta di quattro racconti lunghi (o romanzi brevi) con lo stesso protagonista.
Invece, secondo me, si tratta di un unico romanzo, semmai suddiviso in quattro grandi capitoli, da leggere rigorosamente di seguito, in maniera sequenziale. L'ideale sarebbe una lettura tutta di fila, ma non potendo disporre del tempo per leggere continuativamente circa 400 pagine, è veramente un sacrificio rimandare il seguito al giorno dopo. Infatti il ritmo è così veloce, incalzante, entusiasmante, che si resta senza fiato.
La scrittura è semplicemente meravigliosa, nonostante qualche peccatuccio di traduzione nella sintassi e nella grammatica italiana. Il tema dei cyborg (metà uomo, metà macchina) non è esattamente originale, tuttavia l'autrice rende il suo protagonista veramente unico nel panorama di questo tipo. Innanzi tutto non è un uomo con innesti meccanici o robotici, ma tutte le parti organiche sono in minoranza rispetto a quelle robotiche, quindi è decisamente una macchina e, come tale, viene trattata dagli umani che la infilano in uno scatolone in attesa di venderlo o noleggiarlo o smembrarlo per ricavarne pezzi di ricambio. Il suo compito specifico è quello di guardia del corpo armata, per clienti umani.
La nostra cyborg svolge egregiamente il suo compito e lavora intensamente, contrastando i cattivoni (umani e robotici) essendo anche disposta a sacrificare la propria vita...ops, distruzione. Ho usato il genere femminile perché fra le parti organiche c'è la testa e, se non indossa l'armatura protettiva ed il casco oscurato, con appositi vestiti che nascondono le parti meccaniche, ha l'aspetto di una giovane donna. Certamente l'autrice si identifica nel suo personaggio, se lo coccola e lo fa evolvere via via in maniera positiva, Anche noi ci innamoriamo di questa protagonista così efficiente e perfino empatica, più di tanti umani, e vorremmo darle un nome più gentile di quello che si è autoassegnata, "Murderbot", cioè robot assassino. Ormai la vediamo come una donna. Nelle sue azioni riesce a fare insieme tante cose, come combattere fisicamente con armi diverse e con il proprio corpo, hackerare sistemi di sorveglianza e detector di ogni genere, hackerare il suo stesso software per "parlare" con i robots di guida di navi e navette, entrare in tutti i sistemi di comunicazione e di trasporto, guidare e bloccare macchinari di ogni tipo. Insomma un multitasking all'estrema potenza (si sa che le donne sono così!). E poi l'autrice si diverte a farle vedere infinite serie televisive, con tutte le stagioni e con tute le puntate, a volte anche nei pochi minuti o secondi di "pausa" fra un'azione e l'altra: geniale!
E così pian piano la nostra Murderbot riesce ad autosvilupparsi e, fra un recupero e l'altro (per ricucire le gravi ferite e gli enormi danni meccanici subiti), si svincola da ogni proprietario. Riesce così a cercare in autonomia dei clienti da proteggere. Per fortuna che ci sono umani che non la considerano semplicemente una macchina. Ma neanche noi.  
 
12 Gennaio 2021, 18:03:01Commento scritto da zecca_2000
Voto: 8.50
Non posso che confermare i giudizi precedenti.
La dimensione del romanzo breve è secondo me ottimale alla scifi americana: si arriva dritti al punto, senza tutta la retorica dei romanzi piu lunghi, troppo lunghi.
Unica pecca, una certa ripetitività, proprio causata dalla struttura di fix up novel.
Voto 8,5
 
04 Gennaio 2021, 10:57:52Commento scritto da ciccio
Voto: 8.50
Notevole spero che arrivino altri racconti
 
02 Ottobre 2020, 07:13:26Commento scritto da bibliotecario
Voto: 8.50
Quattro racconti auto conclusivi legati dagli stessi personaggi a da un unico filo narrativo dedicato alle peripezie del Cyborg Murderbot (nome che l'unità cibernetica si è data da sola dopo aver hacherato il suo modulo di controllo). FS moderna piena di azione ma sapientemente equilibrata con  pause introspettive del personaggio principale, pause mai pesanti ma anzi pervase da un fine umorismo che rendono la lettura non banale e molto piacevole. Libro consigliatissimo.  
 
23 Settembre 2020, 08:54:31Commento scritto da capricorno52
Voto: 8.00
Antologia di 4 racconti brevi su 6 che completano , finora, la serie dei “Diari della macchina assassina”  scritti da Martha Wells , una navigata autrice di Fantasy e SCifi .
I racconti , autoconsistenti,  sono legati da un unico filo conduttore , l’ evoluzione di Murder Bot.
Murderbot è una SecUnit in parte organica ed in parte artificiale. Il suo compito è sovraintendere alla sicurezza dei suoi clienti. E' una macchina , non ha sentimenti , deve eseguire gli ordini impartiti.
Ma Murderbot ha trovato il modo di hackerare il suo sistema di controllo, per cui non è più sottoposta ad alcuna autorità. E ‘ in un certo senso libera da condizionamenti , inizialmente passa ore a guardare serie tv ambientate nello spazio  e piano piano non esegue piu’ alcun ordine  adottando comportamenti in contrasto con il protocollo iniziale di SecUnit , diffida degli umani, li trova illogici, ma è sempre più umana e questa cosa la trova spaventosa, invadente , ma anche interessante.
Nel  primo episodio All Sytem Red ,  che ha vinto i premi Hugo e Nebula nel 2018 per il genere romanzo breve,  assistiamo Murderbot   alla scoperta di se stessa,  agisce ancora di in modo reattivo alle circostanze , protegge allo stremo i clienti umani ma non familiarizza  ,  anzi si tiene a distanza dagli umani con una sottile sensazione di disgusto, in fondo si sente un essere diverso , primitivo e selvaggio nei sentimenti ma sopratutto nessuno deve scoprire la sua autonomia.
Negli altri tre episodi assistiamo all’ evoluzione di Murderbot  , un personaggio costruito in maniera complessa  che da artificiale diviene sempre piu’ umano con un’autocoscienza piena di dubbi, speranze e desideri , la sua mente parzialmente artificiale sempre di più si integra con  la componente biologica, sfruttando al meglio le potenzialità di entrambe le modalità .
La trama esalta continuamente la particolarità della natura del personaggio , ben diverso dagli stereotipi di A.I.   a cui siamo abituati , lasciandoci affascinati ed allo stesso tempo sorridendo delle situazioni  in cui  Murderbot  ironica ed autoironica  continuamente si caccia.
Le ambientazioni sono  coerenti , assortite e realistiche , fatte di  pianeti coloniali, stazioni spaziali, astronavi e navette, ed  hanno il pregio di avvolgere  i personaggi e dare spessore dimensionale alle scene d’azione.
In definitiva una serie di racconti di FS d’ azione scritti in maniera leggera e spigliata , equilibrati nel  ritmo e nelle pause , avvincenti e  mai noiosi interpretati da  un protagonista originale , paradigma di un antico dilemma ,  siamo sicuri di sapere cosa sia umano e cosa non lo sia ?..

Lettura consigliata.    
 
20 Settembre 2020, 19:40:44Commento scritto da Gundam70
Voto: 9.00
Antologia di 4 racconti che pur essendo autoconclusivi, sono legati da un unico filo conduttore temporale che trova compimento nell'ultimo racconto.
Molto Military Sci-Fi, proprio come piace a me. Mi e' piaciuta l'idea del murderbot che passa il tempo a guardare le serie TV di cui e' consumatrice maniacale.
Il primo racconto, mi ha ricordato le ambientazioni della squadra sulla Nostromo di Alien.
Il terzo racconto e' quello che piu' mi è piaciuto per l'incalzante azione e i combattimenti, che pure non mancano negli altri racconti.
 
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