23 Marzo 2014, 17:29:48Commento scritto da Free Will
Voto: 10.00
Questo è il terzo libro (dopo Hyperion e La caduta di Hyperion) della grandiosa saga di Iperione e di Endimione, ispirata a quegli antichi miti e, soprattutto, alle opere del poeta John Keats, in maniera esplicita nei titoli (chissà perché non tradotti nella versione italiana) e addirittura in chiare citazioni nel testo.
La scrittura di Simmons è sempre molto al di sopra delle righe e di difficile catalogazione. Qui ritroviamo le invenzioni iper-fantastiche dello Shrike, delle IA del Tecnonucleo, dei teleporter ed il fiume galattico Teti, e soprattutto del crucimorfo con le incredibili resurrezioni. A queste si aggiungono la bambina Aenea con i suoi poteri in fase embrionale, e la terrificante creatura artificiale Nemes, quasi invincibile. Anche dal punto di vista strettamente fantascientifico le idee sono molto ardite, a partire dalle navi a velocità iper-luce e tutte le armi e tecnologie.
Il linguaggio di questo autore è veramente potente e riesce a trascinare il lettore in un turbine dentro l'azione: sembra di vivere tutte le sensazioni, fisiche e psicologiche, dei vari personaggi, e soffriamo veramente con loro; appunto la sofferenza è il filo conduttore angoscioso dall'inizio alla fine ed accomuna tutti, anche i "cattivi" che devono subire ogni tortura per compiere la missione assegnata.
Lo stile letterario è di altissimo livello e certo lo si apprezza al massimo se si possiede una cultura più che scolastica in storia, arte e soprattutto filosofia.
Sono ben 570 pagine, ma non si vorrebbe che finisse mai: per fortuna che ci aspetta il quarto capitolo, "il risveglio di Endymion".
La traduzione è accurata e moderna, ma lascia qualche perplessità per quanto riguarda alcune parole troppo "letterali".
 
18 Marzo 2013, 13:57:40Commento scritto da maxpullo
Voto: 9.00
Se chi ha letto i primi due capitoli della saga si aspetta di trovare delle risposte in questo terzo libro, rimarrà deluso.
Simmons ci da ulteriori elementi per comprendere il disegno che si va delineando che ci lasciano intravedere appena un immane conflitto cosmico tra ordini di vita differenti ed intelligenze che si danno battaglia nello spazio e nel tempo, ma rimane ben lungi dal lasciar comprendere quale sarà l'evoluzione e la conclusione di questo conflitto.
In genere se ci vogliono tre libri per non approdare a nulla, un lettore può iniziare a stancarsi e ad avere dubbi, ma personalmente trovo che questa lettura sia talmente trascinante e coinvolgente che Simmons potrebbe anche concludere con la frase "cavalcò verso ovest e tutto andò bene" che mi riterrei ugualmente soddisfatto.
Il modo in cui riesce a regalare emozioni sempre diverse, il sense of wonder con cui riesce a descrivere avventure e mondi "alla Jack Vance" e soprattutto la sua capacità di dar vita a personaggi sempre credibili e ben delineati, fanno davvero un "bel leggere" e danno fiducia nel fatto che la vicenda prima o poi riprenderà tutti i fili rimasti interrotti.
Al di là di questo c'è da dire che questo "Endymion" è quasi completamente diverso dai primi due romanzi: mentre in quelli c'era, infatti, un vero e proprio pasticcio di sottogeneri fantascientifici, in "Endymion" prevale la SF d'avventura e l'accostamento con Jack Vance è tutt'altro che azzardato. Simmons non fa uso dell'eroe invincibile, i suoi eroi sono fin troppo umanamente fragili, ma dimostra di saper creare mondi d'incubo e creature ostili che non hanno nulla da invidare al titanico Kragen o ai mostruosi Dirdir: il suo universo è forse meno ricco di vita rispetto a quello di David Brin, ma non per questo è meno misterioso e ricco di insidie.
E poi c'è lo Shrike. Creatura biologica, robot, androide, mortale, invincibile, buono, cattivo, amico, nemico: di questa ambigua creatura da incubo tutta lame e spine possiamo dire tutto e il contrario di tutto, ma l'unica cosa che non possiamo dire è che esso possa rimanerci indifferente. La sua apparizione, per quanto possa sembrare inspiegabile all'apparenza non manca mai di stupire ed arricchisce la storia di un ulteriore elemento di fascino e di mistero.
L'espediente narrativo del diario poi, con le sue gustose anticipazioni, ci fa intuire che "il meglio deve ancora arrivare" e da un valore aggiunto ad un romanzo già di per se bellissimo, facendoci ben sperare che la vicenda che ha in mente Simmons non sia solo un espediente per descrivere mondi esotici e combattimenti "alla Matrix" o alla "Terminator", ma anche e soprattutto un romanzo geniale e finalmente "diverso" da quello che la SF ha da sempre tentato di proporre.
Eccellente e pieno di promesse per la conclusione.
 
01 Settembre 2012, 19:10:25Commento scritto da bibliotecario
Voto: 9.00
Bellissimo, capolavoro assoluto. Dopo Hyperion e la caduta di Hyperion pensavo che l'apice della saga fosse ormai superato e che mi aspetasse una lenta discesa verso il banale. Ed invece Simmons con questo romanzo riesce a stupire il lettore e rilanciare una saga che è già nell'olimpo della FS. Personaggi eroici ed epici, memorabili e struggenti che si muovono tra le righe di pagine dal respiro leggendario in una storia che è un crescendo continuo capitolo dopo capitolo che trova appagamento solo nella fine e già prepara i presupposti per l'ultimo capitolo "l risveglio di Endymion". Un pietra miliare della FS di tutti i tempi.
 
07 Febbraio 2012, 15:27:22Commento scritto da marco.kapp
Voto: 9.50
Terzo tomo del ciclo dei "Canti di Hyperion" e terza sorpresa. Un altro romanzo avvincente, che ancora una volta cambia registro rispetto ai precedenti, con l'avventura che viene narrata a volte in prima persona dal protagonista, Raul Endymion, a volte invece in terza.
Anche i tempi della narrazione cambiano continuamente, a volte sono al presente, a volte al passato.
Ciò non disturba la lettura, anzi è un espediente per catturare di più il lettore, soprattutto in momenti in cui la tensione narrativa è più intensa.
La cosa che più ho apprezzato del romanzo è l'apparente insormontabilità degli obbiettivi che sono stati posti sulle spalle di Endymion, a fronte della tecnologia "povera" messagli a disposizione per raggiungerli.
Ma l'avventura, raccontata da un maestro come Dan Simmons, riserva geniali sorprese...
Indimenticabile.
 
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