Romanzo confuso e per certi versi senza capo nè coda. La prima parte, nonostante la fortissima impronta alla "James Bond", lascia ben sperare e le orribili fattezze dei "cani" demoniaci, alacremente impegnati nel loro losco traffico di cervelli umani, contengono la promessa di un bel romanzo d'azione con un gustoso sottofondo horror che non guasta mai. Poi putroppo, a lungo andare, le peripezie dell'uomo bionico impegnato in una misteriosa, sfuggevole e, per molti versi, incomprensibile missione iniziano a stancare e l'ultima parte del libro, delude sia per la sua ingenuità che per la sua confusione. Nulla viene detto sull'origine dei cani e sul loro misterioso "padrone", nulla viene spiegato a proposito della antichissima guerra che essi stanno conducendo contro un nemico che non compare mai e tutto il finale sembra appartenere ad un altro romanzo, come i demoniaci "cani" avessero operato un "trapianto" di una nuova storia nella storia. Gli unici pregi di questo libro sono la sua scorrevolezza e la stupenda allucinante copertina di Thole che sin da bambino non mancava mai di mettermi paura. |