| 19 Febbraio 2024, 17:10:17 | Commento scritto da Salsam | | |
Preso e letto subito dopo la "Guida galattica per gli autostoppisti" poiché credevo fosse sulle stesse frequenze di Humour.
Dopo le primissime pagine più leggere invece si entra in una guerra tra metropoli vera e propria. Due città contrapposte tra scenari post atomici e guerre civili tra umani e mutanti sub-umani. Interessante anche se la fine sembra raffazzonata. |
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| 01 Agosto 2019, 16:00:51 | Commento scritto da astrologo | | |
| Libro altamente pessimista su un futuro tremendo. Lo spirito guerrafondaio degli Americani st sullo sfondo di una storia senza speranza di redenzione. |
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| 23 Giugno 2014, 21:11:28 | Commento scritto da Han Tavers | | |
| Romanzo strano; a tratti avvincente a tratti nebuloso; finale disilluso. Non male però. |
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| 13 Marzo 2008, 11:02:34 | Commento scritto da metalupo | | |
| Questo volume ha una delle copertine più divertenti di Karel Thole. E ciò spiazza un po' perchè l'ironia della cover ha riscontro solo nella scena d'apertura del libro. Il tono del resto è più serioso, pur non essendo melodrammatico. Un romanzo di azione (ma non troppa), introspezione psicologica (ma non troppa), e corale per quel che riguarda i personaggi. Il pregio migliore è riesce a mostrare la situazione e gli eventi da più punti di vista, fino a dare l'impressione di afferrare completamente una complessità dello scenario che in effetti è illusoria e ottenuta solo con tanto mestiere. Il peggior difetto è che l'idea di partenza, pur intrigante, non sembra presentata con logica sufficiente. Dennis Palumbo pare un ottimo scrittore che però verso la fantascienza non è particolarmente portato. Facendo una ricerca su Google ho trovato che in seguito ha scritto sopratutto per il cinema, oltre ad aver scritto un apprezzato saggio di divertita indagine psicologica sulla "solitudine dello scrittore". Ecco... questo romanzo gli corrisponde. Dà l'idea di un buono scritto, mai noioso, ma che alla fin fine, come testo fantascientifico, non ha molto da dire e forse neanche tanto da intrattenere. Tanto di cappello al mestiere, ma è una considerazione che resta a livello molto cerebrale. |
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