16 Febbraio 2013, 16:44:11Commento scritto da tehom
Voto: 5.50

Come certi attori (Pacino, De Niro, la Streep) arrivato ad un certo punto della sua carriera Haldeman ha cominciato a gigioneggiare e a sfornare romanzi poco sentiti e abbastanza corrivi.
Non ci sarebbe niente di male, succede a molti attori/scrittori/artisti, solo che nel suo caso la denuncia originaria e accorata della guerra (la sua stella polare/ossessione) come manifesto perenne della stupidità umana adesso prende le forme di una storia abbastanza contorta che ha la pretesa nientedimeno che di illustrare la soluzione finale del problema della violenza e della aggressività umana, muovendo da considerazioni biologiche, storiche e filosofiche.
Il materiale è troppo incandescente e andrebbe maneggiato con estrema cura ed attenzione, Haldeman sforna invece una storia con troppe debolezze concettuali e narrative, sorretta da uno stile irritante perchè troppo compiaciuto di se stessso e compiacente nei confronti del lettore, gigionesco appunto. Peccato, perchè la prima parte del romanzo con la descrizione dei soldati del futuro, i soldier boy, non era male e andava secondo me sfruttata meglio (una buona falsariga sarebbe stata quella di "Uomo più" di Pohl)
Persiste inoltre la tendenza da parte dell'Autore ad indugiare su descrizioni abbastanza disturbanti di morti per squartamento, combustione, folgorazione e così via, tutte decisamente gratuite e sgradevoli. Nei romanzi di Haldeman chi muore non lo fa mai in maniera pulita ma crepa sempre decisamente molto male
Ok Joe, il Vietnam ti ha traumatizzato, lo abbiamo capito e ci dispiace, ma ora tranquillizzati, sei a casa.
 
22 Dicembre 2011, 18:00:43Commento scritto da marsman60
Voto: 5.00
l'avevo letto anni fa quando ancora non commentavo e non mi ricordavo la trama ma avevo la sensazione che non
mi piacesse ho provato a rileggerlo ma dopo poche pagine ho posato tutto non mi attira.
 
07 Aprile 2011, 13:36:10Commento scritto da nickel
Voto: 7.00
Globalmente mi è piaciuto, sia per la trama che per i personaggi.
Però ho trovato un po' troppo lenta la prima parte e un po' troppo veloce la conclusione. Da metà in poi mi ha convinto di più.
 
18 Marzo 2011, 19:10:09Commento scritto da Eremita
Voto: 7.50


bel romanzo, migliore nella traduzione dell'edizione collezione.
Buono il protagonista, ben  delineato. la guerra come ambientazione.
 
10 Marzo 2011, 09:39:29Commento scritto da wawawa
Voto: 8.50
Bellissimo romanzo. La cruda realtà di un futuro che potrebbe avverarsi (purtroppo).
 
23 Febbraio 2011, 11:45:37Commento scritto da bibliotecario
Voto: 7.50
Buono, non eccelso, ma sicuramente un buon romanzo, in una versione finalmente tradotta come si deve. Storia ben sviluppata e dal ritmo scorrevole il cui punto di forza come in tutti i romanzi di Haldeman è la costruzione e la psicologia dei personaggi. Ed anche in questo libro quest'ultimi sono  comuni persone con pregi e difetti che anelano ad una vita normale e pacifica e si ritrovano contro la loro volonta  catapultati a combattere un sistema autoritario ed eticamente sbagliato. Solo il finale del romanzo non è all'altezza della fama di Haldeman, troppo frettoloso, troppo semplicistico, risulta poco credibile.
 
20 Febbraio 2011, 14:39:00Commento scritto da mitd
Voto: 8.00
Ben costruito, senza cali di ritmo. Le idee che formano l'impalcatura di questo romanzo sono interessanti, originali e ben sviluppate, per quanto io abbia avuto l'impressione che al momento di tirare le fila Haldeman si sia perso in un finale un po' semplicistico. Sviluppo pricologico e interazione dei personaggi sono i punti di forza.
 
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