30 Giugno 2015, 13:13:01 | Commento scritto da and | | |
Progetto coscienza. Romanzo di difficile lettura, almeno per il sottoscritto: i dialoghi su argomenti metafisici la fanno da padrone e risultano molto ostici. Belli e intriganti invece i personaggi racchiusi nell'Uovo di latta, e quando (raramente) succede qualcosa allora il romanzo prende il volo e ti appassiona, bellissima inoltre l'atmosfera claustofobica che riesce trasmettere. Ho provato un grande piacere a rileggere Herbert, il suo stile particolarissimo mi ha fatto tornare in mente tutto il ciclo di Dune, che ho amato alla follia. VOTO 7
Salto nel vuoto. Mi è piaciuto anche il seguito, scritto in collaborazione. Il linguaggio è decisamente più abbordabile rispetto al primo, il romanzo è molto meno claustrofobico, ma da fan di Herbert non ho potuto far altro che apprezzarne le idee ,gli approfondimenti psicologici dei personaggi e le bellissime descrizioni degli alieni. VOTO 7,5 |
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27 Giugno 2015, 22:04:48 | Commento scritto da emilio | | |
Non sono riuscito a leggere questo volume. Non solo, avevo la tentazione di buttarlo nell'immondizia o di bruciarlo. Quel poco che riuscivo a leggere mi faceva lo stesso effetto di "La recherche" di Proust, dopo tre o quattro righe dovevo ricominciare da capo. Assolutamente impresentabile, palesemente mediocre. Sono alla fine riuscito a liberarmi di questa "mattonata" girando per Roma dopo averlo scambiato per un altro (di domenica!) trovato in una serie di libri che non voleva newssuno e di un altro trovato a una libreria famosa per organizzare ai suoli tempi "invito alla lettura"m |
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25 Febbraio 2015, 14:27:42 | Commento scritto da AgenteD | | |
Il giudizio si riferisce al primo romanzo contenuto nel volume, "Progetto Coscienza".
Il libro è bello?, è brutto? Non lo so dire, a me ha semplicemente affascinato. E questo per due motivi: il mio interesse specifico su cosa è la coscienza umana e se essa si può riprodurre in un computer/robot (per questo il romanzo lo iniziai a leggere nella precedente edizione del 1994, ma ne ho pochi ricordi), e il secondo perchè trovo nei testi di Herbert una conoscenza spesso specialistica di determinati argomenti (nel 1965 parla di reti neurali e utilizza termini informatici che allora potevano essere conosciuti solo da un ristrettissimo numero di persone) e il fatto che egli utilizzi i suoi romanzi per svolgere dei mini-trattati filosofici. C'è anche in qualche modo azione nel testo, o meglio suspence, visto che i protagonsti non sono d'accordo tra loro su fine ultimo della missione, su modalità di raggiungerlo e, ovviamente, sul "progetto coscienza"... |
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24 Febbraio 2015, 17:25:55 | Commento scritto da Oldman | | |
Per me è stato di una noia mortale! La prima parte, la trovo esageratamente specialistica e rivolta ad un numero molto ristretto di persone. Sulla seconda non mi pronuncio più di tanto; ma anch'io concordo con un numero esagerato di personaggi e una trama un poco inconsistente! Da un volume di quel "peso" mi sarei aspettato qualcosa di più! |
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04 Gennaio 2015, 07:57:44 | Commento scritto da belvas | | |
il primo romanzo ha una fine interessante, ma il secondo è esageratamente lungo, oltre 300 pagine, pieno di personaggi e non si capisce proprio dove voglia parare, forse ha prevalso la regola del numero delle pagine? Insufficienza piena e convinta. Peccat, davvero,o per il tempo perso per la sua lettura |
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07 Dicembre 2014, 12:26:23 | Commento scritto da bibliotecario | | |
Incipit è interessante, tanto da far aumentare insieme al nome dell'autore le aspettative per questo romanzo, che una volta letto è risultato invece una delusione totale. Di una noia mortale nel suo svolgimento che per di più è del tutto inverosimile e assurdo. Romanzo tanto deludente da farmi abbandonare immediatamente l'idea di leggere il suo seguito sul MilleMondi che ospita entrambi. |
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