29 Maggio 2017, 16:45:42Commento scritto da capricorno52
Voto: 5.00
Ho letto questo libro attratto dalla fama degli autori .

Purtroppo l' ho trovato veramente banale per essere scritto da due grandi della fantascienza.
L'idea come la trama è fiacca , non mi sono ritrovato nello stile e nella prosa consueta tanto da sospettare che il libro in realtà sia stato scritto da altri "writers" e agli autori non sia rimasto che sistemare le bozze e firmare la versione finale.
Libro senza un filo logico , la SF  c' entra solo per il fatto che alla fine intervengono gli alieni.
Peccato una occasione perduta per una coppia che non potrà piu' riformarsi.
Il voto reale sarebbe peggiore ,ma sarebbe ingiusto, in relazione alla storia ed ai capolavori che questi autori ci hanno dato singolarmente negli ultimi 50 anni.
 
05 Novembre 2016, 14:12:11Commento scritto da astrologo
Voto: 5.00
Veramente banale per essere scritto da due "grandi della fantascienza". Assolutamente noioso, poco coinvolgente e somigliante più a un corso di matematica applicata che a un libro di fantascienza. Tanto di cappello ai due autori per alcuni bei libri scritti in passato, ma questo scritto in comune sembra più un fumettaccio o una telenovela.i
 
05 Dicembre 2015, 18:36:09Commento scritto da AlfaBootis
Voto: 6.00
Se, come me, adorate Clarke, leggetelo. Altrimenti lasciate tranquillamente perdere...
 
25 Luglio 2014, 17:15:47Commento scritto da Free Will
Voto: 5.00
Uh! Sono molto perplesso perché non è chiaro il motivo di questa operazione a quattro mani, cioè un romanzo scritto da due scrittori novantenni (per Clarke praticamente in punto di morte) che hanno stili completamente diversi: Clarke è uno dei 4 o 5 geni della FS, ed ha scritto capolavori che resteranno nella storia, Pohl è un buon artigiano della penna che ha scritto molte cose interessanti, spesso in coppia con altri. Non è chiaro come si siano divisi i compiti, ma è possibile ipotizzare che la vita del singalese Ranjit sia tutto frutto di Clarke (se non altro per l'ambientazione nell'amato Ceylon), così come l'idea riproposta dell'ascensore spaziale (ancora una volta installato nello Sri Lanka). Di Pohl dovrebbe essere tutta la vicenda (poche pagine nel complesso) relativa agli alieni.
Certo è che tutto appare piuttosto scollegato.
La prima parte della vita dello studente Rajit è carina, ma piuttosto banale: in fin dei conti si parla di vicende del tutto normali di un ragazzo alle prese con la scuola, gli amici, i primi amori, la famiglia e la passione per la matematica.
Poi c'è la vicenda assurda e tragicamente ridicola dei pirati, della prigionia e delle tortura Poi il ritorno a casa con la risoluzione di un problema matematico che lo rende famoso al punto che tutti fanno a gara per regalargli qualcosa; gli vengono perfino offerti incarichi misteriosi presso le nazioni unite, dove gli pagano stipendi favolosi per fare nulla. Poi, sempre senza fare alcunché gli offrono cattedre all'università. Dopo di che, si fa una famiglia, naturalmente favolosa, con una figlia che naturalmente vince tutte le gare, anche sulla Luna e nello spazio.
In tutto questo si inseriscono le vicende della Terra con tutte le sue guerre, gli stati canaglia e le pretese egemonie dei cosiddetti Grandi. Poi c'è il misterioso Tuono Silenzioso ed i già citati alieni. E poi la strana e fantastica conclusione.
Insomma un bel pasticcio, nel senso di un insieme di elementi, magari gustosi, ma che mal si accompagnano.
Forse sarebbe stato meglio che i due autori non si fossero avventurati in questa cosa.
 
29 Dicembre 2012, 19:07:59Commento scritto da cat
Voto: 4.00
Noia e ancora noia. La collana giusta per la sua pubblicazione era Harmony. Quel poco di SF che è presente nel libro è di una banalità ridicola. Le montagne hanno veramente partorito un topolino piccolo piccolo.
 
12 Novembre 2012, 13:49:26Commento scritto da MILES VORKOSIGAN
Voto: 8.00
Io vado controcorrente, in questo romanzo c'e' tutto , realtà e fantascienza, cresce lentamente narrando la storia di un giovane di una subnazione, le condizioni di vera povertà che impera in quei luoghi, nel centro il romanzo diventa una vera denuncia, una sorta di monito per la popolazione terrestre riguardo il nuovo ordine mondiale, ed è qui che la fantascienza si mescola alla realtà. E poi c'e' la luna, siamo mai scesi sulla luna???? Non sarà un messaggio anche questo??? Gli autori che scrivono questo libro sono persone di cultura, di prestigio e di visione pubblica e in questo libro possono crittografare messaggi per quelle persone che possono cambiare gli eventi, gli eventi che accadono realmente nel mondo e sono quelli narrati nel libro, l'imperialismo delle 3 nazioni più potenti che, in un futuro prossimo si spartiranno la terra. I Galattici siamo noi, saranno quelle persone che riusciranno a vedere attraverso questa fantascienza la realtà. Grande Clarke e grande Pohl.
Tutto questo forse nella mia testa di visionario, ma dove inizia la realtà e dove finisce la fantascienza????  
 
06 Novembre 2012, 22:17:55Commento scritto da Marcos
Voto: 7.00
Romanzo piuttosto insolito lontano dai soliti libri che eravamo abituati a quelli di Clarke Pohl, all'inizio sembrava poco fantascientifico ma fortemente biografico di un matematico alla ricerca della soluzione dell'ultimo teorema e poi ha virato  sul SF  nelle ultime pagine, comunque buon romanzo anche se non eccelso ma interessante per la descrizione perfetta dei luoghi  della zona oeano indiano.
 
02 Novembre 2012, 14:12:51Commento scritto da bibliotecario
Voto: 7.00
Non sarà ricordato come un capolavoro assoluto, ma certamente trattasi di un romanzo importante, l'ultimo scritto da Clarke, in cui ritroviamo tutti i temi cari al padre nobile del nostro amato genere. Forse nel suo svolgimento la fantascienza a tutto tondo è tenuta troppo in sottofondo rispetto alla narrazione della vita del protagonista ma, cito un amico "...afflato cosmico..." a mio parere non manca. Inoltre ndipendentemente dalla bontà in se del romanzo, trovo giustissima l'idea di pubblicarlo per il sessantesimo anniversario di Urania. Con Clarke abbiamo cominciato l'avventura e con Clarke chiudiamo i primi fantastici sessanta anni di letture.
 
01 Novembre 2012, 09:36:18Commento scritto da olmo
Voto: 5.00
Pare una versione moderna (?) rivisitata e scarsa di PICCOLE DONNE. Di SF solo qualche schizzo soprattutto nel finale e controvoglia, ho qualche dubbio su chi sia l'autore. Idea anche discreta ma sprecata. Spero che non sia in previsione l'uscita anche della versione moderna di PICCOLE DONNE CRESCONO, gli originali della Alcott sono senz'altro migliori.
 
31 Ottobre 2012, 11:06:00Commento scritto da brz57
Voto: 5.00
Noiosetto, lento, con poca o nulla fantascienza...una delusione, considerando i mostri sacri che lo hanno scritto. Le uniche parti godibili sono quelle dei giochini matematici (belle le moltiplicazioni russe!) che hanno divertito anche me che odio la matematica. Non basta per la sufficienza.
p.s. peccato che il primo romanzo con la nuova veste, che mi piace molto, sia cosi' scarso.
 
29 Ottobre 2012, 15:49:07Commento scritto da Oldman
Voto: 4.00
. Soporifero, pesante e pedante. Assolutamente illeggibile nei primi tre quarti di volume, per poi cercare malamente di inserire un qualcosa di SF alquanto irrisorio. Se Urania lo ha tenuto in serbo per il suo sessantesimo compleanno, a mio parere era meglio lo buttasse nella spazzatura subito. Si vede ormai che l'età e 5 matrimoni hanno "fiaccato" lo spirito e la penna dell'autore! Unica consolazione: lo rifilerò con grande soddisfazione all'amico Nollicus ramazzatore galattico (di riviste altrui), con la speranza che la sua lettura gli faccia venire una bella emicrania come al sottoscritto!
 
27 Ottobre 2012, 16:02:53Commento scritto da paolo1805
Voto: 5.50

Come altri hanno già sottolineato, qui e altrove, purtroppo larga parte di questo romanzo non è fantascienza. Grossomodo per 3/4 dello scritto si affronta in via quasi del tutto esclusiva la vita del protagonista e le sue avventure, non dico che questa parte sia orribile, anzi secondo me è abbastanza carina, anche se tutto sommato un po' melensa (a questo simpatico matematico va sempre tutto bene...), ma è assolutamente fuori posto (soprattutto con un'estensione così rilevante) in un romanzo di FS. La FS entra in gioco sul serio solo nella parte finale e forse proprio qui si annida la più grande delusione perchè si arriva al finale in modo sbrigativo e semplicistico, una roba alla "...e vissero tutti felici e contenti" in cui ogni spunto narrativo viene affrontato e sbrigato in pochissime pagine.
Peccato, da due mostri sacri come Clarke e Pohl era lecito aspettarsi di più (forse l'età? la morte incombente?) e soprattutto ci si aspettava di più da un numero così speciale di Urania.
 
22 Ottobre 2012, 17:48:26Commento scritto da Arne Saknussemm
Voto: 5.00
Per commentare questo romanzo vorrei prendere in prestito le parole del protagonista, Ranjit Subramanian, e dire semplicemente: "Uh!".
Ma leggendo tra le righe del mio "Uh!": con tutto il rispetto per i 2 (grandissimi) autori, questo romanzo semplicemente non funziona.
Non ho mai lasciato a metà un romanzo, per quanto noioso e brutto questo fosse, e non l'ho fatto nemmeno con "L'ultimo teorema" ... ma non vedevo l'ora di finirlo!
Tre quarti del libro sono tutto fuorchè SF: si parla della vita (fortunata ed a volte troppo favolistica) di Ranjit e della sua famiglia e gli accenni ad alieni sono relegati a poche righe ogni tot pagine. Ed alcune parti sono davvero noiose: le lezioni universitarie nella sua seconda carriera, i successi dei figli, la lontananza da Bandara, i contrasti col padre. La vita di Ranjit, come viene raccontata dai 2 autori, non è pregna di valore artistico come quella di un Mattia Pascal o di un Nikolaj Stavrogin o ancora di un Harry Haller. Ma che vogliamo... dopotutto Clarke e Pohl sono 2 autori di SF !!
Già...SF.
Quella SF che fa capolino nelle ultime 50 pagine del romanzo, le piu interessanti, ma che non riesce a salvare il lavoro.
Per altro il romanzo sembra tronco (forse a causa della salute di Clarke) e le ultime 10 pagine portano frettolosamente la storia verso un finale che sfiora il ridicolo.
2 le note positive (che "salvano" il voto finale):
- le prime 20-30 pagine, davvero deliziose (anche se altro non sono che una promessa che non verrà mantenuta)
- l'antiamericanismo che serpeggia tra le pagine del romanzo (grandioso personaggio Orion T. Bledsoe !)

P.S. "L'ultimo teorema" mi ha ricordato in alcune cose "Gli Dei invisibili di Marte" di Ian Watson: le 2 vicende si svolgono per lo più sulla Terra e comunque dentro il sistema solare, in entrambi si seguono le vicende personali e la vita privata di un terrestre, in entrambi la storia si alterna con accenni di politica internazionale e di economia e la SF non ha un ruolo centrale, il governo degli Stati Uniti (anche attraverso i servizi segreti) muove segretamente i fili di importanti vicende
... ma il romanzo di Watson è a mio avviso molto più interessante e stimolante.
 
15 Ottobre 2012, 19:12:17Commento scritto da belvas
Voto: 7.00
Storia forse troppo lunga nella quale si fondono tutti e dico tutti gli elementi presenti in Clarke, abbiamo la vela solare, gli invaosri le apparizioni, l'ascensore spaziale il tutto su una storia che comunque si regge in piedi, soprattutto se confrontata con la scarsita di pathos che caratterizza la fantascienza più recente.
E' un testamento spirituale, come già visto per Asimov e per Gunn, ma non raggiunge il loro valore, a parere mio.
 
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