06 Agosto 2013, 15:53:45Commento scritto da Grianne
Voto: 7.50
Carino, ma come trilogia è decisamente inferiore alla precedente. In certi punti ne è un ricalco, quantomeno come struttura: un amore imprevisto per Sonea, una morte importante, novizi bulli, cambiamenti nella struttura della corporazione e nella società Kyraliana per via della scoperta di nuove magie...poco di nuovo insomma.
Onestamente anche questa presa di posizione di mantenere Sonea così centrale nella narrazione non l'ho capita, visto e considerato che è del tutto inutile. La parte di Dorrien andrebbe davvero tolta, è pietosa, visto che alla fine si ripete simile con Regin. La vita amorosa di Sonea viene gestita come quella di Lilia nel libro precedente: quando qualcuno si interessa a lei ecco che l'interessata si scopre a ricambiarlo...ma prima non le era neanche passato per l'anticamera del cervello. Surreale davvero.

In generale mi è sembrata un po' una trilogia scritta per forza, tanti eventi messi lì, la cui importanza è relativa se non completamente assente.
La sottotrama di Cery era terribilmente noiosa, odiavo quelle parti.
La storia d'amore tra Lorkin e Tyvara è una brutta copia di quella di Akkarin e Sonea.
I Sachakani vengono sconfitti così, senza traumi, annientati in mezza giornata di battaglia, forse meno...centinaia si Ashaki...assurdo.

Le note positive sono Ashaki Achati, che ho apprezzato come personaggio, e il fatto che la Canavan non delinea un "cattivo" e un "buono" assoluto nella guerra, ci mostra la crudeltà delle traditrici e i lati buoni dei Sachakani, o almeno di alcuni di loro.

Questa è una trilogia scritta per forza, per voler cavalcare il successo della precedente...o perlomeno questa è l'impressione che ha dato a me. E il finale lascia presagire che la storia non termini qui. Spero che la Canavan decida di proseguire con questa ambientazione solo se ha realmente qualche nuova idea...altrimenti meglio cambiare e finirla qui.
E probabilmente la storia è già durata tre libri di troppo.
 
Utenti cui piace il libro
Utenti cui non piace il libro