30 Luglio 2020, 19:42:22Commento scritto da astrologo
Voto: 6.00
non è uno dei migliori romanzi di Clarke. Intorno ad una storia di sri lanka nell'epoca medievale, si snoda un ritrovato moderno:un elevatore che dovrebbe collegare quel particolare punto della terra ad un orbita geo-sincrona (Cosi ho capito.  Piuttosto noioso.
 
19 Febbraio 2016, 20:36:56Commento scritto da AlfaBootis
Voto: 7.00
Non certo il migliore ma comunque un bel romanzo alla Clarke anche se a mio avviso mescola un po troppi temi... Comunque sempre ottimo nella verosimiglianza fantascientifica, nella costruzione dell'intreccio e nei colpi di scena a ripetizione.
 
28 Ottobre 2014, 11:16:53Commento scritto da remotino
Voto: 8.00
Grande romanzo, come tutti quelli scritti da Arthur C. Clarke daltronde.

Le prime tre pagine mi hanno fuorviato, pensavo ad un romanzo "d'epoca", ma poi è partito alla grande.
 
29 Maggio 2013, 14:21:19Commento scritto da rocktd
Voto: 9.50

E' bene dirlo subito: non si tratta tanto della storia di un 'elevatore', quanto un modo per parlare della hybris umana attraverso il tema della costruzione di un'ambiziosa opera. L'ascensore, se guardato con questi occhi, apparirà come una torre, simile a quella di Babele. La storia è scritta veramente bene, composta ad incastro, ricca di trovate sorprendenti (davvero notevole quella di "Stellaplano") e di sguardi sulla tracotanza umana per niente ordinari. Bravo Clarke!
Detto questo, l'unica 'pecca' dell'opera è costituita dalle pagine iniziali. Senza questo 'difetto' il testo avrebbe meritato il massimo dei voti, a mio avviso. Quindi non lasciatevi ingannare dall'inizio della narrazione e date credito all'autore.
Ciao.
 
29 Maggio 2013, 12:53:46Commento scritto da Fedmahn Kassad69
Voto: 7.00
Definirei quest'opera un ottimo manuale d'istruzioni per la costruzione di un ascensore, anzichè un romanzo, perchè in definitiva tutta la vicenda verte quasi esclusivamente sulla costruzione di questo benedetto ascensore spaziale, quindi si potrebbe considerare praticamente un libro per addetti ai lavori (ascensori). A me che ascensorista non sono, tutto sommato la vicenda non mi ha appassionato granchè. Però il libro è scritto talmente bene (per me) ed è talmente impregnato da una tale ingenua ed appassionata fiducia sulle future positive sorti dell'umanità che mi sono così intenerito che non ho potuto esimermi dall'assegnare un voto ampiamente positivo.
 
22 Aprile 2013, 09:41:36Commento scritto da and
Voto: 8.00
Bello, in pieno stile Clarke.
Romanzo che non può mancare a chiunque piaccia la fs tecnologica.
 
30 Dicembre 2011, 16:11:04Commento scritto da wawawa
Voto: 7.00
Sicuramente non il miglior romanzo di Clarke, inizio un po' lento, bello il finale.
 
14 Luglio 2011, 10:11:56Commento scritto da Arne Saknussemm
Voto: 5.50
Non annoia... e non appassiona.
La trama è assente, aspetti che accada qualcosa.... ma nulla.
Inutili inserti come quelli storici relativi a Kalidas ed alla storia di Taprobane (belli da leggere, ma inutili ai fini narrativi) ed a stellaplano e stellisolani (inutili e basta).
Anche la scrittura (o magari la traduzione) mi ha lasciato perplesso. Non sembra l'autore de "Le guide del tramonto".
Ed il sense of wonder è assolutamente assente. Ucciso da dati tecnici e da un'infinita attesa.
Come ho detto all'inizio, non annoia... ma scoccia dover aspettare 200 pagine circa per capire che è stato solo tempo perso.
 
28 Dicembre 2010, 17:19:49Commento scritto da tehom
Voto: 5.00
Ennesima piatta e scialba prova narrativa di uno scrittore che è stato, in buona sostanza, solo uno scienziato prestato alla fantascienza.
Asimov, per dire, riusciva a distinguere con accortezza la sua attività di scrittore ed intrattenitore da quella di divulgatore, della stessa cosa Clarke non era evidentemente capace.
E' stupefacente osservare, infatti, come questo libro possa andare avanti per più di 200 pagine in assenza di una vera e propria trama e con una tensione narrativa prossima allo zero, ma tant'è. Clarke cerca di riciclare in forma romanzata i collaudati temi scientifici collegati ai satelliti artificiali, coniugandoli con la "nuova" idea dell'elevatore spaziale, ma senza uno straccio di plot al servizio degli spunti tecnico-scientifici la narrazione semplicemente non regge. Purtroppo si ha con questo libro la quasi certezza/conferma che la maggior parte dei lavori più celebrati di Clarke altro non fossero che, come questo, meri esercizi intellettuali al servizio di quello che si potrebbe definire il suo ateismo militante, ateismo che a ben guardare fa capolino anche in quest'opera (mi riferisco allo Stellaplano, il cui gelido e lontano distacco dalle vicende umane bene potrebbe incarnare il punto di vista dello stesso Clarke, ed anche all'irridente atteggiamento tenuto per tutto il libro nei confronti dei monaci, custodi dell'area di attracco dell'elevatore) .
Ora io non ho nulla contro l'ateismo, ho il massimo rispetto per personalità come P.Odifreddi e M.Hack, è solo che mi infastidisce la reiterazione della sua esibizione plateale all'interno di testi che dovrebbero soprattutto intrattenere il lettore. All'estremo opposto di Clarke, ad esempio, un Simak non ha la sua arroganza intellettuale mentre, volendo semplificare al massimo, nel suo "schieramento" autori come Lem e Blish hanno sempre mantenuto atteggiamenti di estrema sobrietà.
Perdonate lo sfogo, ma dopo la lettura di "capolavori" come La città e le stelle, Le guide del tramonto, Incontro con Rama e di questo, cito dalla quarta di copertina:"(...)altra grandiosa svolta nella narrativa di Clarke" alla fine non mi sono più tenuto.
Ah, dimenticavo, per me la cosa migliore scritta da Clarke è "Polvere di luna" ,una storia avvincente con un inizio, uno sviluppo e una fine, un dramma umano, un enigma scientifico ed una galleria di personaggi tutti assolutamente credibili SENZA tirate assortite e gratuite  contro divinità reali o presunte.
 
27 Febbraio 2010, 22:56:51Commento scritto da ovidio80
Voto: 9.00
Bello. Mi è piaciuto molto, anche il finale con lo Stellaplano. Ho trovato piuttosto affascinanti i flashback ambientati nel passato, anche se a volte non capivo esattamente l'interazione con il futuro. La storia è incentrata sulla costruzione dell'elevatore spaziale in quella che è adesso lo Sry Lanka. Affascinante. Spero in una riedizione in Collezione Urania (questa è l'unica edizione di questo romanzo).
 
11 Dicembre 2009, 09:20:59Commento scritto da maxpullo
Voto: 9.00
Un vero capolavoro. Un sapiente connubio tra la fantascienza tecnologica (l'idea di fondo è eccellente) e la pura poesia. Difficile trovare un libro così lungo che si legga in così breve tempo.
Cosigliato
 
14 Ottobre 2008, 17:42:31Commento scritto da marco.kapp
Voto: 8.50
Da un grande autore come Arthur Clarke non potevo aspettarmi di meno che un capolavoro.
Il romanzo è carico di "sense of wonder" che fa trasecolare ogni qualvolta vengono snocciolate le cifre che descrivono le caratteristiche dell'elevatore spaziale: 36.000 km. di lunghezza, ancorato ad un asteroide in orbita geostazionaria del peso di centinaia di megatonnellate. All'inizio il romanzo parte un po' lento, a causa dell'inframezzarsi alla storia di alcuni "flashback" nel remoto passato dell'isola di Taprobane. Poi vi è un'accelerazione della trama, a cominciare dai problemi incontrati dall'ingegnere Morgan nel partire con la costruzione del suo elevatore spaziale, fino ai "contrattempi" originati da un incendio a bordo di una capsula di trasporto. Memorabile.
 
26 Luglio 2007, 17:28:23Commento scritto da grifone58
Voto: 6.50
Bella idea sviluppata in un romanzo di agile lettura
 
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