La Metro è minacciata da un'epidemia tanto distruttiva quanto sottovalutata, a fronteggiare la situazione torna Hunter, lo stalker da tutti creduto ucciso dai tetri, gli altri protagonisti sono Omero, cronista degli ultimi momenti dell'umanità e Sasha una ragazzina orfana e reietta. Seguito dell'apprezzato (da me quantomeno) Metro 2033, a causa di uno spunto molto più esile ancorché dilatato a dismisura Metro 2034 perde drasticamente il confronto col prototipo della saga risultando decisamente poco appassionante. Ad aggravare il tutto ci si mette anche una traduzione (dall'inglese per giunta e non dall'originale russo) che definire dilettantesca è un puro eufemismo, dato che in diversi momenti impedisce quasi del tutto la comprensione del testo al disperato lettore. Per cui la mia valutazione non va oltre un generoso 5 (più che altro di stima), con l'auspicio che il seguito che mi accingo a leggere, ossia Metro 2035, sia venuto (e tradotto) un po' meglio di questo seguito mal riuscito. |