07 Marzo 2015, 15:42:58 | Commento scritto da fabri | | |
buon romanzo |
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04 Novembre 2011, 15:16:32 | Commento scritto da cosmo 49 | | |
Fantascienza originale non rispondente ai classici canoni. Idea buona ma la storia non è molto scorrevolee si regge solo sulle buone capacità narrative dell'autore |
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19 Settembre 2011, 18:24:30 | Commento scritto da Rocheta | | |
Storia noiosa, stiracchiata e priva di pathos, nonostante l’ottima idea di partenza e le indubbie capacità di scrittura dell’autore. Molto meglio il suo racconto, uscito sul numero 41 di Robot, al quale si è ispirato per la stesura del romanzo. |
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05 Agosto 2011, 18:22:44 | Commento scritto da remotino | | |
La storia è sviluppata bene sia come ambientazione che per i personaggi, purtroppo nell'insieme non mi ha appassionato molto, Alberto non me ne voglia. |
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18 Marzo 2011, 19:02:58 | Commento scritto da Eremita | | |
sicuramente originale e "diverso"... buono lo stile. c'è comunque qualcosa che "non filava come avrebbe dovuto", anche se non ho ancora capito cosa, comunque è bello e ripeto, soprattutto originale, sia come personaggi che come svolgimento della storia! |
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13 Gennaio 2011, 17:27:22 | Commento scritto da attiliosfunel | | |
Al di là di tutto (trama e ambientazione un po' mistico-"giapponesizzanti", roba già fatta da Frank Miller 30 anni fa insomma) plaudo a un Premio Urania finalmente ben scritto: nel senso che le virgole sono usate come virgole, le frasi sono scritte (con uno stile ricercato ma senza essere pomposo fino a vette di involontaria comicità) in italiano e non in un linguaggio astruso figlio di scarsa cultura dell'autore e di scarso editing da parte della redazione. Ogni riferimento ai più o meno 5 ultimi romanzi italiani pubblicati su Urania negli ultimi anni è puramente non casuale. Tornando al romanzo, al di là dei summenzionati piccoli difetti, Alberto Cola ha il pregio di un'ottima capacità di ambientazione, uno stile avvolgente, caratterizzazioni che pesano e idee mica male. Bravo! Insomma: meriterebbe 7 o 7.5 nella mia scala di giudizio, ma visto che, a quanto pare, è uno dei pochi autori italiani di fantascienza in grado di scrivere qualcosa di decente, gli dò un 8.5. Il giudizio è comunque corroborato dalla lettura dei racconti: ben scritto e basta il primo, mentre il secondo è chiaramente un divertissement, e come tale a dir poco spassoso, specie per il colpo di scena finale. Infine, vera sorpresa di uno dei migliori Urania dell'ultimo quinquennio, il delizioso racconto lungo di science fantasy di Daniela Piegai: una gemma. |
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13 Gennaio 2011, 11:02:29 | Commento scritto da marsman60 | | |
sinceramente non posso dire che sia brutto ma non mi ha nemmeno entusiasmato e' uno di quei libri che leggo senza passione ma che nello stesso tempo non e' proprio malvagio. diciamo indifferente. il racconto invece "l'imbianchino di anime" mi ha veramente preso piacevolissimo da 7,5. |
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03 Gennaio 2011, 10:06:28 | Commento scritto da mitd | | |
Buon romanzo, spunto davvero interessante (la rinascita del suicida Mishima), purtroppo tradito dalla quarta di copertina: non sono le tendenze suicide a muovere la storia, quanto l'approccio filosofico alla nuova vita - non desiderata. Poco sviluppato il tema della setta con poteri paranormali, funzionale allo sviluppo della trama ma non alla storia. Ottima ambientazione, buono stile (e qui credo occorra fare un plauso all'editor: il primo racconto dei racconti che seguono è francamente illeggibile). |
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31 Dicembre 2010, 07:53:15 | Commento scritto da caioiii | | |
dopo un inizio interessante ed affascinante per l'ambientazione è calato risultando nella parte finale noioso. Mi ha ricordato un pò Dune e la sorellanza delle Bene Gesserit. |
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27 Dicembre 2010, 19:41:00 | Commento scritto da Darkyo | | |
Di nuovo, il Premio Urania è un romanzo ambientato fuori dall'Italia e, precisamente, nell'affascinante e contraddittorio Giappone del futuro prossimo, tratteggiato in maniera credibile anche nella sua cultura. La trama è intrigante, non il solito cyberthriller tutto pallottole e morti ammazzati, ma una storia delicata che parla del tempo e della memoria, della vita e della morte in una prospettiva originale. Ciò che non funziona, però, è lo sviluppo, l'andamento che è più da racconto breve che da romanzo, capace di affascinare il lettore, ma non di trascinarlo attraverso l'evoluzione dei personaggi: un vero peccato, perché vi sono alcune idee, lasciate in sospeso oppure risolte troppo sbrigativamente, che avrebbero consentito un maggiore approfondimento. |
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23 Dicembre 2010, 17:23:27 | Commento scritto da npano | | |
Interessante ma non mi ha convinto Scritto sicuramente bene , con ambientazione e atmosfere affascinanti. Personaggi con un loro tratto.
Ma mi ha un po annoiato, la storia non è decollata e a tratti un po troppo introspettiva.
Gli altri 2 racconti più o meno mantengono la media ( strano ma poco chiaro il primo , simpatico il secondo) |
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17 Dicembre 2010, 09:41:43 | Commento scritto da AgenteD | | |
Bello, a tratti duro, in altri momenti lirico e poetico, una storia di complotto ma anche di riflessione. Un bel Premio Urania! |
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08 Dicembre 2010, 18:29:03 | Commento scritto da bibliotecario | | |
Storia ambientata in una Tokyo del futuro prossimo venturo dalle atmosfere che mi hanno ricordato " Do androids dream of electric sheep?", coinvelgente e con un buon ritmo. I personaggi son ben delineati e riusciti. Nella caccia a l'uomo che si dipana lungo le pagine non si può che parteggiare per Gabriel, l'eroe maledetto che poi tanto cattivo non è, mi ha ricordato un altro personaggio, a me assai caro, un certo Gregorius Moffa. Il finale è del tipo catartico che lascia soddisfatti e appagati. Un ottima lettura. |
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