27 Aprile 2014, 18:27:31Commento scritto da Free Will
Voto: 10.00
Questo è il quarto e ultimo libro (dopo i 2 Hyperion e il primo Endymion) della grandiosa saga di Iperione e di Endimione, ispirata a quegli antichi miti e, soprattutto, alle opere del poeta John Keats, in maniera esplicita nei titoli (chissà perché non tradotti nella versione italiana) e addirittura in chiare citazioni nel testo.
La scrittura di Simmons è sempre molto al di sopra delle righe e di difficile catalogazione. Oltre alle invenzioni iper-fantastiche dello Shrike, delle IA del Tecnonucleo, e del crucimorfo, qui troviamo gli incredibili poteri di Aenea, la blasfema "comunione" universale, il meraviglioso Vuoto che lega, i "viaggi" nel tempo e nello spazio, la sfera delle stelle, l'Albero Stella con tutte le sue creature, e soprattutto Leoni e Tigri e Orsi. Ecco quindi che l'aspetto fantascientifico in senso stretto, praticamente non esiste; ma non importa: è così piacevole lasciarsi trasportare dalla potenza di linguaggio di questo grande autore, che ti fa vivere il racconto con tutti e cinque i sensi attivati.
Lo stile letterario è sempre di altissimo livello culturale e poetico, perfino nella descrizione di una scena di sesso a gravità zero (altro che le ridicole scene scritte dal mediocre Robert J. Sawyer!).
Certo sono 700 pagine, ma non pesano in alcun modo e, giunti al grandioso finale, si esce pienamente soddisfatti.    
 
06 Aprile 2013, 19:11:22Commento scritto da maxpullo
Voto: 10.00
Un mix incredibile di fantascienza di altissimo livello, religione e sentimento, in uno dei libri più belli che mi sia mai capitato di leggere.
Spettacolare, visionario, plausibilissimo e toccante quest'ultimo romanzo chiude in maniera perfetta un ciclo meraviglioso, senza alcun dubbio alla pari con capolavori assoluti come "Star wars" e "Avatar", ma con qualcosa in più: la capacità di stupire e commuovere fino all'ultimissima pagina unite ad una lucidissima visione del mondo ultraterreno quale raramente capita di leggere. Sawyer aveva provato a parlare di una sorta di legame che unisce tutte le creature senzienti (vive e morte) regalandoci il bellissimo concetto di "psicospazio" nel suo romanzo "I transumani", ma Simmons va oltre e, con il suo "vuoto che lega", concepisce un costrutto universale che convince e piace, regalandoci un cosmo assolutamente verosimile ed altamente desiderabile.
L'unico rammarico è la mia personale incapacità di "tener botta" quando il brodo si allunga troppo, ma sono abbastanza obbiettivo da riconoscere che si tratta di una mia limitazione e non di un difetto del libro che è inserito d'obbligo (assieme agli altri romanzi del ciclo) nella mia top ten di tutti i tempi.
Da applauso.
 
07 Febbraio 2013, 19:18:31Commento scritto da bibliotecario
Voto: 10.00
apolovoro, tutti e quattro i volumi che compongono il ciclo dei canti di Hyperion sono un capolavoro assoluto ai massimi vertici della fantascienza contemporanea. Spesso molti autori alle prese con cicli o saghe molto lunghe non sanno più come chiudere la storia e molti finali di storie appassionanti sono una gran delusione. Non è questo il caso, con questo libro si chiude il cerchio in modo appagante e catartico di una vicenda epica, affascinante e struggente. Indimenticabile.
 
07 Febbraio 2012, 15:42:27Commento scritto da marco.kapp
Voto: 9.50
In quest'ultimo volume si chiude la saga che vede protagonista Endymion e la sua protetta, la "messia" Aenea.
Intrighi politici, battaglie, tecnologie rivoluzionarie e superlative descrizioni di ambienti la fanno da padrone in questo romanzo, così come le vicende che vedono protagonisti vecchi e nuovi personaggi.
Aenea mi rimarrà impressa a lungo nella memoria.
Peccato che lo Shrike, in questo ultimo romanzo nel quale ne viene svelata l'origine, rimanga un po' sullo sfondo...
 
01 Febbraio 2012, 18:37:36Commento scritto da AgenteD
Voto: 9.00
Invenzione, personaggi (umani, alieni e artificiali), trama, stile, c'è nella quadrilogia Hyperion/ Endymion tutto ciò, e anche di più, che l'appassionato di fantascienza può desiderare. Da leggere, assolutamente.
 
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