30 Aprile 2015, 00:13:55Commento scritto da doge
Voto: 7.00
La Terra viene lentamente ma inesorabilmente coperta da una marea verde,una pianta che non smette più di crescere...belle le descrizioni dell'avanzare del "mostro" verde, terribili le descrizioni degli ultimi mesi e giorni dove l'umanità condannata si abbassa al cannibalismo....orribile la curva del protagonista/narratore..che da semplice "morto di fame" arriva ad essere l'uomo più ricco e potente del mondo..nonchè totalmente insensibile e disgustoso..non ammettendo a nessuno,tanto meno a se stesso,ciò che in realtà lui è:a mio avviso, è lui, Weeler, il vero mostro della storia....Il finale,scritto a mo' di diario,aggiornato giorno per giorno è avvincente,peccato la fine/non fine.....che mi fà abbassare il voto a un comunque non disprezzabile 7 :-)
 
19 Aprile 2014, 19:29:02Commento scritto da grifone58
Voto: 7.50
Romanzo catastrofico di buon livello, in cui l'erba la fa da padrona e conquista il mondo
 
07 Gennaio 2014, 23:17:27Commento scritto da contericci
Voto: 7.00
Ho riletto ultimamente questo romanzo dei bei tempi di urania. Dimostrazione che  pochi ingredienti saggiamente distribuiti possano avvincere il lettore anche senza effetti speciali. Bella la parabola del venditore porta a porta che diventa il capo della più grande industria alimentare mondiale in un pianeta destinato ad essere soffocato dall'erba. Ma purtroppo manca il lieto fine.
 
31 Gennaio 2009, 12:13:30Commento scritto da maxpullo
Voto: 7.00
Questo è davvero uno strano romanzo, con una storia curiosa, una narrazione molto leggera ed ironica ed un epilogo assolutamente imprevedibile. Scritto nel 1947, il libro narra l'iperbolica ed inarrestabile catastrofe ecologica provocata dalla smisurata crescita dell'erba in un prato statunitense a seguito del trattamento con una sostanza chimica, il non meglio identificato "metamorphizer", in grado di alterare geneticamente il metabolismo, rendendola capace di assimilare ogni possibile sostanza.
Se il tono ironico alla Goulart ed il sottofondo satirico alla Simak fanno un po' perdere di credibilità alla storia ed a tratti ne rendono irritante la lettura, non si può tuttavia negare che questo inconcepibile romanzo, ha il pregio di esser stato il primo romanzo in assoluto ad ipotizzare una conquista della Terra ad opera di una pianta e, pur tra le buffonesce gesta del protagonista e dell'umanità che lo circonda, quest'opera non è priva di un certo facino.
La conquista di territori da parte dell'erba, metro per metro dapprima negli stati uniti, poi nell'america latina e poi via via nel resto del mondo, è accompagnata dall'assurda ascesa economica del maldestro ed amorale protagonista, reo di aver dato inizio alla catena di avvenimenti. Figura assai convincente e ben caratterizzata, Albert Weeler rappresenta di fatto l'incoscienza dell'uomo di affari, inconsapevole rovina dell'umanità, in grado di ricavare profitto a danno del pianeta. Stereotipo di tutto ciò che di malato, egoistico e profittatore alberga nell'animo umano, Weeler non si sofferma un attimo a riflettere sul fatto di aver dato lui inizio alla catastrofe, ma si concentra invece su come ricavare il massimo dell'utile ad ogni costo ed il modo naturale e spontaneo in cui lo fa, quasi senza malizia ed aiutato dall'altrui idiozia depongono a sfavore dei suoi simili e rendono assai tangibile l'intento satirico dell'autore.
Assai poco convincente invece la figura della scienziata, maschera e stereotipo della scienza umana assolutamente incapace di essere utile, in grado di creare mostri ma non di saperli controllare o distruggere.
Il diario delle conquiste dell'erba e soprattutto il finale amarissimo restituiscono il senso a questa vicenda e la rendono degna non solo di essere annoverata tra le cose migliori publicate nella collana, ma di essere ricordata anche tra i classici della fantascienza di tutti i tempi.
Da leggere con pazienza
 
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