16 Febbraio 2024, 19:50:20 | Commento scritto da antosimov |
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Parte lentamente, ma il finale rivaluta tutto il romanzo. Gli ultimi due capitoli sono eccezionali, fa capire come la non conoscenza possa portare alla travisamento della realtà. È un libro che è come un fiore , ci impiega molto per fiorire ma la fioritura è meravigliosa. | |||||||
08 Gennaio 2015, 17:26:18 | Commento scritto da wawawa |
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Confermo quanto scritto da Belvas, ha scalato molte posizioni nella mia personale classifica fantastica. | |||||||
03 Luglio 2014, 18:26:28 | Commento scritto da grifone58 |
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Decisamente un ottimo romanzo post-nucleare, assolutamente originale | |||||||
24 Giugno 2013, 09:43:42 | Commento scritto da and |
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Come 'Stanotte il cielo cadrà' anche questo romanzo di G. si basa sulla 'percezione della realtà', che risulta quindi distorta dai sensi degli abitanti delle caverne. All'inizio non mi aveva entusiasmato, troppo simile a Uomini nei muri di Tenn, ma poi l'evoluzione del personaggio, la comprensione della realtà che lo circonda, mi hanno tenuto incollato alle pagine, fino all'epilogo finale che, pur abbastanza scontato, mi è piaciuto. | |||||||
06 Marzo 2013, 17:28:53 | Commento scritto da Free Will |
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Fra tutti i romanzi post-nucleari, tipici degli anni '60, quando la paura della bomba era concreta, questo di Galouye (autore scomparso prematuramente), si distingue per originalità, essendo ambientato in un mondo sotterraneo dove vivono, completamente al buio, alcuni discendenti dei sopravvissuti. E' molto particolare anche la caratteristica di questa strana umanità che, dopo tante generazioni, ha dimenticato l'uso della vista, rafforzando per necessità gli altri sensi, udito, olfatto e tatto. Ma soprattutto ha dimenticato il mondo esterno e la natura della luce, che diventa la Luce, trasformata così in divinità misteriosa, in contrapposizione al buio, anzi al Buio, senza la consapevolezza di viverci dentro: per questi Sopravvissuti il Buio è infestato dai mostri e da demoni chiamati Cobalto e Stronzio e, addirittura, Idrogeno. Alcuni uomini, chiamati Veggenti, hanno acquisito altri sensi come la "percezione" visiva nel campo degli infrarossi, e per questo sono visti con diffidenza o addirittura considerati dei nemici. Vengono così create barriere, anzi Barriere, verso gli altri mondi, per evitare i pericoli. Ecco quindi sintetizzata in questo microcosmo la storia dell'umanità che, per ignoranza e per paura, crea nemici ovunque, soprattutto nei cosiddetti "diversi". E così si costruiscono confini, immaginari o reali, che servono solo a regredire sempre più. E poi ci si rifugia in religioni che possono fornire una consolazione ed una speranza, con dogmi e misteri pretestuosi. Nonostante la tendenza all'autodistruzione dell'umanità, questa può essere salvata da qualche scintilla di intelligenza o almeno di curiosità "miscredente" ed anche da sentimenti positivi, che si contrappongono all'odio razziale. | |||||||
14 Febbraio 2013, 20:24:20 | Commento scritto da npano |
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Buon romanzo Di facile lettura e originale nel tema sviluppato. Abbastanza scontato e con un finale un pochino semplicistico. Ma i meriti sono sicuramente maggiori dei demeriti | |||||||
07 Febbraio 2013, 19:02:20 | Commento scritto da bibliotecario |
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Buona lettura più per l'idea e l'ambientazione che ho trovato rispetto al classico dopo bomba estremamente originale e ben costruita che per lo svolgimento della trama scontata e frettolosa e lo sviluppo dei personaggi troppo piatti e stereotipati. | |||||||
15 Gennaio 2013, 16:28:05 | Commento scritto da nickel |
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Davvero bello e piacevole. Il giusto spazio alla rivelazione progressiva della "verità". Ben costruito il personaggio principale. Mi piace come descrive il mondo dal suo punto di vista. | |||||||
26 Dicembre 2012, 09:55:09 | Commento scritto da belvas |
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Ho acquistato questo libro convinto dai commenti entusiastici letti un po' ovunque. Debbo dire di non essermi pentito di questa scelta, è una ennesima lettura del genere catastrofico nucleare, all'epoca, 1961, abbastanza in voga. Uomini ridotti a vermi che adorano la luce come il paradiso e vivono una esistenza misera, fino al finale che spiega tutto. Mentre lo leggevo ho pensato che, forse, Kennedy stesso potrebbe averlo letto, in fondo la crisi di Cuba è di poco successiva. La ricerca della luce nel mondo claustrofobico dà, con le dovute proporzioni, il senso della religione anche nei tempi nostri. Incredibile, almeno per me, che l'autore fosse americano, in mezzo a tanta spazzatura che da questi ci è stata propinata, ogni tanto qualcosa di buono va segnalata. Consigliato, ma ancora più consigliata la lettura abbinata a "Addio Babilonia" e "livello 7" | |||||||
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