06 Ottobre 2016, 11:57:59Commento scritto da astrologo
Voto: 3.00
Una storia che non è una storia. Un romanzo scritto con la zappa, invece che con la penna. Si evoca la Madre di Dio per giustificare l'insipienasa del tutto. In altri tempi la CEI avrebbe censurato questo libercolo.
 
24 Agosto 2016, 23:22:22Commento scritto da contericci
Voto: 6.00
Non mi sento di bocciare questo romanzo ben strutturato, capace di avvinghiare il lettore in una notevole morsa di suspance. Di fronte all'ignoto si agita un'umanità varia composta da professori, poliziotti, giornalisti, dottori, preti,  agricoltori, perbenisti, sfaccendati, ubriaconi  e via scorrendo i quali hanno tutti la loro teoria per spiegare l'indicibile. Moriranno quasi tutti. Ma si, i mostri impalpabili costituiscono un avvertimento e una punizione di Dio o della Natura all'uomo. I fenomeni inspiegabili , infatti, abbandonano Milville per trasferirsi nell'Ohio proprio alla fine del libro, per proseguire con le loro catastrofiche  ed inquietanti manifestazioni. La capiranno gli uomini la lezione? Forse.....
 
15 Gennaio 2013, 10:22:20Commento scritto da Nova68
Voto: 4.50
Letto, tanto tempo fa. Ricordo che per terminarlo ci impiegai un sacco di tempo. Non capivo cosa volesse dire l'autore e cosa centrava la fantascienza con quello che stavo leggendo. Inoltre, una delle copertina più brutte del maestro Thole
Magari rileggendolo ora... Ma ho un ricordo così pessimo e scadente che non riesco a consigliarlo ne a pensare di riprenderlo in mano
 
04 Dicembre 2009, 20:27:24Commento scritto da maxpullo
Voto: 6.00
Di questo romanzo si può dire tutto e il contrario di tutto.
Da un lato si fa apprezzare per l'aura di mistero che avvolge gli avvenimenti della cittadina di Millville e per l'atmosfera di horror che l'autore riesce sapientemente a costruire, ma da un altro si rimane di stucco per la banalità del finale che, pur dando l'illusione di spiegare velatamente, non spiega affatto e lascia le conclusioni alla fantasia del lettore.
Sebbene possano esser fatte analogie con altre storie in cui una spiegazione viene alla fine a mancare (mi viene in mente ad esempio "L'indagine" di Stanislaw Lem, letto di recente), l'idea che mi sono fatto è che l'autore abbia affidato alle sue capacità tecniche di condurre una narrazione piena di suspense le sorti di una storia abbastanza inconsistente, utilizzando una prosa pulita ed efficace per mascherare la vacuità di fondo e l'inconsistenza della trovata.
L'altro elemento che mi sconcerta è l'anomalo proliferare di nomi di giocatori di scacchisti illustri e meno illustri: da Lasker a Bondarewski, da Sherwin a Lombardy, passando per Pomar e Pachman, il libro è letteralmente infarcito di questi nomi ed il sospetto che l'autore volesse dire qualcosa di più della semplice scialba vicenda narrata è molto forte.
Gli appassionati di scacchi potranno quindi divertirsi a riconoscere i nomi dei loro beniamini annegati nella storia, occupazione questa che li terrà impegnati quel tanto che basta per far scorrere una vicenda inquietante e molto ben narrata ma sostanzialmente inconcludente.
Poco più che sufficiente
 
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