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Galassia - La Tribuna - Titolo verticale

 
 
Codice:2835      
 
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N. Volume:   20
Titolo:   Waldo o dell'impossibile
Autore:   Robert A. HEINLEIN (ps. di Robert Anson HEINLEIN)
   Traduzione: Lella POLLINI
   Copertina: L. GALLUPPI
 
Data Pubbl.:   15 Agosto 1962 ISBN:    non presente
Titolo e/o Data Orig.:   Waldo, 1942, 1959
Note:  
 
Genere:   Libri->Fantascienza
 
Categoria:   FANTASTICO Rilegatura:   Brossura
Tipologia:   Principali Dimensioni:   135 x 184
Contenuto:   Romanzo  N. pagine:   128
 
 
  Ultima modifica scheda: zecca_2000 09/01/2019-15:41:04
 
   
 

 
 
Questa volta, cari amici, tocca a Heinlein. Parecchi lettori hanno chiesto a Galassia di pubblicare un romanzo del popolarissimo autore de Il terrore dalla sesta luna, ed eccoli accontentati con Waldo o dell'impossibile.
Robert A. Heinlein non è soltanto uno dei più famosi science-fictioneers del mondo, ma anche uno dei più estrosi ed imprevedibili. In un certo senso, la sua quasi sterminata produzione letteraria riflette la sua stessa esistenza irrequieta, movimentata, ricca di episodi bizzarri, spesso divertenti, talvolta drammatici. Heinlein è dotato di una notevole cultura scientifica — ha studiato astronomia, prima di arruolarsi come ufficiale addetto ai servizi meteorologici della Marina — ma non rinuncia mai a dare via libera alla propria inesauribile immaginazione: a costo di transigere perfino con l'ortodossia. In questo romanzo la sua inventiva si è scatenata: già il protagonista, un giovane genio condannato ad una esistenza assurda ed amara da una miastenia congenita, è un personaggio fuori dell'ordinario; e l'intera vicenda spinta fino al sovvertimento del principio di causalità che regola l'universo e poi risolta paradossalmente attraverso una ironica rivalutazione scientifica della magia, è veramente un pezzo di bravura del più autentico stile heinleiniano, svolto secondo una formula inconsueta ed inattesa.
Il mese prossimo, invece, toccherà ancora a Poul Anderson: dopo il realismo de' Le nevi di Ganimede incontrerete, in Lo Stormo e la Flotta, una tipica interpretazione andersoniana del genere e science-fiction d'avventura e, quindi, condotta secondo una mentalità razionale e scientifica quanto brillante. Fra parentesi, di questo simpaticissimo e bravissimo autore esistono ancora parecchi romanzi inediti in Italia: e, un po' per volta, contiamo di stanare i più interessanti.
Nelle Previsioni di maggio avevo annunciato di aver intrapreso una specialissima caccia all'autore: vittima designata, Isaac il Grande. Molti lettori chiedono notizie in proposito e mi affretto a tranquillizzarli: tutto va per il meglio. Tanto per cominciare ho saccheggiato, con la preziosa collaborazione dell'interessato, due tra i suoi più famosi volumi di racconti, Earth is room enough e Nine tomorrows. In quest'ultima raccolta avevo adocchiato da qualche tempo un certo romanzo breve, Profession, che apparirà su Galassia in ottobre, seguito da un racconto altrettanto celebre, The dead past. Aggiungo che entrambi figurano fra i lavori preferiti dallo stesso autore; e che, naturalmente, non ho la minima intenzione di interrompere un saccheggio così piacevole.
L'attività fantascientifica prosegue, come vedete, con intensità vulcanica su tutti i fronti. Mentre è in corso di stampa l'antologia americana curata dalla sottoscritta e da Andrea Canal, è apparso Interplanet, l'antologia della fantascienza italiana edita da La Tribuna. Da molto tempo si parlava dell'opportunità di lanciare una selezione dedicata esclusivamente alla produzione nazionale: era un'idea che io stessa sostenevo da oltre un anno e che non mi sarebbe dispiaciuto realizzare personalmente. Si trattava però di superare l'ostilità indiscriminata da parte del pubblico nei confronti della fantascienza italiana, ostilità che poco a poco si è andata ragionevolmente attenuando. Il numero tutto italiano di Galassia dello scorso settembre è stato un primo sondaggio in questo senso e finalmente i tempi sono stati giudicati maturi per un esperimento in grande stile. Così Sandrelli ha avuto il merito di concretare l'iniziativa, rinnovandone completamente i concetti basilari secondo una ardita interpretazione personale: iniziativa sulla quale non posso che dichiararmi genericamente d'accordo, anche se una serie di coincidenze — fra l'altro, gli impegni contrattuali per la preparazione dell'antologia americana — mi ha poi indotto ad accontentarmi del ruolo di spettatrice.
E' senza dubbio grande merito dell'editore e dello stesso Sandrelli l'avere superato con decisione e slancio ogni prevenzione, proponendo all'attenzione del pubblico la giovane scuola italiana. Interplanet — un volume dall'elegante impeccabile veste tipografica — intende colmare una lacuna, completando, ad un superiore livello, la coraggiosa iniziativa intrapresa dall'editore attraverso l'istituzione delle due rubriche Accademia e Gazzettino, rispettivamente su Galaxy e su Galassia, alla ricerca di autori italiani degni di essere imposti all'attenzione del pubblico: e rappresenta un primo vasto bilancio dell'attività di una intera corrente della fantascienza italiana.
In Interplanet ritroverete parecchi nomi conosciuti accanto ad altri nomi nuovissimi: da Della Corte, brillante poeta e saggista a Staffilano, da Raiola a Puggioni, da Mauritius a Gasparini, da Donaggio a Montanari è una rassegna completa delle più giovani e più notevoli promesse della fantascienza italiana. Logicamente tuttavia, il maggiore interesse del volume è costituito dall'apporto di alcuni autori tra i più noti della nostra produzione: lo stesso Sandrelli, Falessi, N.L. Janda, tutti presenti con il meglio della loro narrativa. Una citazione particolare merita Andrea Canal, rappresentato da un breve racconto "freddo" di deliziosa, perfida eleganza
In questa folla di personalità diverse è ovviamente impossibile fissare una rigida graduatoria di merito anche perchè, come ha sostenuto Isaac Asimov durante una nostra recente, scherzosa, polemica epistolare, il bello della science-fiction è proprio questo: è impossibile trovare due persone al mondo che pensino allo stesso modo sull'argomento. Tuttavia il lettore già familiarizzato con la fantascienza in generale e con quella italiana in particolare potrà formulare da sé un giudizio e stabilire una classifica secondo i propri gusti e le proprie tendenze. Su di un punto, però, ritengo non sia possibile dissentire: Interplanet ha l'indiscutibile merito di rivelare nella sua luce più autentica, nel suo aspetto più completo la giovane fantascienza italiana.