08 Giugno 2021, 14:07:13Commento scritto da Fedmahn Kassad69
Voto: 7.50
Dangerous Visions (1967) fu la grande scommessa (vinta) di quel genio di Harlan Ellison.
Un'antologia di racconti inediti (!) che frantumasse tutti i canoni che avevano reso stagnante la SF dopo i fasti della Golden Age ridando nuova linfa al genere e proiettandolo nel futuro.
Racconti o meglio delle "visioni" che introducessero nel genere fantascientifico dei temi all'epoca all'avanguardia e ampiamente tabù (pacifismo, religione, sessualità) che, unitamente ad una maggiore cura dal punto di vista formale dei testi grazie all'uso dei canoni usati nella letteratura mainstream, potessero affrancare il genere dalle catene della letteratura d'evasione o escapista promuovendolo a Letteratura di Anticipazione.
Scommessa ampiamente vinta, dato che Dangerous Visions fece da battistrada alla successiva affermazione della New Wave.
Cosa resta oggi di questo grande esperimento?
I 32 racconti sono ancora dirompenti come nel 1967 o risentono, come sarebbe normale, del passaggio del tempo?
Purtroppo (o per fortuna) il tempo non è stato generoso con buona parte dei racconti,  tutti o quasi (tranne forse Aye and Gomorrah di Samuel Delany) non hanno più nulla di dissacrante, ma diversi sono ancora un gran bel leggere, su tutti, oltre al racconto di Delany, Alea Iacta Est di Fritz Leiber, Mattatoio di J. G. Ballard (il mio preferito), La Fede dei Nostri Padri di P.K. Dick, La Terra dei Grandi Cavalli di R.A. Lafferty e L'Ombra in Caccia nella Città sull'Orlo del Mondo di Harlan Ellison.
Ulteriore pregio di Dangerous Visions è stato quello di farmi conoscere autori pressoché sconosciuti inItalia come Miriam Allen De Ford, Howard Rodman, Joe Hensley e James Cross, autori di racconti davvero gradevoli e ben costruiti.
Per cui lettura non più dissacrante, ma comunque consigliabile ancora oggi.
 
Utenti cui piace il libro
Soci della Tana del Trifide:

capitanklutz


Utenti non associati:

stalker1
Utenti cui non piace il libro