07 Aprile 2024, 20:38:43Commento scritto da Salsam
Voto: 9.00
"Occhi mascherati sbirciavano
nella semioscurità  della  stan-
za.
    Oltre la porta metallica  che
stava di fronte c'erano i gioielli
della casa  di  Shey, che sareb-
bero  bastati  a  riscattare la li-
bertà  di  un  centinaio di uomi-
ni.  Un  passo  falso,  a  questo
punto,  gli  avrebbe  tirato  ad-
dosso l' inferno [...] "

Questo incipit mi ha completamente catturato.
Dopo aver letto il prologo della storia, altrettanto catching mi sono calato nella lettura
- velocissima e piena di colore- di questo avvincente romanzo.
Una società moderna divisa in caste, dove ci sono anche gli schiavi e una rispettabile e temuta
Società di ladri che rubano ai ricchi per liberare gli schiavi.
E poi un ultra-uomo semidio, erede ideale del primo dei Ladri che si scontra con un despota che ne schiavizza la moglie.
Ministri, Capi della polizia e l'intero Governo che pende dalle labbra di un Oracolo vivente onnisciente e mutante.
Viaggi sulla Luna e sul Sole per estrarre risorse energetiche sorprendenti, viaggi nel tempo fino alla preistoria e nello spazio, dentro e fuori dal corpo, trascinati anche in altre dimensioni. Spade, frecce avvelenate e superpoteri.
E il tutto supportato da teorie fisiche e matematiche (dove mi sono un attimo perso) e richiami ad Aristotele.
 
31 Agosto 2014, 21:21:15Commento scritto da mitd
Voto: 5.50
Romanzo ricco di spunti interessanti che purtroppo Harness sfrutta maluccio. Il romanzo inizia bene (alla Van Vogt de "Il libro di Ptath) e introduce una società futura che richiederebbe approfondimento ma putroppo serve solo da sfondo all'azione. I personaggi sono stereotipati (sembra FS targata anni '30 anziché '50). Le situazioni intricate vengono risolte grazie a nuovi superpoteri del protagonista che emergono "ad hoc" (Van Vogt docet, ancora lui). Il paradosso temporale è poco convincente. Le spiegazioni scientifiche rallentano l'azione. Il massacro dei congiuntivi perpetrato dalla traduttrice (Beata Della Frattina) è, questo sì, paradossale.
 
19 Giugno 2013, 18:40:11Commento scritto da brz57
Voto: 7.50

Buon sapore di sana, vecchia sf...alcune ingenuita', qualche buco nella trama ma in definitiva un buon romanzo di un autore a mio parere decisamente sottovalutato.
 
08 Maggio 2012, 17:50:28Commento scritto da and
Voto: 7.00
Il forte richiamo a Van Vogt è chiaro fin da subito, tra l'altro l'autore non ne fa mistero nella postfazione all'edizione UCZ, la trama è veloce e divertente pur trattandosi in modo evidente di fantascienza anni '50.
Una buona occasione per avvicinarsi a questo autore
 
14 Settembre 2009, 09:42:47Commento scritto da freesmo
Voto: 9.00
Stimolato da Maxpullo l'ho letto (non direi riletto) rapidamente e l'ho trovato ...fantastico! Partendo dall'analisi storica delle civiltà di Toynbee arriva, attraverso ambienti vanvogtiani e con affreschi degni della casta dei metabaroni o della Tigre della notte, suggerendo temi poi ripresi da Herbert nel mondo di Dune (la corazza impenetrabile alle armi veloci che obbliga una società evoluta a coltivare l'arte della spada), a una soluzione temporale che, come sempre in questi casi, si arrampica con evoluzioni ardite sino a un finale che giustifica il titolo. Bello! In fondo credo che quest'opera abbia saputo toccare temi e ambienti a me cari e che per questo vi sia con essa una sintonia particolare... anche la "creatura" sulla spalla dl Cancelliere me ne ricordava una consmile apparsa nelle storie di Nembo Kid, figuratevi!!
 
13 Settembre 2009, 20:21:47Commento scritto da maxpullo
Voto: 5.50
Difficile riuscire a valutare in modo corretto un libro che mi ha"annoiato" per la maggior parte della lettura al punto che mi ero quasi dimenticato di averlo letto!!!!
Lo spunto è buono, ma il tema dei viaggi nel tempo e dei paradossi che da esso possono scaturire non basta a risollevare le sorti di un racconto affatto entusiasmante.
Non so se provare a rileggerlo in futuro potrà farmi cambiare idea
 
15 Maggio 2009, 22:20:55Commento scritto da Eremita
Voto: 6.50
Romanzo carino, ben intricato e con bei personaggi ma a momenti un po' caotico...
facile perdere il filo durante alcuni passaggi, ma nel complesso leggibile e godibile.
 
30 Agosto 2005, 10:21:09Commento scritto da Lazarus
Voto: 6.50
Al solito, chiamarlo capolavoro è un offesa ai veri capolavori, indubbiamente buoni spunti e idee, dubbia la scelta di perdersi in aride speculazioni matematiche che lasciano un pò il tempo che trovano.
 
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